venerdì 29 giugno 2012

Inchiesta sulla Casaleggio Associati, gli editori di Grillo

26 maggio 2012
Vista l’attualità dell’argomento informazione postiamo questo articolo inviatoci da un lettore con preghiera di pubblicazione.

Di Flexworker* Link: http://sitoaurora.splinder.com

Premessa


Sto impegnando del mio tempo per scrivere questo articolo e vorrei che ciò fosse rispettato.Vista la lunghezza dell’intervento dell’articolo e alla densità delle informazioni contenute (che ho cercato quanto più possibile di documentare), invito chiunque non intenda partecipare in modo costruttivo alla riflessione di astenersi da ogni commento. Se così non fosse, cosa che temo probabile, invito gli altri utenti del forum a mantenere il tono della dialettica ad un livello superiore all’osteria. Grazie. 



Definizioni, per capirsi e capire

Inizierò questa ricerca riportando quattro definizioni e link a supporto che ritengo strumenti fondamentali per un’adeguata comprensione della questione.

giovedì 28 giugno 2012

Il punto debole del Movimento 5 Stelle: il Programma

lunedì 30 aprile 2012

Negli ultimi giorni, complici alcuni sondaggi elettorali che ne certificano un discreto successo presso l’elettorato, sono aumentate le critiche nei confronti di Beppe Grillo. Sottovaluta la mafia, prende residenza a Lugano, fugge le interviste, litiga con gli altri protagonisti dell’antipolitica, non è trasparente sugli introiti del blog... Tutto vero, per carità. Ma a me questo fiume di critiche ricorda troppo un certo approccio che per anni abbiamo avuto nei confronti di Silvio Berlusconi: la mafia, le ville, il conflitto d’interessi, le videocassette ai telegiornali, il partito azienda... I risultati son sempre stati pari a zero, perché quello era il terreno di scontro preferito dal soggetto avversato. E secondo me spostando il terreno polemico verso Grillo sugli aspetti sopra citati si finirà per ottenere il medesimo risultato: “gli altri politici fanno anche di peggio”.

Sono convinto che bisognerebbe piuttosto puntare sui programmi del Movimento 5 Stelle smascherandone le tante incoerenze, così come la vacuità e le modalità di fuga dalle questioni più controverse

Grillo ha perso la voce, sul fisco non grida più “voglio essere intercettato!”

Scritto da il 22 dicembre 2011
beppe grillo e1324511212203 Grillo ha perso la voce, sul fisco non
 grida più voglio essere intercettato! 

C’era un tempo in cui Beppe Grillo gridava: “io voglio essere intercettato!“. La privacy, smerciata dai sostenitori delle leggi contro le intercettazioni per convincere i cittadini dell’utilità di una legge contro gli ascolti, secondo il comico genovese era fumo negli occhi: se uno non ha qualcosa da nascondere, non deve temere le intercettazioni.

Ma se a indagare è il Fisco, chiamato a scovare gli evasori, per Beppe Grillo la musica cambia. E questa volta per il comico genovese la privacy conta eccome. Se si legge il testo comparso due giorni fa sul blog di Grillo sostituendo l’argomento delle intercettazioni ai controlli del fisco, il doppio binario è lampante:

Paolo Barnard - CONSIDERAZIONI SUL V-DAY (e molto di più)

Presentazione
Come reazione al tripudio del primo V-day di Beppe Grillo, feci circolare questo “Considerazioni sul V-day”, di cui si è poi molto discusso in Rete e nei forum di ogni sorta, meetup ecc., con una diffusione davvero impressionante dovuta probabilmente alla mia critica a Beppe Grillo. In esso sviluppo per intero i temi per me più centrali e drammatici della paralisi della Società Civile italiana e della sua deriva al seguito dei nuovi Guru antagonisti, temi come la Cultura della Visibilità nel Sistema e nell'Antisistema; l’Industria della Denuncia e dell’Indignazione; la Struttura Orizzontale: solo Fonti, non Star; l‘Annullamento degli attivisti e dei cittadini; e poi I sonni tranquilli del Potere e altro. Sono temi già presenti in altri scritti in questo sito, ma qui sono forse meglio spiegati. Il pezzo contiene, nel finale, indicazioni precise su cosa poter fare per realmente incidere nella lotta ai poteri forti mediatici e politici.

Evasione, Grillo chiede di controllare i parlamentari, ma dimentica i suoi condoni…

 

Dopo essersi dispiaciuto per il mancato suicidio dei politici, Grillo se la prende per il blitz di Cortina e chiede che il controllo venga fatto ai parlamentari.

Forse sarebbe opportuno eseguirlo proprio nei suoi confronti, visto che in passato si è avvalso di due condoni tombali (pur contestandoli, a parole). Nel 2002 e 2003, infatti, il comico genovese, proprietario (con il 99% delle azioni) della società immobiliare Gestimar srl (l’amministratore unico è suo fratello, Andrea Grillo), si avvalse del condono.

Scrisse Andrea nella relazione al bilancio 2002 della Gestimar: «In considerazione della possibilità concessa dalla legge finanziaria 2003 di definire la propria posizione fiscale con riferimento ai periodi di imposta dal 1997 al 2001, fermo restando il convincimento circa la correttezza e la liceità dell’operato sinora eseguito, si è ritenuto opportuno di avvalersi della fattispecie definitoria di cui all’articolo 9 della predetta legge (condono Tombale)». L’anno successivo Giulio Tremonti aveva prorogato la copertura del condono, per la gioia della Gestimar srl, la quale si avvalse nuovamente del condono tombale.

Beppe Grillo fa politica in Italia ma ha residenza in Svizzera

[Nota di Controgrillo: Che Beppe Grillo abbia residenza in Svizzera è qualcosa che deve essere ancora confermato al 100%.

Andiamo quindi al sodo: Qual'è il dato di fatto che esce dai seguenti articoli?  
Beppe Grillo, ha comprato casa a Lugano, affermando che se gli oscurassero il blog potrebbe in questo modo ripartire il giorno stesso con Beppegrillo.ch o Beppegrillo.eu.

Questa è una palese cialtroneria.

Non c'è affatto bisogno di comprarsi una casa in un paese straniero per comprarsi un dominio internet e per mettere su un server che faccia da sito mirror. Lo può fare, se proprio necessario, un gruppo di sostenitori per te.

E infatti basta vedere la vicenda Wikileaks e vedere quanti siti mirror esistono dell'originale (vedi qui e qui).
Davvero riuscite a pensare che Julian Assange abbia una casa in Finlandia, una in Svizzera, una in Olanda, una in Svezia, una in Norvegia, una in Islanda, una negli Stati Uniti ecc. ecc.?? (ci sono più di 1400 siti mirror di Wikileaks, fate un pò voi..)

L'acquisto di una casa di Grillo in Svizzera è quindi una vicenda totalmente riguardante interessi personali, che essendo stata presentata in questo modo, manipolando volontariamente i propri fans, fa inevitabilmente pensare a secondi fini molto più sporchi.]


Scritto da 27 aprile 2012

Il comico (ormai quasi politico) genovese, Beppe Grillo, ha comprato casa a Lugano. A dire il vero la notizia non è troppo recente: i fatti risalgono infatti al 2008, quando l’ex aspirante segretario del PD dichiarò «Sì, ho comprato un appartamento a Lugano perché se mi oscurano il blog sono pronto a ripartire il giorno stesso con Beppegrillo.ch o Beppegrillo.eu. Sono un po’ preoccupato perché ogni mese c’è qualche leggina, qualche decretino che riduce le libertà e che viene annunciato sempre per il bene della Rete…». 

