venerdì 5 aprile 2013

1992: Alle origini del V-Day

Il Format che verrà proposto nel V-Day del 2007 (Grillo grida nome, pubblico risponde "Vaffanculo") fu in realtà portato avanti da Grillo già nel febbraio 1992 in un suo spettacolo a Milano. Di certo non fu una novità.

Se ne trova traccia nel libro "Beppe Grillo Show", Edizioni Blues Brothers, (pag. 61-67) nel quale si leggono aneddoti molto interessanti che richiamano tutto il successivo percorso del neo politicante.

In un'intervista per la promozione del suo spettacolo Grillo dichiarava:


[..] Mi contestano ancora lo scandalo di aver dato del coglione o del ladro a qualcuno, ma la mia è preistoria rispetto  a oggi che va in onda la vita intima del travestito col figlio omosessuale sposato a una lesbica. E nessuno che si vergogni!»

Omosessuali, lesbiche e travestiti devono vergognarsi. Iniziamo bene...


All'inizio dello spettacolo gli spettatori venivano invitati a scegliere e indossare vari cartelli:

Gli spettatori dovranno appendersi al collo un cartello con l' indicazione del proprio "gruppo di appartenenza", scelto fra «Bianco del Nord», «Meridionale», «Ebreo» , «Sieropositivo», «Leghista», «Caccia e pesca», «Pensionati vivi e moani», «Panda comunisti», «Giornalisti Rai e loro amanti», eccetera.

Gruppi di appartenenza??? Bianco del Nord? Meridionale? Comunisti?? Ebreo?!?

Giornalisti! (Ricorda qualcosa della retorica antigiornalisti attuale?)

Una catalogazione fatta con quale punto di vista?
Tutto un pò razzista? Chissà!..


Poi c'era l'inizio dello spettacolo.
Grillo faceva il suo ingresso nel teatro accompagnato da un gruppo di giovani vestiti da squadraccia naziskin con tanto di svastiche al braccio.

«Non ce l'ho con i partiti, con i socialisti, con Cossiga; ce l'ho con voi», ha urlato Grillo entrando in sala circondato da un gruppo di skinheads con svastica al braccio. Ce l'ha con noi perché non ci ribelliamo, perché subiamo tutto.

Ma in che senso entrava circondato da un gruppo di skinheads?
Ce lo chiarisce un vecchio articolo di Repubblica (qui).

Per ciascuno dei suoi spettatori Grillo aveva predisposto un biglietto-targa con una categoria socio-razziale da lui segnalata. 
Dei grandi cartelli all' ingresso dicevano: "E' obbligatorio scegliere la categoria di appartenenza. Si confida nella sincerità della scelta e nel senso dell' umorismo degli spettatori". A scelta si poteva prendere la targhetta "stampa, Rai e loro amanti" oppure "bianchi, puri, del nord", "pensionati, vivi", "ebrei, skinheads", oppure "gladiatori, piduisti, servizi segreti" o ancora "leghisti, extracomunitari, meridionali". 
Un' occhiata veloce sulla platea mostrava che la maggior parte della gente si era riconosciuta nella categoria "bianchi, puri, del nord" con una buona percentuale però anche di "gladiatori, piduisti, servizi segreti". 
Ai malcapitati che non avevano ancora preso la loro targhetta due minacciosi skinheads con tanto di svastica sul braccio obbligavano immediatamente a tornare indietro.

Tutto chiaro: nello spettacolo i naziskin sono al servizio di Beppe Grillo.

Apologia del fascismo? Leggermente ambiguo? Sostegno, travestito da satira, ai naziskin dell'epoca? (Movimento politico occidentale, Veneto Skin e compagnia bella?)

Dopodichè partiva lo spettacolo vero e proprio.

mercoledì 3 aprile 2013

Analisi dei 5 stelle e di Grillo da Quitthedoner.com (con alcune mie note in coda)

Segnalo queste preziose e interessanti (nonchè piacevolmente ironiche) analisi dal sito quitthedoner.com in cui si rispecchiano molte delle considerazioni già fatte su questo sito.

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5 BUONE RAGIONI PER NON VOTARE GRILLO


“Il fascismo si è presentato come l’antipartito, ha aperto le porte a tutti i candidati, ha dato modo a una moltitudine incomposta di coprire con una vernice di idealità politiche vaghe e nebulose lo straripare selvaggio delle passioni, degli odii, dei desideri. Il fascismo è divenuto così un fatto di costume, si è identificato con la psicologia antisociale di alcuni strati del popolo italiano, non modificati ancora da una tradizione nuova, dalla scuola, dalla convivenza in uno Stato bene ordinato e amministrato”

Antonio Gramsci, L’Ordine Nuovo, 26 aprile 1921.


[...] fu una specie di gigantesca controrivoluzione conservatrice [...]
Alla fine di questo herpes democratico chiamato Berlusconi le soluzioni potevano essere le più svariate ma con il materiale umano che abbiamo a disposizione c’era in realtà  poco da essere ottimisti.

E infatti ne è venuto fuori Berlusconi 2.0 ovvero Beppe Grillo.

Più violento nei toni
più multimediale
più fascista

[...] Gli elementi che rendono Beppe Grillo e il suo movimento un partito tecnicamente fascista sono parecchi. Andiamo qui a vederli uno dopo l’altro con una numerazione va dall’1 al 5. [...]

[Il resto del post lo trovate qui]

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IL GIORNO IN CUI I GRILLINI SCOPRIRONO DI STARE SUL CAZZO A UN SACCO DI GENTE

[...] Ho assistito invece con un po’ di sgomento al canile che si è creato nella sezione commenti. A un certo punto ero indeciso se chiuderli o lanciarci dentro del Ciappi.

Li ho lasciati aperti nella speranza che ne venisse fuori qualcosa d’interessante, ma sono stato quasi sempre deluso. Umanamente deluso perché invece da un punto di vista analitico i commenti del 99% dei grillini non hanno fatto  altro che confermare quanto dicevo nel mio pezzo.

Senza rendersi conto che così facendo mi davano ragione, mi hanno accusato di essere qualsiasi cosa, guardandosi sempre molto bene dall’argomentare.

Mi hanno perfino accusato di essere del Pd. [...]

Posso solo immaginare che razza di discussioni abbiano dovuto sopportare sulla propria bacheca fb i lettori che hanno condiviso il mio post.

La più gettonata immagino sarà stata

“Sìvabbehmaallorakekosavoti?eh?eh?eh?” [...]

[Che ci sia la possibilità di astenersi o annullare la scheda a questi fanatici non gli passa neanche per l'anticamera del cervello.

Io la scheda l'ho annullata, nessuno mi rappresentava e tantomeno mi sentivo rappresentato da Grillo che trovo uguale a tutti gli altri se non peggio dato che vuole persino sembrare diverso o addirittura rivoluzionario quando invece è quanto di più controrivoluzionario possa esserci.

Ecco perchè qui i commenti sono sempre stati chiusi: non ho interesse a perdere tempo a discutere con queste persone o peggio ad alimentare le loro turbe psichiche o a consolidare le loro convinzioni sbagliate (perchè questo è quello che succede il più delle volte, qualunque linguaggio o tono si usi, se il confronto è solo su internet e non nella vita reale. Meglio sempre discutere faccia a faccia).

