venerdì 29 giugno 2012

Inchiesta sulla Casaleggio Associati, gli editori di Grillo

26 maggio 2012
Vista l’attualità dell’argomento informazione postiamo questo articolo inviatoci da un lettore con preghiera di pubblicazione.

Di Flexworker* Link: http://sitoaurora.splinder.com

Premessa


Sto impegnando del mio tempo per scrivere questo articolo e vorrei che ciò fosse rispettato.Vista la lunghezza dell’intervento dell’articolo e alla densità delle informazioni contenute (che ho cercato quanto più possibile di documentare), invito chiunque non intenda partecipare in modo costruttivo alla riflessione di astenersi da ogni commento. Se così non fosse, cosa che temo probabile, invito gli altri utenti del forum a mantenere il tono della dialettica ad un livello superiore all’osteria. Grazie. 



Definizioni, per capirsi e capire

Inizierò questa ricerca riportando quattro definizioni e link a supporto che ritengo strumenti fondamentali per un’adeguata comprensione della questione.


Marketing virale o Guerrilla marketing: un tipo di marketing non convenzionale che sfrutta la capacità comunicativa di pochi soggetti interessati per trasmettere il messaggio ad un numero esponenziale di utenti finali. È un’evoluzione del passaparola, ma se ne distingue per il fatto di avere un’intenzione volontaria da parte dei promotori della campagna. La definizione guerilla marketing è forse la più appropriata, fonde infatti due concetti: il marketing e la guerriglia. Nella guerriglia abbiamo un esercito convenzionale e uno non convenzionale che si contrappongono. L’esercito non convenzionale è spesso più debole da un punto di vista dei mezzi ma ha dalla sua parte una profonda conoscenza del territorio che usa a suo vantaggio. Compie rapidi e mirati attacchi per poi scomparire. Si pensi ai vietcong e ad i risultati che questa strategia comportò. Nel nostro caso il mezzo è internet e più in generale le reti sociali, il guerrigliero è un esperto di comunicazione e new media, difficilmente distinguibile da un comune utente e il “nemico” siamo noi e la nostra “opinione“.


Citazione:
On line il 90% dei contenuti è creato dal 10% degli utenti, queste persone sono gli influencer, quando si accede alla rete per avere un’informazione, si accede ad un’informazione che di solito è integrata dall’influencer o è creata direttamente dall’influencer.
Queste persone in modo diretto o indiretto gestiscono le comunità on line…. Gli influencer agiscono dove ci sono interazioni, quindi nell’ambito delle comunità on line, queste comunità hanno una suddivisione al loro interno per 5 tipologie: la vicinanza, quando si creano dei gruppi fisici attraverso la rete come avviene per Meetup, attività in comune quindi creazione di conoscenza come avviene per Wikipedia, la condivisione di stessi interessi, quindi la costruzione per esempio di informazione su You Tube verticale che può essere legata all’arte piuttosto che a un’informazione di carattere storico, le competenze come avviene per alcuni social network professionali, per esempio Linkedin che è indirizzato in particolare ai professionisti e alle connessioni, sono connesso con una persona, questa è connessa con me, siamo connessi a una terza persona, a una quarta, quinta, come avviene nei social network come Facebook, MySpace, all’interno di queste 5 tipologie di comunità on line agiscono gli influencer…..Un prodotto, un servizio on line è fortemente influenzato dall’opinione dei cosiddetti influencer, molto più per esempio dalla promozione diretta o dalla ricerca che viene creata dalle società con forti investimenti….L’influencer è un asset aziendale, senza l’influencer non si può vendere, c’è una statistica per le cosiddette mamme on line, il 96% di tutte le mamme on line che effettuano un acquisto negli Stati Uniti, è influenzato dalle opinioni di altre mamme on line che sono le mamme on line influencer
.

Dal sito conformismo.it 
Citazione: “azione esercitata da qualche cosa su luoghi, fenomeni o persone…”.