Intanto sulla rete però proliferano commenti e opinioni sul fatto che Grillo abbia ottenuto la residenza elvetica per una questione fiscale, ma lui si difende dichiarando che «Non vorrei che venisse interpretata come una mossa codarda o che qualcuno cominciasse a dire che ho comprato la villa in Svizzera. Non è una fuga dalle tasse, per intenderci. L’eventuale trasferimento – assicura Grillo – riguarderebbe solo il blog, non me». «È una mossa per tutelarmi – ribadisce – Se mi dovessero impedire di continuare scrivere quello che voglio, lo trasferirei. Mi sto attrezzando per andare avanti.Tutto qui».

E tu, credi che il comico genovese si sia trasferito per tutelare il suo blog o credi che l’abbia fatto per questioni fiscali?

Vota il sondaggio!


[Ecco quali sono stati i risultati.]



Beppe Grillo compra casa in Svizzera. Lo fa per sfuggire al fisco? (Poll Closed) 
 
 
 
 

mercoledì 27 giugno 2012

Colpirne uno per educarne cento

Colpirne uno per educarne cento

E dagli con le accuse e dagli con le critiche, alla fine Beppe Grillo si è stancato. L’ex comico ora politico - e leader, secondo gli ultimi sondaggi, del secondo partito italiano - non ha gradito alcuni articoli e inchieste dedicate a lui e al suo nuovo e nuovento MoVimento a 5 stelle. E così ha deciso di passare alle maniere forti: domenica scorsa, in un lungo post sul suo blog (qui il link), ha preannunciato una raffica di querele

Ma chi ha fatto letteralmente saltare al mosca al naso del leader del MoVimento? Chi, esattamente, ha gettato fango e bugie sul nome suo e sulle sue liste civiche? L’elenco completo di quelli che Grillo definisce “fangaioli” sarebbe più che lungo. Sarebbe, parola del leader del MoVimento, addirittura “smisurato”. Anche perché - nell’era internettiana - notizie e commenti appaiono e rimbalzano su migliaia di angoli del web nello spazio di un click. Insomma, ha spiegato il leader del MoVimento, “é impossibile rettificare su tutti i siti e blog” e “querelare qualunque mentitore professionale che si fa chiamare “politico” o “giornalista“.

Che fare quindi? Pensa che ci ripensa, Grillo ha trovato una soluzione. E l’ha vergata, nero su bianco, sempre nel post di ieri: “Per non farsi travolgere è obbligatorio darsi delle priorità e portarne in tribunale solo alcuni per educarne molti. Ed è quello che faranno i miei avvocati. Prima il processo penale, poi quello civile. Conviene. Gli togli un quinto dello stipendio, le proprietà se ne hanno”, ha scritto con tono minaccioso. 

A tutto spot

Il magazine on line del leader di uno dei principali partiti politici italiani - insomma, il blog di Beppe Grillo - ha intervistato l’esperto di terremoti, Giampaolo Giuliani (qui il link). Giuliani, balzato all’onore delle cronache perché sosteneva di aver “previsto” il terremoto de L’Aquila, se l’è presa con tutti i geologi e sismologi del Belpaese: potevano e dovevano, secondo Giuliani, prevedere la scossa che ieri ha ucciso 17 persone in Emilia. Ma non l’hanno fatto.
Tutti incapaci, tutti ottusi i sismologi e i geologi italiani. Tutti, tranne lui. Che, però, sismologo e geologo non è. Anzi: non ha nemmeno una laurea. E’ un ex tecnico dei laboratori del Gran Sasso, ora in pensione. Ma poco importa: in fin dei conti, i pezzi di carta - lauree comprese - contano fino a un certo punto. Quel che conta, invece, è che la stragrande maggioranza degli scienziati del globo terraqueo - non solo quelli italiani - non condivide metodi e teorie di Giuliani e no, non crede che le scosse di terremoto si possano prevedere. Non in Italia, non altrove.
Ergo: dal blog dell’ex comico - ora, ripeto, leader, secondo gli ultimi sondaggi, del secondo o terzo partito in Italia - ci si sarebbe aspettato almeno che, oltre a Giuliani si fosse sentita un’altra campana. Magari - per esempio - si poteva intervistare anche uno di quei noiosissimi professori universitari che, appunto, sostengono che purtroppo l’umana scienza qualche limite ce l’ha e che non si può prevedere tutto quello che madre natura ha intenzione di fare. Certo: aggiungere questo secondo punto di vista avrebbe tolto un po’ di sale al tutto, ma avrebbe giovato a quella che, tecnicamente, si chiama completezza di informazione. Che magari fa poca audience; sicuramente si sposa male con il sensazionalismo; ma aiuta le persone a capire meglio.
Dirà qualcuno: ma l’informazione ognuno la fa come meglio crede, e il comico genovese sul suo sito fa quel che vuole. Verissimo, per carità. Quel che però proprio stonava era la parte finale del post-intervista a Giampaolo Giuliani: un enorme bannerone pubblicitario dedicato a “L’Aquila 2009. La mia verità sul terremoto”, libro firmato ovviamente da Giampaolo Giuliani. Cliccandoci sopra si finiva su Amazon che lo vendeva, in coincidenza col terremoto, al prezzo speciale di 10,20 euro al posto di 12.
Un tempo l’ex comico ora politico sosteneva la pubblicità era un male da combattere e che si fondava sull’infelicità delle persone. Evidentemente ha deciso di passare dalle parole ai fatti. E ha deciso di applicare la lezione. Dei pubblicitari.

Wednesday, May 30th, 2012

Fonte: Bamboccioni alla riscossa

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Consigli per gli acquisti

Beppe Grillo, blog, pubblicità, bamboccioni, bamboccioni alla riscossa

Questa settimana ci è toccato di vedere anche questo. Beppe Grillo - primo comico e blogger d’Italia - ha dedicato un post - davvero toccante - all’omicidio Pasolini e relativo libello (“Profondo Nero”, edito da Chiarelettere). E già che c’era ci ha aggiunto una pubblicità incorporata, dedicata - coincidenza - al libro che - sempre per coincidenza - verrà venduto assieme al suo vecchio dvd sul “V2-day”.  Libro più divuddì, a euro 14,60. Praticamente: il “2 per 1″ dell’indignazione.

E allora? E allora, niente. Va bene così. Anzi, ci uniamo anche noi all’appello: venghino, signori venghino, che c’è da salvare l’Italia. E mica lo si può fare aggratis. Che ne dici Beppe, può andare come slogan?

Fonte: Bamboccioni alla riscossa

Beppe Grillo e la pubblicità

Accattatevillo

Certo che erano bei tempi. Erano bei tempi quelli in cui Beppe Grillo era solo un comico e recitava il ruolo di alfiere della informazione “contro”. Contro i politici arraffoni, i banchieri e gli imprenditori maneggioni, contro i corrotti e i corruttori. Allora Giuseppe Piero Grillo in arte Beppe poteva cannoneggiare su tutto e tutti, compreso quell’autentico flagello chiamato “pubblicità”.

Poi il tempo è passato, e le cose, un po’, son cambiate.

