mercoledì 26 settembre 2012

I grillini di Palermo (vs Tony Troja)

[Il voto in Sicilia si avvicina. Ecco a voi i grillini di Palermo]

La politica "gne gne gne" del Movimento 5 Stelle di Palermo

Venerdì 09 Marzo 2012 17:41
[Dal sito di Tony Troja]
Sicuramente darò un po' di visibilità a questi poveretti che sono convinti di essere i detentori della verità assoluta... ma quello che andrò a raccontarvi vuole far capire, soprattutto ai ragazzi del Movimento 5 Stelle di Palermo, che la politica è una cosa seria. Ovviamente, per politica intendo l'arte di amministrare le società e non di stare col culo attaccato alla poltrona il più a lungo possibile.

Ora, a proposito di poltrone, vi sfido ad indovinare quale fra questi tre grillini, all'interno di questo mio post su Il Fatto Quotidiano, è il candidato sindaco (portavoce, come lo chiamano loro, è una puttanata) del M5S di Palermo Riccardo Nuti. Se non ci siete arrivati, è quello che parla dei banchetti di legno.

Comunque, adesso vi spiego il perché di questo mio post qui sul mio sito:

martedì 25 settembre 2012

Casaleggio & Grillo, la Premiata Ditta

 [Un vecchio articolo del 2009 di Giornalettismo. Interessante.]

 22/01/2009 - Qualche leggenda metropolitana da sfatare e un po’ di informazioni sulla società che gestisce il blog del comico genovese e quello di Antonio Di Pietro. Due milioni e mezzo di fatturato, seicentomila euro di utile: numeri interessanti, ed è davvero tutto qui

Su Internet cominciano a circolare variegate leggende complottiste su Beppe Grillo e il suo legame commerciale con la Casaleggio e Associati. Gli autori fanno la “prosa” delle informazioni presenti sul loro sito e le integrano con qualche scenario fantasioso sul condizionamento, il controllo delle menti e via cianciando. Arrivando anche a chiamare in causa, nei punti più “oscuri“, fantasiosi collegamenti con il simbolismo massonico e l’immancabile chiosa sul signoraggio (e non è difficile indovinare chi è che le mette in giro). Giusto per sfatare qualche mito ingiustificato e un paio di divertentissime leggende metropolitane che si stanno costruendo, raccontiamo qualcosa sulla Casaleggio attingendo direttamente negli archivi on line delle attività commerciali. Visto che di questo si tratta, tanto vale partire da lì.

ESSE ERRE ELLE – Cominciamo col dire che la Casaleggio è una piccola società a responsabilità limitata, la cui attività precipua è la “fornitura di software e consulenza in materia di informatica“, anche se poi è stata aggiunta una molto meno pomposa “vendita on line di dvd e vhs” del quale si comprendono perfettamente le necessità. Diecimila euro di capitale versato e ripartito tra i fratelli Davide e Gianroberto Casaleggio (2950 euro ciascuno),  Mario Bucchich e Luca Eleuteri (con 1900 euro di quote), ed Enrico Sassoon. Il presidente  è Gianroberto Casaleggio, ma anche gli altri hanno poteri di disporre di capitale. Tutti, tranne uno. Oltre a Grillo, la Casaleggio gestisce anche il blog di Antonio Di Pietro. A caro prezzo: “Solo per far marciare Internet la tesoriera dell’Italia dei Valori spende ogni anno 800 mila euro, buona parte dei quali finiscono nelle tasche di Gianroberto Casaleggio, il guru del web che ha fatto la fortuna di Beppe Grillo“, si dice nell’articolo del Corriere, anche se un budget così ampio sembra un po’ utopico. Dell’affare Di Pietro si occupa Mario Bucchich

[Qua si apre un capitolo interessante.

Da questo articolo su Giornalettismo sappiamo infatti che la Casaleggio Associati inizia a lavorare per Di Pietro nel 2006. Nel 2007 il pagamento è di 469.173 €.

Poi nel 2008 l'aumento: 800.000 euro l'anno.
Stessa cifra presumibilmente nel 2009 e 2010. Poi Di Pietro licenzia la Casaleggio Associati.

