venerdì 15 giugno 2012

Il grillino che vuole l’inchiesta sul terremoto

11/06/2012 - Giovanni Favia: Haarp, fracking, tettonica delle masse o ambulanza per tutti? 

Qual era la caratteristica precipua del vecchio politico democristiano arruffone e aizzapopolo? Buttarla in caciara. Andare in giro a promettere tutto quello che voleva la gente per raccattare voti e fare bella figura, e poi trarne lucro e profitto politico o personale. Ve li ricordate, no? Ecco, adesso considerate se Giovanni Favia, del Movimento 5 Stelle dell’Emilia Romagna, è un politico, e di quale partito.

GIOVANNI FAVIA DIXIT – Favia rilascia questa dichiarazione nelle agenzie di stampa:
Il Movimento 5 Stelle dell’Emilia-Romagna ha chiesto di istituire una commissione d’inchiesta che faccia luce” sulle cause del terremoto. “Con la massima prudenza e senza partire da alcun assunto abbiamo chiesto l’istituzione di una commissione regionale d’indagine e studio” ha spiegato il consigliere regionale Giovanni Favia, che in questi giorni ha ricevuto “centinaia di segnalazioni su possibili ’cause’“. “Sentiamo di tutto, dai politici che smentiscono qualsiasi cosa a forum su internet che azzardano estreme ‘teorie del complotto‘ – ha detto Favia -. Intanto i cittadini, sempre di più, ci scrivono chiedendo risposte chiare, certe ed esaustive. Non si possono bollare queste richieste come bufale”. “Gli eventi sismici che colpiscono la terra – si domanda il consigliere regionale ‘grillino’ Giovanni Favia – sono completamente imprevedibili? Lo sfruttamento del sottosuolo a grandi profondita’ puo’ influenzare la liberazione delle onde sismiche in un contesto gia’ sismicamente attivo?”.
E adesso studiamo per bene la dichiarazione. In primo luogo, è difficile non far notare come nella dichiarazione furbetta di Favia parla di “politici che ci rassicurano”: inutile star lì a spiegarvi in che luce vengano messi i cosiddetti “politici”, visto che proviene dal MoVimento 5 Stelle. Quello che qui conta sottolineare, primariamente, è che Favia, CASUALMENTE, dimentica che a parlare delle cosiddette cause sono stati soprattutto scienziati, geologi ed esperti del settore. Ognuno stranamente dimenticato o non consultato da Favia, nonostante i 5 Stelle siano gente che dice di volersi affidare agli esperti. E tutti gli esperti, unanimemente, hanno considerato come “deliranti” le ipotesi dei “forum su internet” riguardanti il terremoto.
Ad esempio Daniela Fontana, geologa dell’università di Modena e Reggio Emilia (LEGGI QUI):
La prima precisazione che la scienziata fa e’ che “nessuna attivita’ dell’uomo (sondaggi, perforazioni, prelievi di idrocarburi, prelievi di acqua ecc) puo’ creare o indurre terremoti di intensita’ pari a quelli avvenuti”. “La profondita’ degli ipocentri – ha spiegato Fontana – dei terremoti registrati e’ generalmente superiore a 5-6 km, spesso oltre 10 km, e l’energia in gioco e’ tale da escludere qualunque possibile legame con attivita’ umane. Nella nostra pianura terremoti di intensita’ simile si sono verificati anche in passato, anche quando le perforazioni per idrocarburi non esistevano. Fra l’altro le zone dove c’e’ attualmente un enorme prelievo di gas e petrolio (Arabia Saudita, Mare del Nord al largo della Norvegia) sono praticamente asismiche”. Altro falso mito sfatato dalla geologa e’ quello che riguarda il fenomeno di “Fracking”, cioe’ quella tecnica utilizzata negli Usa, in Canada e marginalmente in Nord Europa per lo sfruttamento di gas (metano) disperso in sedimenti argillosi (shale gas). Per aumentare il prelievo, si utilizzano tecniche di microfratturazione idraulica del sedimento.
E poi, riguardo il fracking e le fratture nei pozzi:
In alcuni casi – ha detto Fontana – questa tecnica crea una MICRO-sismicita’ che puo’ essere problematica proprio perche’ riguarda sedimenti piuttosto superficiali. In Francia infatti hanno sospeso le prime ricerche. In Italia non esistono sedimenti che contengano metano sfruttabile in modo significativo (shale-gas). Inoltre nessuna di queste ricerche o sfruttamento puo’ essere fatta ‘di nascosto’ perche’ richiedono impianti complessi e visibilissimi”. Smascherata anche la falsa notizia secondo cui nel sottosuolo della Pianura Padana si nascondano caverne, voragini e vulcani. “La sabbia che abbiamo visto fuoriuscire dalle fratture e dai pozzi – ha sottolineato la geologa – viene dagli strati sabbiosi presenti nelle prime decine di metri di profondita’ del sottosuolo, in corrispondenza di paleoalvei fluviali, trascinata dall’acqua per effetto della propagazione delle onde sismiche”. Per quanto riguarda invece le notizie in base alle quali verrebbero diffusi dati volutamente errati sulla magnitudo per evitare risarcimenti dei danni, Fontana e’ convinta che sia frutto di un banalissimo disguido. “Si confonde la scala Richter (che misura la magnitudo) con la scala Mercalli (che si basa sulla valutazione dei danni)”, ha concluso.