Sì, perché - fino a poco tempo fa - il comico genovese ce l’aveva a morte con spot e affini. Tanto per dire: ancora nel 2007, ripreso dalle telecamere di Arcoiris tivù (qui il link), spiegava che “i pubblicitari creano l’infelicità. Perché la pubblicità si basa sull’infelicità”. E sul suo blog, un anno prima - per la precisione in un post datato 2006 - ci era andato giù ancora più duro. Spiegando che gli spot avevano “ucciso l’informazione”. Proponendo che “la libertà di comprare un bene senza la pubblicità dentro” dovesse essere sancita dalla Costituzione. E invitando tutti i suoi lettori a cercare, così Grillo scriveva testualmente, “luoghi, prodotti, informazioni depubblicizzati”.

Luoghi, prodotti e informazioni depubblicizzati. Già. Ma con l’eccezione - evidentemente - di qualche blog. In particolare del suo.

Uno vale uno? Siamo tutti uguali? Decidono i cittadini e non esistono vertici? Questo il mantra del Cinque Stelle. Ma ora basta cazzate, per piacere...

Comincia il pentitismo nel "Fatto Quotidiano?

(dal Fatto Quotidiano di Oggi) Sarà anche così, ma nel movimento c’è almeno una eccezione. Riguarda Valentino Tavolazzi, consigliere comunale a Ferrara. Come abbiamo già scritto su questo blog (“Epurazioni a cinque stelle”) Tavolazzi, a detta di molti 5S è il “più bravo” dei consiglieri comunali eletti dal movimento (Grillo appoggiò la sua lista civica), il più competente: fino ad poco tempo fa sempre a fianco di Grillo in numerose occasioni pubbliche a ricoprire il ruolo del “tecnico competente”.

Poi è successo, a marzo, che alcuni simpatizzanti Cinque Stelle abbiamo organizzato a Rimini un incontro per interrogarsi su come rafforzate la democrazia nel movimento. Tavolazzi vi partecipò, e per lui e gli altri partì all’istante una bella scomunica grillesca con la quale vennero espulsi dal movimento.

Veniamo ad oggi. Dopo l’incredibile successo di Federico Pizzarotti a Parma, Tavolazzi si è candidato a direttore generale del comune della città (lui smentisce, ma non è escluso che a volergli dare questo ruolo ci stia pensando lo stesso Pizzarotti). Tavolazzi avrebbe tutte le carte in regola per svolgere quel ruolo: sia la competenza che la stessa visione “politica” del neo-sindaco. Però, secondo Grillo, il sindaco Pizzarotti non può decidere da solo i destini della sua Parma. Questa mattina è partita un’altra scomunica, sempre dal blog di Grillo: “A Tavolazzi – scrive il blogger – è stato inibito l’uso congiunto del suo simbolo con quello del MoVimento 5 Stelle qualche mese fa”. La sua nomina “è una scelta impossibile, incompatibile e ingestibile politicamente. Mi meraviglio che Tavolazzi si ripresenti ancora sulla scena per spaccare il MoVimento 5 Stelle e che trovi pure il consenso di un consigliere dell’Emilia Romagna” (il bravo – a questo punto forse troppo – Giovanni Favia? chiediamo noi).

Non finisce qui. Grillo invita “chiunque fosse interessato alla posizione invii il suo curriculum a questa mail”. Il link porta ad un form per segnalazioni su BeppeGrillo.it. Vi sembra normale? Vi sarebbe sembrato normale se, appena eletto Luigi De Magistris sindaco di Napoli, Antonio Di Pietro avesse chiesto a chi volesse diventare assessore nel comune partenopeo, di mandare un curriculum alla sua mail personale?

Il Capitalismo Etico di Grillo

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"I giornali vivono di finanziamenti pubblici. Falli smettere". Era lo slogan del banner di Kindle sull’homepage di Beppe Grillo.it. Ulp! – esclamai – twittando la citazione a @partitopirata, che ritwittò a sua volta. Era il 27 Marzo 2012 e su Repubblica.it si parlava di "spaccatura sul web e resa dei conti" fra i grillini. Presi un pezzo di legno, vi feci uno smile e infilai 2 chiodi: "c’è molta crisi, molto egoismo per Beppe" – sogghignai. 

*** 

Si chiama Capitalismo Etico e si basa sull’aumentare il potere d’acquisto di una merce inserendo un surplus di godimento-etico. Tutti sappiamo che la pubblicità non vende solo una merce ma un surplus: uno status-symbol, un’idea, un’emozione che genera godimento. Con il crollo delle ideologie, si è affermata una nuova ideologia della non-ideologia e con essa un nuovo tipo di surplus. Esso si basa sul principio che si possa essere altruisti acquistando bèni privati. Commercio Equo&Solidale, prodotti bio, collette alimentari e devoluzioni "a sostegno di". Iniziative certo lodevoli che nascondono un particolare: utilizzano come rimedio (il capitalismo) lo stesso sistema che ha causato il problemi (sempre il capitalismo). Il nostro è un godimento al negativo e proprio per questo più efficace del godimento "normale": godiamo della privazione del nostro denaro a fin di bene. Capitalismo Etico.


*** 

Crollato il muro, crebbe la rete. Lo scontro fra due blocchi si è trasformato in un far-web sparatutto da cui fuoriesce una strana melassa fatta di tecnologia, marketing ed etica. Il populismo dilaga.Sotto i grandi flussi pseudo-rivoluzionari, si nascondono altrettanto grandi centri di potere, apparati di controllo e paradigmi di fruizione.

BeppeGrillo.it e Grillorama- che reputo il gran bazaar di Capitalismo Etico – hanno capito l’antifona e stanno correndo ai ripari con il progetto Adagio, che con soli 57 € l’anno (pardòn: "5 € al mese") permetterà agli utenti sostenitori di "fornire nuove chiavi di lettura della realtà per tornare a vivere" acquistando una collana di libri. Si tratta di un self-mocking. Accortosi che la sua utenza usa internet e lo streaming video come unica fonte di informazione, Beppe promuove un "nuovo" paradigma di conoscenza: più lento e profondo. Dove si nascondo i surplus?

Michele Santoro contro Grillo - Fine di un (altro) idillio?

Scontro fra cazzari

Michele Santoro non ci sta ad essere messo nel calderone dei conduttori tv «pappagalli» e «megafoni dei partiti». Non ci sta a finire nella massa indistinta, bersaglio delle invettive di Beppe Grillo. E così, nel corso di Servizio Pubblico, si ritaglia qualche minuto di tempo per rispondere all'ex comico, leader del Movimento 5 stelle:



«...Caro Beppe Grillo, dici che noi conduttori siamo tutti morti come i politici. Ma sui tempi lunghi, anche i comici lo saranno. E' normale. Non è normale invece che i giornali di Berlusconi e anche gli amici di Bisignani ti applaudano tanto quando attacchi tutta la tv indistintamente. Ma lo fai perché tu hai bisogno di dire che siamo tutti uguali perché devi tenere i tuoi ragazzi lontani dalle telecamere e devi consentire al tuo piccolo fratello e socio Casaleggio di controllare bene la situazione. Perché movimento va bene ma non troppo...».

