domenica 17 giugno 2012

Lo yogurt che sa di latte

domenica 10 giugno 2012


Scrive oggi il blog di Grillo: «Ognuno vale uno, ma chi non partecipa vale zero».
Ebbene sì, caro Grillo, chi non partecipa al voto vale zero. E chi partecipa?
Per oltre 50anni, dal 18 aprile 1948, decine di milioni d’italiani hanno votato PCI, senza che questo partito abbia espresso un governo, o almeno un ministro. Al massimo ha “influenzato”, ma chi comandava erano altri. Se gli ex PCI sono voluti entrare in un governo hanno dovuto cambiare il proprio nome e la propria ragione politica, giusta o sbagliata che fosse. Con alla guida un democristiano di nome Romano Prodi.
Il signor Q, al quale tu Grillo alludi, si trova in quelle condizioni non perché non va a votare, ma proprio perché con il voto ci troviamo nelle note condizioni odierne. Ora governano, per interposta persona, ma con i voti del parlamento, gli ex del Pci assieme agli ex democristiani, con gli ex fascisti e le truppe cammellate di tal Berlusconi.
E tuttavia le decisioni le prendono a Francoforte, Berlino, Washington, nelle banche, in Vaticano e nelle altre cosche e nelle congreghe paramassoniche, dappertutto tranne che in parlamento, dove sono semplicemente formalizzate.
Caro Grillo, capisco la tua posizione attuale, il tuo bisogno di suonare la campana a raccolta, ma non sono morti solo questi partiti, non è marcio solo questo sistema, è che nell’insieme, nella situazione storica data, noi comuni mortali non contiamo un cazzo con il nostro voto. Il tuo Movimento potrebbe raggiungere anche la maggioranza assoluta in parlamento, ma il giorno dopo dovrebbe fare i conti, per pagare pensioni e stipendi, con i centri di potere di cui sopra. Il tuo Movimento servirebbe solo per lucidare l’argenteria.
Scriveva Luigi Pintor nel suo ultimo editoriale:
Noi facciamo molto affidamento sui movimenti dove una presenza e uno spirito della sinistra si manifestano. Ma non sono anche su scala internazionale una potenza adeguata. Le nostre idee, i nostri comportamenti, le nostre parole, sono retrodatate rispetto alla dinamica delle cose, rispetto all'attualità e alle prospettive.
Non ci vuole una svolta ma un rivolgimento. Molto profondo.
Ebbene, caro Grillo, sei per un rivolgimento molto profondo, ma dubito che si tratti dello stesso rivolgimento al quale alludeva Pintor. Soggettivamente tu sei una brava persona, ma affermi cose che quando non sono reazionarie, sono conservatrici. Ne ho già scritto in questo blog.