Il resto del post di Quit The Doner lo trovate qui]

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Berlusconi e Grillo. I populismi di destra e la sagoma di cartone riflettente di D’Alema

“I giornalisti sono pagati per sputtanarci”. Ogni volta che Beppe Grillo  rilascia una dichiarazione sembra di assistere a uno spettacolo già visto. Ce n’era un altro che fino all’altro ieri diceva cose come ”Il 72% dei giornali sono di sinistra”. Almeno Berlusconi faceva lo sforzo di citare precisissime statistiche inventate di sana pianta, tipo “L’83,45% degli italiani è d’accordo con me: sono sexy”

La continuità fra Berlusconi e Grillo è proprio nel modo di concepire il discorso politico, la narrazione creata da Casaleggio innesta valori nuovi ( pochi, confusi e a spesso contraddittori) in un antico leaderismo populista che divide il mondo in bianco e nero, con noi o contro di noi. [...]

[Qui il resto dell'articolo]
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LE TECNICHE CON CUI GRILLO E CASALEGGIO PRENDERANNO IL POTERE SENZA CHE NEMMENO VE NE ACCORGIATE

[...]
Grillo ha usato internet in una maniera che ricalca i meccanismi dei vecchi media, la televisione in primis, e solo chi non ha idea di cosa sia realmente internet può non rendersi conto dell’enorme fraintendimento.
[...]
L’idea di internet che ha Grillo è esattamente quella che può avere un sessantenne italiano medio: un posto dove se sei già diventato famoso urlando cazzate sui Rai Uno poi puoi scrivere altre cazzate e trovare qualcuno abbastanza scemo da crederti e eleggerti a nuova divinità pre-colombiana a cui offrire in dono il cadavere squartato della democrazia.
[...]
Grillo ... sa benissimo di usare il mezzo come fosse un canale televisivo. Una comunicazione dall’alto senza repliche di sorta. In tanti anni non ha risposto sul suo blog a un solo commento [...]
Il punto che sfugge a tutti quegli editorialisti che hanno scoperto il suo potere il 26 febbraio è che se Grillo non fosse stato già famoso grazie alla televisione il suo blog non sarebbe andato da nessuna parte.
[...]
Grillo sfrutta la sua fama pregressa per usare internet come megafono.
[...]
Che poi quello di Grillo fosse un esilio dalla tv vera è un’altra fandonia. Quante volte è apparso negli anni a Striscia la notizia?
[...]
Giuliano Santoro in “Un Grillo qualunque” (Castelvecchi), libro che tra l’altro consiglio a tutti gli interessati al fenomeno politico Grillo, parla del legame fra Antonio Ricci e l’ex comico genovese. Un legame che la dice lunga sulla formazione e sulle tecniche affabulatorie di Grillo. Se andiamo ad analizzarli in termini foucaultiani fra il discorso di Striscia e quello di Grillo troviamo analogie notevoli.
[...]

[Il resto dell'articolo qui]

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Altri articoli:


Le conclusioni di Quit the Doner

« La visione del mondo che Grillo e Casaleggio sono riusciti a radicare è il mantra autoassolutorio e semplicistico “é tutta colpa della casta”

Cancellando così di colpo le responsabilità macro economiche, le speculazioni finanziarie globali o tecniche come quelle del sandwich olandese con cui le multinazionali si auto-riducono il carico fiscale a danno degli stati sovrani dove operano, sottraendo così enormi risorse  alla popolazione, generando danni economici in una misura infinitamente superiore ai famigerati “costi della politica”.
Ho come l’impressione che questo post non finirà in cima ai risultati di Google…


(immagine tratta da www.tomshw.it)

Ma allora perchè Beppe non ne parla?

Perché Grillo è un neoliberista 2.0. Popolino friendly ma in realtà tale quale ai peggiori neo-liberisti a cui c’eravamo abitutati dal duo Reagan-Tacher in poi.

Grillo è la maschera sorridente e sfanculante del potere finanziario. Non a caso il M5s ha delle idee ultra liberiste anche sulla scuola come spiega Girolamo di Michele  qui.

E ancora: non è certo un caso che il movimento 5 stelle generi tanto entusiasmo negli operatori finanziari come Goldman Sachs, presso gli imprenditori come Del Vecchio o scaldi gli animi dell’ambasciata americana, noto covo di attivisti antisistema. »

Da qui.

[A proposito di scuola. 

Ho recentemente aggiornato un vecchio articolo apparso sul web nel 2009 che potete trovare qui, commentandolo così:

« Se andate a dare una occhiata ai progetti del consolato americano in Italia, troverete anche quello che riguarda l’università italiana, da allacciare di più, come in America, alle imprese. »

« Proprio a questo sono servite le numerose riforme della scuola e dell'università varate negli ultimi decenni fino all'ultima Riforma Gelmini (vedi qui), un possibile ulteriore sviluppo per sottomettere ulteriormente l'università alle necessità e ai profitti delle grandi imprese è l'abolizione del valore legale del titolo di studio, affinché sia il mercato a stabilire liberamente quali titoli siano da ritenere validi e quali carta straccia, guarda caso una delle proposte inserite nel programma ufficiale M5S (ultima pagina, vedi qui). »

Inoltre, come riportato nell'articolo di Girolamo Di Michele:

« [...] l'abolizione del valore legale del titolo di studio, punto di programma condiviso dal Piano di Rinascita Democratica della Loggia P2 di Licio Gelli [verifica qui, al punto b1] e dalla Fondazione per la Sussidiarietà (ovvero Comunione e Liberazione) di Giorgio Vittadini in modo esplicito, in modo implicito da Gelmini (che aveva in Vittadini uno dei consiglieri): è il più grosso favore che può essere fatto alle scuole private, perché consente a qualunque soggetto privato di aprire un diplomificio deregolamentato. »

Un altro risultato sarà che molte grandi imprese chiederanno obbligatoriamente alcuni titoli di studio per poter accedere a un posto di lavoro offerto da loro.
Questi titoli potranno essere acquisiti, a pagamento naturalmente ed esclusivamente, in apposite scuole private "diplomifici" che sono loro sponsor, o soci in affari, o di loro proprietà.

Guarda caso il consolato americano in Italia è patrocinatore dell'American Chamber of Commerce (AmCham), nel cui consiglio direttivo siedono David Thorne, ambasciatore USA, e Enrico Sassoon, ex della Casaleggio Associati. (Vedi qui)

Interessante anche ricordare le parole dell'allora console americano pronunciate a un pranzo incontro con i membri dell'AmCham nel 2004:

« Molte attività che svolgiamo sono fortemente correlate alla nostra collaborazione con la Camera di Commercio Americana.(…)
la promozione del libero commercio, libero investimento, prosperità economica e sicurezza sono al centro della nostra missione in Italia. (…) 

Affinché le aziende internazionali si adattino alle nuove regole della nostra epoca, anche i lavoratori dovranno mostrare la necessaria flessibilità.  
La legge Biagi recentemente emanata in Italia è un passo positivo in questa direzione. Questi sforzi di riforma sono un passo in avanti per tutti noi. » 

Negli anni successivi Grillo iniziava a capitalizzare consensi sfruttando l'indignazione e la delusione dei giovani precari, quest'anno ha invece incassato il sostegno dell'ambasciatore Usa David Thorne che, come il Consolato Usa e l'AmCham, sostiene la flessibilità lavorativa, vale a dire i licenziamenti senza controllo e la precarizzazione del lavoro.

Qualcosa non torna.]


« [...] Il dato più inquietante per il futuro del paese che esce da queste elezioni è che le forze che concepiscono la rappresentanza come un filo diretto fra le masse e un leader carismatico infallibile (pdl e m5s) hanno aumentato il loro peso politico giungendo quasi al 50%.

Una politica che si basa su questi principi è sempre pericolosamente in bilico sul burrone che porta alla dittatura.