...come si cambia... chi ha il coraggio di dire che non ricorda l'innamoramento televisivo di Santoro (e del suo figlioccio Formigli) per il cazzaro di Genova? in ogni circostanza, dal Vaffanculo Day in poi (che fosse o non fosse meritevole d'attenzione) Santoro & Formigli insieme - e adesso Santoro & Formigli in parrocchie separate - hanno offerto all'ex comico una immensa platea televisiva (almeno due comparsate a sera per ognuna delle due trasmissioni), di quelle che piacciono al "monologhista": comizi da Hyde Park, senza alcuna possibilità di contraddittorio.

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Millesima comparsata di Grillo ad Annozero
 
Santoro pensava di essersi guadagnato il paradiso? Ebbene, sbagliava. Santoro non aveva capito che mai Grillo gli sarebbe stato grato, perchè Grillo, come tutti i montati, è convintissimo, in buona fede, ad essere lui l'artefice del successo di Santoro, e non viceversa. Grillo non ha ancora capito la differenza di potenziale che corre fra pluri-comparsate multiple su due canali TV da alcuni milioni di accessi, e un post su un blog da 100.000 visite al giorno nei giorni migliori. 

martedì 26 giugno 2012

Grilli ecologici

Ecco i grillini impegnati in una operazione ecologica

Grillini-ecologisti
Domenica 13 maggio,ingresso del centro commerciale "Galleria Porta di Roma" stand del movimento 5 stelle proprio sulla pista ciclabile... Forse é così che pensano di attuare e rispettare il loro programma :

• Sviluppo di reti di piste ciclabili protette estese a tutta l’area urbana ed extra urbana
http://www.infomotori.com/infoflash/2012/05/11/programma-trasporti-di-beppe-grillo-e-del-moviment/


(Segnalato da JeSuis Stephanie)

Se la destra sceglie Grillo (di Curzio Maltese)

La crisi che si abbatte con crescente ferocia sulla vita dei cittadini europei ha avuto negli ultimi mesi un solo effetto positivo. È il ritorno sul tavolo dell´Unione del grande assente di questi anni, la Politica

La Politica con la maiuscola, quella che da quando esistono le democrazie si fonda sulla distinzione fra una destra e una sinistra. Il voto in Francia e in Germania, nel più popoloso e decisivo degli stati federali tedeschi, la Renania settentrionale-Westfalia, ha riportato al centro del dibattito pubblico, dopo anni di ambiguità, pensiero unico e fumose «terze vie» di fuga, un'alternativa secca e concreta fra l´Europa vista da destra o da sinistra. 
 
           
Il Grillo del "si, ma anche"
Grillo-bertone

Insomma fra un´Europa ancorata alla visione liberista dominante nell´ultimo decennio, sia pure transitata dalle promesse e dai sogni di arricchimento collettivo allo spettro di un´austerità permanente, e un´idea di Unione più equa e solidale, impegnata a rilanciare la grande invenzione democratica del Welfare nella nuova realtà del mercato globale.

Questo confronto di grandi visioni alternative fra destra e sinistra, che pareva archiviato in politica, è tornato a dividere gli elettori francesi, chiamati a scegliere fra i programmi di Hollande e Sarkozy, e promette di essere il leit motiv della prossima campagna per il cancellierato in Germania fra Angela Merkel e Hannelore Kraft. Ma non in tutta Europa la crisi ha avuto questo effetto. Nelle ultime elezioni in Grecia il confronto politico storico fra destra e sinistra si è spostato su un piano del tutto diverso. E disastroso. Il confronto in Grecia non è politico, fra una sinistra e una destra portatrici di visioni alternative, ma post o piuttosto pre politico, fra un governo «tecnico» nel quale si confondono una destra e una sinistra percepite come uguali dall´opinione pubblica, e un´opposizione altrettanto indistinta, dove un comune linguaggio populista accomuna le estreme radicali. Un quadro politico devastante che a molti e purtroppo ragionevoli pessimisti ricorda la Repubblica di Weimar.

L´Italia è oggi, come quasi sempre nella nostra storia, a un bivio, al confine fra le due Europe. La crisi economica e la parentesi del governo tecnico può rivelarsi un´occasione straordinaria per la politica italiana di riformarsi e di tornare a offrire l´anno prossimo agli elettori un´alternativa chiara fra riformismo e liberismo, sinistra e destra. Oppure può diventare il definitivo pretesto per scivolare nel caos weimariano della Grecia, l´annichilimento della politica e la ricomposizione del conflitto sociale fra un indistinto rigorismo «tecnico» e un altrettanto indistinto populismo «né di destra né di sinistra».

La nostra scelta è decisiva per il futuro di tutti. Nel treno dell´Unione, più importante di qualsiasi Tav, l´Italia è il vagone che collega la locomotiva franco-tedesca al resto dell´Europa. Staccare il vagone italiano significa porre fine al viaggio. Ora, i piccoli segnali che arrivano in questi giorni, in queste ore, dalla provincia elettorale impegnata nel ballottaggio delle amministrative, sono inquietanti. 

A Parma, eletta dal movimento di Grillo a Stalingrado del movimento, i grillini si starebbero organizzando a ricevere sottobanco l´appoggio del moribondo partito di Berlusconi. In linea con una campagna elettorale condotta da Grillo sul filo di un assoluto cinismo. Il proprietario del marchio 5 stelle è stato capace in queste settimane di passare dall´elogio incondizionato del governo Monti al dileggio del medesimo come «servo delle banche» e «frutto di un golpe», dall´apologia degli evasori fiscali alla difesa d´ufficio di Bossi e «family» («vittime di un complotto della magistratura»), dal corteggiamento degli xenofobi («la cittadinanza ai figli d´immigrati non ha senso») a quello della mafia. Perché tutti votano, anche evasori fiscali, leghisti delusi, xenofobi e i mafiosi. E il voto, come la pecunia, non olet. Per contro, alle truppe del berlusconismo in rotta non par vero di salire su un altro carro populista, piuttosto che rimboccarsi le maniche e costruire la vera destra liberale assente in Italia dal Risorgimento.

Da dove arrivano i voti al grillino di Parma? Proviamo a "intortare" i dati


A volte due grafici semplici semplici, nella loro elementare eloquenza, servono a vedere le cose più di un trattato di analisi del flusso dei voti...

Parma-1-turno Parma-2-turno

Non è fantastico? e dire che sia qui che su facebook c'è ancora qualcuno che mi chiede insistentemente coma faccia io a sostenere che al secondo turno i voti del centro-destra, compatto, sono finiti a Pizzarotti.

"Lista Civica Nazionale" e "Bollino Blù"

AVVERTENZA: questo è un post vecchio, del 3 novembre 2007. Lo "riesumo" per qualche giorno, perchè su facebook riprende la vulgata che Grillo non ha mai avuto in mente di fare politica nazionale, ma solo di conquistare qualche consigliere comunale, sparso in giro per la provincia italiana. Fra un paio di giorni lo rimetterò nel suo loculo.  
Tafanus
[vul-gà-ta] o volgata s.f. :1 Versione latina della Bibbia, dovuta per la maggior parte a san Gerolamo (IV-V sec.), adottata ufficialmente nel sec. XVI dalla Chiesa cattolica come testo liturgico
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PREMESSA: Qualche giorno fa Stefano, sul post "...stronzi 1000 volte...", aveva postato questo commento:

"...credo che confondere le posizioni di Grillo, Di Pietro, Veltri, Travaglio, Pardi, ecc.ecc. in un unico calderone non sia utile a capire un belino di nulla. Non è una "strana banda", sono persone con storie diverse che magari in questi mesi si sono intrecciate, ma ognuno segue un suo percorso (buono o cattivo). (Stefano, 11,19 sul post "stronzi")

Lista_civica_nazionale Questo messaggio mi aveva abbastanza colpito. "Vuoi vedere che sono io, nella mia consapevole faziosità, a fare di tutte l'erbe un fascio"? Poichè mi sembrava, ad orecchio, che invece una forte "convergenza" ci fosse, ed esattamente declinata nella Lista Civica Nazionale (quella della quale in un primo momento si era detto che avesse ottenuto il "bollino blu" del comico, e poi si era detto che non era vero, che anzi il comico con questa lista non c'entrasse nulla), ho voluto "vedere le carte", e sempre nell'ottica, finchè ci riuscirò, di non rinunciare alle mie opinioni, ma di confrontarmi anche coi fatti.

