mercoledì 20 giugno 2012

Le bufale di Beppe Grillo

19/06/2012 - Il comico e politico del momento ha una lunga storia di passi falsi

Le bufale di Beppe Grillo
Il successo elettorale del movimento di Beppe Grillo e la tradizionale ostilità della politica nei confronti di chi si muove al di fuori degli schemi – specialmente in un momento nel quale la politica perde consensi e non governa – hanno già messo in moto noti meccanismi finalizzati a screditare il comico genovese e a indebolire il terreno sul quale si fondano le sue idee. 

Purtroppo per lui, però, è ben vero che di bufale ne ha raccontate tante nel corso della sua carriera, circostanza che presta il fianco alle affondate e agli attacchi degli avversari. Proprio qui su Giornalettismo s’era parlato di recente delle sue affermazioni contro l’esistenza dell’AIDS , vecchio cavallo di battaglia di migliaia di complottisti che spesso giocano sull’ignoranza della gente sull’argomento.

AIDS - In particolare, molte persone non sanno che cos’è esattamente l’AIDS e soprattutto non conoscono la differenza tra AIDS e HIV. Il virus responsabile della malattia è l’HIV (non esiste un “virus AIDS”) ed è per la precisione un “retrovirus”. L’HIV di per sé non uccide la persona infetta: ne attacca il sistema immunitario. L’AIDS è la sigla con cui è definita la situazione di immunodeficienza determinata dall’HIV. Dato che il sistema immunitario è quello che ci protegge dalle malattie causate da batteri e virus, sono queste malattie ad uccidere (così come potrebbero uccidere un individuo che non è mai stato infettato dall’HIV o un individuo che ha deficienze immunitarie di altra specie). Tra l’altro, dovendo sostenere l’inesistenza della malattia, i complottisti affermano anche l’HIV non è mai stato isolato e fotografato. Anche questo è falso

Per fortuna gli scienziati hanno lottato tenacemente contro l’HIV e l’AIDS ed è grazie al loro lavoro (e non certo a quello dei complottisti) che oggi la speranza di vita di un sieropositivo è diventata comparabile a quella media. Grillo però non ha parlato solo di AIDS ma anche di tanto altro, collezionando una serie di bufale davvero impressionante. Nello stesso spettacolo (Apocalisse Morbida, del 1998, facilmente reperibile su YouTube) in cui affermò l’inesistenza dell’AIDS, Grillo si scagliò anche contro le diagnosi precoci contro il cancro, sostenendo che fossero inutili e dannose. Fu un altro schiaffo alla scienza medica seria, che proprio grazie a questo tipo di diagnosi è in grado di salvare migliaia di vite umane. 

In un’altra circostanza, Grillo ha sostenuto l’esistenza di pomodori antigelo ottenuti mediante tecniche di manipolazione genetica (OGM) che avrebbero causato la morte di una sessantina di giovani allergici al pesce (il comico affermò che nei pomodori erano stati trapiantati elementi del DNA del merluzzo): la notizia era quasi del tutto inventata, perché i pomodori antigelo non sono mai entrati in commercio per cui nessun essere umano ha potuto cibarsene. 

Tutti ricorderanno la bufala della palla di plastica Biowashball che sostituiva il detersivo nelle lavatrici, fortemente sostenuta da Grillo e acquistata da milioni di persone. I test hanno dimostrato ciò che la logica e il buon senso avrebbero dovuto suggerire da soli: lavare con la biopalla o lavare solo con l’acqua produce lo stesso risultato

Nel 2001 Grillo sostenne che la scienziata Rita Levi Montalcini era una “vecchia puttana” che aveva ottenuto il Nobel grazie al supporto di una ditta farmaceutica. Probabilmente è stata la peggior caduta di stile di Grillo, in quanto la Montalcini si è guadagnata il Nobel grazie alle sue ricerche sul fattore di crescita delle cellule nervose (NGF), una vera e propria frontiera della medicina e fra le poche speranze di sconfiggere gravissime malattie come il morbo di Alzheimer e il morbo di Parkinson.