Nel 2007 la Casaleggio Ass. ha utili per 668.000 euro (ci fu anche il V-day e quello fu l'anno in cui sicuramente si vendettero più Dvd e libri dal blog di Grillo).
Nel 2008 l'utile è di 498.000 € (vedi qui)
Nel 2009: +119.000 €
Nel 2010: +87.000 €
Nel 2011: -57.800 € (in rosso, vedi qui)

Praticamente, dopo l'exploit del V-day, il bilancio della Casaleggio Associati fu tenuto in attivo dall'entrata fissa costituita dal blog di Di Pietro, entrata a cui fu data un cospicuo aumento proprio dopo le elezioni del 2008.

Ricordiamo che dopo le elezioni del 2008 l'IDV ricevette 21.649.225 € di rimborsi elettorali
Non ci vuole molto a fare 2 + 2 e a capire da dove arrivarono i 2.400.000 € dati da Di Pietro alla Casaleggio Associati.

Poi evidentemente la spesa si fa esorbitante e l'IDV decide che si può fare a meno della Casaleggio e camminare sulle proprie gambe. Ma il 2010 è anche l'anno di Scilipoti, l'IDV inizia a perder terreno e invano Di Pietro ha tentato di riallacciare i rapporti con Grillo (e Casaleggio) prima di riparlare d'alleanza con il PD negli ultimi giorni.
Ehh...Casaleggio non perdona chi gli ha rovinato gli affari! (-Est. 2003-).

Vale la pena segnarsi quanto scritto sopra e ricordarsi che probabilmente gli utili degli anni passati la Casaleggio Associati se li è fatti grazie al finanziamento pubblico ai partiti.

Alla faccia dell'antipolitica!]

lunedì 24 settembre 2012

Sassoon lascia la Casaleggio (O è solo propaganda elettorale?)

[La prima cosa che balza all'occhio è la somiglianza con la vecchia lettera di Casaleggio al Corriere.

Sassoon come Casaleggio parla di complottismo e altre cose insulse, niente d'interessante e solita aria fritta di propaganda.

L'intento della lettera è chiaro: dare un aiuto al M5S nelle prossime elezioni. E non viene neanche nascosto.

Anzi la prova che sia solo propaganda è proprio il fatto che Sassoon abbia deciso di annunciare pubblicamente il suo abbandono della società: se voleva solo abbandonare la Casaleggio Associati non ce n'era bisogno.
Se invece voleva solo attaccare coloro che parlavano di collegamenti ai poteri forti accusandoli di essersi bevuti discorsi derivanti da infime teorie basate sull'anti-ebraismo, non sarebbe altresì stato necessario dimettersi.

Evidentemente l'intento principale è un altro: infatti si augura che la sua mossa serva ad allontanare dal M5S il sospetto di legami con i poteri forti come anche le accuse d'infiltrazione.

Se Sassoon se ne va, non si parlerà più nè di lui nè di poteri forti. Così si dev'essere pensato.

A quanto pare l'articoletto delirante di luglio 2012 sul blog di Grillo (qui) non è servito a molto.

Il fatto è che non c'è infiltrazione: il M5S e la Casaleggio Associati sono in definitiva la stessa cosa.
Il pensiero della Casaleggio Associati e quello propagandato da Grillo e ripetuto dai grillini sono la stessa cosa (lo dice anche il noto influencer pro-Grillo Byoblu Messer Messora.

Ecco quello che scrisse sul suo blog:
" In Gaia partiti, politica, ideologie, religioni scompaiono. L'uomo è l'unico fautore del proprio destino. Il sapere collettivo è la nuova politica "
Dunque.. uhm... fatemi pensare... mi sembra... Ci sono! Ha copiato dal blog di Grillo! No, perché non c'è niente che Casaleggio non dica da sette anni insieme a Grillo.."

Vedi qui, in rosso trovate i nostri commenti all'articolo di Messora).
Casaleggio è in definitiva il cofondatore del M5S e lo scrittore del non-statuto (parole sue).
Grillo è il padrone del simbolo M5S e la Casaleggio Associati è il padrone della sede (blog di Grillo) del M5S.

Cos'è il M5S se non il partito-azienda di Casaleggio Associati esattamente come Forza Italia era il partito-azienda di Fininvest?

Eccolo qua svelato il primo legame con i poteri forti (o potere forte se preferite): un partito creato per far fare profitti a un'azienda di marketing online. 
E male che vada si porta anche avanti un bel disegnino d'involuzione autoritaria per la distruzione dei partiti e della democrazia parlamentare tra citazioni e video di Hitler e Mussolini. 

Ma vuoi che qualcuno non si accodi? Già più di 30 anni fa ci aveva pensato la P2. Completiamo l'opera!

