domenica 10 giugno 2012
Scrive
oggi il blog di Grillo: «Ognuno vale uno, ma chi non
partecipa vale zero».
Ebbene
sì, caro Grillo, chi non partecipa al voto vale zero. E chi
partecipa?
Per
oltre 50anni, dal 18 aprile 1948, decine di milioni d’italiani hanno
votato
PCI, senza che questo partito abbia espresso un governo, o almeno un
ministro. Al
massimo ha “influenzato”, ma chi comandava erano altri. Se gli ex PCI
sono
voluti entrare in un governo hanno dovuto cambiare il proprio nome e la
propria
ragione politica, giusta o sbagliata che fosse. Con alla guida un
democristiano
di nome Romano Prodi.
Il
signor Q, al quale tu Grillo alludi, si
trova in quelle condizioni non perché non va a votare, ma proprio perché
con il
voto ci troviamo nelle note condizioni odierne. Ora governano, per
interposta
persona, ma con i voti del parlamento, gli ex del Pci assieme agli ex
democristiani, con gli ex fascisti e le truppe cammellate di tal
Berlusconi.
E
tuttavia le decisioni le prendono a Francoforte, Berlino, Washington,
nelle
banche, in Vaticano e nelle altre cosche e nelle congreghe
paramassoniche,
dappertutto tranne che in parlamento, dove sono semplicemente
formalizzate.
Caro
Grillo, capisco la tua posizione attuale, il tuo bisogno di suonare la
campana
a raccolta, ma non sono morti solo questi
partiti, non è marcio solo questo sistema,
è che nell’insieme, nella situazione storica data, noi comuni mortali non contiamo un cazzo con il nostro voto.
Il tuo Movimento potrebbe raggiungere anche la maggioranza assoluta in
parlamento, ma il giorno dopo dovrebbe fare i conti, per pagare pensioni
e
stipendi, con i centri di potere di cui sopra. Il tuo Movimento
servirebbe solo
per lucidare l’argenteria.
Scriveva
Luigi Pintor nel suo ultimo editoriale:
Noi facciamo molto affidamento
sui movimenti dove una presenza e uno spirito della sinistra si
manifestano. Ma
non sono anche su scala internazionale una potenza adeguata. Le nostre
idee, i
nostri comportamenti, le nostre parole, sono retrodatate rispetto alla
dinamica
delle cose, rispetto all'attualità e alle prospettive.
Non
ci vuole una svolta ma un rivolgimento. Molto profondo.
Ebbene,
caro Grillo, sei per un rivolgimento
molto
profondo, ma dubito
che si tratti dello stesso rivolgimento al quale alludeva Pintor.
Soggettivamente
tu sei una brava persona, ma affermi cose che quando non sono
reazionarie, sono
conservatrici. Ne ho già scritto in questo blog.