domenica 17 giugno 2012

Dossier Beppe Grillo (2008)

Dossier Beppe Grillo

NOTA BENE: A scanso di equivoci, io non ho scritto/riportato tutto quel che seguirà nè per gloria personale, nè per fare gli interessi di chicchessia (Pascucci, Veltrusconi, ecc.), nè perchè sono antipatico. Non ho infangato e non voglio infangare il nome di nessuno; voglio solo lasciare una traccia di riflessione, ma sta a voi ragionare con la vostra testa.

 Quello che segue è un insieme di fatti; nessuna conclusione viene azzardata, anche perchè a volte la realtà supera la fantasia e anche il solo ammetterlo è difficile da accettare. L’unica cosa che vi posso dire è: tenete bene gli occhi aperti, leggete il blog di Grillo ma approfondite, criticate, fatevi LA VOSTRA OPINIONE, e se avete delle battaglie da portare avanti fate sì che siano le VOSTRE battaglie, non quelle di Grillo o di Pascucci.

Detto questo, armatevi di Santa Pazienza (e due tazze di caffè) e continuate a leggere.

Avevo detto che avrei parlato di Grillo, ora parlo. In questa prima parte si parlerà dei personaggi che stanno sotto Grillo…

Quello che segue NON è farina del mio sacco, dove possibile ho messo link alle fonti, comunque si ringrazia Michele Morini, Utopico e Marcello Pamio per le loro ricerche (e se ho dimenticato qualcuno ditemelo!).

Chi è Gianroberto Casaleggio?

È lui il manager che ha persuaso Grillo dell’utilità della Rete. La società che presiede, la Casaleggio Associati, ha l’obiettivo dichiarato di «sviluppare in Italia la cultura della Rete».

E ha creato e gestisce, tra le altre cose, non solo il blog di Beppe Grillo, la distribuzione di tutti i suoi gadget, ma ha anche ideato, secondo indiscrezioni, lo stesso V-Day!

Gianroberto Casaleggio inizia la sua carriera nell’Olivetti di Roberto Colaninno, poi diventa amministratore delegato di Webegg, joint venture tra Olivetti e Finsiel, a fine giugno 2002 Olivetti cede la propria quota (50% del capitale) in Webegg Spa a I.T. Telecom Spa, che nel 2000 ha dato vita a Netikos Spa dove Casaleggio fa parte del CdA con Michele Colaninno (secondogenito di Roberto e presente nel CdA Piaggio), poi nel 2004 chiude e passa con altri dirigenti Webegg a fondare nel 2004 la Casaleggio Associati.

Nel Gennaio 2005 parte il blog di Beppe Grillo.

Chi sono i soci della Casaleggio Associati, editore del blog di Grillo?

La Casaleggio Associati viene fondata il 22 Gennaio 2004 da Enrico Sassoon, Gianroberto Casaleggio, Luca Eleuteri, Davide Casaleggio e Mario Bucchich.
  • Gianroberto Casaleggio, già Amministratore Delegato e Direttore Generale della Webegg
  • Luca Eleuteri, tra il 2000 e il 2003 lavorava nella Direzione Generale di Webegg
  • Mario Bucchich, fino al settembre 2003 è stato Responsabile Comunicazione e Immagine del Gruppo Webegg
  • Enrico Sassoon, entra il 15 gennaio 2001 nel Consiglio di amministrazione di Webegg
Come già accennato, 4/5 dei soci della società editrice del sig. Grillo (tutti meno Davide Casaleggio) hanno ricoperto importanti incarichi alla Webegg, come Maurizio Benzi, Marketing di Webegg e organizzatore dei Meetup di Grillo a Milano.

Cos’è la Webegg?

Webegg Spa è un gruppo multidisciplinare per la consulenza delle aziende in Rete. Era controllata per il 59,8 % da I.T. Telecom Spa (controllata a sua volta al 100% da Telecom Italia). Poi, nel luglio 2004, I.T. Telecom Spa sigla un accordo con Value Partner Spa per la cessione del pacchetto azionario detenuto in Webegg Spa, pari al 69,8% del suo capitale, al prezzo di 43 milioni di euro, il restante 30,2% è posseduta da Finsiel (79,5% Telecom Italia). In seguito alla fusione con VP Web e VP Tech è nata Value Team, gruppo che possiede anche Netikos attraverso la fusione con la controllante Etnoteam.

Un breve ripasso su Roberto Colaninno

Roberto Colaninno nel 1996 viene nominato amministratore delegato di Olivetti.
In quegli anni trasforma l’azienda da una società di computer in una holding di telecomunicazioni creando Infostrada e Omnitel.