Ed ecco arrivare gli uomini del popolo: Montezemolo e Della Valle (negli ultimi anni tra i 10 uomini più ricchi d'Italia, proprio uno del popolo!) pronti a recitare anche loro il mantra anticasta mentre portano avanti le loro guerre interne tra borghesi (chissà, forse anche queste a scopi politici).

E poi che altro vuoi che succeda? Ora che la Casaleggio Associati è in perdita può sempre aspirare al parlamento e chissà che non si ripeta quello che Berlusconi ha fatto con Finivest nel 1994 passando dai debiti agli attivi? (Anche grazie alla Legge Tremonti del 19 giugno 1994 per tutti e poi correzione ad hoc nell'ottobre 1994  fatta apposta per Mediaset.)

Quando c'è il denaro di mezzo questo e altro è possibile. Impariamo dal passato e teniamoci pronti.]

«Su decine di siti, da quelli nazifascisti a certi Meet Up
di Grillo, torna "il complotto pluto-giudaico-massonico"»

Caro direttore,
le vicende riguardanti Beppe Grillo, il Movimento 5 Stelle e Gianroberto Casaleggio sono state ampiamente riportate dai media nei mesi passati, con una forte accelerazione nelle scorse settimane fino a oggi. Questa attenzione, di norma scarsamente informata, quasi sempre maliziosa e ostile, mi ha toccato marginalmente, ma non lievemente, in quanto socio della Casaleggio Associati. Poiché da oggi lascio la società, ritengo utile chiarirne i motivi, per evitare ulteriori distorsioni dei fatti. 

Enrico Sassoon, 64 anniEnrico Sassoon, 64 anni
 
I motivi sono due. Il primo riguarda la mia presenza, come socio di minoranza, nella Casaleggio Associati. I media hanno speculato in merito interpretando il mio ruolo come rappresentante di più o meno precisati «poteri forti» intenzionati a infiltrare, tramite la Casaleggio Associati, il blog di Beppe Grillo e, tramite Gianroberto Casaleggio, il movimento politico. In breve, non rappresento alcun potere forte, né in generale né nello specifico, né ritengo che alcun potere forte si senta rappresentato da me. La prova del contrario la lascio ai maliziosi interpreti che si sono finora beati nel richiamare fantasiose teorie complottistiche degne di romanzi d'appendice più che di una stampa seria e informata. 

Alcuni intrecci affaristici di Enrico Sassoon e Casaleggio Associati

[Stavamo preparando questo post quando l'abbandono della Casaleggio Associati da parte di Enrico Sasssoon ci ha preso contro piede.

Ovviamente si fa per dire perchè in uno dei vecchi post avevamo detto che ci saremmo aspettati questa mossa, cioè un finto abbandono da parte di Sassoon e/o Casaleggio per salvare il disegno di attacco alla Democrazia parlamentare e a di distruzione dei partiti (partiti intesi come strumento di lotta politica dal basso). 


Appunto la lettera di Sassoon al Corriere è una copia para para di quanto già detto da Casaleggio, si parla solo di ipotesi complottiste e assurdità e non si entra nel merito dei collegamenti finanziari di Enrico Sassoon, non si parla dei suoi interessi economici, non si parla di DENARO: in pratica si parla solo di aria fritta.

Poi immancabile lo spottino elettorale nella lettera a favore del M5S: 

"Lascio la società [...] anche per spezzare il filo delle speculazioni interessate [contro il M5S]. Mi auguro che serva."[...]
"Decine di articoli e servizi televisivi hanno sostenuto e sostengono ogni giorno il teorema dei poteri forti dediti a infiltrare il Movimento, non si sa bene se per [...] delegittimarlo. Un'informazione distorta e malata, [...]"

Ci sono solo due ipotesi:

1- appunto falso abbandono: le conoscenze e amicizie (di anni) rimangono.
Sassoon è pronto per rientrare dalla finestra appena il M5S otterrà qualche importante posto istituzionale, magari un posto da tecnico o sottosegretario a un ministero, pronto per favorire i suoi clienti.
D'altronde chi potrebbe mettere in dubbio la sua esperienza: 3 lauree, esperto di business e management, giornalista di economia e finanza.
Sassoon si defila momentaneamente in quanto i discorsi su di lui sono ormai giunti al grande pubblico tramite la TV. Il disegno di distruzione della democrazia tramite il partito-azienda M5S rischia di naufragare e questo non deve accadere.

