mercoledì 3 aprile 2013

Analisi dei 5 stelle e di Grillo da Quitthedoner.com (con alcune mie note in coda)

Segnalo queste preziose e interessanti (nonchè piacevolmente ironiche) analisi dal sito quitthedoner.com in cui si rispecchiano molte delle considerazioni già fatte su questo sito.

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5 BUONE RAGIONI PER NON VOTARE GRILLO


“Il fascismo si è presentato come l’antipartito, ha aperto le porte a tutti i candidati, ha dato modo a una moltitudine incomposta di coprire con una vernice di idealità politiche vaghe e nebulose lo straripare selvaggio delle passioni, degli odii, dei desideri. Il fascismo è divenuto così un fatto di costume, si è identificato con la psicologia antisociale di alcuni strati del popolo italiano, non modificati ancora da una tradizione nuova, dalla scuola, dalla convivenza in uno Stato bene ordinato e amministrato”

Antonio Gramsci, L’Ordine Nuovo, 26 aprile 1921.


[...] fu una specie di gigantesca controrivoluzione conservatrice [...]
Alla fine di questo herpes democratico chiamato Berlusconi le soluzioni potevano essere le più svariate ma con il materiale umano che abbiamo a disposizione c’era in realtà  poco da essere ottimisti.

E infatti ne è venuto fuori Berlusconi 2.0 ovvero Beppe Grillo.

Più violento nei toni
più multimediale
più fascista

[...] Gli elementi che rendono Beppe Grillo e il suo movimento un partito tecnicamente fascista sono parecchi. Andiamo qui a vederli uno dopo l’altro con una numerazione va dall’1 al 5. [...]

[Il resto del post lo trovate qui]

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IL GIORNO IN CUI I GRILLINI SCOPRIRONO DI STARE SUL CAZZO A UN SACCO DI GENTE

[...] Ho assistito invece con un po’ di sgomento al canile che si è creato nella sezione commenti. A un certo punto ero indeciso se chiuderli o lanciarci dentro del Ciappi.

Li ho lasciati aperti nella speranza che ne venisse fuori qualcosa d’interessante, ma sono stato quasi sempre deluso. Umanamente deluso perché invece da un punto di vista analitico i commenti del 99% dei grillini non hanno fatto  altro che confermare quanto dicevo nel mio pezzo.

Senza rendersi conto che così facendo mi davano ragione, mi hanno accusato di essere qualsiasi cosa, guardandosi sempre molto bene dall’argomentare.

Mi hanno perfino accusato di essere del Pd. [...]

Posso solo immaginare che razza di discussioni abbiano dovuto sopportare sulla propria bacheca fb i lettori che hanno condiviso il mio post.

La più gettonata immagino sarà stata

“Sìvabbehmaallorakekosavoti?eh?eh?eh?” [...]

[Che ci sia la possibilità di astenersi o annullare la scheda a questi fanatici non gli passa neanche per l'anticamera del cervello.

Io la scheda l'ho annullata, nessuno mi rappresentava e tantomeno mi sentivo rappresentato da Grillo che trovo uguale a tutti gli altri se non peggio dato che vuole persino sembrare diverso o addirittura rivoluzionario quando invece è quanto di più controrivoluzionario possa esserci.

Ecco perchè qui i commenti sono sempre stati chiusi: non ho interesse a perdere tempo a discutere con queste persone o peggio ad alimentare le loro turbe psichiche o a consolidare le loro convinzioni sbagliate (perchè questo è quello che succede il più delle volte, qualunque linguaggio o tono si usi, se il confronto è solo su internet e non nella vita reale. Meglio sempre discutere faccia a faccia).

Il resto del post di Quit The Doner lo trovate qui]

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Berlusconi e Grillo. I populismi di destra e la sagoma di cartone riflettente di D’Alema

“I giornalisti sono pagati per sputtanarci”. Ogni volta che Beppe Grillo  rilascia una dichiarazione sembra di assistere a uno spettacolo già visto. Ce n’era un altro che fino all’altro ieri diceva cose come ”Il 72% dei giornali sono di sinistra”. Almeno Berlusconi faceva lo sforzo di citare precisissime statistiche inventate di sana pianta, tipo “L’83,45% degli italiani è d’accordo con me: sono sexy”

La continuità fra Berlusconi e Grillo è proprio nel modo di concepire il discorso politico, la narrazione creata da Casaleggio innesta valori nuovi ( pochi, confusi e a spesso contraddittori) in un antico leaderismo populista che divide il mondo in bianco e nero, con noi o contro di noi. [...]

[Qui il resto dell'articolo]
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LE TECNICHE CON CUI GRILLO E CASALEGGIO PRENDERANNO IL POTERE SENZA CHE NEMMENO VE NE ACCORGIATE

[...]
Grillo ha usato internet in una maniera che ricalca i meccanismi dei vecchi media, la televisione in primis, e solo chi non ha idea di cosa sia realmente internet può non rendersi conto dell’enorme fraintendimento.
[...]
L’idea di internet che ha Grillo è esattamente quella che può avere un sessantenne italiano medio: un posto dove se sei già diventato famoso urlando cazzate sui Rai Uno poi puoi scrivere altre cazzate e trovare qualcuno abbastanza scemo da crederti e eleggerti a nuova divinità pre-colombiana a cui offrire in dono il cadavere squartato della democrazia.
[...]
Grillo ... sa benissimo di usare il mezzo come fosse un canale televisivo. Una comunicazione dall’alto senza repliche di sorta. In tanti anni non ha risposto sul suo blog a un solo commento [...]
Il punto che sfugge a tutti quegli editorialisti che hanno scoperto il suo potere il 26 febbraio è che se Grillo non fosse stato già famoso grazie alla televisione il suo blog non sarebbe andato da nessuna parte.
[...]
Grillo sfrutta la sua fama pregressa per usare internet come megafono.
[...]
Che poi quello di Grillo fosse un esilio dalla tv vera è un’altra fandonia. Quante volte è apparso negli anni a Striscia la notizia?
[...]
Giuliano Santoro in “Un Grillo qualunque” (Castelvecchi), libro che tra l’altro consiglio a tutti gli interessati al fenomeno politico Grillo, parla del legame fra Antonio Ricci e l’ex comico genovese. Un legame che la dice lunga sulla formazione e sulle tecniche affabulatorie di Grillo. Se andiamo ad analizzarli in termini foucaultiani fra il discorso di Striscia e quello di Grillo troviamo analogie notevoli.
[...]

[Il resto dell'articolo qui]

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Altri articoli:


Le conclusioni di Quit the Doner

« La visione del mondo che Grillo e Casaleggio sono riusciti a radicare è il mantra autoassolutorio e semplicistico “é tutta colpa della casta”

Cancellando così di colpo le responsabilità macro economiche, le speculazioni finanziarie globali o tecniche come quelle del sandwich olandese con cui le multinazionali si auto-riducono il carico fiscale a danno degli stati sovrani dove operano, sottraendo così enormi risorse  alla popolazione, generando danni economici in una misura infinitamente superiore ai famigerati “costi della politica”.
Ho come l’impressione che questo post non finirà in cima ai risultati di Google…


(immagine tratta da www.tomshw.it)

Ma allora perchè Beppe non ne parla?

Perché Grillo è un neoliberista 2.0. Popolino friendly ma in realtà tale quale ai peggiori neo-liberisti a cui c’eravamo abitutati dal duo Reagan-Tacher in poi.