 

Un’altra definizione un po’ più analitica indica l’influenza come “Autorità, ascendente, peso o (persino) prestigio“: si dice, per esempio, di chi ha molta influenza su qualcuno. Ma un’accezione utile, anche se ancora generica, ai fini della nostra ricerca la si può già riscontrare nel termine “influenzare“. Esso viene inteso come “determinare, modificare qualche cosa esercitando la propria influenza“; per esempio, influenzare le idee, le decisioni, la scelta di qualcuno. L’influenza sociale non conduce necessariamente al cambiamento del proprio modo di essere. Talvolta, infatti, finisce per frenare quelle persone che desiderano cambiare, e ciò rappresenta l’altra faccia della stessa medaglia. Basti pensare a quella situazione in cui, all’interno di una comitiva di amici, un individuo si è sempre trovato in sintonia con le opinioni degli altri, ma adesso che ha cambiato idee non trova più il coraggio di esprimere se stesso, per il timore di essere giudicato negativamente o, peggio ancora, tagliato fuori dalle relazioni con gli altri membri del gruppo. 

Fanatico:
Il fanatico è colui che acriticamente pone al di sopra di se una coscienza e ad essa rimanda la causa dei suoi gesti. Il fanatico pone al di sopra delle altre la sua opinione e così facendo la separa da tutte le altre tramutandola in verità. Qualsiasi elemento contraddica la verità sarà quindi un inganno demoniaco atto a indebolire la sua fede. Come diceva Jung «Il fanatismo è un dubbio ipercompensato.» 

I fatti:

Beppe grillo

Inizia la sua carriera sul finire degli anni settanta in un crescendo di notorietà e apprezzamento che lo porteranno a vincere vari premi. La sua presenza televisiva si interrompe nel 1986 a causa di una battuta sui socialisti. Da qui i suoi spettacoli prenderanno sempre più una vena satirica più che strettamente comica. Riapparirà in tv nel 1993 e quindi nel 1998 nella televisione a pagamento tele+ dove prenderanno forma le sue riflessioni sul (dis)funzionamento della società. Nel 1998 denuncia il sistema del signoraggio bancario, dimostrando una grande competenza data dagli studi del prof. Auriti. Nel 2004 balza agli onori della cronaca quando, dopo anni di “avvertimenti“, si materializza la sua previsione sul fallimento della parmalat. Fino a quel punto il suo rapporto con la tecnologia è stato di moderata diffidenza. Nel 2004/2005 conosce Gianroberto Casaleggio della casaleggio associati, colui il quale da li a poco sarebbe diventato il suo editore, anche e soprattutto per la parte digitale del prodotto Grillo.

Dalla prefazione di web ergo sum
il racconto di quell’incontro.

Citazione:

Lo incontrai per la prima volta a Livorno, una sera di aprile, durante il mio spettacolo Black Out. Venne in camerino e cominciò a parlarmi di Rete. Di come potesse cambiare il mondo.
Non conoscendolo lo assecondai. Gli sorrisi. Cercai di non contrariarlo.
Temevo di ritrovarmi una chiocciola o un puntocom in qualche posto sensibile.
Era molto convinto di quello che diceva. Pensai che fosse un genio del male o una sorta di San Francesco che invece che ai lupi e agli uccellini parlasse a Internet. Mi descrisse webcasting, democrazia diretta, chatterbot, wiki, downshifting, usability, oggetti di interazione digitale, social network, legge di Reed, intranet e copyleft.
Chiese se capivo. Disse che era importante.
Ebbi, lo confesso, un attimo di esitazione. Strinsi gli occhi. Casaleggio ne approfittò.
Mi parlò allora, per spiegarsi meglio, di Calimero il pulcino nero, Gurdjieff, Giorgio Gaber, Galileo Galilei, Anna di York, Kipling, Jacques Carelman e degli adoratori del banano.
Tutto fu chiaro, era un pazzo. Pazzo di una pazzia nuova, in cui ogni cosa cambia in meglio grazie alla Rete. Aziende democratiche, persone al centro di ogni processo, intermediazioni economiche e politiche soppresse, libera circolazione di idee, abolizione della proprietà intellettuale.
Ce n’è abbastanza per rinchiuderlo. E’ un individuo oggettivamente pericoloso e socialmente utile
.”