Per chi volesse sapere tutto della "Lista Civica Nazionale", esiste un sito, sia pure sempre più "sguarnito": Lista Civica Nazionale.

Dall'esame di questo sito, si capisce già qualcosa... "Dal V-Day alla Lista Civica Nazionale", recita il manifesto. Si sono appropriati "impropriamente" di un link funzionale fra le due cose? e il comico non ha nulla da obiettare? E, just in case, dove e quando lo ha fatto?

Chi sono i "promotori" di questa lista civica? guarda guarda...: Elio Veltri, Oliviero Beha, Pancho Pardi, Roberto Alagna.

I primi (ma forse anche ultimi?) firmatari di questa lista sono:


Elio Veltri
Oliviero Beha
Pancho Pardi
Roberto Alagna
Dario Fo
Beppe Grillo
Franca Rame
Lidia Ravera
Antonio Tabucchi
Marco Travaglio
Franco Barbato
Gianni Barbacetto
Andrea Cinquegrane
Armando Della Bella
Giuseppe Ielo
Stefano Montanari
Cristina Naso
Rita Pennarola
Sonia Toni

Caspita! Beppe Grillo non ha niente a che vedere con la "Lista Civica Nazionale"!!! Buono a sapersi, ma dall'elenco dei firmatari, che chiunque può controllare sul sito della Lista, sembra che fra i primi firmatari ci sia un tale Beppe Grillo, probabilmente un omonimo del comico genovese.

Davvero il marchio del "moVimento 5 Stelle" è dei militanti? Vediamo...

TafanusDavvero con questi innamorati persi del grillismo non si finisce mai di imparare... Però una cosa l'ho finalmente imparata, e mi sto rassegnando. 

Questi non pensano. Non leggono. Non si documentano. Adorano, ascoltano estasiati le scemenze di Sai Baba, carpiscono i suoni, gli odori e i sudori della parole, ma non collegano il cervello alle orecchie. 

A loro basta esserci, unirsi agli insulti, bere qualsiasi minchiata e qualsiasi banalità come fosse il Vangelo. Poi vanno a casa, felici e orgogliosi, convinti di aver partecipato ad una rivoluzione epocale, e di aver contribuito a fare la storia.

Si da il caso che fra i tanti viandanti che capitano in questa stazione di servizio chiamata "Tafanus", ieri sia arrivata una nuova amica (che chiamerò "Milega" (niente nomi e cognomi), che ha "una certa familiarità" col mondo degli uffici preposti alla registrazione e protezione di marchi e brevetti. E che, apprezzando - rara avis - il lavoro condotto dal sottoscritto contro il cazzarismo dilagante, abbia deciso di trasmettermi del materiale molto interessante...

Caro Tafanus,

sottoscrivo pienamente le tue analisi sul cazzaro Grillo, sulle sue sparate sempre più becere e sugli effetti pericolosi che tutto ció potrebbe provocare. E' aberrante oltretutto il rapporto di sudditanza che ha con quanti si impegnano nel suo movimento. Prima o poi i nodi verranno al pettine.

Ad esempio mi ha stupito come fosse buttato con nonchalance nello statuto l'articolo sulla proprietà del nome del movimento.  L'articolo 3 recita: CONTRASSEGNO - Il nome del MoVimento 5 Stelle viene abbinato a un contrassegno registrato a nome di Beppe Grillo, unico titolare dei diritti d’uso dello stesso.  (Statuto aggiornato al 10.12.2009)

Spinta dalla curiosità sono andata a verificare quale " contrassegno" avesse depositato Grillo: per farlo è sufficiente accedere alla banca dati on line dell' UIBM ( ufficio italiano brevetti e marchi). Ci si arriva dalla home home, seguendo le sezioni servizi all'utenza > dati nazionali > accedi al servizio ,e facendo una ricerca nel campo "titolare".

Ebbene, per farla breve risulta che un tale Giuseppe Grillo da Genova... [...]

Casaleggio, gli Influencer e la Comunicazione Globale

12 gennaio 2012


Viator

Il video proposto in coda è stato pubblicato sul canale YouTube della Casaleggio, associazione milanese che - secondo quanto riportato sul sito di rappresentanza - si occupa di “sviluppare in Italia una cultura della Rete attraverso studi originali, consulenza, articoli, libri, newsletter, seminari e creazione di gruppi di pensiero e di orientamento.”

La Casaleggio & Associati sarebbe "... partner di Enamics, società USA leader del business technology management (con clienti come JP Morgan) e di The Bivings Grup: azienda leader nel social network e nel web marketing che per mezzo della rete manipola la opinione pubblica, utilizzando falsi cittadini e finte associazioni al fine di promuovere gli interessi di una clientela che risponde a nomi quali Monsanto – detentrice dei brevetti sugli OGM Philip Morris o BP Amoco. (...)" Fonte

Aggiornamento 13-01 - N.B. - riguardo i presunti rapporti con The Bivings Grup, ci è giunta una perentoria smentita della Casaleggio, che riportiamo integralmente in >questo post<

E' risaputo che il Movimento Cinque Stelle - nato dalla sinergia tra Grillo e Casaleggio - oltre a sostenere  con grande convinzione la introduzione di una democrazia diretta da esercitarsi attraverso la rete - si faccia vanto della pariteticità e indipendenza intellettuale dei suoi aderenti. In che misura tali rivendicazioni si adattino alla filosofia di chi per mestiere si occupi della 'creazione di gruppi di pensiero e di orientamento', lo lascio valutare e a chi legge.

Beppe Grillo e le “verità” su Mossad, Israele e Iran

[Nota di ControGrillo: A parte il giudizio che si vuole dare delle opinioni di Grillo sul Medio Oriente, crediamo che non si sia abbastanza posto l'accento su alcuni passaggi, soprattutto per quanto riguarda il rapporto con Casaleggio associati.

Non solo Grillo ammette: da sette anni il suo blog è opera del fidato Gianroberto Casaleggio, «io parlo, lui scrive», cioè chi scrive sul blog è Casaleggio, mentre Grillo si occupa di spettacoli, interviste e dichiarazioni pubbliche; ma sembra anche ignorare come nella visione della Casaleggio Associati (qui) l'Iran (insieme a Russia e Cina) sia un paese nemico e un'ostacolo verso la tanta decantata Net-Democracy alla Casaleggio, che distruggerà partiti e ideologie e con essi la Democrazia eliminando il voto e le elezioni.