La cosa non stupisce in un Paese dove secondo il linguista Tullio De Mauro solo il 20% dei cittadini è in grado di orientarsi nella società contemporanea e i dati sulla comprensione di testi scritti ci pongono al penultimo posto al mondo sui paesi presi in esame. Quasi il 70% degli italiani è analfabeta di ritorno, un dato che peraltro ci pone orgogliosamente sopra lo stato del Nuovo Lèon in Messico.

Non c’è quindi da stupirsi che il Paese sia una specie di officina sperimentale dei populismi carismatici, Forrest Gump direbbe che l’Italia è come una scatola di cioccolatini, non sai  mai quale milionario populista prenderà il potere questa volta. [...] »

Da qui.


« [...] Il progetto liberista dello stato minimo con Grillo arriva ad un nuova, più avanzata fase.

Dopo aver distrutto lo stato sociale ed aver privatizzato tutto il privatizzabile nel periodo che va da Reagan e la Thatcher fino ad oggi, si tratta ora di distruggere la rappresentanza politica. L’ultimo baluardo di fronte allo strapotere dell’economia sulla politica.

Un’ottima strategia per riuscire nello scopo è questo fascismo di nuova concezione che mischia elementi classici del totalitarismo (il leader carismatico e la sua infallibilità, il primato del partito) con elementi di modernità tecnica (l’uso di internet) ma quello che ne esce è un mix che di progressista non ha nulla. [...] »

Da qui.

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Mi ritrovo perfettamente con quanto scritto da Quit The Doner.

Anche io avevo già scritto molto al riguardo:


« [...] il disegno politico perseguito dalla Casaleggio Associati (cioè la distruzione delle ideologie e dei partiti, e quindi della democrazia rappresentativa con conseguente eliminazione di voto ed elezioni, da sostituire con la dittatura diretta dei poteri economici, cioè senza la limitazione-copertura rappresentata dalla democrazia parlamentare, attraverso l'illusione della democrazia sulla rete) è ben spiegato sui video di presentazione del sito della Casaleggio Associati,

domenica 31 marzo 2013

Internet è di tutti (Capito Grillo e Casaleggio?)

Pubblicato in data 25/mar/2013
Peppe Grullo è incazzato nero perché ha scoperto che non sono solo i suoi a poter trollare e insultare su internet.


Fonte: YouTube

sabato 30 marzo 2013

Lo strano caso psichiatrico di Giuseppe Grillo detto Beppe

Oggi Grillo tuona:

"Mi sono messo in politica e potevo stare fuori e godermi i soldi di 41 anni di lavoro. Mi sono messo in gioco e sono qui con la Polizia perché pubblicano il mio indirizzo mettendo a repentaglio la sicurezza della mia famiglia e dei miei figli. Se vogliamo giocare così, giocheremo anche noi così". 

Fonte: Repubblica

Stante la forte improbabilità di qualunque atto che possa mettere a repentaglio la sua sicurezza (cosa che non è mai avvenuta fino ad ora nonostante i "pellegrinaggi" dei video qui sotto, quindi non si capisce perchè dovrebbe succedere proprio adesso), forse che Grillo sia rimasto molto infastidito del fatto che gente comune, come questi piccoli imprenditori, sia venuta a fargli visita con l'idea che lui fosse il tanto atteso "salvatore della Patria" e delle loro vite, in conseguenza dei suoi sermoni e delle sue grandi orazioni che così lo avevano presentato ai loro occhi?

giovedì 28 marzo 2013

Contro la censura di Grillo e Casaleggio

Volete vedere quanti e quali commenti vengono censurati sul blog di Beppe Grillo?
Visitate il sito http://nocensura.eusoft.net/

Buona lettura e buona libertà di rete a tutti! 
Alla faccia di Grillo e Casaleggio che predicano bene ("la rete è libera e democratica", "tutti possono esprimersi", "è la rete a decidere, non noi") e razzolano malissimo!

ControGrillo


(Di seguito le Note informative del sito NoCensura:

sabato 9 febbraio 2013

Beppe Grillo, Casaleggio e il M5S: E' solo una questione di soldi

Le verità choc su Casaleggio. Tutto quello che Grillo non dice


ESCLUSIVO - VIDEOINCHIESTA/ Potere, soldi e tecniche di manipolazione aziendale dentro il Movimento 5 Stelle

E' Casaleggio che comanda nel Movimento, sostengono tutti gli attivisti espulsi. Ma del passato del "guru" di Grillo si sa ben poco. Per l'ex comico è un ottimo manager. Pochi però sanno perché fu allontanato dalla vecchia società che gestiva, la Webegg spa-Telecom. E perché l'azienda aveva dei comandamenti e addirittura una stanza a forma di uovo spaziale, visibile nella sede di Bologna, dove il guru si riuniva per sentirsi nel futuro

Così come pochi conoscono la destinazione dei 50 milioni di euro pubblici che arriveranno ai futuri gruppi parlamentari del Movimento 5 Stelle

Le verità nascoste sul duo che vuole moralizzare l'Italia. Le rivelazioni choc su Gianroberto Casaleggio che mostrano come il Movimento 5 Stelle sia la riproduzione del modello di business dell'ex società di Casaleggio e non il frutto della spontaneità degli attivisti. Con un'intervista esclusiva a un Project Manager che ha lavorato per anni con "il cervello di Grillo" e che conosce già l'epilogo dei progetti del "guru"

Fonte: Antonio Amorosi Youtube

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Boom dell'inchiesta "Casaleggio". I lettori la twittano da giorni
Il M5S? E' come la Webegg. Chi comanda è Casaleggio

Venerdì, 8 febbraio 2013 - 10:09:00
di Antonio Amorosi

BOLOGNA – Solo in un monologo di Beppe Grillo ti aspetteresti la storia di un manager che somiglia ad Angelo Branduardi e che con 15 milioni di euro di buco di bilancio nel pedigree riesce a farsi passare per “guru”! Ma forse no!

Vi ricordate cosa diceva l'ex consigliere del Movimento 5 Stelle Giovanni Favia nel Fuori-onda a Piazza Pulita su La7?: Casaleggio è il “guru” che ha costruito il Movimento di Grillo. E' lui che comanda. E' il padre padrone. Prende per il culo tutti.

 Quella sera alcuni ex dipendenti della Webegg spa, la società di cui Casaleggio era amministratore delegato, si ritrovano in internet e commentano: “Sta succedendo quello che sappiamo già. Finalmente se ne stanno rendendo conto!”
Ma di cosa dobbiamo renderci conto? Cosa sanno gli ex collaboratori di Casaleggio che noi non sappiamo? Li abbiamo incontrati. E in parallelo consultato centinaia di documenti.

“Beppe Grillo ha ucciso mio padre, mia madre e mio fratello. E non vuole parlarmi”

Non tutti sanno che Grillo per una bravata ha causato la morte di una intera famiglia, eccetto per la più piccola, Cristina,  che ha sempre rifiutato d'incontrare dopo  il  tragico avvenimento.

Grillo, nei fatti (a parole son tutti bravi), non ha mai voluto prendere responsabilità per quanto accaduto, nè si è mai preso carico del futuro della bambina alla quale ha tolto la famiglia, nè si è mai preoccupato di starle vicino in qualche modo. Già che era andato a chiedere scusa ai nonni della piccola, era evidentemente stato abbastanza. Certo, dopo che ai funerali neanche ci era andato, e solo mesi dopo, quando fu rintracciato dalla zia dell'unica sopravvissuta.

