Ditemi che non è vero
stiamo scherzando? oggi è forse carnevale? è il 1 aprile? ma dabòn???? oh gesù gesù gesù, aiutaci tu.
intanto che c’erano alla moneta potevano dare il nome di “siochet”.
dalla lega a M5s il passo è breve anche come moneta
stampiamone 20 camion così paghiamo il miliardo di debiti fatto da Ubaldi..
è una comica.
incredibile. perchè non propongono ai negozi di fare lo sconto a chi parla correttamente in dialetto ?
Non ci puoi pagare i dipendenti quindi è totalmente inutile.
Capisco benissimo l’intento, il funzionamento e gli obiettivi, ma ha un grosso difetto,che si può solo usare per gli scambi ma nnon ci si possono pagare i dipendenti….chiedo al commercinte che vi aderisce….se prima incassava 100 euro, ora incasserà 60 euro e 40
scec…come lo paga un dipendente che gli costa 50….cosa gli rimane 10 euro e 40 di carta straccia.
Nel lungo periodo creerà problemi….grossi
Con quali soldi vengono stampati questi “buoni” ??
Le lire le stampava la ZECCA di Stato, gli “scec” chi li conia? LA PIATTOLA?
Ottima maniera per fare del nero.Il 20% in scec non appare su alcun documento fiscale,diamo una mano agli evasori che ne hanno bisogno.
Secondo me farà aumentare i prezzi.
All’inizio i commercianti daranno gi scec, un pò come i buoni sconto, poi quando dovranno rivalersi degli scec che danno alzeranno la parte “euro”.
E se poi sei pieno di scec e nessuno te li prende più?
Mi sono informato e sono inorridito ancora di più.
io voglio i ticket restaturant
Mamma mia ma é uno scherzo ??? E’ una candid camera ? Scherzi a parte ? Con tutti i problemi che abbiamo ed anche piu’ seri, questi qua pensano agli scec !!!
mi sembra “una TAVANATA GALATTICA!!!!”
@Mario:
Chi garantisce che il commerciante non aumenterà i prezzi? Semplicemente il mercato, se i suoi prezzi saranno concorrenziali grazie anche all’accettazione dei Buoni Locali, allora le sue entrate aumenteranno, se invece i suoi prezzi saranno più alti nonostante i Buoni allora nessuno avrà la convenienza a comprare da lui.
mammamia che boiata. aiuto.
ahahahahaahahahahah!!!
mi sembra proprio quello di cui ha bisogno questa città in questo momento…
ma se iniziaste a governare sul serio non sarebbe meglio??
In realtà pare non ci sia evasione fiscale, perchè quando uno cambia gli euro con gli scec effettua un operazione lecita (come cambiare euro con dei buoni pasto), se chi cede gli scec registra l’operazione e paga le tasse su di essa non vi è evasione. Questo perchè gli scec si configurano defacto come dei buoni sconto generalizzati.
http://dgil.uz/2012/01/14/luoghi-comuni-sulle-monete-complementari/
Detto questo è ovvio che il problema degli scec è nella reversibilità, tu paghi 10 euro e ti danno 10 scec, con cui non puoi più avere 10 euro. Non ho però idea di dove finiscano i 10 euro originali, probabilmente servono per la gestione dell’organizzazione.
non capisco, se il con-cambio e 1.1 dove la convenienza?
esistono già tessere di associazione che garantisco nei negozi aderenti sconti o la stessa carta di credito del banca monte x le famiglie .
chi ci guadagna dietro questo circuito?