Nel 1999 lancia una offerta pubblica di acquisto (OPA) su Telecom Italia, fino ad oggi la più grande operazione di acquisizione mai operata in Italia. Come soci dell’operazione ha un gruppo di imprenditori bresciani guidati da Emilio Gnutti.

L’operazione riesce, però crea un grosso debito in Telecom che non riesce a risanare, facendo sprofondare la società di telecomunicazione.

Nel 2001 vende la Telecom a Pirelli (Marco Tronchetti Provera) e Benetton (famiglia Benetton).
“Olivetti stima che 13.000 persone nella telefonia fissa siano di troppo e si aggiungono alle 6.000, impegnate in altre attività del gruppo, che Telecom sta già spingendo a uscire” (Il Sole 24 Ore, 22-5-99).
Letto bene? 19.000 licenziamenti!

Tiriamo le somme!

Gianroberto Casaleggio, l’uomo dietro Grillo, ha avuto rapporti con i Colaninno. E prima di lavorare in proprio è stato in una società controllata da Telecom Italia, la Webegg.

Nondimeno Grillo attacca Gnutti-Colaninno (Mr. 19.000 licenziamenti) e soprattutto Provera (prode skipper con l’hobby delle scatole cinesi…).

La share action che scopo ha? Beppe Grillo scrive al neo a.d. Bernabè che nel 2008 sarà pronto con la share action, ma a far che??? Non è un po’ strano che il suo editore sia così attaccato all’argomento Telecom?

Oltre il sig. Casaleggio…

Nel 2004 la Casaleggio annuncia la partnership con Enamics, una società statunitense fondata nel 1999, leader del Business Technology Management (BTM).

La Enamics ha come clienti potenti corporation del calibro di: Pepsico, JP Morgan, Northrop Grumman, US Department of Tresury (Dipartimento del Tesoro USA), BNP Paribas, American Financial Group, ecc.

Tra le società citate, quella che più interessa è la banca d’affari JP Morgan, perché rientra nell’impero dei Rockefeller, famiglia nota per essere uno dei più ricchi ed influenti gruppi di potere, per la filantropia paraculistica, e meno noti per le loro idee sulle razze e sul controllo demografico, e per gli strani progetti cui partecipano insieme agli amiconi Bill Gates e Monsanto.

Di società segrete ne parla incredibilmente Beppe Grillo quando cita il Gruppo Bilderberg, quindi su questo argomento c’è una strana identità di vedute con me.

Siete stanchi? Non avete ancora scoperto tutto!

La mission di Casaleggio Associati:

“L’obiettivo della società è di sviluppare in Italia una cultura della Rete attraverso studi originali, consulenza strategica, articoli, libri, newsletter, seminari e con la creazione di gruppi di pensiero e di orientamento.”

E come afferma sul proprio sito:

“Casaleggio Associati dispone di competenze specifiche sulla Rete, tramite i suoi soci ed affiliati; della conoscenza del territorio di applicazione, dovuta ai Rapporti e ai Focus di settore; delle tendenze e delle best practice, grazie al network di partner statunitensi.”

Sembra proprio che Casaleggio si avvalga dell’esperienza americana; un esempio di azienda modello di marketing è la Bivings Group, nota per i clienti importanti, tra cui JP Morgan e Monsanto. La Monsanto dopo clamorosi fallimenti nel tentativo di spianare la strada all’ingresso degli OGM nel mercato si è affidata a Bivings Group con eccellenti risultati. Come ha fatto la Bivings è spiegato in questo eccezionale articolo (da leggere!).

Per chi è troppo fuso dal mio post posso dire che si è avvalsa di personaggi fasulli (fake persuaders), dipendenti della Bivings (smascherati!) che andavano nei forum e scrivevano messaggi ‘disinteressati’ a favore della Monsanto e contro ricercatori che avevano scritto un articolo su Nature in cui affermavano che il mais messicano di produzione locale era stato contaminato, da una distanza molto grande, da polline geneticamente modificato. Un macigno per i colossi del bio-tech che stavano cercando di convincere Messico, Brasile e Unione Europea ad abolire l’embargo sulle sementi OGM.

Cosa provocarono i commenti di questi fake? Fecero RITRATTARE Nature (prima volta in 133 anni!), la quale scrisse che l’articolo non doveva essere pubblicato. Possibile??? Sì, questa è una tecnica di ‘marketing virale’: si inventano fake che scrivono cose volutamente tendenziose per influenzare la gente indecisa che si schiera dalla loro parte pensando che <<se più di una persona la pensa così allora sarà vero!>>. E così via in maniera esponenziale come una vera infezione di massa!