Grillo è la maschera sorridente e sfanculante del potere finanziario. Non a caso il M5s ha delle idee ultra liberiste anche sulla scuola come spiega Girolamo di Michele  qui.

E ancora: non è certo un caso che il movimento 5 stelle generi tanto entusiasmo negli operatori finanziari come Goldman Sachs, presso gli imprenditori come Del Vecchio o scaldi gli animi dell’ambasciata americana, noto covo di attivisti antisistema. »

Da qui.

[A proposito di scuola. 

Ho recentemente aggiornato un vecchio articolo apparso sul web nel 2009 che potete trovare qui, commentandolo così:

« Se andate a dare una occhiata ai progetti del consolato americano in Italia, troverete anche quello che riguarda l’università italiana, da allacciare di più, come in America, alle imprese. »

« Proprio a questo sono servite le numerose riforme della scuola e dell'università varate negli ultimi decenni fino all'ultima Riforma Gelmini (vedi qui), un possibile ulteriore sviluppo per sottomettere ulteriormente l'università alle necessità e ai profitti delle grandi imprese è l'abolizione del valore legale del titolo di studio, affinché sia il mercato a stabilire liberamente quali titoli siano da ritenere validi e quali carta straccia, guarda caso una delle proposte inserite nel programma ufficiale M5S (ultima pagina, vedi qui). »

Inoltre, come riportato nell'articolo di Girolamo Di Michele:

« [...] l'abolizione del valore legale del titolo di studio, punto di programma condiviso dal Piano di Rinascita Democratica della Loggia P2 di Licio Gelli [verifica qui, al punto b1] e dalla Fondazione per la Sussidiarietà (ovvero Comunione e Liberazione) di Giorgio Vittadini in modo esplicito, in modo implicito da Gelmini (che aveva in Vittadini uno dei consiglieri): è il più grosso favore che può essere fatto alle scuole private, perché consente a qualunque soggetto privato di aprire un diplomificio deregolamentato. »

Un altro risultato sarà che molte grandi imprese chiederanno obbligatoriamente alcuni titoli di studio per poter accedere a un posto di lavoro offerto da loro.
Questi titoli potranno essere acquisiti, a pagamento naturalmente ed esclusivamente, in apposite scuole private "diplomifici" che sono loro sponsor, o soci in affari, o di loro proprietà.

Guarda caso il consolato americano in Italia è patrocinatore dell'American Chamber of Commerce (AmCham), nel cui consiglio direttivo siedono David Thorne, ambasciatore USA, e Enrico Sassoon, ex della Casaleggio Associati. (Vedi qui)

Interessante anche ricordare le parole dell'allora console americano pronunciate a un pranzo incontro con i membri dell'AmCham nel 2004:

« Molte attività che svolgiamo sono fortemente correlate alla nostra collaborazione con la Camera di Commercio Americana.(…)
la promozione del libero commercio, libero investimento, prosperità economica e sicurezza sono al centro della nostra missione in Italia. (…) 

Affinché le aziende internazionali si adattino alle nuove regole della nostra epoca, anche i lavoratori dovranno mostrare la necessaria flessibilità.  
La legge Biagi recentemente emanata in Italia è un passo positivo in questa direzione. Questi sforzi di riforma sono un passo in avanti per tutti noi. » 

Negli anni successivi Grillo iniziava a capitalizzare consensi sfruttando l'indignazione e la delusione dei giovani precari, quest'anno ha invece incassato il sostegno dell'ambasciatore Usa David Thorne che, come il Consolato Usa e l'AmCham, sostiene la flessibilità lavorativa, vale a dire i licenziamenti senza controllo e la precarizzazione del lavoro.

Qualcosa non torna.]


« [...] Il dato più inquietante per il futuro del paese che esce da queste elezioni è che le forze che concepiscono la rappresentanza come un filo diretto fra le masse e un leader carismatico infallibile (pdl e m5s) hanno aumentato il loro peso politico giungendo quasi al 50%.

Una politica che si basa su questi principi è sempre pericolosamente in bilico sul burrone che porta alla dittatura.

La cosa non stupisce in un Paese dove secondo il linguista Tullio De Mauro solo il 20% dei cittadini è in grado di orientarsi nella società contemporanea e i dati sulla comprensione di testi scritti ci pongono al penultimo posto al mondo sui paesi presi in esame. Quasi il 70% degli italiani è analfabeta di ritorno, un dato che peraltro ci pone orgogliosamente sopra lo stato del Nuovo Lèon in Messico.

Non c’è quindi da stupirsi che il Paese sia una specie di officina sperimentale dei populismi carismatici, Forrest Gump direbbe che l’Italia è come una scatola di cioccolatini, non sai  mai quale milionario populista prenderà il potere questa volta. [...] »

Da qui.


« [...] Il progetto liberista dello stato minimo con Grillo arriva ad un nuova, più avanzata fase.

Dopo aver distrutto lo stato sociale ed aver privatizzato tutto il privatizzabile nel periodo che va da Reagan e la Thatcher fino ad oggi, si tratta ora di distruggere la rappresentanza politica. L’ultimo baluardo di fronte allo strapotere dell’economia sulla politica.

Un’ottima strategia per riuscire nello scopo è questo fascismo di nuova concezione che mischia elementi classici del totalitarismo (il leader carismatico e la sua infallibilità, il primato del partito) con elementi di modernità tecnica (l’uso di internet) ma quello che ne esce è un mix che di progressista non ha nulla. [...] »

Da qui.

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Mi ritrovo perfettamente con quanto scritto da Quit The Doner.

Anche io avevo già scritto molto al riguardo:


« [...] il disegno politico perseguito dalla Casaleggio Associati (cioè la distruzione delle ideologie e dei partiti, e quindi della democrazia rappresentativa con conseguente eliminazione di voto ed elezioni, da sostituire con la dittatura diretta dei poteri economici, cioè senza la limitazione-copertura rappresentata dalla democrazia parlamentare, attraverso l'illusione della democrazia sulla rete) è ben spiegato sui video di presentazione del sito della Casaleggio Associati,
in cui vengono presentati ai clienti (grande e piccolo business, singoli manager, uomini politici, istituzioni publiche e private) la mission e gli scopi dell'azienda di esperti di pubbliche relazioni sulla rete.

E senza mancare di citare i grandi della comunicazione: Hitler e Mussolini.

A parere della Casaleggio Associati e del laureato in Storia, Scienze Politiche e Economia Enrico Sassoon molto più importanti di altri grandi eventi del secolo passato come ad esempio la vittoria della Rivoluzione Russa o le grandi lotte di rivendicazione dei diritti sul lavoro (e infatti questi non sono una priorità per Grillo).

Evidentemente se i grandi eventi vengono determinati da troppe persone, tra l'altro poveracci senza grande potere economico, allora non hanno importanza.
Alla Casaleggio Associati piacciono i dittatori ma solo quelli di un certo colore, e solo quelli che sono sempre stati ammirati e accompagnati dalle grandi corporazioni  come FIAT, Ig Farben, Thyssen-Krupp, Ansaldo, Ford per citarne solo alcune che all'epoca fecero affari d'oro.