E negli anni ha tentato in tutti i modi di sviare sempre l'attenzione dalla faccenda, non parlandone mai e sempre censurandosi dietro un "No Comment".

Non solo, poco tempo dopo, ha anche cercato di distruggere la vita di un giovane lavoratore, non certo un benestante, un portiere (di una portineria non un calciatore, precisiamo per i grillini), pretendendo da esso un mutuo ventennale per il pagamento di uno spettacolo andato male e con pochi biglietti venduti. (Leggi qui, qui e qui)
Grillo non si è fatto scrupoli e a costo di segnare la sua vita per sempre ha preteso un pagamento esorbitante e ingiustificato. (Fortunatamente il giovane è stato aiutato in tutti questi anni dai suoi compagni di sezione altrimenti la sua vita sarebbe stata incatenata e imprigionata per anni mentre lui invecchiava venendogli precluso magari persino l'accesso ad altri prestiti, per esempio per una casa, che si sa le banche non te li regalano di certo i soldi, e mutui multipli, specialmente se sei un poveraccio da 1000 euro al mese).

Ecco che razza di persona è Beppe Grillo.

Qualcuno dice che questa sia macchina del fango. 
Bene, se di fango si tratta, Grillo se lo  merita tutto.
Non solo perchè ha voluto, di fatto (che ne sia consapevole o meno), con le sue azioni distruggere la vita di queste due persone, ma anche perchè con l'inganno e il concorso di Casaleggio sta tentando di distruggere ulteriormente la vita degli italiani e data l'ingenuità di molti, probabilmente riuscirà nel suo intento.
E tutto questo solo per preservare o aumentare il suo sporco lucro.

Cosa non si fa per denaro!

Ma adesso siamo sotto elezioni, chissà, magari improvvisamente a Grillo verrà voglia d'incontrare la non più giovane Cristina, magari circondato da videocamere, proprio il 23 o 24 febbraio, o forse anche senza stare sotto i riflettori, così potrà poi più tardi andare in giro a vantarsi di sapersi assumere le sue responsabilità ma senza secondi fini! 
Che bella figura farebbe!

Peccato che una persona come si deve la bella figura la dovrebbe fare tutti i giorni della sua vita e solo questo dimostrebbe incontrovertibilmente il suo valore, le sue virtù e la sua onestà, questa sarebbe la sola vera prova di autentica sincerità, ma sono cose che a Grillo sono evidentemente sempre mancate.

La bella figura per 30 anni ha preferito non farla. 

In tutto ciò i grillini hanno già iniziato a dire sulla rete che Cristina è una venduta. 
Tanto che gli importa a loro: non è la loro famiglia che è stata uccisa dall'incoscienza del grande capo.

05/02/2013 

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Lettera dal passato “Signor Grillo, le debbo parlare”

di Chiara Bruschi
31 anni fa, un tragico incidente cambiava la vita al politico di oggi




(foto di Andrea Centonze)

Oggi, la vittima più segnata da quel dolore si rivolge all'uomo

«Non cerco nulla, se non la verità. Mi rifiuto di essere strumentalizzata da una politica in cui non mi riconosco, e dopo questa intervista non intendo tornare sull’argomento, quindi prego giornalisti e fotografi di non cercarmi più. Chiedo solo di incontrare il signor Grillo. È un gesto che devo a me stessa, ma anche ai miei genitori e a mio fratello, che non possono più parlare: lo faccio io a nome loro. Molte volte mi sono chiesta che cosa proverei ad averlo davanti a me, di persona, per chiedergli di quel giorno. Fra tutti quelli che in questo periodo sentono continuamente parlare di lui e vedono la sua faccia e leggono ovunque le sue parole ci sono anche io, e lui dovrebbe ricordarselo, e dovrebbe capire l’effetto che mi fa. Ogni giorno penso a come sarebbe la mia vita se i miei genitori e mio fratello fossero ancora con me».

Il 7 dicembre 1981, Beppe Grillo è a Limone Piemonte, ospite dei Giberti. Renzo, suo vecchio amico, la moglie Rossana e i figli Francesco, 9 anni, e Cristina, 7. Dopo pranzo si decide di andare a godersi il sole, per un paio d'ore, su in quota, al Duemila, una baita raggiunta da una strada stretta e non asfaltata. Tutti salgono sulla Chevrolet di Grillo, tutti tranne Cristina, che insiste per restare a vedere un cartone a casa di un'amica. Quasi a destinazione, dietro una curva, il sole illumina un lungo lastrone di ghiaccio. L’auto slitta all’indietro, diventa ingovernabile, urta una roccia, si gira, cade con il muso nel burrone. All’ultimo momento Grillo riesce a spalancare la portiera e a buttarsi. Per i tre Giberti non c’è niente da fare. Il comico verrà infine condannato per omicidio colposo, e per questo non si candiderà, sulla base del regolamento del Movimento 5 Stelle che esclude i condannati.
Oggi Cristina ha un altro cognome: quello del marito della sorella della madre, che la adottò dopo la tragedia. È diventata madre, ha 38 anni, fa volontariato per l’infanzia. Affronta l’intervista divisa tra il bisogno di verità e la ritrosia naturale. «Non amo parlare di me, forse la vita mi ha resa introversa. Ma oggi sono matura, ho fatto i conti con il passato e ho trovato il coraggio di guardare indietro».

Cristina, perché proprio oggi, alla vigilia delle elezioni, dopo più di trent’anni di silenzio?

«Gliel’ho detto: il signor Grillo è una presenza pubblica come mai prima, e come mai prima è forte la mia esigenza di confrontarmi con lui. La mia non è certo l’unica vita segnata da un lutto, mi guardo intorno e ne vedo tante di storie simili. La differenza è che nel mio caso - con i media che parlano continuamente di lui e del perché non si candida, e ogni tanto fanno anche vaghi riferimenti alla morte dei miei cari - dimenticare è impossibile. Tutte le domande che ho cercato di seppellire - che mi tormentano con i loro “perché” - sono tornate a galla. Ora ho bisogno delle risposte, una volta per tutte, per guardare avanti».

Non poteva contattarlo privatamente?

«Ci ho provato. Ho anche telefonato al suo ufficio stampa: ho espresso il desiderio di un confronto privato, mi hanno promesso che mi avrebbero fatto sapere. Mi ha richiamato un nipote di Grillo: mi ha spiegato che tutta la sua famiglia aveva sofferto per l’incidente, che non era il momento di ritornare sull’argomento. Ma per me il momento è questo: sono cresciuta, sono mamma, sono pronta per sapere e per parlare. Solo dopo quel “no” ho accettato di parlare con voi».

In passato, Beppe Grillo l’ha cercata?

«Mai. Non ho mai avuto occasione di sentirmi raccontare come sono andate le cose direttamente da lui, l’unico che possa davvero farlo. Mi conosceva bene, era amico dei miei, frequentava la nostra casa: come è possibile che in tutti questi anni non abbia mai sentito l’esigenza di vedermi, di chiedermi scusa, almeno di telefonare ai miei genitori adottivi per sapere come stavo?».

mercoledì 16 gennaio 2013

Non credete a quello che vi dice Grillo, ma informatevi! (Le collaborazioni e le simpatie fasciste di Grillo)

lunedì 27 agosto 2012

Il fascismo di Grillo

Mi sono occupato già di Grillo marginalmente riguardo le sue vaccate sull'Islanda. Di vaccate ne ha dette altre, soprattutto scientifiche, ma rimando ad un post ben fatto di Valentina Arcovio su Wired per chi fosse interessato.