Ma cos’è questa pagliacciata? Ma lo sanno che siamo al limite della falsificazione? Ma quanto costa stampare questa presunta moneta di cambio 1:1 con l’euro? Siamo veramente al ridicolo. Come le affermazioni dell’assessore: “Non ho mai rilasciato dichiarazioni al quotidiano – dice – le frasi che mi si attribuiscono sono corrette, ma non le ho dette io”. Cioè riconosce che gli sono state attribuite delle frasi ma non le ha pronunciate? Nemmeno berlusconi avrebbe fatto di meglio. Con tutti i problemi della città ci perdiamo in queste scempiaggini? Povera Parma e povera Italia…
In poche parole immetete (non so quanto legalmente) moneta in circolazione che non può essere cambiata (fuori dal comune di Parma chi li accetta?) credendo che così si aumenta il potere di acquisto? Ma se il cambio è 1:1 vuol dire che per avere 10 scec devo dare 10 euro quindi il beneficio è zero. E chi li emette? Ma ci rendiamo conto che ci sono delle leggi che regolano e tutelano la circolazione del denaro? Già in un commento si dimostra l’inutilità di questa cosa (cito testualmente: “Semplicemente il mercato, se i suoi prezzi saranno concorrenziali grazie anche all’accettazione dei Buoni Locali, allora le sue entrate aumenteranno, se invece i suoi prezzi saranno più alti nonostante i Buoni allora nessuno avrà la convenienza a comprare da lui.”) dal momento che la moneta è solo un mezzo per scambiare beni e servizi dal momento che in sè per sè non influisce sulla quantità scambiata dei medesimi. E con tutti i problemi della città si va a parlare di questa scemenza? Speriamo che questo incubo finisca presto…
Gli SCEC vengono dati GRATIS!
Vi spiego:
una volta iscritti all’associazione, vengono inviati a casa dell’iscritto 100 SCEC GRATIS!
Dopodichè questo potrà usarli come vuole neio negozi aderenti…
In pratica (e legalemente) è un “buono sconto” di 100 euro da spendere nella catena di negozi aderente.
Si facilita l’acquisto all’interno del territorio (i soldi non vanno all’estero e rimangono in circolo internamente alla regione, con gravi vantaggi di produzione territoriale) e si fidelizza il cliente.
Mi pare una bella idea.

Beh l’inceneritore non è ancora in funzione, ma già c’è chi vuol vendere fumo. Già i commercianti sono piuttosto rotti per le commissioni bancarie della cosiddetta moneta elettronica. Ora dovrebbero farsi carico di una non-moneta la cui unica funzione può essere solo di ottenere degli sconti e la fidelizzazione dei clienti. Perchè all’inizio qualche banconota da 100 Scec può anche essere regalata, ma poi qualcuno paga. O Casa, seguendo i deliri del protoguru, vuole sfidare l’Euro? Perchè oltre che temerario, rischierebbe anche di mettersi lievemente contro la legge (la moneta la stampa solo la zecca per conto della UE, nemmeno in proprio quindi). Nel qual caso si ricordi che è un pubblico amministratore con tutti le aggravanti del caso.
NOTA – l’articolo è sbagliato:
“nei negozi aderenti il cliente paga in euro il prezzo pieno del prodotto, e riceve in scec tra il 5 e il 30% di quanto ha speso. ”
va corretto con
“nei negozi aderenti il cliente paga una parte del prodotto in euro e l’altra parte in SCEC (fino al massimo del 30%) come concordato con l’associazione. Ad esempio, se un negoziante a concordato con l’associazione una quota del 30%, a fronte di una spesa di 1000€, ne verrebbero pagati 700€ in euro e 300€ in SCEC”.