Una tale presentazione non mancherà di attirare clienti del grande business che si riconoscono in questa visione e a cui alletta particolarmente l'idea di distruggere i partiti (eventuale ostacolo ai loro affari) e manipolare l'opinione pubblica per vendere di più, e questo richiamandosi alle tattiche propagandistiche dei dittatori nazifascisti che tanto ammirano per l'ottimo lavoro che fecero nel sedare le proteste contro i grandi capitalisti dell'epoca [...]  »

Dal mio commento a: La cantata dei grillini (2 luglio 2012)
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 L'8 luglio 2012, in "Beppe Grillo, discepolo del fascista Giacinto Auriti e sostenitore della bufala del signoraggio " scrivevo:

« [Grillo] dal 2005, è complice di una nuova truffa ben più grave ai danni del Popolo italiano, una mistificazione e manipolazione guidata dalla Casaleggio Associati e dai suoi referenti allo scopo di indebolire ulteriormente la democrazia italiana e asservirla sempre di più ai "poteri forti" clienti della Casaleggio Associati. »

Chi sono questi "poteri forti"?

Iniziamoci a chiedere cosa ci faceva Gianroberto Casaleggio a un pranzo del Forum Economico Mondiale (World Economic Forum) (come riportato dal Fatto Quotidiano qui), il Forum che si tiene ogni anno a Davos famoso per le grandi proteste No Global che si sono svolte negli anni contro il suo svolgimento (qui).

Probabilmente Casaleggio si riferisce a un evento del WEF che si è tenuto a fine ottobre 2012 a Roma (vedi qui).

Ho anche scritto:


« [...] la Casaleggio Associati ha dietro di sè importanti clienti e conoscenze nel mondo dei grandi capitalisti e della finanza e che se ha deciso di scendere in politica non è certamente nell'interesse della gente comune, ma nel suo interesse (monetario) e in quello dei suoi clienti.

Basterebbe osservare attentamente le fonti aperte, pubbliche e liberamente consultabili su internet, per rendersi conto di questo:

cos'è la Casaleggio Associati se non una società di pubbliche relazioni su internet la quale sta portando avanti una propaganda politica volta a distruggere la nostra democrazia parlamentare e rappresentativa (con la scusa di volere "regalare" più democrazia alle persone comuni, quale infame strategia!) e cos'è Beppe Grillo se non un frontman, uno showman e opinion leader, un uomo di facciata, e per questo pagato dalla società di PR (vedi dichiarazione dei redditi 2005, è la Casaleggio Associati a pagare Grillo, non il contrario!) allo scopo di diffondere questa propaganda tra il popolo?

(Consiglio a tutti la lettura del libro "Propaganda" di Edward Bernays.
La Casaleggio Associati ha attinto a piene mani da questo testo per quanto riguarda tattiche, strategie, inganni, manipolazioni e mistificazioni mediatiche.
Indispensabile per capire i movimenti -  e gli obiettivi - della Casaleggio Associati).

Sappiamo quindi che la Casaleggio Associati fa attività di PR e marketing on-line, diffondendo particolari idee politiche, ma a favore di chi?
Chi è che paga Casaleggio Associati per diffondere certe idee sulla rete?
Se Grillo non è cliente di Casaleggio Associati, anzi è pagato da essa ed è cofondatore con essa del Movimento 5 Stelle, chi sono i veri clienti dietro Casaleggio Associati e Grillo che mirano a diffondere una propaganda politica con lo scopo di tutelare e rafforzare i loro interessi personali e di profitto?

A questo proposito una possibile risposta la si può trovare esplorando le connessioni affaristiche della Casaleggio Associati andando a partire dalla figura di Enrico Sassoon. »

Da qui: Alcuni intrecci affaristici di Enrico Sassoon e Casaleggio Associati (24 settembre 2012)

Articolo che ho aggiornato di recente con dati presi dal sito ufficiale dell'American Chamber of Commerce, il cui Presidente onorario è David Thorne, ambasciatore USA in Italia che recentemente ha elogiato il Movimento 5 Stelle (vedi qui).

Trovo buffo o imbarazzante che Il Fatto Quotidiano abbia intervistato Enrico Sassoon (qui) e non gli abbia chiesto nulla al riguardo, come trovo ridicolo il fatto che nessun altro giornalista o testata abbia fatto domande in proposito a questi collegamenti così evidenti ai diretti interessati.

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Sulle cosidette 3 leggi d'iniziativa popolare del primo V-day:

« [..] il cui scopo era:
eliminare dalle elezioni chiunque fosse stato denunciato nel corso di manifestazioni giuste contro i potenti e i loro interessi;
rendere eleggibili persone solo per due mandati, di modo da avere politicanti inesperti e incompetenti sempre asserviti ai poteri economici tramite consulenze esterne o sottosegretari ad hoc, uomini di grandi aziende e grandi multinazionali, e se anche per caso un eletto avesse rotto troppo i coglioni ai potenti poco male: massimo due mandati e poi vaffanculo!
Il tutto fatto passare come accettabile con il classico specchietto per le allodole: l'elezione diretta.
Utilissima, come no!
Posso solo eleggere persone che sono sempre state allineate, che non hanno mai disturbato i potenti, che non hanno mai infranto le regole del "sistema", i perbenisti, quelli che non hanno mai osato cercare il cambiamento.
E poi pure se finalmente e inaspettatamente uscisse il politico scomodo, quello che fa i miei interessi e non quello dei soliti, cosa succede? Solo due mandati, sennò i soliti privilegiati come farebbero a difendersi dalla politica favorevole alla gente comune?

Bravi Grillo e Casaleggio! Una grande idea davvero! Mettere definitivamente la parola FINE sulla politica. Sulla politica vista come uno strumento di lotta dal basso ovviamente. [..] »

Da qui: Bersani a Grillo e Di Pietro: «Fascisti del web» (27 agosto 2012)
Ancora scrivevo:

« [...] nel primo V-day si era usato come pretesto la realtà della politica e dei partiti corrotti, e il  voto di preferenza come cavallo di Troia, per ottenere la sicurezza di avere sempre una classe politica inetta, incompetente, manovrabile e soprattutto asservita ai grandi interessi economici (sicurezza che ancora non c'è nonostante la corruzione dilagante, cioè non è  garantita a prescindere [...]);

nel V2-day si è usata la scusante dell'informazione controllata, e il cavallo di Troia dell'attacco alle televisioni di  Berlusconi e della diminuzione delle tasse, per attaccare la pluralità dell'informazione ed eliminare l'informazione scomoda di nicchia (già per altro mostruosamente in difficoltà, date le leggi del mercato capitalista e la corruzione dei grandi quotidiani che già si fanno finanziare da grandi lobby o sono in mano ad esse, oltre a prendere i finanziamenti pubblici)  e si è sdoganata l'idea che l'informazione sia una merce come un'altra, questo per avere la garanzia di ottenere in edicola solo la presenza di quotidiani e riviste in mano a grandi lobby finanziarie ed economiche ed eliminare un possibile mezzo (il finanziamento pubblico) che potesse permettere di fare a meno di ricevere fondi dalle lobby o da editori in mano ad esse (proprio per questo era nato il finanziamento pubblico all'editoria oltre che per evitare che si ripetesse quanto successo sotto il ventennio fascista quando l'informazione era totalmente sottomessa al regime e agli interessi dei grandi industriali che lo sostenevano).

In pratica si è proposto di eliminare il «controllo dell’informazione» proponendo una informazione definitivamente controllata dai grandi finanziatori privati e di sostituire il cosidetto «nuovo fascismo» [dell'informazione non libera] con un fascismo reale.
(Cosa che tra l'altro, [...] succederebbe inevitabilmente anche eliminando qualsiasi forma di finanziamento pubblico ai partiti: avremmo solo pochissimi partiti, forse solo due come negli USA, uguali e finanziati solo privatamente, quindi schiavi dei grandi finanziamenti provenienti delle lobby finanziarie ed economiche e [schiavi] dei loro interessi [...]).