Lungi da me affibbiare pubblicamente un'etichetta di «fascista» a Grillo (anche se questa è proprio la mia opinione, ed ognuno ha il diritto ad avere e manifestare le proprie opinioni), però sarebbe utile conoscere un po' sia la genealogia politica del comico-politico sia qualche suo trascorso così ognuno potrà farsi un'idea in base ai fatti e non in base alle chiacchiere.
«non credete a tutto quello che vi viene detto, ma informatevi!»
(Beppe Grillo)
Ed io mi sto informando.

Omicidio ed evasione fiscale

Grillo è stato condannato per omicidio colposo plurimo. Nel 1981 ha perso il controllo del suo SUV uccidendo un'intera famiglia che portava con sé: padre, madre e figlio di otto anni. Può capitare, è una sventura e può demolirti la vita, e non c'entra con la politica. Ma immaginate cosa avrebbe detto Grillo se fosse successo ad un altro? Per esempio a Bersani? O a Fini? Oppure a Berlusconi?

Grillo ha dichiarato che, in quanto pregiudicato, non è candidabile nel suo stesso movimento. Ma continua a guidarlo. Un po' come se qualcuno, condannato per resistenza ad un pubblico ufficiale per aver morso il polpaccio di un poliziotto, diventasse Ministro degli Interni e quindi della Polizia. Il che è già successo con Maroni. Che per questo è stato criticato da Grillo che lo ha chiamato «Zanna Bianca». Il mondo è piccolo.

A proposito di ladri, Grillo nel 2003 ha usufruito di un condono fiscale (governo Berlusconi). Lui ha ammesso la cosa, ma dice che il condono era di soli 500 euro, ma i documenti non sono stati pubblicati né mostrati. Se era di soli 500 euro perché non far vedere le carte? Mah!

Alcuni parlano di due condoni, ma non ho trovato fonti affidabili sull'argomento per cui, per me, rimane un condono.

Un fascista come consulente

Ho dedicato una intera playlist su YouTube sull'argomento del «complotto del signoraggio bancario». Sono tesi oggettivamente ed universalmente riconosciute come false.

Giacinto Auriti, professore di giurisprudenza, era un noto fascista che sfruttava il tema della «sovranità monetaria» e del «signoraggio» a fini di propaganda fascista dal lontano 1966.

Infatti in un articolo (vedi fonte 1 in calce) de «La Stampa» del 24 Maggio 1973 si parla di un documento di un'associazione fascista, «Raggruppamento Italico», che nel 1966 contava proprio Auriti tra i suoi reggenti, e che accoglieva personaggi del calibro di Alberto de Stefani (Ministro delle Finanze e del Tesoro per Mussolini) e Giuseppe Gonella (fondatore dei GUF - Gruppi Universitari Fascisti).

Questo documento del 1966 parla di «intangibilità della sovranità nazionale, vulnerata dalla cessazione della sovranità monetaria». I suoi discepoli poi dateranno la cessazione della sovranità monetaria di volta in volta nel 1974, nel 1981, e nel 2002 ma non si può pretendere coerenza da una bufala.

L'ex Presidente della Corte Costituzionale Antonio Baldassarre, in occasione di un incontro pubblico, lo ricorda e lo definisce pubblicamente così:
«Auriti era un uomo di estrema destra... ma proprio estrema... Allora eravamo dei giovani impegnati ad occupare la Facoltà, siamo nel '68. Siccome c'era tutta questa grande cosa dei giovani che dovevano riformare il mondo e fare delle grandi cose, Auriti pur essendo di estremissima destra, venne da noi - perché lui era stato assistente alla Sapienza [...] - a dirci le sue tesi...» (intervento a a 0:44:50 - audio disponibile nel sito del Comune di Soveria Mannelli  e nel sito di Radio Radicale)
Questo non sembrava essere un problema per lo stesso Auriti, che si definì da solo e pubblicamente «più che fascista», e si candidò per le Europee del 2004 nella lista di Alessandra Mussolini.

Auriti fu consulente di Grillo nello spettacolo «Apocalisse Morbida» del 1998, dove venivano presentate le sue tesi sul signoraggio bancario (insieme ad un mucchio di altre tesi complottiste).

Dopo qualche anno gli hanno chiesto qualcosa sul «signoraggio bancario», e Beppe Grillo ha risposto così:
«Il signoraggio è un buco nero nel senso che è fondato... La proprietà della moneta da Auriti in poi ha un buco giuridico. Non si sa bene di chi sia la proprietà [...]»
Purtroppo per Grillo il tema della «proprietà della moneta» è stato sviscerato anche in interrogazioni alla Commissione Europea: la moneta prima dell'emissione è dell'Eurosistema, e dopo l'emissione è di chi ce l'ha nel conto. O in tasca. Semplice.

(aggiunto il 14/01/2013)
Alcuni seguaci di Grillo sostengono che nel frattempo abbia cambiato idea sugli argomenti più complottisti. Ecco invece le sue parole il 10 gennaio 2013.



[Beppe Grillo ancora si vanta di aver lavorato con il truffatore fascista Auriti, già ne avevamo trattato qui].

Promozione ad un uomo di Forza Nuova

Eugenio Benetazzo è un giulivo e sedicente economista che si diletta a diffondere le sue perle di saggezza su YouTube ed in varie trasmissioni televisive.

Questi video vengono ospitati sia nel blog che nel canale YouTube di Beppe Grillo, aiutandolo così ad avere una bella visibilità. I suoi video hanno totalizzato milioni di visualizzazioni. Ha anche un canale YouTube personale per i video con le sue comparsate televisive vecchie e recenti. Anche lì milioni di visualizzazioni. Niente male, ragazzo.

Anche i suoi libri vengono pubblicizzati sul blog di Beppe Grillo (ed io, che conosco il commercio elettronico, so quanto guadagni per ogni singolo click verso Amazon su quei libri, caro Beppe).

Coincidenza, anche Benetazzo è un fedelissimo del complotto del «signoraggio bancario», crede anche alle «scie chimiche» (dice), sostiene in un libro che le operazioni delle «scie chimiche» vengono finanziate dal «signoraggio» e così via. Non spiega però dove caspita sarebbero tutti questi soldi e non spiega come mai se ci sono tutti questi soldi in circolazione non c'è la conseguenza: l'inflazione.

Ho provato a chiederglielo su YouTube. Il mio commento è stato cancellato e mi ha bloccato. Pazienza, non avremo mai la sua risposta (se ne ha una).

Il signor Eugenio Benetazzo è un simpatizzante di Forza Nuova, formazione politica così definita da Wikipedia:
«movimento politico italiano di estrema destra (o ultradestra), talora definito destra antagonista, o neofascista, fondato nel 1997 da Roberto Fiore e Massimo Morsello»
Lo si può ammirare in una splendida performance video (invecchiato in stile Istituto Luce o semplicemente di pessima qualità?) durante una conferenza organizzata da Forza Nuova di Perugia. E bravo Eugenio.

È stato gradito ospite addirittura al II Congresso Nazionale di Forza Nuova. Questo è il programma dell'evento: l'intervento di Benetazzo seguiva quello dell'avvocato Antonio Pimpini, Presidente dell'Associazione «Giacinto Auriti» (ma che strana coincidenza). Bravissimo Eugenio!

Forza Grillo
Foto Orazio Esposito con licenza CC BY-NC-SA 2.0 ed elaborazione personale: non solo Grillo sa fare ironia.

