martedì 26 giugno 2012

Beppe Grillo e Di Pietro raccontati dall'on.Sonia Alfano: "mi hanno abbandonata"

venerdì 22 giugno 2012

Sonia Alfano. 40 anni, l’esplosiva eurodeputata eletta con l’Idv è da poco diventata Presidente della Commissione Antimafia europea, arrivando al culmine di una carriera accidentata (prima la rottura con Grillo, adesso con l’Idv) iniziata nel 2008.
La sua storia, dall’appoggio incondizionato ricevuto all’allontamento improvviso, è il simbolo del rapporto tra l’Italia dei Valori e Beppe Grillo. Il partito dell’ex pm è da sempre quello più vicino per contenuti al Movimento. Il sodalizio è iniziato con la nascita del blog ed è continuato almeno fino agli scorsi mesi. Grillo ha sempre sostenuto l’ex pm, definito una «persona perbene» e soprannominato «Kryptonite», per essere rimasto «l’unico a fare veramente opposizione al Governo Berlusconi».
Negli ultimi mesi però i rapporti tra i due si sono raffreddati. Alla vigilia delle Amministrative 2012, il leader dell’Idv ha accusato il comico di «voler sfasciare tutto e basta», senza voler costruire un’alternativa. Una ricerca dell’Istituto Cattaneo ha mostrato che gran parte dei voti ai 5 Stelle arrivano proprio da ex elettori della Lega e dell’Idv. «Ma i due leader si sentono ancora», assicura Sonia Alfano.
Figlia del giornalista Beppe assassinato dalla mafia, l’eurodeputata è stata la prima ad aver creato una lista civica regionale certificata da Grillo, nel 2008. Già attiva da tempo nel Meetup di Palermo, si presentò in Sicilia ignorata dai media tradizionali e aiutata dal comico prese il 3% e 70 mila preferenze. «Alla vigilia delle elezioni europee del 2009, Grillo e Di Pietro vennero da me e mi chiesero di candidarmi a Strasburgo. Io non sapevo neanche di che si occupava l’Europarlamento», racconta oggi.
Come la convinsero?
«Grillo mi disse che dovevamo dimostrare gli attivisti dei Meetup che potevamo farcela. Che era arrivata l’ora di dar vita a un progetto propositivo, quello che poi sarebbe diventato il Movimento 5 Stelle».
Con il sostegno pubblico di Grillo, che vi lanciò come «due persone oneste in Europa», lei e Luigi De Magistris, l’ex pm ora sindaco di Napoli, veniste eletti con l’Idv con preferenze da record. Che cosa ha fatto una volta arrivata a Strasburgo?
«Ho portato all’attenzione dell’Europa i problemi dell’Italia. Con interrogazioni sul lodo Alfano, sulla libertà di stampa italiana, sul caso dei respingimenti degli immigrati e sull’inquinamento».
Si lamentò con Grillo perché non pubblicizzava il suo lavoro.
«Gli chiesi al telefono perché non informava i lettori del blog, quindi i nostri elettori, su quello che stavamo facendo».
Che cosa le rispose?
«Mi diede ragione. Disse: “Devo dire a Casaleggio di creare sul blog una finestra con gli aggiornamenti sulle attività europee”».
E invece?
«Niente. A gennaio 2010 sono tornata a lamentarmi. Grillo disse di nuovo che avevo ragione e che presto mi avrebbe telefonato Gianroberto Casaleggio».
L’ha mai chiamata?
«Sì, ma vidi che la tirava per le lunghe. Diceva: “Dobbiamo organizzarci, così vieni a Milano, giriamo alcuni filmati e li mettiamo sul blog. Poi vediamo anche di spingere il tuo blog”. Mi sembrò strano, visto che il mio blog non è paragonabile a quello di Grillo».
Nella primavera 2010 i rapporti tra Grillo, o chi per lui, e i due eurodeputati si sfaldano. Dal blog partono attacchi a De Magistris e Sonia Alfano. In un post dedicato alla Casta dei politici viene pubblicato il link di un servizio de L’Espresso che prendeva di mira Alfano e De Magistris, colpevoli di usare un «charter» per fare la spola tra Strasburgo e Roma. E’ una scomunica in piena regola. Ad aprile l’ex pm viene diffidato dal parlare a nome del Movimento 5 Stelle. A giugno la Alfano venne attaccata in seguito a una votazione su alcune norme che riguardavano la Nutella. «Pensi che il giorno prima che il post di scomunica con l’articolo deL’Espresso venisse pubblicato, mi sentii telefonicamente con Grillo. Mi chiese come andava, come stava la mia famiglia. E non citò neanche quell’articolo. Secondo me non ne sapeva nulla».
Che cosa ha fatto quando ha letto i post?
«Gliene ho chiesto conto tramite sms, non mi ha mai risposto. Gli ho inviato una lettera aperta, l’ho invitato a un incontro pubblico, niente. Da allora non ho più parlato con Grillo. Si vede che ha dovuto cedere a una strategia che neanche condivideva…».
Si riferisce a Casaleggio?
«Lui sovrintende tutta la struttura di comunicazione. Ha una strategia, la condivide con Beppe, ma il grosso lo fa lui. Sono sicura che le nostre scomuniche non siano arrivate da Beppe, ma da lui».
Perché Casaleggio avrebbe dovuto allontanare due europarlamentari popolari come voi?
«La mia sensazione è che quando i vertici del Movimento annusano una figura “carismatica” che può offuscare, o quantomeno affiancare, la leadership mediatica di Grillo, diano inizio all’epurazione».