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VEDERCI CHIARO? – Dopo questo, cosa ci vuole per chiedere ancora, con spreco di soldi pubblici, un’inutile inchiesta sul terremoto? Beh, forse Favia è stato aizzato da qualche esperto tra i suoi compagni di partito. Ad esempio, c’è una certa Federica Salsi che è consigliere comunale a Bologna, a cui evidentemente non la si fa facilmente. Ha dato già prova della sua incredibile capacità d’analisi in questa occasione, già immortalata da Giornalettismo:



Il fatto che la signora Salsi citi un personaggio già noto per essere uno dei fautori della teoria del complotto delle scie chimiche dovrebbe già bastare per farci capire molto. Ma a voler direttamente toglierci ogni dubbio basta vedere questi altri due stamp presi su di lei e che circolano da qualche giorno su Facebook. In uno, un utente la prende palesemente in giro inventandosi un fantomatico “Progetto Terratron” che provocherebbe il terremoto:



E guardate cos’ha risposto la grillina:



ED ECCO L’INDAGINE – Eccola, forse, una delle “centinaia di segnalazioni” a cui Favia ha deciso di dare retta:  forse c’è bisogno di una commissione d’inchiesta sul fracking, di una sulle scie chimiche, di una su haarp e anche di una sul Progetto Terratron. Tutte a carico dei contribuenti, così Favia può far bella figura dicendo che ha dato retta al popolo e vuole solo trasparenza per il bene del paese. A carico nostro, ovviamente. Alta strategia di marketing, per accattarsi voti sfruttando paure e ignoranza. L’ipotesi di regalare un libro delle scuole superiori nel quale viene spiegata la tettonica delle placche, invece, ai piani alti della Casaleggio evidentemente ancora non è arrivata. Non si potrebbe fare la commissione d’inchiesta, e il conto lo paga Favia?

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Fonte: Giornalettismo

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Terremoti e Movimento 5 stelle. Qualche perplessità sulle richieste di commissioni di approfondimento in Emilia