Democrazia diretta

Un cavallo di battaglia del grillismo è il tema della democrazia diretta. Sono innumerevoli i progetti annunciati per virare verso forme più populiste di democrazia: dai referendum anche propositivi e senza quorum, a forme di interazione più strette con governi locali e nazionali. Insomma: basta con questa democrazia indiretta rappresentativa che non ci rappresenta più!

Tutto questo può sembrare all'apparenza molto bello e positivo. Peccato che la democrazia indiretta rappresentativa sia un congegno scelto e messo a punto dai costituzionalisti dopo il fascismo proprio per evitare il ritorno di una dittatura (reale o de facto).

Insomma: quando hanno deciso di organizzare i poteri in un certo modo hanno scelto di correre il rischio di avere dei politici inetti ma non hanno voluto correre il rischio di riavere una dittatura.

Qualcuno preferisce il contrario.

Stati Uniti, Israele, Iran & Iraq

In un'intervista al quotidiano israeliano Yedioth Ahronoth (qui riporto la notizia del Corriere.it) Grillo ha dipinto Israele come il male assoluto, e la Siria e l'Iran come nazioni tranquille paragonabili a quelle occidentali come gli Stati Uniti. Perché? Gliel'hanno detto il cugino (immancabile), i parenti, la moglie iraniana, e poi in fondo sia l'Iran che gli Stati Uniti hanno la pena di morte. Quindi è uguale.

Non è esattamente così. Negli USA una ventina di Stati non applicano la pena di morte, il tasso di esecuzioni rispetto alla popolazione è sedici volte inferiore dell'Iran, e non si impicca qualcuno per apostasia. Tanto per fare un esempio, se la moglie iraniana di Grillo diventasse cristiana e rimettesse piede in Iran, verrebbe impiccata. È uguale? Ok, riguarda la moglie che in fondo è solo una femmina (ironia), ma davvero è la stessa cosa?

Affidereste nelle mani di quest'uomo la politica estera dell'Italia? O le pari opportunità?

«Grillo? Uno di noi!» dicono i neonazisti

Qualcuno potrebbe pensare che i miei giudizi siano di parte (anche se non ho riportato giudizi ma solo dati di fatto), e che neofascismo e Grillo siano due pianeti lontanissimi.

I simpatici neonazisti di Stormfront (un gruppo che si identifica con la croce celtica e la scritta «white power world wide» - potere bianco in tutto il mondo) approvano linguaggio e tesi di Grillo. Questa nota di Facebook riporta alcuni apprezzamenti espliciti con numerosi link alla fonte. Qui ne riporto un paio:
Beppe grillo? non è così male!
Non tappiamoci occhi e orecchie, grillo ha detto quelle cose, e nemmeno molto tempo fa, e sono le stesse che diciamo noi. cittadinanza italiana e dominio sionista degli usa, signoraggio... io penso che questa cosa sia degna di nota.
voi che ne pensate? al di là del giudizio globale su Grillo... cosa pensate relativamente a queste citazioni così affini a quello che sosteniamo anche qui?
E poi ancora:
Beppe Grillo, Uno di noi.
Ho sempre pensato che grillo fosse un nostalgico del fascismo (quella volta che affacciatosi da un balcone disse , la camicia nera ostentata, la dichiarazione che dal 1943 questa classe politica fa disastri, ecc,ecc)
Adesso ne abbiamo la prova: vuole distruggere la democrazia, vuole distruggere i partiti
Che dire? è un grande!
Gli esperti del ramo riconoscono la vicinanza di Grillo. Non lo dico io, lo dicono loro.

lunedì 14 gennaio 2013

Beppe Grillo parla come Mussolini (Ma va!)


Oddio, oddio!!1!1
Bersano ha ridato del fasssissta a Peppe Crillooo, ma come si fà?? Come si fà??!!11

“Beppe Grillo? E’ come Mussolini”

11/01/2013 - Bersani all'attacco del leader dei 5 Stelle


Una volta il Parlamento era il bivacco per i manipoli. Adesso è una scatoletta di tonno. Andiamo avanti cosi’…”.Questo risponde su Radio Anch’io Pier Luigi Bersani, a Beppe Grillo che paragona il Parlamento a una scatoletta di tonno da aprire appena i grillini saranno eletti. 
Bersani cita il celebre ‘discorso del bivacco’ di Benito Mussolini: “Potevo ridurre queste aule grigie in un bivacco di manipoli…”, disse il Duce intendendo che le sue squadracce avrebbero potuto occuparlo.
 [...]




Bersani a cosa si riferisce nello specifico? A questo bell'editoriale scritto da Grillo lo scorso agosto con tanto di faccione di Mussolini (qui l'originale).


Mussolini disse nel 1922 che per lui il parlamento era ormai solo un'aula sorda e grigia e che avrebbe potuto farla attaccare dai suoi squadristi e renderla il loro bivacco ("bivacco di manipoli") ma scelse di non farlo.
Per Grillo il parlamento è ora persino peggio di un'aula sorda e grigia, viene quindi da pensare che immagini qualcosa di più idoneo (secondo sua logica) di un attacco squadrista. Chissa che cosa?

(Seguono due articoli più il discorso originale di Mussolini e altre "sorpresine" neanche troppo nuove)...

domenica 13 gennaio 2013

Grillo non è antifascista

12 gennaio 2012
Massimo Lizzi
Alla domanda postagli dal vicepresidente di CasaPound «Sei antifascista?», Beppe Grillo risponde che non gli compete, che il M5S è ecumenico, che «è come chiedere se sei razzista o antirazzista, sono domande che non hanno risposta». Almeno, non da parte sua.

Eppure la risposta può essere ovvia.  
Sono antirazzista perchè gli uomini sono tutti uguali. 
Sono antifascista perchè sono contro il ducismo, il militarismo, il nazionalismo, il partito unico, il razzismo, l'uso della violenza per eliminare gli oppositori politici. 

Questo fascismo non è una definizione astratta. E' la storia del regime fascista. E' la pratica politica dei fascisti negli anni '60 e '70. E' l'assalto alla scuola Diaz e le torture di Bolzaneto, dove ai reclusi si faceva cantare faccetta nera e baciare la foto del duce.

La democrazia italiana, con tutti i suoi limiti e le sue imperfezioni, è nata nella lotta contro il fascismo e sempre nella lotta al fascismo si è salvaguardata ed ha vissuto la sua stagione migliore, dopo la sconfitta del governo Tambroni. 

Per converso, la democrazia italiana ha smesso di evolversi ed ha iniziato a declinare quando l'antifascismo si è ridotto prima a celebrazione, poi ha cessato di essere una discriminante nei rapporti politici, ed è stato infine ribaltato nella lettura storica del revisionismo, fino al chiasso sul «sangue dei vinti».

Nel momento in cui Grillo apre ai fascisti, le sue critiche al PD o a qualsiasi altro partito, diventano irrilevanti, e il M5S si colloca, per me, tra i partiti a cui non è neanche pensabile dare il voto.
Lo chiarisco, perchè proprio su questo blog avevo scritto che il M5S era tra i partiti votabili. Si sbaglia e ci si corregge. Avevo comunque anche evidenziato l'idea grillina secondo cui concedere la cittadinanza agli immigrati fosse «senza senso». Come è senza senso dirsi antirazzista o antifascista. Ecco il senso.

Per replicare alle critiche, Grillo ha scritto un minipost.