2- abbandono dovuto a motivi economici: Grillo e il M5S si stanno rivelando dei progetti economici in perdita. Meglio lasciar perdere: la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la scarsa affluenza al Dies Iren. 

Il M5S è un progetto abortito e la Casaleggio Associati è destinata al fallimento. Sassoon abbandona prima che la barca affondi completamente.

Noi propendiamo per la prima ipotesi.


P.S. Un appunto: non si preoccupi Sassoon. In questo blog nessuno lo accuserà di massoneria o di avere un cognome di origini ebraiche o di essere discendente di trafficanti d'oppio.


Noi affermiamo che Sassoon è legato ai poteri forti, ma lo facciamo sulla base del suo curriculum, quello che egli ha messo di sua spontanea volontà sul web. Lo facciamo sulla base dei dati che egli ha messo in rete e sulla base di quello che lui stesso ha scritto sulle sue aziende.

A noi ci basta questo per riconoscergli lo status di avversario e di persona parte dei poteri forti che impediscono alla maggior parte degli italiani (e degli abitanti del mondo) di vivere una vita dignitosa e priva della paura del futuro.


Di seguito l'articolo-raccolta che continueremo ad aggiornare nei prossimi mesi.]

 

[Abbiamo sempre scritto che la Casaleggio Associati ha dietro di sè importanti clienti e conoscenze nel mondo dei grandi capitalisti e della finanza e che se ha deciso di scendere in politica non è certamente nell'interesse della gente comune, ma nel suo interesse (monetario) e in quello dei suoi clienti.

Basterebbe osservare attentamente le fonti aperte, pubbliche e liberamente consultabili su internet, per rendersi conto di questo: cos'è la Casaleggio Associati se non una società di pubbliche relazioni su internet la quale sta portando avanti una propaganda politica volta a distruggere la nostra democrazia parlamentare e rappresentativa (con la scusa di volere "regalare" più democrazia alle persone comuni, quale infame strategia!) e cos'è Beppe Grillo se non un frontman, uno showman e opinion leader, un uomo di facciata, e per questo pagato dalla società di PR (vedi dichiarazione dei redditi 2005, è la Casaleggio Associati a pagare Grillo, non il contrario!) allo scopo di diffondere questa propaganda tra il popolo?


(Consiglio a tutti la lettura del libro "Propaganda" di Edward Bernays. 
La Casaleggio Associati ha attinto a piene mani da questo testo per quanto riguarda tattiche, strategie, inganni, manipolazioni e mistificazioni mediatiche.
Indispensabile per capire i movimenti -  e gli obiettivi - della Casaleggio Associati).

Sappiamo quindi che la Casaleggio Associati fa attività di PR e marketing on-line, diffondendo particolari idee politiche, ma a favore di chi?

Chi è che paga Casaleggio Associati per diffondere certe idee sulla rete?
Se Grillo non è cliente di Casaleggio Associati, anzi è pagato da essa ed è cofondatore con essa del Movimento 5 Stelle, chi sono i veri clienti dietro Casaleggio Associati e Grillo che mirano a diffondere una propaganda politica con lo scopo di tutelare e rafforzare i loro interessi personali e di profitto?

A questo proposito una possibile risposta la si può trovare esplorando le connessioni affaristiche della Casaleggio Associati andando a partire dalla figura di Enrico Sassoon.]


Enrico Sassoon è Direttore responsabile della rivista mensile di management Harvard Business Review Italia. Dal gennaio 2006 è amministratore delegato della StrategiQs Edizioni. Dal 1996 è presidente della società di studi, ricerche e comunicazione Global Trends. Dal maggio 1998 al marzo 2006 è stato amministratore delegato della American Chamber of Commerce in Italy. Dal 1999 al 2005 è stato presidente della Procos, società pioniera nel campo dei sistemi informatici gestionali. Dal 1977 al 2003 ha lavorato nel gruppo Il Sole 24 Ore, per il quale ha diretto varie testate, tra cui Mondo Economico, L’Impresa-Rivista italiana di management, ImpresaAmbiente (di cui è stato il fondatore) e Il Sole 24 Ore On-Line. Dal 2006 al 2008 è stato Direttore responsabile della rivista on-line AffarInternazionali.

Le strane idee sull'economia del M5S: Argentina

Poi uno si chiede perchè il programma economico del M5S sia così striminzito...