07 sabato lug 2012


Io non ce l’ho con il Movimento 5 stelle, e tantomeno con Giovanni Favia, giovane esponente di belle speranze del Movimento stesso, che sono convinta sia un ragazzo pieno di buona volontà e di sincero entusiasmo. Da professoressa rompiballe, però, nonché da disincantata e cinica cittadina che ormai ne ha viste tante, quando mi sono trovata di fronte a questo video in cui il sunnominato Giovanni Favia spiegava le ragioni che l’han portato a chiedere l’istituzione di una Commissione d’Inchiesta per approfondire le possibili cause del terremoto, sono rimasta un po’ perplessa. Perché l’entusiasmo è certo lodevole, ma quando ci si candida e si viene poi eletti per fare i politici e quindi tutelare gli interessi dei cittadini (soprattutto se ci si presenta come “nuovi” e “alternativi” agli incompetenti arruffoni che ci han governato finora) bisognerebbe anche porsi questioni di metodo su come svolgere il proprio compito. E il“metodo” che Favia adotta, confesso che mi lascia piena di dubbi.
Nella sua interrogazione, Favia esordisce in aula dicendo: «Ci tengo a precisare che questa non è una commissione che vuole trovare le cause oscure del terremoto. Sappiamo e ci sono comunicazioni scientifiche che determinati interventi nel sottosuolo possono generare fenomeni di bassa sismicità che comunque potrebbero avere correlazioni con fenomeni che derivano dalla spinta della Placca Africana su quella Euroasiatica […] noi vorremmo capire se questi fenomeni di bassa sismicità possono avere delle interazioni o delle correlazioni con fenomeni di più alta sismicità»
Ecco, per dire, a casa mia questa è una contraddizione logica e argomentativa: gli scienziati, tutti e univocamente, a quanto se ne sa, hanno dichiarato in questi giorni che gli interventi umani (trivellazioni, pompaggi e altro) non sono in grado di provocare terremoti su vasta scalata o interagire con le faglie e le placche, perché comunque arrivano ad una profondità di molti chilometri inferiore a quella dove si accumulano le forze che poi generano i sismi. Lo stesso Favia ne è consapevole, perché parla di possibili episodi di “bassa sismicità” locale, ma poi pochi secondi dopo dice che “potrebbero” (non si capisce come) avere delle correlazioni con fenomeni relativi alla spinta delle placche. Quali siano gli studi scientifici che attestano o per lo meno mettono in campo questa ipotesi non si sa, perché Favia non cita nulla, se non delle generiche “comunicazioni”. Di chi, a chi o su cosa non si capisce.
L’unico studio scientifico che Favia cita poco dopo è quello del Prof. Panza dell’Università di Trieste, il quale, a detta di Favia, sarebbe in grado diprevedere i terremoti in maniera non probabilistica. Cosa voglia dire esattamente in maniera non probabilistica non mi è chiaro, dal momento che un algoritmo come quello messo a punto dal gruppo di studio triestino è comunque in grado di fare previsioni solo su base statistica, quindi dà dei margini (più o meno corretti) di probabilità che un avvenimento accada.
Il problema è però che il Direttore del Centro Internazionale di Fisica Teorica(quindi qualcuno che si presume di Fisica ne sa un po’ più di Favia e anche di me) ha dichiarato pubblicamente che comunque l’algoritmo di Panza, ancora in fase di studio, non serve a prevedere i terremoti. Quindi stiamo parlando di una ricerca ancora incompleta, che è in fase di verifica e che comunque non è nata per quello per cui Favia la cita, e che se anche fosse in grado effettivamente di fare quello che Favia pensa sarebbe comunque solo una previsione statistica più o meno precisa. Magari Panza ha davvero scoperto il modo di prevedere i terremoti, ma il corretto metodo scientifico, e il buon senso di chi governa, dovrebbe imporre che prima di convocare commissioni e perdere tempo ad ascoltare aggiornamenti su studi ancora in corso, si aspetti che i risultati definitivi siano stati presentati e la comunità scientifica li abbia dichiarati validi e abbia testato per che cosa funzionano. Altrimenti è buttare via i soldi di chi ti ha eletto.
Per Favia però, la Commissione serve, uh se serve, perché noi politici abbiamo bisogno di informarci meglio. Ecco, sì, appunto, l’aggiornamento è un vostro preciso dovere, sono d’accordo. Basta quindi che vi leggiate quanto già pubblicato, e le dichiarazioni degli scienziati: siamo in grado di farlo noi semplici cittadini seguendo un paio di link autorevoli, voi, che vi vantate di essere draghi della rete, avete bisogno di una commissione che ve lo spieghi? Quanto poi alla storia che «Ci sono anche bufale che girano su internet e vanno smentite ufficialmente», facciamo presente che le smentite ufficiali ci sono già. Perché non basta riprenderle?
