Scritto da Andrea Succi
Domenica 27 Maggio 2012
Nome: Enrico. Cognome: Sassoon. Nazionalità: italiana. Segni particolari: discendente della famiglia Sassoon. Oltre a ricoprire prestigiose cariche ed essere primo partner della Casaleggio, è soprattutto Board Member dell’Aspen Institute Italia, think tank emanazione diretta del Gruppo Bilderberg. Vale a dire il medesimo gruppo di tecnocrati che sta sconvolgendo l’Europa e che ha piazzato il “suo” Mario Monti in capo alla Presidenza del Consiglio italiano. Come diavolo è possibile che Casaleggio, influencer di Grillo, permetta al suo membro più rappresentativo di sedere tra le fila dell’Aspen, insieme a figure quali lo stesso Mario Monti, Giulio Tremonti, John Elkann, Giuliano Amato, Fedele Confalonieri, i due Letta, Enrico e Gianni, Emma Marcegaglia, Cesare Romiti, Lorenzo Ornaghi e altri? In teoria dovrebbero essere "nemici", Casaleggio e gli aspeniani…
di Andrea Succi

Negli ultimi mesi, in particolare negli ultimi
giorni, tutti giù a raccontare vita morte e miracoli di Gianroberto
Casaleggio, la manina che scriverebbe i post più aggressivi, compresi
quelli epurativi nei confronti dei Cinquestelle non allineati, vedi
Tavolazzi, Favia e altri.
E mentre gli altri stanno lì a indicare la
pagliuzza Gianroberto noi siamo andati a fare le pulci alla trave
Sassoon, il più importante, autorevole, carismatico e potente
socio/partner della Casaleggio Associati. Per capire che non
scherziamo né millantiamo basta comparare il suo curriculum
professionale con quello degli altri soci/partner: a confronto sembrano
poppanti ancora da svezzare.

Nel 1974, quindi appena un anno dopo la prima laurea -
le altre due sono state conseguite in Scienze Politiche e Storia –
Enrico Sassoon mette piede nell’Ufficio
Studi della Pirelli, “allora considerato un think tank tra
i migliori d’Italia in campo economico”. Una carriera fondata
all’insegna dei think tank, dove le lobby economiche incontrano
il potere politico per decidere le sorti future di uno stato (o di un
insieme di stati). E deve averne fatta di strada il nostro
Sassoon se è vero com’è vero che nel tempo è diventato Board
Member e Presidente del Comitato Affari Economici dell’American Chamber
of Commerce in Italy, la camera di commercio americana in
Italia, “un ponte qualificato tra Italia e Stati Uniti con
un network di cinquecento soci che include il cuore del mondo produttivo
italiano, un gruppo di aziende ad alto tasso di internazionalizzazione
capace di rappresentare il 2% del PIL nazionale.”
Praticamente una super lobby di
multinazionali, banche e grandi gruppi che unisce le forze per
proteggere in maniera più efficace i propri interessi e che
promuove lo sviluppo dei rapporti commerciali tra Italia e USA. Per
rendere bene l’idea di quanto esteso sia questo cartello basta
leggere i nomi di alcuni dei gruppi presenti in
Amcham: Standard & Poor's, Philip Morris,
IBM, Microsoft, ENI,
Enel, Intesa San Paolo, Sisal,
Rcs Editori, Esso, Bank of
America, Coca Cola, Fiat, Fincantieri,
Finmeccanica, Italcementi, Jp
Morgan, Pfizer, Rai, Sky,
Unicredit…
Tutti i migliori/peggiori gruppi che hanno generato
la crisi economica in cui versiamo.
Enrico Sassoon, primo e più importante socio della
Casaleggio, siede fianco a fianco con certi personaggi. Che poi sono gli
stessi componenti dell’Aspen Institute Italia, think tank
tecnocratico, diretta emanazione del gruppo Bilderberg. Quando
il Sistema si organizza è capace di tutto: persino di creare un
Comitato Esecutivo Aspen formato – oltre che da Enrico
Sassoon della Casaleggio – anche da Mario Monti, John
Elkann, Romano Prodi, Giulio Tremonti, tutti componenti
italiani del Bilderberg.
Ora: come diavolo è possibile che la Casaleggio, a
detta di molti spin doctor e influencer di Grillo e del Movimento 5
Stelle, abbia il suo membro più importante all’interno di un Istituto
popolato da quelli che dovrebbero in realtà essere i nemici dichiarati
proprio di Grillo? Qual è la ragione per cui questo accade?
Le stranezze, purtroppo, non finiscono qui: a parte
il fatto che il dominio beppegrillo.it risulta intestato ad un certo
Emanuele Bottaro di Modena, e potrebbe trattarsi di un normale
prestanome (ma la trasparenza?), a destare sospetti è la
domiciliazione del gestore tecnico del dominio, Via Jervis 77 a Ivrea.
Lo stesso indirizzo della sede legale
Olivetti, gruppo Telecom Italia.
Cosa c’è di così strano?

C’è che Gianroberto Casaleggio, il secondo
socio per importanza della Casaleggio, fa partire la sua
avventura professionale proprio nella Olivetti, guidata
all’epoca da Roberto Colaninno, attuale presidente di Alitalia e padre
di Matteo, deputato Pd. Poi Gianroberto inizia la scalata sociale e
diventa amministratore delegato di Webegg, joint
venture tra Olivetti e Finsiel. A fine
giugno 2002 Olivetti cede la propria quota del 50% in
Webegg S.p.A. a I.T. Telecom S.p.A., che nel frattempo
partorisce Netikos Spa, dove il più famoso dei
Casaleggio partecipa al Cda con Michele Colaninno (secondogenito di
Roberto e presente nel Cda Piaggio). Questo fino al 2004, quando decide
di fondare la Casaleggio Associati, attuale editore di
Beppe Grillo, con altri dirigenti Webegg. Tra cui proprio Enrico
Sassoon.
La Casaleggio parte forte e chiude due contratti
importanti, prima con Grillo poi con l’Italia dei Valori, quest’ultimo
finito a male parole quando Di Pietro e De Magistris capiscono chi si
sono messi in casa. Grillo, invece, decide di continuare il suo percorso
di crescita con gli strateghi legati ai più noti gruppi di potere
italiani e non.
A questo punto le domande che sorgono sono tante: può
Grillo non sapere che Sassoon siede, fianco a fianco, con Monti,
Tremonti e gli altri? Può Grillo non sapere che la
gestione tecnica del suo dominio è domiciliata nella sede di un’azienda
legata al Gruppo Telecom, contro cui lui si è scagliato più e più volte?
Perché non si affranca da questi “maledetti” personaggi, che rischiano
di rovinare il lavoro sul territorio dei ragazzi del Cinquestelle?
Se risulta lampante a tutti quanto di buono - spesso
ma non sempre e a volte con modalità piuttosto ortodosse - riescano a
realizzare i "grillini", è altrettanto chiaro che dietro il faccione del
comico/politico genovese si nascondono personaggi ambigui e dai tratti
inquietanti. Tocca quindi ad elettori e componenti del Movimento
pretendere chiarezza. Prima che sia troppo tardi.
Fonte: Infiltrato.it