E' lampante che la Casaleggio Associati sta perseguendo un determinato disegno politico e sociale.

A vantaggio di chi?

Per saperlo bisogna cercare e capire quali siano gli intrecci affaristici della Casaleggio Associati. »

Da un mio commento a: Grillo e il fascismo (29 agosto 2012)


Sempre sullo stesso argomento scrissi:


« “Il Fatto non è il giornale di Beppe Grillo”.
Ah, se ce lo dicono il Fatto Quotidiano e Travaglio con le loro ineccepibili argomentazioni possiamo certamente stare tranquilli e credere loro sulla parola!... 

Ma visto che parliamo di un quotidiano che non riceve fondi pubblici non sarebbe più corretto prima di tutto chiederci chi paga il Fatto Quotidiano?
Si certo, gli abbonati, ma anche qualche -perchè no?- generoso donatore privato, con cui poi si spiegherebbe una ben ricambiata generosità.  O anche qualche azionista, con il suo personale disegno politico e i suoi personali fini.

Ma allargando un pò il quadro, immaginate un'Italia in cui venisse eliminato totalmente il finanziamento pubblico ai partiti. Il finanziamento pubblico verrebbe certamente sostituito dal finanziamento privato in larga scala. E chi andrebbe a finanziare i partiti? Chi avrebbe maggior peso nel suo finanziamento al suo partito prediletto che protegge i suoi interessi?
Indubbiamente chi ha una grande disponibilità di grandi capitali.

E voi davvero pensate che queste persone vogliano fare gli interessi della maggioranza degli italiani? Che i loro interessi corrispondano ai vostri?
Inutile dire che i partiti scomodi per questi grandi finanziatori finiranno per sparire, prima dai media, e poi dai parlamenti (grazie a sbarramento e maggioritario). 

Viva la democrazia alla Grillo! »

Da “Il Fatto non è il giornale di Beppe Grillo”  (25 giugno 2012)

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A commento di un articolo che mischiava fatti con infondate teorie cospirazioniste (facendo così un favore a Grillo e Casaleggio che possono così attaccare i loro critici assimilandoli a "sconclusionati teorici del complotto") scrivevo:

« Il vero è unico problema è il sistema capitalista (in cui tutti viviamo e a cui tutto dipende) e la sua ideologia totalizzante esemplificata nel concetto di "fine della storia" di Fukuyama, da cui si conclude che non esiste più alternativa possibile, esiste un unico pensiero, valido in tutto il mondo e a cui tutti e tutto devono sottostare: la ricerca continua e infinita di profitto, e non di benessere e felicità per i propri popoli in armonia con gli altri.
Questo è quello che rende interi paesi schiavi del sistema economico...non le favolette sul signoraggio. »

« [Il V-day, e in seguito il M5S] Forse serve per dirottare le masse e deviarle verso lidi estremamente funzionali per il Sistema che ci controlla?  »

« Si, il V-day e il movimento M5S di proprietà privata di Beppe Grillo e controllato dalla Casaleggio Associati hanno servito e servono a questo. »

Da: Beppe Grillo è libero o controllato? (ripubblicato su questo blog il 4 luglio 2012)


« [...] non si parla per niente del vero scopo che sta dietro la nascita del MoVimento 5 Stelle, del perchè Casaleggio e Grillo hanno creato questo movimento e del perchè stanno manipolando i militanti del M5S per questo scopo, nè della mission della Casaleggio Associati che è alla base di tutto ciò.

Ossia, la distruzione dei partiti e l'eliminazione della Democrazia Rappresentativa, così come raccontato nei due video di presentazione della Casaleggio Associati [Gaia e Prometheus] rivolti ai suoi clienti (multinazionali e massmedia), che verrà sostituita totalmente da una finta "democrazia diretta" sulla rete,[...] »

Da: Excusatio non petita accusatio manifesta (Grillo e la spectre) (11 luglio 2012)
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« [...] questa idea della politica intesa come mero funzionamento della macchina amministrativa non è affatto una idea nuova, anzi si è fatta sempre più strada dopo la fine della Guerra Fredda e il crollo del blocco socialista.

Dagli anni '90 in poi si è dato per scontato che ci potesse e ci dovesse essere un solo modo di concepire il mondo, l'economia e i rapporti sociali. Abbiamo assistito al trionfo dell'ideologia capitalista. La politica, i partiti e i governi sono stati subordinati all'economia, ai poteri economici, e di fatto hanno accettato senza troppe storie questa loro sottomissione.

Le elezioni politiche sono diventate sempre più una questione di combinazione tra immagine e sensazioni e sentimenti che si vogliono suscitare nell'elettore.
L'elettore non deve identificarsi nei progetti (semplici, sintetici, spesso in pratica poco seri e inutili a creare vero cambiamento) ma nell'immagine che i candidati danno di sè.
Assistiamo così, per esempio, alle elezioni americane, dove i candidati alla presidenza fanno a gara a chi è più scherzoso, più sportivo, più religioso, più buon padre di famiglia e così via...

In pratica gli eletti, i deputati e i governi diventano sempre più la facciata, i portavoce della suprema "ragione" economica, la maschera dietro cui si nascondono i grandi poteri economici. E come risultato, che si voti destra o sinistra sembra di avere a che fare sempre con la stessa gente, le stesse idee, lo stesso modus operandi.

In casi particolari, come nel presente in Italia, i poteri economici sono costretti a mettere da parte i "portavoce" politici e a governare essi stessi direttamente con i loro migliori tecnici, ideologi e rappresentanti manageriali.
Questo sia per preservare i propri profitti in tempi di crisi, sia per attuare quelle politiche invise alla popolazione, ma da sempre auspicate dai grandi poteri economici, che se portate avanti dai partiti danneggerebbero in maniera troppo forte la "democrazia" di facciata destabilizzandola e causando così nuovi problemi ai profitti dei poteri forti.
Politiche come i tagli alla spesa sociale (istruzione e sanità), riforma delle pensioni, perdita dei diritti sul lavoro, che poi verranno mantenute negli eventuali futuri periodi di prosperità di modo da ingigantire a dismisura le entrate delle grandi aziende legate ai tecnici di governo.

Assistiamo così alla nascita dei governi tecnici, come il governo Monti, e al trionfo, non più mascherato, del tecnicismo, della suprema tecnica economica da cui tutto dipende che però -non si sa come- avvantaggia sempre e solo gli stessi pochi privilegiati, con i risultati negativi che tutti conosciamo per i lavoratori e le fascie di popolazione di reddito medio e basso.

Questo non è altro che la completa esautorazione della politica, dei governi, della Costituzione e del parlamento cioè in special modo del potere dato dal Popolo ai rappresentanti da esso scelti. 
I Popoli vengono completamente estromessi dalle decisioni.
(Vedi anche qaunto detto da Paolo Barnard alla puntata di Matrix del 15-11-2011)

Ora cosa propone il MoVimento 5 Stelle in alternativa a tutto questo?

La stessa identica cosa: trionfo del tecnicismo (che ovviamente si rivolgerà a favore dei poteri forti, in mancanza di idee forti di cambiamento VERO da contrapporre a questi) e morte delle ideologie e quindi della politica (cioè proprio di quello che potrebbe davvero infastidire i poteri forti se ci fossero idee forti e la volontà ancor più forte di attuarle).

Infatti, il M5S propone:

- Una politica intesa come mero funzionamento della macchina amministrativa, e quindi una politica espressione dei poteri forti, dove le idee e i buoni propositi di cambiamento per il miglioramento della vita del Popolo soccombono di fronte alle necessità di funzionamento della macchina (economica).