Sembra evidente che questa intervista non è stata effettuata con la consulenza della Casaleggio Associati. ]

25/06/2012 - Un'intervista al quotidiano Yedioth Ahronot mostra il comico genovese tanto assertivo quanto spericolato nel tranciare giudizi su questioni che non conosce. E sulle quali fa figure barbine

Grillo, poche idee, ma come al solito confuse

Pubblicato il 25 giugno 2012

beppe-grillo-movimento-cinque-stelle

Grillo è un buon attore che sa che cosa vuole il suo pubblico. Ma non sa dire che cosa vuole“. Al giornalista isrealiano è bastata un chiacchierata per scoprire il bluff.

Lui non è il leader del movimento che ha creato, lui c’entra poco, anzi, a dirla tutta neppure lui capisce del tutto il movimento che ha creato, ma intanto tira avanti e naviga a vista, al comando di una nave che non conosce e che non sa neppure in che direzione stia andando. Quello che poi colpisce nell’intervista è la faciloneria con la quale Grillo pontifica di politica estera, mettendo in mostra limiti evidenti, subito colti dall’intervistatore.

Grillo ha un approccio al mondo tutto suo e al giornalista che gli chiede dell’Iran ha offerto risposte davvero imbarazzanti, come quella sulla pena di morte.

Beppe Grillo e Di Pietro raccontati dall'on.Sonia Alfano: "mi hanno abbandonata"

venerdì 22 giugno 2012

Sonia Alfano. 40 anni, l’esplosiva eurodeputata eletta con l’Idv è da poco diventata Presidente della Commissione Antimafia europea, arrivando al culmine di una carriera accidentata (prima la rottura con Grillo, adesso con l’Idv) iniziata nel 2008.
La sua storia, dall’appoggio incondizionato ricevuto all’allontamento improvviso, è il simbolo del rapporto tra l’Italia dei Valori e Beppe Grillo. Il partito dell’ex pm è da sempre quello più vicino per contenuti al Movimento. Il sodalizio è iniziato con la nascita del blog ed è continuato almeno fino agli scorsi mesi. Grillo ha sempre sostenuto l’ex pm, definito una «persona perbene» e soprannominato «Kryptonite», per essere rimasto «l’unico a fare veramente opposizione al Governo Berlusconi».
Negli ultimi mesi però i rapporti tra i due si sono raffreddati. Alla vigilia delle Amministrative 2012, il leader dell’Idv ha accusato il comico di «voler sfasciare tutto e basta», senza voler costruire un’alternativa. Una ricerca dell’Istituto Cattaneo ha mostrato che gran parte dei voti ai 5 Stelle arrivano proprio da ex elettori della Lega e dell’Idv. «Ma i due leader si sentono ancora», assicura Sonia Alfano.
Figlia del giornalista Beppe assassinato dalla mafia, l’eurodeputata è stata la prima ad aver creato una lista civica regionale certificata da Grillo, nel 2008. Già attiva da tempo nel Meetup di Palermo, si presentò in Sicilia ignorata dai media tradizionali e aiutata dal comico prese il 3% e 70 mila preferenze.

La Rete non perdona 2 – #grillo e la guerra ai giornalisti e ai blog

Stringato e fulminante post di Gilioli sul suo blog che interpreta con precisione i contenuti del post di Grillo su querele di massa ai giornalisti e obbligo di rettifica sui blog che si azzardino a riportare notizie o valutazioni che non siano approvate da Grillo stesso o dal suo gruppo dirigente (che c’è, eccome se c’è). Gilioli fra l’altro evidenzia (oltre alla prima porcata della minaccia preventiva di querele, ovvero un’intimidazione diretta a tutta la stampa italiana) anche la porcata della volontà da parte di Grillo di pretendere rettifiche da tutti i blog di notizie che a suo parere (e a questo lui basta) possano offenderlo o non essere (secondo lui) la verità assoluta e rivelata.

Dalla Rete unica fonte libera di verità e informazione si è passati alla libertà ma solo se si parla bene di me?

Come scrivevo domenica, si è passati dall’editto bulgaro di Berlusconi a quello al pesto di Beppe Grillo.

Dall’editto bulgaro all’editto al pesto. #Grillo: giornalisti? “portarne in tribunale solo alcuni per educarne molti”

Non ci sta. Grillo il megafono, ideatore, simbolo, navigatore e santo del moVimento cinque stelle non ci sta. Lui e il suo movimento non possono essere studiati, criticati, osservati. Non si possono segnalare comportamenti, tic, linguaggi, atteggiamenti e contraddizioni. Non si possono segnalare errori, fallimenti, rapporti non proprio pubblici con l’azienda Casaleggio. Come non si può parlare di quale peso abbia quell’azienda nell’organizzazione e nelle decisioni dell’M5S. Il moVimento è oltre. E lo è, oltre, soprattutto lui, Grillo.

E quindi nessuna critica, nessun confronto, nessuna notizia che non documenti i suoi stupefacenti successi o che riporti, senza commento, i suoi proclami.

E allora che cosa si può fare quando la stampa, perfino l’amico Il Fatto, inizia a pubblicare dubbi, notizie, contraddizioni e critiche? Si annuncia una campagna di rieducazione dei pennivendoli nostrani. Ovvio. Che vanno rieducati, ingrati. Peché l’oltre è oltre a ogni cosa.

Un giornalettismo in cerca di padrone? La brutta vicenda della pubblicità di #ForzaNuova sul blog di #Grillo e la disinformazione 2.0

24 giugno 2012


  • E’ successo che ieri, sabato, è comparsa sul blog di Beppe Grillo (il blog più visto in Italia e organo ufficiale del M5S) un banner che riportava a una notizia relativa a un’iniziativa di Forza Nuova (organizzazione della destra estrema xenofoba) in Puglia.
  • E’ successo che poco dopo in rete siano iniziate a circolare foto della Home page del
  • blog di Grillo che documentavano il fatto.
  • E’ successo che per almeno 6 ore la notizia fosse ben visibile sulla Home.
  • E’ successo che il Corriere.it facesse un piccolo pezzo sulla vicenda.
  • E’ successo che anche altri iniziassero a segnalare la vicenda.
  • E’ successo che su tutti i social network (Facebook e Twitter) esplodesse il caso Grillo che pubblicizza Forza Nuova.
  • E’ successo, in passato molto recente, che Forza Nuova non abbia mai nascosto le sue simpatie per M5S e Grillo e che in più riprese pubblicamente abbia offerto una sorta di alleanza su alcuni temi (uscita dall’euro e non cittadinanza per i cittadini stranieri e i figli nati in Italia dei cittadini stranieri).
  • E’ successo che in molti abbiano inevitabilmente collegato queste dichiarazioni recenti di Forza Nuova con l’evidente pubblicità alla stessa organizzazione di ultra destra comparsa ieri  sul blog di Grillo.
  • E’ successo che dopo ore, e dopo che ormai tutta la rete era invasa dalla notizia, l’aggregatore Tze Tze (gestito e di proprietà della Casaleggio associati che è la stessa società che gestisce il blog di Grillo) che era la fonte del banner ripreso dal blog di Grillo, abbia rimosso dalle sue pagine la notizia relativa cancellandone ogni traccia.
  • E’ successo che invece della solita ondata in rete di commenti e attacchi e urla su “complotti” contro Grillo e il moVimento (a cui ci hanno abituato da tempo) i simpatizzanti di M5S e i militanti della stessa organizzazione politica siano stati praticamente in silenzio.
  • E’ successo che una testata giornalistica, e solo lei, abbia invece lanciato anatemi contro la “bufala” con fantasiose ricostruzioni di come erano andati i fatti. Sto parlando di Giornalettismo.it

lunedì 25 giugno 2012

Come funziona davvero il MoVimento 5 Stelle

21/06/2012 - Il non-statuto spiegato articolo per articolo. Una cambiale in bianco con la quale Grillo s'assicura il pieno controllo sull'impresa, ma al contempo sfugge qualsiasi responsabilità politica. L'orizzontalità che non esiste. I meet-up aperti che non lo sono. Persino Il nome viene abbinato a un contrassegno registrato a nome del comico genovese