Quelli che… “facciamo come l’Argentina”

Visto che ci sono tanti fan di Bagnai in giro, sempre pronti a prendere per oro colato quello che dice, e soprattutto le sue fantasiose e tendenzialmente paranoiche analisi politiche, perchè non prendere un po’ in giro i tifosi della “moneta sovrana” con un esempio che a loro piace.
Prendiamo l’Argentina.
Se chiedete a un fan della “monetasovranabellaeurobruttocattivo“, vi racconterà una storia come questa: l’Argentina circa dieci anni fa era strangolata dalla speculazione internazionale e da un folle debito estero, ingiusto e insostenibile.
Allora coraggiosamente hanno rovesciato il tavolo e mandato a gambe all’aria la speculazione rifiutandosi di pagare. Del resto anche uno Stato è un soggetto su cui si può investire, e come tale porterà con sè dei rischi. I rischi si sono palesati, e quindi è giusto che l’Argentina si sia rifiutata di restare soggiogata alla speculazione.
Ha rimosso il vincolo esterno del cambio fisso con il dollaro e ora cresce a ritmi esponenziali, e tutti sono felici e contenti.
Non ricevono prestiti internazionali ma non importa, perchè hanno la moneta sovrana, e uno Stato con una moneta sovrana non potrà mai fallire. E in questo modo si difendono dai pluto-avvoltoi che vogliono spartirsi la loro ricchezza, incatenandoli con la speculazione e il culto del debito.
Quindi in Argentina va tutto a meraviglia, giusto?

Le strane idee sull'economia del M5S: Ecuador

Ecuador, storia del default e situazione

Pubblicato il 22 settembre 2012 da 

Siccome ci si chiedeva in che condizione fosse l’Ecuador, quale migliore spunto di riflessione può essere il bollettino di Moody’s sul suo rating, riportato dalla Reuters.

Oggi Grillo ha blaterato di Ecuador nel suo solito modo semplificazionista, buttando lì un paio di affermazioni che fanno sembrare l’economia e la finanza un sistema che funziona secondo logiche da Asilo Mariuccia.

Osserviamo invece la situazione dall’inizio e capiamo cosa è successo, perchè, e cosa sta succedendo ora. Anche perchè per alcuni versi ci può aiutare a farci un’idea sull’Italia e sull’Euro, soprattutto perchè Grillo usa questa storia dell’Ecuador per opporsi al debito pubblico.

Il default dell’Ecuador avviene nel 2008, sull’onda della crisi finanziaria prodotta dalla “finanza tossica” (Lehman Brothers su tutti). Il presidente Raphael Correa dichiara che parte del debito contratto dall’Ecuador è “illegittimo” e illegale, e che i creditori stranieri sono “dei veri mostri”. Il default ammonta a $3.9 miliardi.

Una cosa da notare: non si parla di moneta locale (si chiamavano sucre) ma di dollari, perchè il debito è espresso in quella valuta. E lo è per una ragione molto semplice: in Ecuador si usa il dollaro.

Le strane idee sull'economia del M5S: Euro e Scec

Lo scec è una fregatura. Leggete di seguito (articoli e commenti).

Il grillino anti-euro Pizzarotti introduce gli Scec, ma alla fine sono solo un buono sconto

 Alla fin fine si tratta di un buono sconto. Ma l'enfasi del nuovo e la ricerca di un'alternativa all'economia reale ne hanno già decretato il successo virtuale come nuova moneta-non-moneta. La giunta grillina di Parma ha messo sul tavolo il sistema degli Scec, come formula di pagamento nel commercio al dettaglio in città. In pratica l'idea è questa: si fa un acquisto, si paga in euro e oltre alla merce si ricevono dei biglietti di carta tipo buono-sconto denominati Scec (acronimo di "Solidarietà ChE Cammina") che in successivi acquisti potranno essere usati come forma di pagamento parziale: ossia su un bene di valore 100 il commerciante potrà applicare uno sconto dal 5 al 30%, incassando, ad esempio 95 euro, in moneta sonante e 5 euro in scec.
A tutti gli effetti uno sconto incondizionato e non convertibile in euro. Altre applicazioni degli Scec (tipo baratto) saranno studiate in seguito.