- Una politica basata SOLO su un programma, vago e spesso inattuabile, dove tutto ciò che invece è attuabile può essere utilizzato con profitto da grandi aziende in taluni casi legate anche - perchè no?- a una propaganda ecologista di facciata (vedi mission della Global Trends di Sassoon).
Una politica basata sul programma e non sulle persone votate e sulle loro idee e capacità, persone magari scelte appositamente per la loro incompetenza poichè facilmente manovrabili dall'alto (dai clienti della  Casaleggio Associati tramite Grillo) e che possono essere buttate via senza problemi da un momento all'altro nel caso iniziassero a dare fastidio opponendosi alle decisioni dei vertici.

Vi sembra diverso da quello che stiamo già vivendo? NO, è la stessa identica cosa.

La conclusione è che il MoVimento 5 Stelle è un partito creato e diretto dall'alto allo scopo di indebolire ulteriormente ogni istanza e lotta dal basso per il VERO cambiamento sociale, fa parte cioè di un vasto programma/visione in parte creatosi da sè (nessuno aveva mai davvero imposto ai partiti e ai politi di corrompersi, sottomettersi, vendersi al miglior offerente e pensare solo al denaro, ma così hanno fatto) e in parte costruito, progettato e adattato alla situazione esistente, in continuo adattamento ai continui mutamenti della situazione politica di modo che qualunque proposito veramente rivoluzionario, che possa scaturire dalla presente situazione d'insofferenza popolare, venga invece incanalato in qualcosa di accettabile, controllabile e riutilizzabile a favore dei profitti delle elites economiche e dei poteri forti italiani e internazionali legati alla Casaleggio Associati e alle altri grandi aziende sue clienti.

Questo è il MoVimento 5 Stelle: si presenta come rivoluzionario, quando rivoluzionario non è affatto.
Quello che vende è solo l'ILLUSIONE della partecipazione popolare e noi, Popolo, dovremmo accontentarci solo di questo?

No, grazie. »

Dal mio commento a "Dall’Unto del Signore all’Ingrassato dalla Rete. Grillo e i rischi per il M5S" (14 luglio 2012) 

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Sempre sullo stesso argomento (indebolimento delle lotte per il vero cambiamento sociale) scrissi a commento di questa frase di Cirino Pomicino, ex-DC:

« Beppe Grillo ha una funzione democratica. [?] Tiene negli schemi milioni di incazzati. Extraparlamentari violentissimi, in potenza »

« In pratica: qualcuno sta certamente ringraziando Grillo per il fatto che in questo momento "tiene negli schemi milioni di incazzati" preservando così l'integrità della "democrazia" attuale, cioè di quella serie di privilegi garantiti solo per alcuni, e non parliamo certo dei privilegi della casta politica, ma di quelli riservati a coloro che davvero determinano la politica economica e la vita sociale, e individuale, in Italia.
Gli attacchi alla casta politica, ancorchè giusti, rappresentano quindi nient'altro che una distrazione, una classica tecnica di mistificazione, per preservare gli autentici colpevoli delle disuguaglianze sociali da una improbabile, ma non impossibile, rivoluzione sociale e presa di coscienza generale. 
Mirano a restringere il quadro, e non ad ampliarlo e completarlo, e a sostituire un autentico cambiamento con una finta rivoluzione (e una finta democrazia diretta) che lasci invariate le basi della distribuzione del potere economico, e quindi politico. 
Mirano inoltre a distruggere la fiducia nella forma di rappresentanza partitica, in quanto i partiti, benchè corruttibili e facilmente ammansibili, possono comunque costituire, se raccoltisi intorno a determinate ideologie e in determinati casi, un possibile ostacolo agli interessi economici delle elites.
I partiti non devono essere visti come forma di rappresentanza e come possibili portatori di istanze e voce dei cittadini ma devono essere visti come irriformabili. Anche a questo servono gli attacchi alla casta.
Distruggendo i partiti, togliendo anticipatamente la possibilità di un'autentica presa di coscienza, cioè del presupposto di un vero cambiamento e di una reale rivoluzione sociale, e lasciando invariati gli attuali rapporti economici all'interno della società e l'attuale stratificazione sociale, si mira quindi a una dittatura diretta dei poteri economici, in quanto non più mediata da una democrazia di facciata costituita da parlamento ed elezioni.
Dittatura che verrà travestita da democrazia diretta tramite il web, che da arma dal basso diventerà un'arma dall'alto puntata verso il basso.
Questi attacchi alla cosiddetta casta inoltre, come si capisce dalla frase di Pomicino, non toccano per nulla (se non in apparenza, per fare dichiarazioni da autentici politicanti in cerca di visibilità) chi sta in parlamento unicamente per denaro. 
Per costoro, che hanno paura di eventuali "violenti", ci saranno sempre i cari Grillo e Casaleggio a raffreddare gli animi più esuberanti: post coloriti di inutili bla bla, proposte irrealizzabili, generiche o prive di connessione con la realtà e la possibilità di commentare sul blog di Grillo sfogando così la propria rabbia repressa.
Il blog di Grillo e il partito-azienda M5S si confermano quindi come armi di controllo sociale e psicologico. »

Da "L’antipolitica secondo Pomicino" (19 agosto 2012)

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Il 16 luglio 2012 in un vecchio articolo del 2010 "Following the (Opinion) Leader" che riporta, a proposito del video Prometheus della Casaleggio Associati:

« [...] si teorizza una società in cui la fisicità della vita viene sostituita dalla virtualità delle macchine (con tanto di possibilità di vivere la vita degli altri, il commercio di memoria ed altre castronerie simili...). In pratica, secondo gli ispiratori di questa teoria, ognuno di noi dovrebbe abdicare la propria vita “fisica” per fare esattamente le stesse cose in un mondo completamente virtuale, il perché, francamente, non è dato sapere. »

Commentai:

« [Il perchè] è il seguente:

Chi vive vite virtuali sulla rete, isolato dal mondo reale circostante con cui comunica solo attraverso uno schermo, darà molte meno noie e sarà molto più facilmente controllabile psicologicamente.

Principalmente diviene un consumatore, consuma, compra (memorie virtuali o quant'altro) e soprattutto non si fa domande, nè immagina una vita differente al di fuori della virtualità, in quanto nel virtuale soddisfa tutti i desideri che è impossibilitato a realizzare nella vita reale.

Partecipa così al mantenimento dello status quo e all'accumulazione dei profitti di elites delle quali nessuno contesta più il dominio.

Nel progetto Prometeus interi gruppi umani potrebbero essere estremamente poveri e possedere nulla se non il minimo sostentamento quotidiano e un computer connesso ad internet, ma la possibilità di riscattare la propria misera vita in una realtà virtuale costituirebbe un grande deterrente a chiedere più diritti o a reclamare una vita reale meno infelice.

Si tratterebbe quindi di nient'altro che di una grande macchina di controllo sociale.