Il patto con Grillo e l’orizzontalità segreta

Pubblicato il 21 giugno 2012

AGN - ELEZIONI
 AMMINISTRATIVE 2012: BOOM DEL MOVIMENTO 5 STELLE

Osservando il non-statuto e confrontandolo con la realtà del movimento, l’idea di firmare il contratto con Grillo aderendo al suo movimento o votandolo, sembra un salto nel vuoto.
Quando apparve tre anni fa devo dire che non mi fece molto impressione, mi parve anzi la conferma dei limiti del progetto di Grillo, almeno se osservati dalla parte del cittadino-elettore e magari anche volontario, attivista o comunque disposto a spendersi per le sue idee o per la collettività, quello che dovrebbe essere il partner ideale di un progetto che rifiuta i vecchi modi di fare politica.

Era tuttavia un testo che poteva sembrare una specie di sberleffo, di una parodia di partito in cerca d’autore che ancora non è interessato a definirsi, una maniera come un’altra per rimandare la definizione di questioni che non potrebbero essere definite con lo stesso vantaggio per gli estensori del manifesto. Una sciocchezza che in fondo riguardava ancora un partito marginale e abbastanza malmesso in tutti i sensi. Ora che questo genere di proposta paga, raccogliendo macerie, la sciocchezza perde ogni dimensione ludica e deve essere presa sul serio come DNA del progetto M5S.

L’evidenza del non-statuto è quella di una cambiale in bianco con la quale Grillo s’assicura il pieno controllo e i pieni poteri sull’impresa, ma al contempo sfugge qualsiasi responsabilità politica, dalla scelta dei candidati all’indirizzo del movimento, tutto è accentrato intorno alla sua persona e al suo blog, unica fonte normativa, e verrebbe da dire di verità, autorizzata ad esprimere il pensiero del movimento. Ma c’è altro e conviene ripercorrere alcuni articoli di quella che è stata definita la “pietra angolare del MoVimento 5 Stelle” da uno dei suoi due autori e che si può dare per tacitamente approvato dagli aderenti al movimento, visto che non lo contesta (quasi) nessuno:

Beppe Grillo, due o tre cose che so di lui.

Settembre 27th, 2007

Adesso che si è un po’ diradato il polverone intorno al V-Day, tentiamo un paio di riflessioni intorno a questo fenomeno.
Il successo di Beppe Grillo non sembrerebbe né improvvisato, né così casuale o spontaneo come l’agiografia dei suoi fan vorrebbe farci credere.
Certamente la vena tribunizia di Beppe Grillo ha origini lontane, è la stessa che ha portato il nostro alla sua famosa interdizione dalle televisioni nazionali per i suoi attacchi a Craxi ed ai socialisti nel 1986.
Da allora, attraverso varie vicissitudini, abbiamo assistito ad un crescendo fino al momento in cui, nel 2005, il nostro inaugura il suo famoso blog, determinando un salto di qualità, guadagnandosi la menzione sul Times come uno degli “eroi europei” dell’anno.
In questo modo pare che Beppe Grillo sia arrivato a coronare un lungo percorso che dalla satira sociale lo ha portato alla protesta sociale e poi politica, perché questo è soprattutto la sua cosiddetta, a sproposito, antipolitica.

Questo blog di Grillo, in realtà, non è un progetto così peregrino come vorrebbe sembrare.
Se guardiamo i credits del sito infatti vediamo che dietro l’operazione c’è la consulenza dello studio Casaleggio Associati (come per il sito di Antonio Di Pietro).
Di cosa si occupa Casaleggio Associati? Di tecnologia e comunicazione ovviamente, ma soprattutto di strategie di comunicazione finalizzate ad utilizzare la tecnologia per influenzare l’opinione pubblica o i mercati.
Lo studio sembra ispirarsi alla filosofia di società, tipicamente americane ma non solo,  specializzate nelle tecniche del cosiddetto perception management, ovvero le eterogenee strategie di comunicazione a 360° utilizzate per modificare la percezione che i consumatori o l’opinione pubblica abbiano di fatti, personaggi, prodotti e via discorrendo.

Webbe Grillo - Esperienze nei MeetUp

'Webbe Grillo', cosa dice e perché leggerlo

rollingstronzblog
26/04/2008 - 17:32

Finalmente sono riuscito a finire di leggere “Webbe Grillo”, il libro sul fenomeno Beppe Grillo e tutto ciò che gira intorno a lui, scritto da Gaetano Luca Filice, creatore di No Eikon, un movimento d’opinione. Devo dire che il libro è molto interessante e di facile lettura, dunque lo consiglio a tutti anche giusto per avere un altro punto di vista in più nel giudicare le proposte di Grillo. Inoltre si può scaricare gratis in formato pdf QUI. [Ora a pagamento. Vecchio pdf gratuito qui] Ecco quali sono alcune delle cose secondo me più interessanti di questo libro:

MEET UP = DEMOCRAZIA ZERO. Si parte in quarta con la prefazione di Nicoletta Selis, Organizer meetup Gruppo di Resistenza Oristanese che dice: “per fare parte di un meet up di Grillo bisogna pagare una quota mensile. A pensarci, anche in un partito o in un’associazione si paga una tessera. Ma qui è una quota mensile, neanche piccola. Quanto saranno contenti i gestori della piattaforma Meetup! Tutti questi rivoluzionari Grilliani che ‘ci fanno’ guadagnare tanti bei soldini”. 

Infatti sembra strano perché Grillo abbia scelto una piattaforma americana come “meetup”, tra l’altro a pagamento, quando ce ne sono tante altre fatte meglio e a gratis.

I capibranco della politica - di Curzio Maltese

Oggi che, per le ragioni note (ricorrenze familiari) non ho avuto né il tempo, né la voglia di scrivere, voglio sottoporvi quanto scritto da Curzio Maltese (un provocatore nel quale spesso mi riconosco) la settimana scorsa, dopo la Fondazione della Terza Repubblica. Tafanus

Curzio-malteseI capi dei babbuini, con i quali condividiamo il 98 per cento di patrimonio genetico, rimangono tali anche quando non sono più di alcun aiuto agli altri babbuini. Robert Sapolsky, genio californiano della biologia, descrive così il comportamento di un capobranco: «Solomon era ormai anziano e riposava sugli alberi, continuando a sfruttare la sua straordinaria capacità d' intimidazione psicologica. Da circa un anno non affrontava più un combattimento. Si limitava a guardare sdegnosamente il potenziale avversario, faceva qualche giro minaccioso lì intorno. O al massimo s'arrampicava su un albero, e la cosa finiva lì. Erano tutti terrorizzati da lui».