«Il M5S non è di destra né di sinistra».
Questa affermazione è stata fatta da altri movimenti al loro esordio. L’Uomo Qualunque, nel dopoguerra, ma anche i Verdi e la Lega Nord a fine anni ‘80. I Verdi superate le prime prove elettorali si sono esplicitamente collocati a sinistra. La Lega Nord, pur essendosi alleata con Forza Italia, An e poi Pdl, ancora oggi nega di essere un movimento di destra.
Lo stesso Berlusconi ha più volte detto di essere di destra solo in Italia, mentre in America starebbe con i democratici. La destra non ha mai amato il dualismo destra/sinistra.
Questo dualismo è un modo di sinistra di leggere il confronto politico, presuppone almeno due parzialità, ma la destra non vuole essere parziale, vuole essere rappresentativa di tutti, di un tutto, dei ricchi, ma anche dei poveri, di tutta la nazione, o di tutto il nord, o di tutto il popolo.
La destra in Italia non ama definirsi destra anche per distinguersi dal fascismo, per questa ragione si è sempre detta di centro.
Ma neppure il fascismo si diceva di destra, non si collocava in uno schieramento politico (nella destra o nella sinistra), ma in una posizione superiore e alternativa ai partiti, al parlamento, alla democrazia. Pino Rauti rifiutava esplicitamente la collocazione del fascismo a destra.

«Il tempo delle ideologie è finito».
Il fascismo si proclamava pragmatico e antidogmatico.
Mussolini diceva che «la nostra ideologia è la politica che facciamo oggi».
La fine delle ideologia, da trent’anni a questa parte, è stata predicata soprattutto da destra, in riferimento alle ideologie di sinistra, il comunismo, il marxismo.
Il liberismo non si riconosce come ideologia, ma come legge di natura.

Beppe Grillo vince il premio Perlone 2012

domenica 13 gennaio 2013

[Continua la rivolta del web contro i pataccari, falsificatori e manipolatori Grillo e Casaleggio.
Dopo la vittoria dell'ambito titolo "Miglior sito andato a puttane", Grillo vince anche il "Perlone 2012".
Applausi al pataccaro!] 

Dunque è toccato proprio a lui, al comico genovese che insegue le panzane complottiste sul signoraggio e sulle nanoparticelle, che crede nei miracolosi effetti detergenti delle palle di gomma, che insinua omicidi segreti e che ha fornito un formidabile assist a Giulietto Chiesa quando cercava di pubblicizzare la realizzazione del film Zero, che sostiene la teoria dell'autoattentato dell'11 settembre 2001. 

Beppe Grillo si è imposto con un 46,8% di preferenze, non la maggioranza assoluta ma ben oltre il secondo classificato, Roberto Giacobbo, che ha raccolto il 17,7% di voti, mentre Giulietto Chiesa si è piazzato al terzo posto con il 12,8 % di voti.
A seguire, Massimo Mazzucco (6,6%), Ferdinando Imposimato (5,8%) e Paolo Franceschetti (4,2%).


venerdì 11 gennaio 2013

Grillo vuole i fascisti nel M5S e l'antifascismo "non gli compete"

Grillo: ''Se Casa Pound vuole entrare nel M5S, non vedo problemi oggettivi''



[Già commentato qui]

"Avete idee condivisibili, alcune più, alcune meno. Ma se un ragazzo di Casa Pound vuole entrare a far parte del Movimento, non vedo problemi oggettivi". 
Lo dice Beppe Grillo al candidato alla Regione Lazio per Casa Pound Italia. Riuniti di fronte al Viminale per la presentazione del simbolo elettorale, al leader del M5S viene chiesto se si considera un antifascista: "È un problema che non mi compete, questo è un movimento ecumenico, se un ragazzo di Casa Pound volesse entrare nel Movimento Cinque Stelle e ha i requisiti, ci entra". E ancora: "Questa è democrazia". Poi scambia con il candidato di Casa Pound alla Regione Lazio alcune idee di politica economica: "Non possiamo non essere d'accordo sui concetti". 
E conclude: "C'è una violenza che sta per esplodere. Lo Stato deve prendersi in mano l'energia, non le multinazionali. Deve gestire sanità, strutture, scuola, autostrade, informazione. Noi siamo la controparte strutturale del Palazzo: sto parlando con te che sei un esponente di estrema destra, ma sembri un delegato del Movimento Cinque Stelle

[Ergo: i delegati del M5S sembrano uguali ai rappresentanti dei partiti di estrema destra.
Grazie Grillo!] 

Fonte: Repubblica

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Grillo e Casapound

Postato da Pallacorda il 10 gennaio 2013

Guardate tutto il video, anche se vi anticipo che è l’ultima frase, proprio agli ultimi secondi, la più bella.



Ma noi lo sapevamo già.
Adesso contestualizzate questo, adepti.

[Da notare anche la frasetta da spot elettorale di Casapound: "La prossima volta che voti, falli piangere (i politici)". Ricorda qualcosa?

Chi è che copia chi? 
O in realtà è proprio che con la cosidetta "antipolitica" ci hanno sempre e solo campato vecchi e nuovi fascismi (pensiamo all'Uomo Qualunque ma anche ai primi Hitler e Mussolini) sempre diretti dall'alto da super ricchi, industriali, banchieri e uomini dell'alta finanza?

Sarà un caso che anche Monti sta portando avanti una propaganda elettorale anticasta e antipolitica, mentre invade le tv e promette meno tasse, alla Berlusconi? 
Ma chi c'è dietro a Monti?
Chi c'è dietro Casapound? Chi è che l'ha finanziata in tutti questi anni? 
Perchè proprio adesso attaccano (o fanno finta di attaccare) quella stessa area politica di centro-destra che per tutti questi anni li ha sostenuti?
Sicuri che gli scopi di Grillo e Casaleggio corrispondano agli interessi degl'italiani?

In realtà tutta questa gentaglia sta dalla stessa parte, condividono la stessa cosa: sono contro i cittadini e la democrazia dal basso.]

Servizio Pubblico: Travaglio berluschino deluso diventò grillino e Berlusconi vuole terminare il Piano di Rinascita Democratica

Ma che bel teatrino ci ha fatto Berlusconi ieri a Servizio Pubblico!!! Che bello show, quante risate!
Tutti a parlare del dito e nessuno che vede la luna!



Noi invece vorremo porre l'accento su due dati:

1° dato -  

Berlusconi (dal minuto 0:35:35 al minuto 0:38:32, dal minuto 0:41:22 al minuto 0:43:04, dal minuto 0:43:38 al 0:44:15 e dal minuto 0:46:46 al 0:47:32) continua a ripetere che la costituzione va modificata: bisogna garantire più poteri al presidente del consiglio e il governo deve avere il potere di emettere leggi che possano entrare immediatamente in corso.
Ogni governo futuro dovrebbe avere i poteri di cui di fatto ha potuto godere il governo Monti nell'ultimo anno (e abbiamo visto tutti quali sono stati i pessimi risultati dell'avere a disposizione tali poteri, basterebbe solo questo a cassare l'idea di Berlusconi).

Si sa già come va a finire in questi casi: Hitler inizialmente era solo un capo di governo ma seppe usare molto bene gli strumenti democratici a sua disposizione.
Berlusconi ci vuole far credere che sia possibile eseguire una dittatura a tempo con scadenza fissa ogni 5 anni, poi magari si cambia schieramento al governo, si cancellano tutte le leggi precedenti e se ne fanno di nuove, e così via ogni 5 anni.
Ma che bella idea! Chissà come verrà utilizzata?

Non è un caso che Berlusconi prima dica (dal minuto 0:35:35 al minuto 0:38:32) che la Costituzione e la divisione dei poteri attuale nacquero, all'indomani della caduta della dittatura fascista, col proposito di rendere impossibile l'instaurarsi di una nuova dittatura, per poi arrivare alla conclusione (dal minuto 0:43:38 al 0:44:15) che modificare quella stessa Costituzione renderebbe l'Italia un paese normale.