Per la Casaleggio Associati e per il suo fondatore, legato ad Harvard, Enrico Sasson, questo video non era altro che una presentazione di credenziali a possibili grandi clienti. »

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Sulla "antipolitica" di Grillo scrissi:

« [ La cosidetta antipolitica altro non è che un ] cambiare tutto (apparentemente) perchè non si cambi nulla (realmente), rappresentata da Grillo e Renzi, e che ora si sta moltiplicando e ripetendo in sempre più strane personalità, improbabili megafoni anti-politici e anti-politica, come Oscar Giannino, Montezemolo, Della Valle e Tremonti (Aspen come Sassoon) che portano avanti le stesse idee e la stessa propaganda di Grillo con solo meno battute e meno uscite "alla cazzo di cane". »

E anche:

« Damilano ha recentemente scritto un libro: "Eutanasia di un potere" sulla rottamazione della dirigenza della prima repubblica e sulla nascita della seconda.
Damilano sembra avere ben presente le similitudini tra quel periodo e quello presente e infatti non esita a riconoscere la stessa propaganda e parole di Grillo in altri personaggi, ricchi e politici, i cui propositi sembrano proprio quelli di rottamare la seconda repubblica e la sua classe dirigente. (A vantaggio di chi? Dovrebbe essere questa la domanda che dovrebbe venire in mente a tutti, e non siamo certo noi, popolino dei ceti bassi, che ne trarremo vantaggio)

Il problema è che questa "rottamazione" non si limiterà a distruggere la classe politica odierna, ma mira a far diventare lo Stato uno strumento asservito in tutto e per tutto alla grande borghesia e ai poteri economici senza possibilità di riforma o d'intervento del popolo attraverso una classe politica responsabile e davvero al suo servizio.
La politica non deve più essere portatrice d'idee e di una visione trasformatrice del mondo per migliorare la vita dei cittadini, ma una semplice amministrazione dell'esistente (a favore del profitto di pochi).
Questo si vuole inculcare nella testa dei cittadini: si vuole fare in modo che siano essi stessi a volere il loro male! Si vuole che scelgano un male ancora maggiore (per loro stessi) rispetto a quello attuale! Non si vuole migliorare la situazione attuale, la si vuole solo sfruttare!

Certo, già spesso è così, già spesso lo Stato e le pubbliche amministrazioni sono asservite agli interessi di pochi, di persone già ultra-ricche. Ma si vuole fare in modo che sia sempre così, si vuole fare in modo che sia definitivamente così.
Si vuole tornare alla servitù della gleba, in versione moderna, formato XXI secolo, Medioevo 2.0.

L'operazione è questa, e se pensate che sia una fantasia, ne possiamo sempre riparlare fra qualche decennio, forse anche solo uno. Vedremo chi aveva ragione.
Ricordatevi però che il mondo è governato dal denaro, e chi ha il denaro ha il potere. E' sempre stato così e probabilmente non cambierà tanto presto.

Nel frattempo ringraziamo tutti i politici corrotti e arraffoni, indegni approfittatori e schifosi egoisti, che hanno coadiuvato il perseguimento di questo bel disegno antidemocratico. »

Da qui: A cosa servono Renzi e Grillo? (21 ottobre 2012)

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Sempre sulla cosidetta antipolitica, improvvisamente troppo di moda negli ambienti politici, come già era accaduto alla fine della Prima Repubblica e negli spot elettorali di Berlusconi (vedi qui) scrissi:

« Cos'è il M5S se non il partito-azienda di Casaleggio Associati esattamente come Forza Italia era il partito-azienda di Fininvest?
Eccolo qua svelato il primo legame con i poteri forti (o potere forte se preferite): un partito creato per far fare profitti a un'azienda di marketing online. 
E male che vada si porta anche avanti un bel disegnino d'involuzione autoritaria per la distruzione dei partiti e della democrazia parlamentare tra citazioni e video di Hitler e Mussolini. 
Ma vuoi che qualcuno non si accodi? Già più di 30 anni fa ci aveva pensato la P2. Completiamo l'opera!
Ed ecco arrivare gli uomini del popolo: Montezemolo e Della Valle (negli ultimi anni tra i 10 uomini più ricchi d'Italia, proprio uno del popolo!) pronti a recitare anche loro il mantra anticasta mentre portano avanti le loro guerre interne tra borghesi (chissà, forse anche queste a scopi politici).
E poi che altro vuoi che succeda? Ora che la Casaleggio Associati è in perdita può sempre aspirare al parlamento e chissà che non si ripeta quello che Berlusconi ha fatto con Finivest nel 1994 passando dai debiti agli attivi? (Anche grazie alla Legge Tremonti del 19 giugno 1994 per tutti e poi correzione ad hoc nell'ottobre 1994  fatta apposta per Mediaset.)
Quando c'è il denaro di mezzo questo e altro è possibile. Impariamo dal passato e teniamoci pronti. »

 Da "Sassoon lascia la Casaleggio (O è solo propaganda elettorale?)" (24 settembre 2012)


 E anche:

« Non è affatto un caso che i messaggi di Berlusconi (e di destra e Lega) del 1992-1994 siano stati ripresi e ricopiati da Grillo e Casaleggio dal 2006 in poi, perchè in realtà questi messaggi anticasta e antipolitica, hanno lo stesso intento manipolatorio acchiappavoti e vanno esattamente nella stessa direzione: cioè la distruzione della possibilità della democrazia dal basso e l'istituzione di una dittatura dei mercati mascherata da cui sia sempre più difficile uscire e che si giochi sempre di più sulla passività dei cittadini, sul loro consenso ottenuto con l'inganno e soprattutto su un falso attivismo che risulti sempre e solo in un nulla di fatto e che non possa mai arrivare a mettere in pericolo lo strapotere delle classi dirigenti e i centri decisionali delle leve economiche.

Va da sè che questi messaggi sono tutte false promesse, specchietti per le allodole oltre che problemi minori rispetto a quelli veri, insiti e propri del sistema capitalista.
Il dato di fatto è questo: Travaglio  ha, specialmente negli ultimi due anni, appoggiato senza alcuna remora Grillo e il suo programma (che a ben vedere è lo stesso del Berlusconi del 1994).
Ieri Travaglio ha rinfacciato a Berlusconi di non aver attuato quel programma che tanto ammira e che ha ritrovato in Grillo, e che evidentemente ammirava anche allora.
Travaglio (che non è mai stato un uomo di sinistra) molti anni dopo ha semplicemente riscoperto il "rinnovamento della politica" così tanto millantato da Berlusconi nel 1994 in Grillo, nuovo pifferaio magico del popolo. »
E:

« Berlusconi [nella puntata di Servizio Pubblico del 10 gennaio 2013] continua a ripetere che la costituzione va modificata: bisogna garantire più poteri al presidente del consiglio e il governo deve avere il potere di emettere leggi che possano entrare immediatamente in corso.
Ogni governo futuro dovrebbe avere i poteri di cui di fatto ha potuto godere il governo Monti nell'ultimo anno (e abbiamo visto tutti quali sono stati i pessimi risultati dell'avere a disposizione tali poteri, basterebbe solo questo a cassare l'idea di Berlusconi).
Si sa già come va a finire in questi casi: Hitler inizialmente era solo un capo di governo ma seppe usare molto bene gli strumenti democratici a sua disposizione.
Berlusconi ci vuole far credere che sia possibile eseguire una dittatura a tempo con scadenza fissa ogni 5 anni, poi magari si cambia schieramento al governo, si cancellano tutte le leggi precedenti e se ne fanno di nuove, e così via ogni 5 anni.
Ma che bella idea! Chissà come verrà utilizzata?
Non è un caso che Berlusconi prima dica (dal minuto 0:35:35 al minuto 0:38:32) che la Costituzione e la divisione dei poteri attuale nacquero, all'indomani della caduta della dittatura fascista, col proposito di rendere impossibile l'instaurarsi di una nuova dittatura, per poi arrivare alla conclusione (dal minuto 0:43:38 al 0:44:15) che modificare quella stessa Costituzione renderebbe l'Italia un paese normale.
Quindi logica berlusconiana vuole che il rendere più concreto il pericolo di una nuova dittatura fascista farebbe del nostro paese un paese più "normale".
Ma vediamo meglio l'assunto di base: cambiare la Costituzione (e anche un bipolarismo assoluto con solo due partiti).
Ricorda molto da vicino quello che voleva fare Licio Gelli e la sua loggia P2 come descritto nel "Piano di Rinascita Democratica", un piano già ampiamente attuato
Manca quindi poco per distruggere completamente la repubblica nata dalla lotta contro il fascismo, e Berlusconi, che era affiliato alla P2, sembrerebbe ancora portare avanti i propositi di quel piano.
Certo, forse si sperava in qualcosa di più concreto tra il 1992 e il 1994 e invece si è dovuto aspettare e dare il passo a un lento lavoro di logorio della cultura e delle istituzioni nate da quella lotta (già ampiamente colpite, indebolite e vilipese fin dal 1947 e dall'occupazione americana post-guerra avvenuta in collaborazione con gli ex-gerarchi fascisti).
Ma a quanto pare è arrivato finalmente il momento di dare una seconda botta.
I becchini della Repubblica sono più di uno e questa volta, date le loro azioni, sembrerebbero essere i seguenti: Monti, Casini, Montezemolo, Berlusconi, e anche Grillo.
Infatti, guarda caso, anche lui è d'accordo con il fatto che la Costituzione va "perfezionata" come dichiarato ai microfoni del Tg1 (qui, dal minuto 04:18 al 04:28).
E fa questa dichiarazione lo stesso giorno in cui dichiara che l'antifascismo è una cosa a lui estranea (« non mi compete » testuali parole) e contemporaneamente dichiara aperte le porte del M5S ai fascisti di Casapound [...] »


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Riguardo la richiesta di cancellazione dei fondi pubblici all'editoria avevo scritto:

« [..] la grande imprenditoria e le lobby industriali [esattamente come Grillo sostengono] la soppressione dei finanziamenti pubblici all'editoria, questo per avere una stampa definitivamente asservita ai loro interessi: non basta infatti diventare padroni di grandi gruppi editoriali, bisogna fare in modo di scongiurare ogni possibilità di larga diffusione di voci scomode e dannose per i propri interessi, cosa che può ancora avvenire utilizzando in maniera opportuna la possibilità offerta dai finanziamenti pubblici o cambiandone le regole senza eliminarli.

Questo per quelli che ancora non avevano capito a chi sarebbe mai potuta interessare una tale proposta e a quali interessi gioverebbe una volta messa in pratica, questo nonostante la proposta fosse partita, durante il V2-day, dalla Casaleggio Associati da sempre legata alla grande imprenditoria nazionale e internazionale e che quindi non fosse poi così recondito capire dove volesse andare a parare.

E invece no, che ti fa l'italiano medio?

Il primo cialtrone che passa (e che nel mentre si succhia i loro soldi vendendo pacottiglia e aria fritta) dice loro che eliminando  i finanziamenti pubblici loro pagheranno meno tasse oppure che le loro tasse verranno utilizzate meglio e gli ingenuotti iracondi ci credono!

Neanche gli balena il minimo sospetto! »

E anche:

« Sarà contento Grillo.

A quanto pare il governo Monti, che rappresenta il meglio dei tecnici e degli intellettuali della nostra imprenditoria, la crème de la crème dei capitalisti italiani, sta facendo in modo di realizzare quello che Grillo ha sempre auspicato.

Non si salveranno i giornali piccoli, non si cambieranno i criteri d'assegnazione: si dirà che c'è la crisi, e nel frattempo avremo stuoli d'incosapevoli manipolati dai grandi media in mano a gente come De Benedetti che festeggerà la fine dei finanziamenti pubblici.

Grillo e Monti sono in realtà due facce della stessa medaglia, e tutte e due sembrano voler avvantaggiare solo qualcuno a discapito di tutti gli altri [...] »

Da: Fondi pubblici: De Benedetti, padrone di Espresso e Repubblica è d'accordo con Grillo (29 agosto 2012)
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Ancora sui paralleli tra Grillo e Monti avevo scritto:

« Monti c'aveva già deliziato col solito mantra grillino, da fine della Prima Repubblica [vedi qui ], e un pò berlusconiano, del "rinnovamento della politica".

Ecco che adesso parte il mantra "nè destra nè sinistra", tanto caro a vecchi e nuovi fascisti.
E evidentemente anche a grassi banchieri e grossi industriali (come Montezemolo, Marchionne, Lapo Elkann).

Ah ovviamente, lui è un vero progressista, mica come quei vecchi tromboni [...] della sinistra!
Lui vuole distruggere tutti i vostri diritti sul lavoro, vuole fare in modo che possiate essere licenziati in qualsiasi momento e senza preavviso, vuole fare in modo che non riceviate mai una pensione nel malaugurato (ma non inusuale) caso che abbiate sempre avuto solo lavori precari (e se avete lavorato: buona minima! se ci sarà), vuole che paghiate gli studi all'università pubblica (ma anche al liceo perchè no?) quanto se non più che a una privata, vuole che paghiate ogni volta che finite all'ospedale o anche solo al Pronto Soccorso, vuole che non siate mai in grado di avere una casa vostra, e - incredibile a dirsi! - ci sono ancora dei conservatori a sinistra che vorrebbero impedire tutto questo meraviglioso avanzare verso il "progresso"!

Ah, non vi era chiaro? Monti è contro la sinistra, sarà che è di destra?
Ah no, giusto! Lui è nè destra nè sinistra, proprio come un novello Mussolini in possesso di un "nuova" terza via (che in realtà è sempre una delle due uniche possibili, ed è la via dei potenti che sfruttano tutti gli altri).

Scordatevi quindi che Grillo sia alternativo a Monti [...].
Tutti e due perseguono lo stesso disegno: distruggere i partiti e la politica (lo chiamano "rinnovare"), a favore di chi non te lo dicono (ovviamente) e, guarda caso, quando il messaggio si deve fare più semplice finiscono per parlare uguale.

Se la differenza è solo nell'uso delle parolacce, e se le politiche di Monti si sono dimostrate negative per la stragrande maggioranza degli italiani (ve lo dice anche il Sole 24 Ore), cosa ci avranno mai da guadagnare i lavoratori e gli studenti di tutta Italia da tutti questi bei discorsi da parolai che i due leader non ci fanno mai mancare? »

Da qui: Monti il grillino - 2 (31 dicembre 2012) 

Non mi sorprende affatto che nell'ultimo mese i grillini in parlamento abbiano lavorato alacremente per la prorogazione del governo Monti mentre cercavano di occupare più poltrone possibili.
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Sempre sulle somiglianze di linguaggio scaturite a campagna elettorale in corso scrissi:

« [...] la frasetta da spot elettorale di Casapound: "La prossima volta che voti, falli piangere (i politici)". Ricorda qualcosa?
Chi è che copia chi? 
O in realtà è proprio che con la cosidetta "antipolitica" ci hanno sempre e solo campato vecchi e nuovi fascismi (pensiamo all'Uomo Qualunque ma anche ai primi Hitler e Mussolini) sempre diretti dall'alto da super ricchi, industriali, banchieri e uomini dell'alta finanza?
Sarà un caso che anche Monti sta portando avanti una propaganda elettorale anticasta e antipolitica, mentre invade le tv e promette meno tasse, alla Berlusconi? 
Ma chi c'è dietro a Monti?
Chi c'è dietro Casapound? Chi è che l'ha finanziata in tutti questi anni? 
Perchè proprio adesso attaccano (o fanno finta di attaccare) quella stessa area politica di centro-destra che per tutti questi anni li ha sostenuti?
Sicuri che gli scopi di Grillo e Casaleggio corrispondano agli interessi degl'italiani?