Questa è la definizione tratta da Wikipedia:

“Il marketing virale è un tipo di marketing non convenzionale che sfrutta la capacità comunicativa di pochi soggetti interessati per trasmettere il messaggio ad un numero esponenziale di utenti finali.
È un’evoluzione del passaparola, ma se ne distingue per il fatto di avere un’intenzione volontaria da parte dei promotori della campagna.”

Curiosità

I blog di Beppe Grillo e Antonio Di Pietro sono entrambi gestiti dalla Casaleggio Associati.
Cito le parole di Giacomo Castellano:

“[...] gl’indirizzi dei gestori tecnici dei domini beppegrillo.it e antoniodipietro.it risultano tuttora domiciliati in via Jervis 77 a Ivrea, stesso indirizzo della sede storica di Olivetti.
Il fatto curioso è che i domini olivetti.it e olivetti.com risultano appoggiati al gestore tecnico TELECOM ITALIA, domiciliato a Taranto…”

Prossimamente…

Ora bisognerà spiegare perchè Casaleggio potrebbe rifarsi a questo modello di marketing e contestualmente parlare della strategia di comunicazione di Grillo…
E magari aggiungo anche le mie considerazioni personali…

Le strane frequentazioni di Enrico Sassoon

Se cercate su Google il nome Enrico Sassoon (ricordate chi è?) troverete un sacco di belle cose.

Sicuramente non è uno che sta con le mani in mano: giornalista professionista, laureato in Economia e Commercio ed in Scienze Politiche, ha lavorato per l’Ufficio Studi Pirelli, ed è stato per 26 anni nel gruppo Il Sole 24 Ore, ma mi hanno colpito molto due degli incarichi che attualmente ricopre.

Il primo è quello di Direttore Responsabile della rivista Affari Internazionali. Perchè mi interessa molto? Perchè basta che guardiate chi è nel Comitato di Redazione di tale rivista:
Ed è pure mooolto interessante spulciare i nominativi del Comitato Editoriale (scandire con degli ‘olè’ please!):
Già che ci siete guardate pure l’organigramma dell’Iai, Istituto Affari Internazionali, il promotore della rivista suddetta.

Ma aspettate, aspettate!
Il secondo ruolo di Sassoon che interessa particolarmente, visti i rapporti che lo porta ad avere con certi personaggi, è quello di membro del Board of Directors dell’American Chamber of Commerce in Italia (abbreviato AmCham).

“AmCham ha lo scopo di sviluppare e favorire le relazioni economiche tra gli Stati Uniti d’America e l’Italia, di promuovere e tutelare gli interessi dei propri associati nell’ambito dell’attività di business tra i due Paesi e di diffondere tra i propri associati le informazioni relative alla propria attività.”
“Il Board di AmCham è composto da personalità di alto profilo internazionale del mondo delle imprese e delle istituzioni che determinano gli orientamenti programmatici e amministrativi dell’American Chamber of Commerce in Italy.”

E chi trovo, oltre a Sassoon (presente come a.d. di StrategiQs Edizioni Srl), in questo Consiglio Direttivo?
  • Umberto Paolucci, Vice Presidente Microsoft Corporation
  • Gian Battista Merlo, Presidente e Amministratore Delegato ExxonMobil Mediterranea Srl
  • Gianmaria Donà dalle Rose, Amministratore Delegato Twentieth Century Fox Home Entertainment Italia Srl
  • Massimiliano Magrini, Country Manager Google Italia
  • Luciano Martucci, Presidente e Amministratore Delegato IBM Italia Spa
  • Pietro Modiano, Presidente Banca IMI Spa
  • Gina Nieri, Consigliere di Amministrazione Mediaset Spa
  • Maria Pia Pierdicchi, Direttore Generale Standard & Poor’s
  • Massimo Ponzellini, Presidente Impregilo Spa
  • Cristina Ravelli, Country Legal Director The Walt Disney Co. Italia Spa
  • Dario Rinero, Presidente e Amministratore Delegato Coca-Cola HBC Italia Srl
  • Cesare Romiti, Presidente Onorario RCS Editori Spa
Ma come? Grillo, che sputa fuoco e fiamme su Romiti e il Corriere della Sera, si appoggia ad una società di marketing con un socio che siede ad un tavolo con Cesare Romiti???
Ma Grillo lo sa tutto questo??? Informatelo!!! 

La cosa che ho capito in questi giorni è che Grillo viene visto bene da tantissimi, che lo seguano assiduamente oppure no. Non vedo nulla di male in ciò che fa Grillo, ma vorrei esporre un punto di vista diverso riguardo alla sua attività politica (visto che tratta temi di rilevanza pubblica), anche alla luce dei fatti che ho citato nei due post precedenti.