Per ora se ne comincia a parlare. Il Movimento 5 Stelle ha tenuto un incontro tra i propri aderenti per lanciare l'idea (ad occuparsene è il consigliere comunale Mirko Zioni) e l'assessore al commercio, Cristiano Casa, presto convocherà le associazioni di categoria per illustrare il progetto. Dal canto loro Ascom-Confcommercio e Confesercenti si dicono pronte a prestare attenzione: in un momento di crisi non si scarta a priori nessuna idea che possa rilanciare i consumi. Casa non ha fretta: per funzionare bene il progetto deve avere un circuito ampio di negozi aderenti e questo richiede tempi lunghi.

giovedì 13 settembre 2012

Piazza Pulita sul Movimento 5 Stelle - 2



[Le altre parti più sotto]

Gli ospiti che 'Piazza pulita' intervisterà a nome del Movimento 5 stelle parleranno a titolo personale e non sono rappresentativi del movimento.
Un'ora prima della nuova puntata del programma di Corrado Formigli su La7, sul blog di Beppe Grillo compare un post firmato dai consiglieri comunali e di quartiere grillini che precisano di aver rifiutato l'invito a prendere parte alla trasmissione.

"A seguito del netto diniego dei consiglieri di Bologna del Movimento 5 Stelle alla pressante richiesta della redazione di LA7 di avere un rappresentante del M5S nella loro trasmissione 'Piazza pulita' - si legge sul blog - la redazione ha contattato cittadini che collaborano con il M5S. Il M5S non ha segretari di partito. Gli unici titolati ad usare il simbolo sono i consiglieri e limitatamente all`attività istituzionale. Tutti gli altri parlano a titolo personale e non sono rappresentativi del M5S". 


Il post è firmato dai consiglieri comunali del Movimento Bugani, Salsi, Piazza e dai consiglieri di quartiere Danielli, Saetti, Marchesini, Gherardi, Moretti, Pontini, Badiali, Cuppini, Alvoni, Pedretti, Onofri, Patini, Dessì, Rinaldi, Girotti.

mercoledì 12 settembre 2012

Giovani rincitrulliti dalla propaganda di regime

Giovani, rincitrulliti dalla propaganda di regime, non ditemi più che la vostra rovina è dovuta ai privilegi delle generazioni precedenti. Informatevi e smettetela di dire fesserie.

Non meravigliatevi se il Fatto vi censura i commenti, è la norma


Non meravigliatevi se il Fatto vi censura i commenti, è la norma. Non vi scomunicano da un blog ma vi tolgono la parola, anche se scrivete con nome e cognome.

Come se fosse intini

SABATO 8 SETTEMBRE 2012

Era abbastanza scontato che, dopo l’endorsement a favore del MoVimento 5 Stelle, Marco Travaglio dicesse la sua riguardo la polemica del giorno. In un editoriale degno dell’Avanti dei tempi di Craxi (in poche parole: gli altri partiti fanno anche peggio, Favia è un mariuolo, Piazza Pulita è stata scorretta e tarapia tapioca come se fosse antani, inzi: Intini) pone, tuttavia, una domanda sulla quale varrebbe la pena di riflettere: 

Ve l’immaginate un fuorionda di un consigliere regionale del Pdl o del Pd su B. o D’Alema che spadroneggiano nei rispettivi partiti?

Del PdL probabilmente sì, ma a proposito del PD no, non ce lo immaginiamo. 

Perché in ogni partito di questo mondo con un minimo di democrazia interna una denuncia su un leader che spadroneggia non viene rilasciata in un fuori onda, ma viene detta apertamente nell’intervista ufficiale o nel consesso di partito
[Come appunto è sempre avvenuto nel PD, dove le polemiche interne e i contrasti alla luce del sole non sono mai mancati].

lunedì 10 settembre 2012

L'uomo dietro Grillo più manager che politica

Gianroberto Casaleggio, messo sotto accusa da Favia, non ama i riflettori. Guida una società di comunicazione e marketing, ha una forte influenza sulle scelte del Movimento 5 Stelle

