Candidature alle elezioni: Beppe Grillo chiede aiuto
Nessuno può fare il dittatore a lungo senza l'aiuto dei suoi sudditi. Tenetelo a mente.
Pubblicato il 31 ottobre 2012
Per il momento sembra che le soluzioni emergenziali e verticistiche abbiano avuto la meglio su quelle “dal basso”.
Da
tempo il MoVimento 5 Stelle deve risolvere l’idiosincrasia tra una
narrazione che racconta di partecipazione orizzontale e una vita del
movimento che invece è libera solo all’interno degli stretti recinti e
dei limiti posti dal leader. Il problema si è posto anche per la
definizione delle candidature alle prossime elezioni legislative, chi
candidare, come scegliere i candidati e molto altro, sono state
questioni che in rete sono state dibattute moltissimo, quanto poco nei
luoghi in teoria deputati allo scopo da grillini.
Poi ieri Beppe Grillo ha comunicato le nuove regole
e tutti si sono dovuti adeguare, amen, e tanti saluti al feedback
liquido e a tutto il set delle buone intenzioni dell’attivista medio del
M5S. Ha deciso Grillo chi candidare, segnatamente chi era già stato
candidato, ma trombato, per il M5S. “I candidati al Senato ed alla
Camera per il MoVimento 5 Stelle potranno essere tutti coloro che si
sono presentati alle elezioni comunali o regionali certificati con il
logo del MoVimento 5 Stelle o Liste Civiche 5 Stelle e avranno compiuto
almeno 25 anni a febbraio 2013. Saranno escluse le persone facenti parte
di liste diffidate dall’uso del simbolo del MoVimento 5 Stelle. Saranno
inoltre escluse le persone che hanno incarichi da eletti al 29 ottobre
2012″
Un’ottima
soluzione per impedire la candidatura degli “infiltrati” e allo stesso
tempo dei Favia e dei Tavolazzi e un annuncio condito dalla novità di
Grillo che si presenta come “capo politico” del M5S. Novità semantica
per niente da sottovalutare, perché implica la sottomissione degli
attivisti e degli eletti e un ruolo di Grillo che diventa quello del
segretario del partito, unico autorizzato a dettare la linea e a dire
come si fa.
La democrazia e la partecipazione offerte dal M5S sono
infatti quelle consentite da Grillo, che a oggi ha fatto e disfatto le
regole a piacimento, e all’evidente fine di rimanere “garante” e nel
pieno controllo del movimento che ha creato. Il problema evidente di una
tale impostazione è che il partito che in teoria si dice il più aperto,
diventa all’improvviso il più chiuso, quello che non può candidare
nemmeno la persona più qualificata e opportuna del mondo se non si è mai
candidata alla regionali e comunali per il movimento. Anche se
iscritta al movimento.
Un’assurdità
evidente, a meno che Grillo non abbia interesse a formare una pattuglia
di parlamentari allo sbaraglio, fidando che la loro incompetenza e
mancanza di appeal all’interno del M5S (parliamo dei meno preferiti dai
militanti) li renda più controllabili. Una scommessa azzardata, perché a
fronte della rinuncia secca a raccogliere possibili competenze,
necessarie anche solo per esercitare la più modesta delle funzioni
parlamentari di controllo, Grillo intasca solo un impegno d’onore che i
futuri parlamentari a cinque stelle potranno tradire senza eccessivi
problemi, vendendosi al nemico come entrando in rotta di collisione con
il capo, com’è già accaduto con gli eletti in passato.
Dice
Grillo: ”Dateci una mano piuttosto che martellarci a me e a Casaleggio.
Invece di darci martellate in testa, dateci consigli. Una mano. Abbiamo
bisogno tutti uno dell’altro”. Ed è un’affermazione che appare ipocrita
vista la marmorea decisione a procedere a testa bassa senza ascoltare
nessuno a parte il suo personale cerchio magico.
Ecco, forse il primo
consiglio giusto per Grillo è proprio quello di ascoltare i consigli e
le critiche invece di rispondere in automatico con dei vaffanculo e
delle offese.
È
tempo che il “capo politico” del M5S si comporti da tale e decida se
vuol continuare a fare tutto da solo uno show di disturbo alla politica o
se vuole costruire davvero qualcosa di nuovo perché, come anche
dimostrano le elezioni siciliane, non è vero che il suo movimento porti
al voto chi non ci andava. Grillo ruba voti ai partiti tradizionali, ma
l’astensione non la scalfisce minimamente. Sia lui che il M5S dovrebbero
interrogarsi anche su questo dato, perché forse i voti raccolti non
sono quelli di chi ha rifiutato il sistema e la casta e forse
confluiscono sul suo movimento proprio perché non è abbastanza diverso
dagli altri partiti, non almeno al punto da spaventare chi si è sempre
accontentato di quel che passava il convento. Come Berlusconi ai tempi
del suo primo successo, Grillo ha un problema di personale
insufficiente; allora lo risolsero con “mandateci i curriculum”, oggi
sembra che la soluzione scelta sia il “facciamo da soli”. Si può dire
che persino la soluzione dei curriculum appare migliore?
