«Padiglione Italia» - Ancora niente giunta a un mese dal trionfo elettorale.
Il neo sindaco grillino ha inventato la politica a km zero, la politica che non si muove

Federico Pizzarotti, sindaco di Parma
(Ansa)
L'incertosa di Parma. Pizzarotti ha inventato la politica a km
zero, la politica che non si muove. A un mese dal trionfo elettorale,
Federico Pizzarotti, il sindaco copertina del Movimento 5 Stelle, il
primo grillino a capo di una città capoluogo, non è ancora riuscito a
completare la sua giunta. Se la prende con calma, molta calma, come se i
problemi di quella città fossero un prosciutto da affettare con
voluttuoso abbandono.
Non si capisce infatti se la nuova giunta della città ducale si
ispiri volutamente a una filosofia della lentezza - la slow politics, la
Decrescita Felice - o mascheri solo nell'incertezza l'incapacità di
chiudere la partita. Insomma, Pizzarotti e i 5 Stelle sono dei boy scout
incompetenti, come li ha definiti il leghista Maroni, o i nipotini di
Maria Luigia e di un nuovo Ducato di Parma?
Tutto è cominciato con il caso Tavolazzi, chiamato in un primo
tempo alla carica di direttore generale del Comune. Ma Valentino
Tavolazzi non piaceva a Grillo. E sono scoppiate le polemiche:
Pizzarotti è un burattino nelle mani di Grillo, Grillo è un burattino
nelle mani di Gianroberto Casaleggio, il guru che sta dietro il
Movimento, il conte Mosca dei grillini.
Intanto il buco di circa 600
milioni lasciato dall'amministrazione precedente aspetta. L'assessore
designato per il Welfare, Fabio Fabbro, esponente del volontariato, ha
per ora declinato l'offerta. Parma prende tempo, non ha fretta, c'è
sempre un piatto di caplèt che aspetta.
Poi l'ultima grana: l'assessore all'Urbanistica Roberto Bruni è
stato costretto a dimettersi a nemmeno 24 ore dalla nomina. Aveva alle
spalle un fallimento con strascichi sul territorio: una macchia non
tollerabile per chi ha sempre fatto dell'intransigenza le chiavi del
successo.
I curriculum non bastano per governare una città, il cui clima
sembra ora fondarsi sull'incertezza. Succede quando, nell'attesa del
Messia («Cercasi Gesù» è un film di Comencini interpretato da Grillo),
ci si accorge che anche il Messia genovese è lì, da una vita, che
attende se stesso.
24 giugno 2012
Fonte: Corriere.it