L'arte recitativa dei capi babbuini più esperti arriva a ingannare il branco in altri raffinati modi, per esempio nella ricerca del cibo. Se lo trova, non lo segnala agli altri, ma finge di continuare la ricerca, per poi tornare al boccone e divorarlo da solo. Nella sua bellissima "Anti Storia d' Italia" il grande intellettuale triestino Fabio Cusin, di formazione azionista, individua il modello della politica italiana nella signoria quattrocentesca, con un padrone assoluto circondato da una corte servile.

Ora, se incrociamo gli studi sui primati e l' intuizione di Cusin, abbiamo una fotografia esatta della politica e anche dell'antipolitica italiana. Dal punto di vista della struttura padronale di partiti e movimenti, politica e antipolitica sono infatti la stessa cosa. Semmai nell'antipolitica, la struttura proprietaria e assolutista è ancora più accentuata.

Beppe Grillo visto da lontano (quando persino lui era un grillino)

...Orlando Portento, però, a quei tempi era il vero boss di piazza Martinez e Giuse Grillo - non ancora Beppe - viveva alla sua ombra. Adesso che i due si odiano - Portento lo chiama "l'oracolo di Sant'Ilario" oppure il "vate" (quando non il "water")...

Tutto incominciò con una testata al Peppermint, per questioni di donne. Giuse - perché allora, coda degli Anni 60, Beppe si chiamava ancora Giuse - era alto, massiccio, con la battuta sempre pronta: uno che piaceva. Nella discoteca prese a ronzare attorno ad una mora da urlo, che però era la donna del Luciano. Lo sapevano tutti, che Luciano entrava e usciva da Marassi. "Un giovane poco raccomandabile", si diceva allora. Giuse non lo conosceva e si prese una testata nei denti, da svenire. Infatti svenne e lo portarono al San Martino - sarà per risparmiare, ma a Genova tutto (carceri, ospedale) è chiamato con il nome del quartiere - e gli riattaccarono i due incisivi. Dritti: perché il maggior difetto di Giuse erano proprio i denti. Quel giorno morì Giuse (con i denti storti) e nacque Beppe (con i denti dritti).

Giuseppe Grillo, al bar Cucciolo di piazza Martinez, nel popolare quartiere di San Fruttuoso, era per tutti il Giuse. Veramente, a 12 anni, quando lo portarono a fare un provino per una squadra di seconda categoria che aveva sulla maglia la scritta "Shell", lo chiamavano il Porcellino: per via del peso, anche se aveva un tocco di palla interessante. Lo scartarono, ma presero invece Orlando Portento: per un decennio abbondante, suo mentore.

Com'è bello, il "Programma a 5 Stelle"! Ora lo facciamo conoscere persino ai grillini...

TafanusFrequentemente mi trovo a disquisire con dei superflui grillini, che con aria di sfida mi chiedono se io abbia mai letto il programma del "Mo' Vi Mento a 5 Stelle". Me lo chiedono con l'aria di chi si interroga sulla mia salute mentale. Insomma, io non amo Grillo perchè non conosco il suo fantastico programma.

Ah... se solo lo conoscessi, sembrano dirmi... Inutile, assolutamente inutile spiegare a questi piccoli cazzari in 16° che il "programma" (chiamiamolo così per comodità semantica) non solo l'ho letto (4,5 pagine word si leggono in 10 minuti), ma proprio per rendere un servigio ai grillini, e facilitarli nel compito di conoscere il LORO magnifico programma, l'ho caricato sul blog. Per comodità, al fine di permettere persino ai grillini di leggere il loro programma, fornisco i link relativi (sia in pdf che in word):


Si tratta di 15,5 pagine pdf, tutte titoloni, frontespizi, indici e marchietti. Facendone una spremuta su un normale file word (interlinea normale, carattere Arial 10 punti), il "programma" di riduce a 4,5 paginette di titoletti.

Ma l'apice dell'idiozia si tocca quando spiego che il capitolo "Economia", che dovrebbe coprire un'area esiziale per l'Italia in questo momento, occupa in tutto e per tutto ben 26 mezze righe titoletto incluso, per un totale di ben 253 parole

Programma-grillo-conteggio

Ancora su Grillo e Anonymous

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Non sono sicuro, ma mi pare sia esistito un tempo in cui si cercava di conservare una moralità almeno di facciata. Volendo vedere il bicchiere mezzo pieno, il tentativo di un tempo oggi ormai naufragato potrebbe essere visto come  un riscatto da una certa ipocrisia. Dunque, bicchiere mezzo pieno. O ipocrisia ribaltata e ugualmente ipocrita. Ognuno giudichi.

Qualche giorno fa il blog con cui la Casaleggio Associati esterna a scopo di lucro sotto le spoglie dell’ex comico Beppe Grillo fu oscurato da qualcuno che, a quanto pare, si spacciò per inviato di Anonymous, un gruppo di cui confesso di aver ignorato l’esistenza fino, appunto, all’evento.

Nelle motivazioni con cui si giustificava l’attacco veniva inserita anche la porcata del microscopio, quell’impresa ignobile di cui Grillo è artefice o, più probabilmente, solo complice perché lui fa quello che gli dicono di fare senza preoccuparsi troppo e di certe cose, morale in testa, non ha nozioni né ha interesse ad averne, non producendo quelle né applausi né palanche.

“Il Fatto non è il giornale di Beppe Grillo”

[“Il Fatto non è il giornale di Beppe Grillo”. 
Ah, se ce lo dicono il Fatto Quotidiano e Travaglio con le loro ineccepibili argomentazioni possiamo certamente stare tranquilli e credere loro sulla parola...  

Ma visto che parliamo di un quotidiano che non riceve fondi pubblici non sarebbe più corretto prima di tutto chiederci chi paga il Fatto Quotidiano? 
Si certo, gli abbonati, ma anche qualche -perchè no?- generoso donatore privato, con cui poi si spiegherebbe una ben ricambiata generosità.  O anche qualche azionista, con il suo personale disegno politico e i suoi personali fini.

Ma allargando un pò il quadro, immaginate un'Italia in cui venisse eliminato totalmente il finanziamento pubblico ai partiti. Il finanziamento pubblico verrebbe certamente sostituito dal finanziamento privato in larga scala. E chi andrebbe a finanziare i partiti? Chi avrebbe maggior peso nel suo finanziamento al suo partito prediletto che protegge i suoi interessi
Indubbiamente chi ha una grande disponibilità di grandi capitali. 

E voi davvero pensate che queste persone vogliano fare gli interessi della maggioranza degli italiani? Che i loro interessi corrispondano ai vostri? 
Inutile dire che i partiti scomodi per questi grandi finanziatori finiranno per sparire, prima dai media, e poi dai parlamenti (grazie a sbarramento e maggioritario).  

Viva la democrazia alla Grillo!]

16/06/2012 - Cinzia Monteverdi a colloquio con il Corriere


"Il Fatto non è il 
giornale di Beppe Grillo"
Il Corriere della Sera intervista Cinzia Monteverdi, amministratore delegato del Fatto, che spiega la sua posizione in merito alle critiche ricevute per le due paginate di intervista che il quotidiano di Travaglio e Padellaro ha fatto a Beppe Grillo:

Lei dice: non siamo l’organo di Grillo. Ma due pagine di intervista su «Il Fatto».
«Primo: se Mario Monti o Silvio Berlusconi ci concedessero un’intervista, metteremmo a disposizione lo stesso spazio. Secondo. Non siamo noi ad essere l’organo di Grillo, ripeto, ma sono molti grillini che ci scelgono e ci comprano