di MATTEO PUCCIARELLI


"Ce n'è abbastanza per rinchiuderlo. È un individuo oggettivamente pericoloso e socialmente utile". Il ritratto di Gianroberto Casaleggio è del fratello acquisito, cioè Beppe Grillo. Si incontrarono per la prima volta in una sera d'aprile a Livorno, dopo uno spettacolo del comico. Grillo era ancora quello che spaccava i computer durante le sue performance, ma da quel giorno cambiò tutto. "Venne in camerino  -  scriveva Grillo nella postfazione di Web Ergo Sum - e cominciò a parlarmi di Rete. Di come potesse cambiare il mondo. Non conoscendolo lo assecondai. Gli sorrisi. Cercai di non contrariarlo. Temevo di ritrovarmi una chiocciola o un puntocom in qualche posto sensibile. Era molto convinto di quello che diceva. Pensai che fosse un genio del male o una sorta di San Francesco che invece che ai lupi e agli uccellini parlasse a Internet. (...) Ebbi, lo confesso, un attimo di esitazione. Strinsi gli occhi. Casaleggio ne approfittò. Mi parlò allora, per spiegarsi meglio, di Calimero il pulcino nero, Gurdjieff, Giorgio Gaber, Galileo Galilei, Anna di York, Kipling, Jacques Carelman e degli adoratori del banano. Tutto fu chiaro, era un pazzo. Pazzo di una pazzia nuova, in cui ogni cosa cambia in meglio grazie alla Rete. Aziende democratiche, persone al centro di ogni processo, intermediazioni economiche e politiche soppresse, libera circolazione di idee, abolizione della proprietà intellettuale".

Favia a Otto e Mezzo su La7 (e intanto i grillini invocano la sua morte)

[Bisogna dire che Favia con questa intervista ha dimostrato di essere più onesto e sincero di quello che ci si aspettava.

Purtroppo bisogna constatare una cosa fondamentale: Favia non ha minimamente capito a quale scopo la Casaleggio Associati, utilizzando come frontman Grillo, ha creato il Movimento 5 Stelle.

Eppure il solo modo per togliere la terra da sotto i piedi a Casaleggio Ass. e Grillo e fare in modo che il M5S possa assumere davvero una funzione rivoluzionaria cioè di vero cambiamento per l'Italia è prima di tutto rendersi conto di questo fatto e poi espropriare della proprietà del Movimento i due padroni, a qualunque costo, e correggere continuamente e senza tregua tutte le distorsioni propagandistiche e programmatiche che odorano di fascismo, razzismo, dittatura e squadrismo.

Se questo non sarà possibile bisognerà svuotare l'attuale partito-azienda M5S di tutte le mele buone e privarlo di tutte le strutture (associazioni e legami tra cittadini) sorte spontaneamente dal basso in tutti questi anni, con queste strutture (già presenti prima della certificazione di Grillo) costruire un nuovo movimento davvero democratico e lasciare nel M5S nelle mani di Grillo e Casaleggio solo le autentiche mele marce: i servi fedeli dei due padroni, i riciclati dei vecchi partiti, i seguaci squadristi e fanatici vecchi elettori di Lega Nord e PDL.

Solo seguendo una di queste due vie, solo così sarà possibile, come auspicato da Favia, fare un passo indietro per farne due in avanti.]



I proprietari del Movimento (Note sul finanziamento pubblico all'editoria e su Casaleggio)

I proprietari del movimento
di CURZIO MALTESE

"Uno vale uno". Milioni di italiani si sono rivolti al movimento Cinque Stelle per questo slogan, perché da anni trovano chiuse le porte dei vecchi partiti, occupati da irremovibili burocrazie. Beppe Grillo prometteva e ancora promette democrazia dal basso, candidati presi dalla strada, valutati sulla base delle competenze e sottoposti al consenso della base, nella fedeltà assoluta al principio sacro: "uno vale uno".

Si tratta in gran parte di discorsi già sentiti da tutti i partiti padronali che hanno affollato la scena degli ultimi vent'anni all'insegna della politica delle "facce nuove", dalla Lega in poi. Ma tale deve essere la disperazione dei cittadini di fronte all'incapacità del sistema politico di cambiare, che anche stavolta hanno voluto crederci in massa. Man mano che il movimento di Grillo è cresciuto nei sondaggi e nei consensi reali, i comportamenti reali del capo e del suo alter ego, Gianroberto Casaleggio, cominciavano a contraddire i principi. 

"Uno vale uno", ma il marchio del partito è registrato commercialmente a nome di Grillo Giuseppe, "titolare di ogni diritto". 
"Uno vale uno", ma se un esponente di spicco e della prima ora, come Tavolazzi, pretende di discutere l'assetto proprietario dei Cinque Stelle, può venire espulso da un'ora all'altra dal padrone, che lo comunica alla sottostante base in un post scriptum di due righe e "non" segue dibattito. 
"Uno vale uno" e contano soltanto i voti dei cittadini, ma se il candidato Cinque Stelle più votato, Giovanni Favia, si lascia sfuggire giudizi pesanti sull'intoccabile Casaleggio e denuncia l'assenza totale di democrazia interna, diventa ipso facto un traditore, un venduto, un porco in combutta coi vecchi partiti, soprattutto col Pd, come scrive oggi il sito di Grillo. 