Dal sito Citazione:

 
La Casaleggio Associati viene fondata il 22 Gennaio 2004 da Enrico Sassoon, Gianroberto Casaleggio, Luca Eleuteri, Davide Casaleggio e Mario Bucchich.

* Gianroberto Casaleggio, già Amministratore Delegato e Direttore Generale della Webegg
* Luca Eleuteri, tra il 2000 e il 2003 lavorava nella Direzione Generale di Webegg
* Mario Bucchich, fino al settembre 2003 è stato Responsabile Comunicazione e Immagine del Gruppo Webegg
* Enrico Sassoon, entra il 15 gennaio 2001 nel Consiglio di amministrazione di Webegg

Casaleggio Associati ha la missione di sviluppare consulenza strategica di Rete per le aziende e di realizzare Rapporti sull’economia digitale.

Per indirizzare le aziende in Rete è necessario disporre di una conoscenza puntuale dell’evoluzione in atto, sia a livello nazionale che internazionale.

Casaleggio Associati dispone di competenze specifiche sulla Rete, tramite i suoi soci ed affiliati; della conoscenza del territorio di applicazione, dovuta ai Rapporti e ai Focus di settore; delle tendenze e delle best practice, grazie al network di partner statunitensi.

Chi sono questi partner statunitensi? Purtroppo ultimamente il sito della casaleggio è stato aggiornato ma, cercando in rete, è ancora possibile individuarli in:

1) ENAMICS, azienda informatica USA leader nel BTM, un sistema che permette di prendere in tempo reale decisioni atte a massimizzare il profitto. Un’intera sezione è dedicata al settore agroalimentare la cui mission è: Citazione:

BTM Agrim’s Solution Center principles include:
* Rapid implementation:
o Creation of deliverables with customer critique and acceptance
o Leverage of Intellectual Property: BTM Fusion 360TM, BTM Works 360TM and BTM Accel 360TM
o Single implementation with re-use across multiple business units
o Leverage of on-demand social business experts
* Frequent, predictable value delivery
* Well-defined roles for customer team members and BTM training and certification
* Customer site and virtual presence when appropriate to the progress of delivery and/or culture of the customer. Virtual interaction and collaboration optimizes the use of resources for both customers and BTM Agrim

2) THE BIVINGS GROUP è il partner a cui la Casaleggio si ispira. E’ l’azienda leader nel social network, in web marketing. Per mezzo della rete manipola l’opinione pubblica, utilizzando falsi cittadini e finte associazioni per promuvere gli interessi dei loro clienti. Come si evince dalla sezione “what we do” del loro sito: Citazione:

The Bivings Group provides clients with effective, efficient and high-value Internet communications platforms.
With deep experience in all aspects of Internet communications, we bring the right message to the right audience. From the simple to the complex – from public-facing websites to new media communications platforms and extranets – The Bivings Group uses the power of Internet technology to help clients achieve their strategic goals.

E’ un’azienda che si occupa dell’immagine delle aziende, per venderle meglio alla gente. La Monsanto è sua cliente. Altri clienti sono la Philip Morris e la Lorilland Tobacco. E poi la BP AMOCO, industria petrolifera responsabile di disastri ambientali.

Come già accennato, 4/5 dei soci della società editrice del sig. Grillo (tutti meno Davide Casaleggio) hanno ricoperto importanti incarichi alla Webegg, come Maurizio Benzi, Marketing di Webegg e organizzatore dei Meetup di Grillo a Milano.

Cos’è la Webegg?
 