Parte poi una serie di citazioni di casi precisi, che tirano in ballo lo stoccaggio di Rivara. Il quale però è ben difficile che possa aver in qualche modo delle responsabilità per il terremoto, visto che l’impianto non esiste ancora, e si sarebbe comunque trattato di un deposito, non di un luogo di estrazione. A questo punto anche creare il serbatoio per un normale distributore di benzina potrebbe, in base ad un ragionamento di questo tipo, essere una concausa del terremoto. O qualsiasi buco delle talpe nel giardino.
Secondo Favia, però, i comunicati della Erg in merito sono poco chiari perché non escludono trivellazioni in loco, di cui esisterebbero prove oggettive e foto fatte dai cittadini. Ma se ciò fosse vero, perché perdere tempo con una commissione politica? Si chieda subito una ispezione delle Forze dell’Ordine, dato che queste attività sarebbero state fatte senza i necessari permessi e al di fuori di ogni accordo di concessione. Invece no, Favia vuole una commissione, che, ci tende a precisare e qui diamogli atto della sua correttezza, sarebbe a costo zero, perché consisterebbe in una serie di audizioni di tecnici. Lodevole, ma non si capisce a cosa servirebbe, visto che i tecnici non potranno che confermare quanto han già scritto nei documenti, e, senza ispezioni in loco e senza riscontri oggettivi di Vigili del Fuoco, Carabinieri o altro non si potrà comunque contestarli. Quindi?
Favia ribadisce poi che gli eventi di bassa sismicità possono essere correlati al terremoto. Ma anche qua vorremmo qualche dato. Ci sono stati piccoli terremoti nelle zone colpite e in contemporanea con estrazioni dal sottosuolo? Quando? Quanti?
Favia parrebbe dire di sì, ma non fornisce dati, in compenso si lancia in una affermazione curiosa: «Gli avvenimenti legati all’attività antropica possono solo spostare di qualche anno l’accadimento del terremoto». Ecco, qua io ho un problema di logica di base: visto che al momento attuale non siamo in grado di prevedere la “data” in cui “deve” avvenire un terremoto, come diavolo possiamo capire, con delle audizioni, se determinate attività umane anticipano il suo verificarsi? Visto che non ho idea di quando X avverrà, come posso scoprire se la variabile Y, se messa in pratica, lo fa avvenire prima o dopo? Gradirei che Favia me lo spiegasse, perché giuro che mi sfugge.
Scopro poi, sempre dalle parole di Favia, che l’Emilia è come l’Arabia Saudita. Infatti, dice, ci sono ben 500 concessioni legate ad attività estrattive del sottosuolo. Già, ma presumo che sotto questa dicitura si possano trovare tipologie ben diverse (per esempio, anche una cava di argilla è una attività estrattiva: quindi anche quella è una possibile causa di scosse telluriche?). Sono tutte e 500 legate alla ricerca di idrocarburi nel sottosuolo profondo? Perché da come ne parla Favia pare di sì, e l’Emilia, a nostra insaputa, è trivellata da «I Texani, i Canadesi le multinazionali [venuti per]per prendersi le risorse del sottosuolo… senza contare che raffinare il loco Petrolio eccetera eccetera ha delle controindicazioni gravissime».Ok, ma raffinare il petrolio (portato da altri luoghi e in superficie) può scatenare terremoti? Perché se si tratta di un rischio ambientale generico, che esiste, non si capisce perché debba essere trattato in una commissione come quella chiesta da Favia, visto che commissioni o gruppi di lavoro “grandi rischi” o “rischi ambientali” dovrebbero essere già presenti, o a livello regionale o ministeriale, e aver peraltro esaminato tutta la documentazione relativa agli impianti. Favia ha chiesto lumi a queste commissioni qua prima di richiederne una nuova? E se sì, che cosa gli hanno risposto? Perché fare queste cose sarebbe proprio il lavoro specifico di un politico eletto, visto che il cittadino semplice non ha il tempo o la possibilità di farlo.
Favia, invece, se la prende con gli “idioti” che hanno preso in giro il suo lavoro e quello del M5S: «A me dispiace solo che questi pseudo politici o pseudo giornalisti non abbiano letto la nostra richiesta di commissione».
No, veramente l’abbiamo letta e scrupolosamente vivisezionata, come dimostra questo post. E’ per questo che, non da pseudo politici e giornalisti ma da semplici blogger e cittadini, siamo un po’ perplessi.
P.S: Onde evitare possibili flame: se Favia fosse stato di un altro partito, questo post sarebbe stato scritto uguale uguale. E non ho nulla di personale contro Favia. Però un paio di verifiche più approfondite le farei, prima di proporre altre commissioni.