Quindi logica berlusconiana vuole che il rendere più concreto il pericolo di una nuova dittatura fascista farebbe del nostro paese un paese più "normale".
Ma vediamo meglio l'assunto di base: cambiare la Costituzione (e anche un bipolarismo assoluto con solo due partiti).

Ricorda molto da vicino quello che voleva fare Licio Gelli e la sua loggia P2 come descritto nel "Piano di Rinascita Democratica", un piano già ampiamente attuato
Manca quindi poco per distruggere completamente la repubblica nata dalla lotta contro il fascismo, e Berlusconi, che era affiliato alla P2, sembrerebbe ancora portare avanti i propositi di quel piano.

Certo, forse si sperava in qualcosa di più concreto tra il 1992 e il 1994 e invece si è dovuto aspettare e dare il passo a un lento lavoro di logorio della cultura e delle istituzioni nate da quella lotta (già ampiamente colpite, indebolite e vilipese fin dal 1947 e dall'occupazione americana post-guerra avvenuta in collaborazione con gli ex-gerarchi fascisti).

Ma a quanto pare è arrivato finalmente il momento di dare una seconda botta.
I becchini della Repubblica sono più di uno e questa volta, date le loro azioni, sembrerebbero essere i seguenti: Monti, Casini, Montezemolo, Berlusconi, e anche Grillo.

Infatti, guarda caso, anche lui è d'accordo con il fatto che la Costituzione va "perfezionata" come dichiarato ai microfoni del Tg1 (qui, dal minuto 04:18 al 04:28).

E fa questa dichiarazione lo stesso giorno in cui dichiara che l'antifascismo è una cosa a lui estranea (« non mi compete » testuali parole) e contemporaneamente dichiara aperte le porte del M5S ai fascisti di Casapound: non è infatti importante se questi picchiatori vanno in giro a bastonare chiunque abbia  idee politiche diverse dalle loro o perchè neri, migranti, omosessuali o ebrei; l'importante per Grillo è che questi violenti non si facciano acchiappare mentre lo fanno, o che non si facciano condannare, così da rimanere incensurati e poter essere candidabili nel suo M5S!

Con i parametri scelti da Grillo persino un assassino come il militante di Casapound Gianluca Casseri, sarebbe potuto entrare nel M5S, infatti questo assassino fascista era incensurato prima di quei fatti.

(Gianluca Casseri era il fanatico che nel dicembre 2011 a Firenze uccise due persone colpevoli di avere la pelle nera e ne ferì altre tre, prima di suicidarsi.
Casapound tentò inutilmente di non far passare la notizia che Casseri era uno dei suoi ideologi di punta che scriveva regolarmente nei loro siti di "approfondimento culturale" e partecipava attivamente e continuativamente alle loro iniziative.
All'indomani della strage cancellarono tutti i suoi articoli dai loro siti fascisti ma nonostante questo se ne trovano ancora tracce in alcuni forum di opposta fede politica come qui e qui, e in blog come questo).

Casseri! Se solo si fosse potuto trattenere! Sarebbe potuto entrare in parlamento come grillino e proporre qualche legge fascistissima per creare camere a gas riservate agli immigrati e ai sinistri che tanto odiava per poter così ucciderli senza violare la legge!

Fu un tipo poco lungimirante non c'è che dire! Invece Grillo si, che sa come si fa!

E' sempre bello vedere una persona finalmente ammettere quello che pensa! Ora tutti sanno come Grillo la pensa sull'antifascismo!
(« E ora cosa diranno i contestualizzatori? » 
Frase retorica: chi sta con Grillo dopo queste dichiarazioni è sempre più probabile che sia solo un fascista malamente travestito, altrimenti Grillo e Casaleggio sarebbero stati espulsi dal M5S da lunghissimo tempo.
Teniamolo a mente!)

Monti, Casini, Montezemolo, Berlusconi e Grillo.
Eccovi quindi svelati per l'ennesima volta gli attuali becchini della democrazia italiana, desiderosi di prender i vostri voti in questa tornata elettorale per poter riuscire nel loro intento.
Ci riusciranno?

- Stacchetto musicale - 


("Ritardato! E' così che ti vogliamo!"
E' così che ci vogliono Berlusconi, Grillo, Monti, Montezemolo e i loro amichetti super ricchi aiutati dai loro schiavetti fascisti nelle strade!
Non pensiamo mai con la nostra testa! Anzi diamo retta a Grillo, pensiamo con la sua testa mentre lui ci dice "Pensate con la vostra testa!" così penseremo di avere un pensiero indipendente e invece sarà solo un pensiero già preconfenzionato, manipolato e datoci da Grillo).

Passiamo al 2° dato

Travaglio (dal minuto 1:56:46 al minuto 1:58:18) rinfaccia a Berlusconi questo: 

«lei è entrato in politica per rinnovare la classe dirigente, per fare la rivoluzione liberale, per essere diverso, per essere migliore dei politicanti, per portare la gente competente della trincea del lavoro». 

Berlusconi nel 1994 «faceva firmare agli aspiranti candidati di Forza Italia questa dichiarazione giurata: 

"Dichiaro:
1- Di non avere carichi pendenti.
2- Di non aver ricevuto avvisi di garanzia.
3- Di non esssere stato e di non essere sottoposto a misure di prevenzione e di non avere a mio carico precedenti provvedimenti in corso".

E quando vinse l'elezioni tentò subito di avere come ministro dell'interno il simbolo di Mani Pulite Di Pietro».
Dopo 20 anni Travaglio accusa Berlusconi di: "non aver fatto" e di aver tradito quei propositi.

Si sapeva come era avvenuta la "discesa in campo": tutto documentato e già presente in rete. 
Ne avevamo già parlato qui.

Non è affatto un caso che i messaggi di Berlusconi (e di destra e Lega) del 1992-1994 siano stati ripresi e ricopiati da Grillo e Casaleggio dal 2006 in poi, perchè in realtà questi messaggi anticasta e antipolitica, hanno lo stesso intento manipolatorio acchiappavoti e vanno esattamente nella stessa direzione: cioè la distruzione della possibilità della democrazia dal basso e l'istituzione di una dittatura dei mercati mascherata da cui sia sempre più difficile uscire e che si giochi sempre di più sulla passività dei cittadini, sul loro consenso ottenuto con l'inganno e soprattutto su un falso attivismo che risulti sempre e solo in un nulla di fatto e che non possa mai arrivare a mettere in pericolo lo strapotere delle classi dirigenti e i centri decisionali delle leve economiche.

Va da sè che questi messaggi sono tutte false promesse, specchietti per le allodole oltre che problemi minori rispetto a quelli veri, insiti e propri del sistema capitalista.

Il dato di fatto è questo: Travaglio  ha, specialmente negli ultimi due anni, appoggiato senza alcuna remora Grillo e il suo programma (che a ben vedere è lo stesso del Berlusconi del 1994).
Ieri Travaglio ha rinfacciato a Berlusconi di non aver attuato quel programma che tanto ammira e che ha ritrovato in Grillo, e che evidentemente ammirava anche allora.

Travaglio (che non è mai stato un uomo di sinistra) molti anni dopo ha semplicemente riscoperto il "rinnovamento della politica" così tanto millantato da Berlusconi nel 1994 in Grillo, nuovo pifferaio magico del popolo.
Evidentemente  non fu a causa di quelle false promesse opportunistiche di rinnovamento che decise di seguire Montanelli.