Webegg Spa è un gruppo multidisciplinare per la consulenza delle aziende in Rete. Era controllata per il 59,8 % da I.T. Telecom Spa (controllata a sua volta al 100% da Telecom Italia). Poi, nel luglio 2004, I.T. Telecom Spa sigla un accordo con Value Partner Spa per la cessione del pacchetto azionario detenuto in Webegg Spa, pari al 69,8% del suo capitale, al prezzo di 43 milioni di euro, il restante 30,2% è posseduta da Finsiel (79,5% Telecom Italia). In seguito alla fusione con VP Web e VP Tech è nata Value Team

Qui il link per vedere cosa fa oggi la Value Team.
Non mi dilungo ad approfondire i servizi che offre la Value team, benchè siano molto interessanti ma vi invito comunque a darci un occhio. Voglio invece approfondire la figura di Enrico Sassoon:
Dal maggio 1998 è amministratore delegato della American Chamber of Commerce in Italy, una lobby che cura gli interessi delle corporazioni americane in italia. Il presidente è il vice di MICROSOFT, Umberto Paolucci; nel board numerosissime aziende USA e italiane
; un po di nomi

*
Umberto Paolucci, Vice Presidente Microsoft Corporation
* Gian Battista Merlo, Presidente e Amministratore Delegato ExxonMobil Mediterranea Srl
*
Gianmaria Donà dalle Rose, Amministratore Delegato Twentieth Century Fox Home Entertainment Italia Srl
* Massimiliano Magrini, Country Manager Google Italia
*
Luciano Martucci, Presidente e Amministratore Delegato IBM Italia Spa
* Pietro Modiano, Presidente Banca IMI Spa
* Gina Nieri, Consigliere di Amministrazione Mediaset Spa

* Maria Pia Pierdicchi, Direttore Generale Standard & Poor’s
* Massimo Ponzellini, Presidente Impregilo Spa
* Cristina Ravelli, Country Legal Director The Walt Disney Co. Italia Spa
* Dario Rinero, Presidente e Amministratore Delegato Coca-Cola HBC Italia Sr
* Cesare Romiti, Presidente Onorario RCS Editori Spa Dal 1977 al 2003 nel gruppo Il Sole 24 Ore (lo stesso gruppo che nel 2005 assegnava a grillo il premio WWW). Dal 1985 al 1998 è stato direttore responsabile de L’Impresa-Rivista Italiana di Management; dal 1990 al 1998 della rivista Impresa Ambiente, di cui è stato il fondatore; dal 1993 al 1997 è stato direttore responsabile della rivista settimanale Mondo Economico; dal luglio 1997 al gennaio 1998 è stato Direttore Scientifico del gruppo Il Sole 24 Ore. Ha pubblicato oltre 2mila articoli su Il Sole 24 Ore, Mondo Economico e ha diretto la testata Affari internazionali del quale vi invito ad osservare i nomi presenti in redazione
fra cui spiccano Enrico Letta, Tommaso Padoa Schioppa, Mario Monti e Giuliano Amato.


Si potrebbe continuare per pagine ma per adesso basta così, ho voglia di dire la mia. Quelli qui sopra sono fatti facilmente verificabili al di là dei miei riferimenti. C’è forse la prova che Grillo sia controllato? No, ma ci sono una sterminata serie di indizi che fanno capire come mai Grillo abbia smesso di fare nomi e cognomi oltre all’usuratissimo Silvio Berlusconi.

Il potere negli ultimi 20 anni si è dedicato ad attaccare non solo il libero pensiero, ma la possibilità stessa della sua formazione. In questi anni, la
libertà del giornalista, come del politico di quartiere fino all’uomo comune è coincisa con la possibilità di scegliere un opinione e sostenerla. L’opinione andava espressa in rigoroso politichese, la Lingua del diritto alla parola, la quale basa la sua sintassi su definizioni mai del tutto chiarite. Ed è questo il bello, i Maestri di tale linguaggio, dibattendo continuamente sulle definizioni, relativizzano il senso della parole a seconda del proprio dialetto (guerra umanitaria, missione di pace, non violenza e così via…) separandoci e unendoci a secondo delle contingenze, raggiungevano lo scopo di mantenerci in uno stato di fideistica confusione.