Dispiace un po’ vedere il Movimento 5 Stelle in questa sorta di
“delirio di onnipotenza” che sa molto di berlusconismo per negazione,
soprattutto alla luce del fatto che vedo che molte persone che lo
compongono sono valide. Alcune le conosco di persona e francamente gli
affiderei delle responsabilità politiche e amministrative. Valide,
dicevo, ma arrabbiate, e ad una persona arrabbiata affiderei tante cose,
ma altre decisamente no.
Però mi dispiace anche vedere come a tutta questa democrazia
spontanea dal basso, voglia di fare, persone valide ecc. in questo
Movimento spesso faccia da contraltare l’indicazione calata dall’alto
che sa di verità rivelata. Fa tanto ideologia di partito della Prima
Repubblica (pur sempre meglio della Seconda, eh), ma fa anche tanto
vecchia politica.
Questa nuova mossa fa il paio con le indicazioni sulla
“Neolingua” trasmesse dall’ufficio stampa del movimento a tutti i media.
La sfida più importante per il M5S è offrire credibilità e
disponibilità a costruire, che non possono prescindere dall’abbandonare
derive verticistiche e antidemocratiche che ricordano troppo i populismi
dei tempi andati. Purtroppo credo non ne siano all’altezza. E mentre il
paese rischia di affondare tra manovre recessive e inadeguatezza della
classe dirigente, queste risposte insufficienti non sono solo dannose:
possono diventare pericolose.
il buco antidemocratico del movimento di Grillo è lacerante: da
ex iscritto al movimento , non attivista, avvicinandomi all’interno di
questa struttura verticistica ho capito.:
1) che ci troviamo di fronte ad una struttura populistica fortemente antidemocratica;
2 ) che ogni testa pensante non è utile, anzi ingombrante specialmente se non si colloca dentro il pensiero di Grillo.
3)che il movimento non esiste ; esistono sole le elucubrazioni di Grillo che svezza il suo pollaio;
4) che il blog è strumento per scientemente mettere in scena un pensiero
dominante a scapito e danni di chi si sente un libero pensatore;nel
giro di 1 ,2 commenti non soddisfacenti l’account viene sospeso
Eppure per un poco avevo sperato in un movimento nuovo di vera democrazia diretta : tutte chiacchiere
Tanto tuonò che piovve. Giusto in concomitanza con il successo conseguito alle elezioni siciliane (LEGGI QUI),
Beppe Grillo pubblica sul suo blog le regole per proporre la
candidatura con il MoVimento 5 Stelle, nello stesso giorno in cui la
colonna milanese invia un vademecum ai giornalisti (LEGGI QUI) su come trattare gli attivisti.
LA PRIMA SORPRESA – Già dalle prime righe del documento si nota la prima sorpresa:
I candidati al Senato ed alla Camera per il MoVimento 5
Stelle potranno essere tutti coloro che si sono presentati alle elezioni
comunali o regionali certificati con il logo del MoVimento 5 Stelle o
Liste Civiche 5 Stelle e avranno compiuto almeno 25 anni a febbraio
2013. Saranno escluse le persone facenti parte di liste diffidate
dall’uso del simbolo del MoVimento 5 Stelle.
E così abbiamo seccato i vari Tavolazzi etc.
Saranno inoltre escluse le persone che hanno incarichi da eletti al 29 ottobre 2012.
Un calcio nel deretano anche a Favia.
Infine non potranno partecipare le persone che
successivamente alla certificazione per le elezioni amministrative
abbiano perso i requisiti che erano stati richiesti per la
certificazione della candidatura per le elezioni amministrative.
Ecco le regole per i votanti:
Potranno votare tutti i maggiorenni al momento delle
votazioni on line coloro che risultano iscritti entro il 30/9/12 al
MoVimento 5 Stelle e che abbiano certificato la loro identità tramite il
caricamento di un proprio documento entro venerdì 02/11/12 ore 24 ora
italiana. Sarà possibile votare fino a tre candidati della propria
circoscrizione di residenza, i cui nominativi, per ciascuna
circoscrizione, verranno pubblicati sul sito.
E fin qui, poco da dire. Grillo, sul blog, spiega perché la scelta di
chiudere ai nuovi candidati: “Più o meno le liste le abbiamo in tutta
Italia, quindi per premiare quelli che sono stati con noi per 5 anni,
che hanno combattuto sul territorio, che poi non sono stati eletti e si
sono candidati. Quindi chiunque sia stato iscritto a una lista comunale o
regionale può candidarsi”.
IL CANDIDATO PREMIER – Ad occhio si direbbe che i
grillini non abbiano scelto un metodo per indicare anche il candidato
premier (che non fa parte degli obblighi della legge elettorale, ma di
solito serve a far convergere il maggior numero di voti sulla lista).
