Pubblicato il ottobre 27, 2012
di graccobabeuf
Riprendo questo capoverso dall’intervista a Giancarlo Cancelleri di Angela Gennaro per Pubblico Giornale. Cancelleri è il candidato Presidente per il M5S alle elezioni regionali siciliane di domani:
A parte il riferimento ai prerequisiti dei candidati, vorrei
sottolineare l’ultima frase. Cancelleri spiega che la documentazione
relativa ai candidati è stata messa online e quindi votata. Ma da chi?
“Dai delegati di tutte le città”. I delegati sono soggetti che a loro
volta sono stati individuati all’interno dei vari circoli cittadini.
Sono stati eletti? O nominati? In ogni caso non si tratta di normali
cittadini, ovvero di cittadini esterni al mondo della politica, bensì
degli stessi attivisti del movimento. Pertanto: gli attivisti votano o
nominano i delegati, i delegati votano per scegliere i candidati di
lista. Tutto ciò avviene all’interno delle “mura” del movimento/partito.
Cosa ha a che fare questa modalità operativa con la democrazia
diretta? Nulla. Essa è infatti una delle mille possibili modalità con
cui si esplica un sistema democratico rappresentativo. La moltitudine
degli iscritti delega il proprio diritto di voto a un soggetto
intermedio, il quale sussume in sé questo incarico. Esattamente come
succede per le elezioni generali per la definizione della composizione
delle Camere, laddove il popolo, in cui risiede il potere sovrano di
fare le leggi, delega la medesima sovranità ai rappresentanti eletti.
Il grado di inclusività di questo modello è minimo se confrontato con
la platea complessiva dei potenziali elettori del M5S. Ed è massimo a
livello dei delegati. Il M5S, senza che se ne sia reso conto, ha dovuto
pagare pegno a quella che si chiama “legge ferrea dell’oligarchia” (cfr.
Roberto Michels). Ogni organizzazione reagisce alla complessità legata
al numero (la massa degli elettori, o la massa, di ordine inferiore,
degli iscritti) adottando una struttura verticale. In ogni
organizzazione c’è sempre una minoranza che governa e una maggioranza
che obbedisce.
Parlare di primarie, in questo caso, è sbagliato. Le primarie sono
uno strumento di selezione delle candidature che estende il diritto di
scelta a una platea di elettori quanto più ampia possibile, almeno tanto
quanto è ampio il bacino elettorale del partito/movimento. Le primarie
aperte realizzano il grado di inclusività massimo che un sistema
democratico rappresentativo possa avere. Il voto dei candidati a 5
Stelle è stato limitato a un gruppo di delegati, a loro volta eletti o
nominati (non è chiaro) dalle assemblee cittadine degli iscritti al
movimento. Il voto delle primarie non è delegato, ma è diretto. Questa
la grande differenza. Questa la ragione per cui affermo che la
democrazia diretta nei 5 Stelle non esiste.
Fonte: Yes Political