Questa tecnica ha sostenuto il sistema nell’era Berlusconi, in cui ci si confortava ascoltando e sostenendo il Sub comandante Bertinotti, Gandi Zanotelli, Moretti, fino ai turbolenti Casarini&Caruso. La democrazia era malata e noi, astratta società (in)civile ne eravamo la cura. Il gioco ha tenuto, anche grazie l’implicita convinzione che il marcio stesse solo nell’altrui parrocchia.

Man mano che il gioco volgeva al termine, causa sputtanamento collettivo, i vecchi politicanti venivano sostituiti sulla scena da un piccolo ma rumoroso gruppo di figuranti, estremo baluardo della perduta capacità di parlare potabile. Travaglio, Grillo, Luttazzi, Biagi, Santoro, Guzzanti, Ferrara, Sofri, Feltri, nuova entrata Saviano  e i radicali in coro ndr, 
ognuno con le proprie capacità e interessi da difendere hanno di fatto gestito il sospetto che questa democrazia tanto sana non fosse.

Cavalli di battaglia del nascente controllo dello spirito, Santoro/Travaglio e Grillo, entrambi informatissimi, sembrano voler capovolgere il vecchio sistema comunicativo basato sull’interpretazione o su uno schema preconcetto. Il primo pacato riflessivo e tagliente, il secondo rumoroso trascinatore di popolo, sorreggono la foglia di fico che non permette di dire “il re è nudo”.
 
 

Ancora una volta il vecchio schema, la democrazia è malata e noi società informata ne siamo la cura. Solo che questa volta il meccanismo è più sottile. Essendo impossibile arrestare del tutto l’accesso alle informazioni l’unica soluzione praticabile per mantenere lo zeitgeist è quella di far “emergere” delle guide che ci proteggano e indirizzino nel mare tempestoso di internet.

Persone evidentemente più competenti di noi, che ci sappiano proteggere dalle “bufale” e che sappiano coordinare il risveglio, indicandoci un nemico da combattere, trasformando il nostro bisogno di cambiamento in conflitto, odio, divisione.

Il problema, evidentemente, non sono “loro” che continuano a fare il loro mestiere ma noi e le nostre insicurezze, la nostra abitudine a seguire il capo. Bisogna abbandonare tutti i pregiudizi, riscoprirci ignoranti e soprattutto sviluppare il cuore. Porsi quelle domande tanto stupide da essere tacciate di infantilismo, perseguire le possibilità di un mondo migliore a partire dal proprio quotidiano, cogliere gli spunti di riflessione validi da ovunque essi provengano. Anche da Grillo e Travaglio. Senza pregiudizi ne sogni messianici.

E’ evidente che non sarà odiando che verremo fuori da quest’inferno.


Post Scriptum:
Palazzo D’Avalos ore 15:30 – 17:00 12 settembre 2008

ECONOMIA: LA PRIORITA’ DEL PAESE
Moderatore: Enrico Sasson, Dir. Harward Business Review Italia
Relatore
IDV: On. Massimo Donadi 

Ce ne sono altri di incontri con IdV moderati da Sassoon. Perchè proprio lui, con tutti i giornalisti che ci sono?
Eccone un altro su
radio radicale, organizzato proprio da IdV, che, caso strano, invita Sassoon a moderare. Nell’incontro si sbandiera come al solito il rapporto di Freedom House sulla libertà di stampa in Italia.
Organizzatori:
L’Italia dei Valori (…)

Enrico Sassoon, giornalista, Amministratore delegato di StrategiQs Edizioni Srl e Amministratore delegato dell’American Chamber of Commerce in Italy modera il dibattito

Gianroberto Casaleggio è stato segnalato ad incontri coi meetup, addirittura ci sono voci che lo vogliono a riunioni dell’IdV. Daniele Martinelli dice che è la casaleggio a selezionare i video che ha realizzato e a decidere se montarli sulla Rete. 

N. U.R.L. (Uniform Resource Locator) Tempo/min.
1 10.24
2 10.24
3 10.23

Fonte: Stampa Libera