PROVE - C’è un articolo dell’Espresso che sintetizza in maniera molto efficace non solo le bufale, ma anche tante altre affermazioni infelici fatte da Grillo. D’altro canto, è necessario tenere a mente che Beppe Grillo è un comico. Così come si concedono licenze poetiche e artistiche a chi scrive romanzi, dipinge e scolpisce, allo stesso modo è giusto riconoscerle a chi fa comica e satira. Il problema nasce quando l’opera artistica viene presa sul serio e posizionata in un contesto che non le appartiene. E’ successo anche con Dan Brown e il suo romanzo Codice Da Vinci, che raccontava una storia in gran parte di assoluta fantasia, arricchita di particolari inventati di sana pianta e del tutto lontani dal vero, che pure diventò una specie di libro rivelazione su grandi misteri e segreti della Chiesa e del Vaticano che nella realtà non sono mai esistiti.

Grillo ha attirato e coagulato intorno a sé, probabilmente senza nemmeno volerlo,  la rabbia, l’insoddisfazione, la frustrazione e l’esasperazione di milioni di italiani [Nota di Controgrillo: Era tutto voluto e non certo per gli scopi propagandati da Grillo e Casaleggio. Non bisogna giudicare le persone in base a una loro presunta buonafede, ma in base alle loro azioni e ai fatti.] ai quali ha dato qualcosa che evidentemente nessuno riesce più a dare: la speranza di cambiare [Nota: Peccato sia una falsa speranza]. Viviamo in un paese che non riesce a migliorare (non dal punto di vista industriale ed economico, ma dal punto di vista socioculturale). Nel 2012 ancora parliamo di secessione tra Nord e Sud, ancora dobbiamo fare i conti con la corruzione e l’evasione fiscale, ancora soffriamo di un sistema giudiziario lento e inefficace, ancora ci confrontiamo con opere pubbliche mai completate e problemi pluri decennali mai risolti.

CRITICA - Non ha senso, quindi, criticare gli italiani per il fatto che stanno affidando (o quanto meno molti di loro affiderebbero) responsabilità politiche a un movimento nato dai discorsi di un comico che ogni due parole spara tre bufale. Anzi, forse è meglio che finisca così, piuttosto che si ripeta quanto accaduto in passato, quando a sollevare le masse c’erano i personaggi che infilarono l’Europa nella Seconda Guerra Mondiale. 

Ciò di cui ci dobbiamo preoccupare non è la presenza di Grillo, ma l’assenza di qualcuno capace di rappresentare un’alternativa reale. A giudicare da ciò che si vede in giro, è inevitabile concludere che Grillo non è certamente una cosa buona, ma tuttavia rappresenta il male minore.  E’ questa considerazione che spinge tanti milioni di italiani – che non sono certo fessi e non dimenticano che Grillo è solo un comico – a dargli il proprio voto. [Nota: Grillo è esattamente lo stesso male della vecchia politica o di un Berlusconi. Non è affatto una alternativa. Di base, tutto rimarrà uguale. 
Anzi con una vittoria del M5S, in mano a lui e Casaleggio, si sarà ottenuto l'obiettivo di distruggere ulteriormente la democrazia rappresentativa (a quello serve la retorica contro i partiti), con grande gioia delle imprese del grande business, clienti di Casaleggio Associati, che potranno incrementare ulteriormente i loro affari, senza ostacoli come partiti o forze d'opposizione che possano essere considerati credibili e quindi votabili dalla gente comune. 
Gli uomini legati a queste imprese, clienti della Casaleggio Associati, entreranno nei consigli comunali o persino come sottosegretari a un futuro  governo, mentre gente di facciata, totalmente incompetente (il "nuovo che avanza", i giovani) verrà manipolata e indottrinata, poi candidata e fatta votare. 
In pratica i poteri economici che infilano i loro uomini nei posti chiave dell'amministrazione pubblica nel loro interesse e non in quello dei cittadini potranno continuare a farlo. In pratica come adesso, ma persino peggio].

NUMERI - Le adesioni a Grillo non sono altro che questo, e la conferma rinviene dai numeri. In tutta Italia gli iscritti ai vari gruppi affiliati a Beppe Grillo (e da questo riconosciuti) erano fra le 60 e le 100 mila persone al 31 dicembre 2011. Una cifra significativa, ma ben lontana dagli inquietanti milioni e milioni che qualcuno adombra. Sono numeri da tifoseria, da fan per un concerto, niente di paragonabile a una vera forza politica. Segno che gli italiani protestano ma stanno ancora con i piedi per terra. E in fin dei conti, non dimentichiamoci che i politici “veri” hanno raccontato bufale certamente non inferiori, né numericamente né qualitativamente, a quelle di Grillo.

Fonte: Giornalettismo