Specificando per la prima volta che il principio "uno vale uno" è stato "completamente travisato" e "non significa l'anarchia". Involontaria citazione da Orwell. "Tutti gli animali sono uguali. Ma alcuni sono più uguali degli altri".

Davanti a queste contraddizioni, i simpatizzanti di Grillo si dividono in due categorie. I fideisti assoluti e coloro che coltivano un ragionevole dubbio. Per i primi è inutile scrivere. Qualsiasi contraddizione del loro capo è da attribuire a un complotto contro di lui da parte della partitocrazia e dei suoi servi giornalisti. Grillo può dire e contraddire, lanciare o meno pogrom contro gli immigrati, assolvere la mafia dai peccati, inventarsi che la bomba di Brindisi era un attentato contro di lui, pagare o non pagare le tasse e giustificare gli evasori, aderire ai condoni di Berlusconi, inquinare con la sua barca mezzo golfo ligure, triplicare il reddito da quando fa politica, espellere un dissidente al giorno. Può denunciare il giornalismo al servizio dei partiti e poi pagare spazi televisivi e usare tirapiedi giornalistici a frotte.

Ascesa e caduta di Favia: da pupillo a reietto

Così il pupillo del capo finì reietto. Ascesa e caduta del Mida grillino

Ritratto di Giovanni Favia, dal primo exploit alle elezioni del 2009 contro l'ex sindaco di Bologna Flavio Delbono alla “confessione” sul ruolo di Casaleggio, rubata da un fuorionda che ha spaccato il Movimento 5 Stelle

di SILVIA BIGNAMI

Tradito da una telecamera. E dire che Giovanni Favia, un tempo enfant prodige, ora reietto, la passione della macchina da presa l’ha sempre avuta. "Tutta colpa del mio passato da videomaker", si giustificò di recente, quando divamparono le polemiche per una foto che l’immortalava mentre filmava, in Regione, il luogo del suicidio di Maurizio Cevenini. Un’immagine sconcertante, anche per molti suoi sostenitori, che tuttavia non l’hanno abbandonato. Perché è stato lui il re Mida dei grillini. Un autentico moltiplicatore di consensi, come quando nel 2009 si candidò a sindaco: con oltre 7mila voti, i 5 Stelle balzarono al 3,27%. 

Favia a Grillo: Che fai mi cacci?

Favia su Twitter sfida Grillo "Che fai, mi cacci?"Favia su Twitter sfida Grillo "Che fai, mi cacci?"
Dopo l'ennesimo attacco a Favia sul blog di Grillo, dove si ipotizza un complotto ai danni del leader, il consigliere regionale esce allo scoperto su Twitter e sfida il vertice: "Che fai, mi cacci?" chiede Favia, con una frase che ricorda quella detta da Fini a Berlusconi. "La mia casa è il Movimento 5 Stelle"

Fonte: Repubblica.it


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Sul sito di Grillo si grida al complotto
Favia come Fini: "Che fai, mi cacci?"

Guerra aperta tra Grillo e il consigliere ribelle. Sul blog del leader appare l'articolo di un giornalista freelance: "Il movente di Favia è che vuole passare a un altro partito". Poi la risposta del consigliere grillino: "La mia casa è il M5S". Antonio Di Pietro, dell'Italia dei Valori, difende il Movimento: "Si cerca di delegittimare chi dà fastidio"


BOLOGNA - La guerra è dichiarata. Da un lato Grillo, il leader del Movimento 5 Stelle, dall'altro Favia, il consigliere "ribelle" che con le sue dichiarazioni ha sconvolto l'universo grillino. Oggi si aggiunge un altro capitolo allo scontro tra Favia e il vertice. Grillo, che ancora non si espone, ha pubblicato un lungo e articolato resoconto di un giornalista freelance legato al meetup di Vicenza, Maurizio Ottomano. Dove il messaggio che emerge è chiaro: si tratta di un complotto dell'esponente emiliano contro lo Staff. Secca la risposta di Giovanni Favia su Twitter: "Non ho nessuna intenzione di andare nel Pd, il M5s è sempre stata ed è la mia casa" (foto). Infine ha citato Fini e quel famoso dito puntato contro Berlusconi: "Che fai, mi cacci?".