Quelli che leggono questi fatti tendono a minimizzare, a dire che Casaleggio ha molti clienti e che Grillo è solo uno di questi e non centra nulla con le attività dei soci della Casaleggio.

A me sembra che questo accanimento su Telecom da parte del blog non sia proprio estraneo a queste vicende, visto che ora non se ne parla più.

Telecom Italia guidata da Provera era un colabrodo che perdeva aziende a destra e manca, ora è uno scheletro. Ora che il ‘Tronchetto’ se n’è andato va tutto bene, non c’è più nessun bisogno di parlare dei problemi della Telecom. Missione compiuta!

ORA VA TUTTO BENE!
 
Telecom, costruita con le tasse di generazioni di italiani, parole di Grillo, è in mani straniere, ma non è un problema. I piccoli azionisti non hanno nessuna rappresentanza, ma non è un problema. Grillo non ha ancora detto che cosa vuole fare in vece di coloro che gli hanno firmato la delega, ma non è un problema. Buora siede sempre lì, ma ora per Grillo (che fino a qualche tempo fa chiedeva le sue dimissioni) non è più un problema.

L’argomento attualmente in voga è quello del finanziamento statale ai giornali e delle liste civiche.
Giustissimo, i giornali sono politicizzati e dare soldi due volte ai partiti (prima ai partiti stessi e poi ai giornali di partito) oppure a riviste di dubbia utilità sociale mi pare francamente troppo. Ma anche qui si scopre che uno dei soci della Casaleggio siede ad uno stesso tavolo con Romiti. E questo è strano visto che Grillo ha sempre attaccato il Corriere della Sera. Non puzza un pochino ‘sta cosa?

Supponiamo che Grillo non sappia nulla di tutto questo (il che mi pare decisamente strano visto il suo acume), allora bisogna informarlo! Se invece Grillo sa…

Io sono d’accordo con molte cose che dice Grillo e molti si stanno sensibilizzando al tema della ricerca di forme di democrazia più diretta, al problema dei rifiuti, dell’informazione spesso manipolata, eccetera. Tutto questo grazie alla capacità comunicativa di Grillo, alle sue frasi sintetiche e forti, alla sua decisione, alla sua semplificazione che fa vedere a chi legge una situazione meno complessa di quello che è, e lo spinge a prendere una posizione in maniera ferma. Tutto questo sa un po’ di populismo, ma sembra a fine di bene.

Mi spiace che argomenti molto più pesanti, come l’enorme spesa nell’apparato militare (avvallata da TUTTE le forze politiche, ‘comunisti’ inclusi), o il signoraggio bancario [Nota di Contro Grillo blog: Il signoraggio, così come raccontato da varie organizzazioni neofasciste e personaggi come Pascucci, è un'autentica bufala. Per approfondire vedi EconoLiberal (qui e qui) e Paolo Barnard Il più grande crimine], non siano oggetto dell’agenda dello staff di Grillo.

Sul primo tema vi basti sapere che se cercate qualcosa sul blog di Grillo al riguardo non troverete NULLA. Come? Ne parlano molti altri attivisti e lui niente? Non era lui che chiedeva a gran voce al Presidente della Repubblica di farla finita con l’occupazione irachena? E ora? La Finanziaria 2008 stanzia 23,3 MLD. di euro per la Difesa, 11% in più rispetto all’anno scorso, e lui neanche una riga??? Abominevole, visto che tutto questo è successo sotto un governo di ‘centrosinistra’! In confronto Berlusconi è un pacifista!

A titolo di esempio, l’Italia sta finanziando coi nostri soldi un mega progetto americano (insieme ad altri 6 paesi) per la realizzazione di un caccia-bombardiere (il Joint Strike Fighter) capace di trasportare testate nucleari, di cui si vorrebbero acquistare 131 esemplari. Grillo non lo sa questo?!
Grillo, ma ci sei o ci fai?

Sul signoraggio troppo da dire e molto da discutere, ma che si sia d’accordo o meno non è possibile che non si possa commentare i post di Grillo usando il termine ‘signoraggio’ senza venire censurati, salvo per brevi periodi di libertà provvisoria!

Dove sta la democrazia e la libertà di parola con cui Grillo si sciacqua la bocca?
Se queste sono le premesse…

Per chi volesse saperne ancora riporto un articolo di Sandro Pascucci dove si parla anche dei Meetup di Beppe Grillo.

Fonte: Informatevi

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