Probabilmente un nome verrà indicato in un secondo momento, ed è facile
che la sceltà sarà, anche in questo caso, provocatoria. Nel post che
accompagna la presentazione delle regole dice anche altro riguardo il
suo ruolo:
Tutte queste cose dovremmo metterle a punto anche
insieme, io devo essere il capo politico di un movimento, però io voglio
solo dirvi che il mio ruolo è quello di garante, di essere a garanzia
di controllare, vedere chi entra, dobbiamo avere soglie di attenzione
molto alte.
Come vedete, qui Grillo dapprima si autonomina capo politico, ma
subito ritaglia per sé un ruolo di garante. Come da regole già
presentate nei mesi precedenti, nessuna sorpresa.
LA FORMAZIONE DELLE LISTE – Infine, le regole per la formazione delle liste:
Le liste verranno redatte per circoscrizione in base al
numero di voti ottenuti dai singoli candidati. Tra i più votati coloro
che avranno 40 anni o più entro febbraio 2013 e saranno inseriti nelle
liste per il Senato fino a colmare il numero minimo per lista più sei. I
candidati restanti saranno inseriti nelle liste per la Camera. Nel caso
in cui più di un candidato in una stessa lista abbia lo stesso numero
di voti, verrà inserito per primo chi ha ricevuto l’ultimo voto per
primo/a. Se un candidato non ottiene voti non sarà inserito nelle liste
in ogni caso.
Anche qui, disposizioni di buonsenso e poco spazio, in partenza,
lasciato all’arbitrio del fondatore Beppe e della sua presunta anima
nera Casaleggio. Non si sa se per le pressioni mediatiche degli ultimi
mesi o per genuina volontà democratica, ma rispetto ad altre
“consultazioni popolari” in essere questa sembra la più pulita, in
partenza.
Tra i commenti:
Però mi dispiace anche vedere come a tutta questa democrazia spontanea dal basso, voglia di fare, persone valide ecc. in questo Movimento spesso faccia da contraltare l’indicazione calata dall’alto che sa di verità rivelata. Fa tanto ideologia di partito della Prima Repubblica (pur sempre meglio della Seconda, eh), ma fa anche tanto vecchia politica.
1) che ci troviamo di fronte ad una struttura populistica fortemente antidemocratica;
2 ) che ogni testa pensante non è utile, anzi ingombrante specialmente se non si colloca dentro il pensiero di Grillo.
3)che il movimento non esiste ; esistono sole le elucubrazioni di Grillo che svezza il suo pollaio;
4) che il blog è strumento per scientemente mettere in scena un pensiero dominante a scapito e danni di chi si sente un libero pensatore;nel giro di 1 ,2 commenti non soddisfacenti l’account viene sospeso
Eppure per un poco avevo sperato in un movimento nuovo di vera democrazia diretta : tutte chiacchiere
Beppe Grillo e le regole del MoVimento 5 Stelle
29/10/2012 - Pubblicati sul sito internet del comico genovese i requisiti per la candidatura
LA PRIMA SORPRESA – Già dalle prime righe del documento si nota la prima sorpresa:
E così abbiamo seccato i vari Tavolazzi etc.
Un calcio nel deretano anche a Favia.
Ecco le regole per i votanti:
E fin qui, poco da dire. Grillo, sul blog, spiega perché la scelta di chiudere ai nuovi candidati: “Più o meno le liste le abbiamo in tutta Italia, quindi per premiare quelli che sono stati con noi per 5 anni, che hanno combattuto sul territorio, che poi non sono stati eletti e si sono candidati. Quindi chiunque sia stato iscritto a una lista comunale o regionale può candidarsi”.
IL CANDIDATO PREMIER – Ad occhio si direbbe che i grillini non abbiano scelto un metodo per indicare anche il candidato premier (che non fa parte degli obblighi della legge elettorale, ma di solito serve a far convergere il maggior numero di voti sulla lista). Probabilmente un nome verrà indicato in un secondo momento, ed è facile che la sceltà sarà, anche in questo caso, provocatoria. Nel post che accompagna la presentazione delle regole dice anche altro riguardo il suo ruolo:
Come vedete, qui Grillo dapprima si autonomina capo politico, ma subito ritaglia per sé un ruolo di garante. Come da regole già presentate nei mesi precedenti, nessuna sorpresa.
LA FORMAZIONE DELLE LISTE – Infine, le regole per la formazione delle liste:
Anche qui, disposizioni di buonsenso e poco spazio, in partenza, lasciato all’arbitrio del fondatore Beppe e della sua presunta anima nera Casaleggio. Non si sa se per le pressioni mediatiche degli ultimi mesi o per genuina volontà democratica, ma rispetto ad altre “consultazioni popolari” in essere questa sembra la più pulita, in partenza.