In realtà tutta questa gentaglia sta dalla stessa parte, condividono la stessa cosa: sono contro i cittadini e la democrazia dal basso. »


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Infine in un vecchio post mi permisi di fare le mie "previsioni del tempo" con un buon anticipo, prima ancora della "salita" in campo di Monti. 
Quello che ne è venuto fuori nella realtà dei fatti è una combinazione delle ipotesi 2 e 3 che comunque ha regalato alle classi dirigenti italiane e internazionali l'agognata prosecuzione del Governo Monti con tanto di velato appoggio esterno del M5S.

« A quanto pare la situazione per gl'Italiani sembra essere priva di vie d'uscita: vada come vada, con o senza Monti, sembra che non si possa proprio sfuggire alla condanna di essere governati da un governo che non agirà in altro modo che come un Monti bis.

Questi gli scenari possibili:

1 - PD e SEL vincono le elezioni con una buona maggioranza, dopodichè più volenti che nolenti, con la scusante BCE o la scusa crisi, continuano a seguire l'operato del governo Monti (difatti, il PD fino ad ora  non l'ha mai fatto cadere, anzi si è persino guadagnato l'appoggio di tutta l'elite italiana pro-Monti, cosa che sta continuando adesso, e quindi i fatti fino ad ora provano che il PD non cambierà linea).


2 - Situazione di stallo come in Sicilia: forte astensione, crollo del PDL e Lega, leggera crescita dei partiti alla destra del PDL, stabile UDC, M5S secondo partito, PD primo partito ma impossibilità di governare con SEL.
Cosa succede a questo punto? Il M5S si isola, il PD è costretto a fare il governo con l'UDC. A questo punto la prosecuzione delle politiche del governo Monti è assicurata.

Questi due scenari sono plausibili sia che il candidato premier sia Renzi, sia che sia Bersani: dal Monti-bis senza Monti non si scappa!
Altri scenari non sembrano plausibili al momento.


3 - Altra possibilità, per ora lontana, è la vittoria del M5S.

Incommentabile, perchè questa vittoria significherebbe nei fatti la distruzione di ogni fiducia residua dei cittadini italiani nell'uso della politica, ossia nelle idee e negli ideali politici, come un'arma che possa volgere a loro favore, il che aprirebbe la strada definitivamente alla schiavizzazione e allo sfruttamento senza limiti sul lavoro che non incontrerebbe più alcuna barriera (dico definitivamente poichè il processo già in corso da due decenni).
Una vittoria del genere non potrebbe fare che da apri pista alla tanto agognata, dalle classi dirigenti, nascita della Terza Repubblica.
(Quella che chiamiamo Seconda Repubblica è in realtà un aborto, una creazione incompleta. Chi a quei tempi sostenne Tangentopoli si aspettava altri esiti piuttosto che la continuazione del Craxismo nella nuova forma, ancora più rapace, berlusconiana. Quello che si aspettavano era la completa resa del paese Italia e dei suoi abitanti al Dio Mercato, non certo la sua caduta nelle mani di un singolo capitalista dagli atteggiamenti mafiosi. La Terza Repubblica dovrebbe essere il compimento di questo disegno).

L'unica cosa che sembra essere sicura in ogni caso è la fine dell'IDV e la continuazione della diaspora dei piccoli partiti comunisti fuori dal parlamento.
Peccato, per un momento si era anche sperato nella sparizione dell'UDC e perchè no anche di Lega e PDL, ma quest'ultimi due anche se ridimensionati sembra che comunque riusciranno a riciclarsi in qualche modo.

Anche i vari movimenti per la Terza Repubblica che sembravano pullulare fino a poco tempo fa (tra cui quello di Oscar Giannino e Boldrin, quello di Tremonti e il ben più importante di Montezemolo) sembrano ora ridimensionarsi fin quasi a sparire.
Evidentemente l'Italia non è ancora pronto per la discesa in campo del salvatore del popolo, grande re borghese, riccone onnipotente, onnipresente e onnisciente LCD Montezemolo. E comunque si può ancora  fare a meno di lui, purchè si faccia un governo che sia in pratica un Monti bis!

Siamo comunque sicuri che dopo un'eventuale vittoria del M5S con annesso successivo magnamagna di Grillo, Casaleggio & Associati e conseguente vero default dell'Italia, nessuno potrà più negare a Montezemolo il dominio tanto bramato.
Il piano Z non può mai mancare! »

Da qui:  Renzi il grillino e le primarie (1 dicembre 2012)

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Segnalo per concludere un passaggio dal blog Anticasta che trovate qui:

« Quanto è successo [nelle] aziende succede anche nella politica italiana: finito il periodo dei tecnici (direi che l'ultimo è stato Berlinguer) è iniziato quello dei manager, i Craxi, dopo di che sono arrivati i venditori, il cui massimo esponente è stato Berlusconi ed oggi, con Monti, siamo all'ultima fase che, se non viene interrotta, ci porterà alla rovina.

Certo, se ci si guarda intorno, non si vedono serie alternative: il MoVimento 5 stelle ha tradito la sua missione e si ritrova oggi ad essere un diabolico incrocio di venditori e di finanzieri: quando Pizzarotti è arrivato a Parma si è visto che aveva venduto tutta una serie di “prodotti” irrealizzabili.

Il programma del MoVimento poi, è analogo a quello che Monti sta realizzando: ridurre i costi della politica per poter così pagare gli interessi alle banche e lasciare la politica ai ricchi. 

Con l'aggiunta del mito della tecnologia, di mussoliniana memoria, vale a dire della “rete” [...] »

E le considerazioni di Gianni Fresu (articolo qui), del gennaio 2012, con un mio commento:

« Le crisi organiche sono dominate dalle «rivoluzioni passive», vale a dire, fasi di modernizzazione autoritaria nelle quali le “riforme” vengono realizzate attraverso la passività coatta delle grandi masse popolari, con il preciso obiettivo di consolidare l’ordine sociale ed uscire dalla situazione di crisi. 
Il fascismo è uno degli esempi più emblematici di ciò, ma non il solo.

Siamo di fronte ad un gigantesco tentativo di ristrutturazione internazionale dei rapporti sociali e di produzione da parte delle classi dominanti, la cui portata potrà essere valutata appieno solo tra venti o trenta anni. 

Le scorciatoie per raggiungere questo risultato sono sempre in agguato. 
Le forze favorevoli alle svolte reazionarie tendono a utilizzare le categorie sociali irrequiete, come massa di manovra, e sovente si servono di movimenti più ambigui e bizzarri.

[Nota di ControGrillo: Ed è qui che entra in gioco il MoVimento 5 Stelle.]

È questo un modo di procedere molto utile per facilitare le «operazioni» di quelle «forze occulte» o «irresponsabili» che hanno per portavoce i «giornali indipendenti»: esse hanno bisogno ogni tanto di creare movimenti occasionali di opinione pubblica, da mantenere accesi fino al raggiungimento di determinati scopi e da lasciar poi illanguidire e morire .


Riflettere e provare a mettere in relazione i tanti segnali contraddittori della situazione attuale non è per niente facile, ma penso sia un dovere impossibile da aggirare, salvo pentirsene amaramente in seguito per non averlo fatto. »