Visto che sono solo buoni sconto chi li emette? Con quali risorse? Chi li finanzia? Che vantaggio ha un singolo se per avere 10 scec deve dare 10 euro? Che sconto si applica? Chi ripaga il commerciante (che col fischio rinuncia al prezzo pieno in euro a fronte di buoni sconto) dello sconto accordato all’acquirente (lo fara il comune con un miliardo di euro di debiti?). Vorremmo allora capire dagli illuminati sulla vicenda di che cosa si tratta veramente ma con parole loro non con rimandi a link altrui. Vediamo se ricevo una risposta nel merito? Oppure avrò la conferma che siamo di fronte all’ennesima pagliacciata, magari suggerita da Milano. Dopo quasi 120 giorni di era grillina direi che cominciamo ad esserne già stufi…
Se io pago un bene del valore di 100 euro con 40 euro e 60 scec datemi gratuitamente il commerciante che ha preso quel bene dal fornitore (che può essere anche di Fidenza, senza andare all’estero, dal momento che il comune di Parma ha giurisdizione solo nel suo territorio) per 80 euro con cosa lo paga? Con 80 euro interi o con 40 euro e 40 scec? Direi con 80 euro interi. E chi ce li mette i restanti 40 euro, visto che sono il diretto controvalore dei 40 scec? Magari l’organo che li ha emessi, verosimilmente il comune, che dovrà cambiare i scec medesimi con gli euro. Quindi in poche parole il comune si accolla anche questo onere oltre ai costi di gestione e di immissione dei medesimi. E con i debiti del comune direi che proprio ce lo possiamo permettere.
“In pratica la nuova moneta funzionerebbe così: nei negozi aderenti il cliente paga in euro il prezzo pieno del prodotto, e riceve in scec tra il 5 e il 30% di quanto ha speso.”
Diciamo che non ci avete capito molto.
I cittadini si iscrivono GRATUITAMENTE al circuito e ricevono 100 SCEC GRATIS che possono utilizzare come dei buoni sconto tra il 5-30% del totale della merce acquistata. Periodicamente, se lo SCEC circola, l’associazione effettua nuove emissioni GRATUITE di SCEC agli iscritti.
Gli accettatori li possono spendere a loro volta regalare in promozioni ecc.
Aggiungo: con lo spandersi degli scec, sembra un pò il commercio piramidale. All’inizio alcuni riescono a stare nel gioco perchè arrivano nuovi “utilizzatori”, ma poi, dato che non hanno alcun valore reale, indovinate a chi rimarrà in mano il cerino, pardon, lo scec?
Non meravigliamoci se gente anche acculturata si è fatta allegramente fregare dal Madoff dei Parioli. Si comincia così: si prende la prima botta, poi si continua per tutta la vita. Tornare sulla terra no, eh?
Jhonny, allora:
- Visto che sono solo buoni sconto chi li emette? La società Arcipelago Scec.
- Con quali risorse? La quota associativa è di Euro 10,00 + 10,00 SCEC annui, che permettono alla società Arcipelago Scec la gestione e la stampa degli SCEC
- Che vantaggio ha un singolo se per avere 10 scec deve dare 10 euro? Per avere 10 SCEC non devi dare nulla (non sono convertibili).Ti vengono forniti gratuitamente 100 SCEC al momento dell’iscrizione, che tu userai come credi con i negozianti aderenti; e il negoziante userà gli SCEC ottennuti per acquistare da un’altro negoziante aderente… via via in una catena infinita.
- Che sconto si applica? Lo decide il negoziante aderente (informando la società Arcipelago), tra il 5% e il 30%.
- Chi ripaga il commerciante (che col fischio rinuncia al prezzo pieno in euro a fronte di buoni sconto) dello sconto accordato all’acquirente? Non c’è “sconto”, perchè se una cosa costa 100 tu paghi comunque 100, solo che parte in euro parte in SCEC.
- In poche parole immetete (non so quanto legalmente) moneta in circolazione che non può essere cambiata? Non è “moneta”, bensì una sorta di “Buono Sconto”, solo che non si esaurisce una volta arrivato al negoziante, bensì rimane in circolo e il negoziante può riutilizzarlo a sua volta.
Ok Jhonny?
ora puoi pure continuare le tue critiche a oltranza…
@Marco
Gli SCEC non sono convertibili in euro, quindi il comune non si accolla un bel niente.
Gli SCEC sono fatti per essere utilizzati in loco, non con fornitori esterni – ed è il suo punto di forza: i soldi di Parma rimangono a Parma.
E’ ovvio che non puoi pagare il fornitore di Fidenza con gli SCEC, così magari ti cerchi un fornitore a Parma e i soldi non li regalate ad altri comuni. E comunque
Lo SCEC è pensato per utilizzi locali e abituali (supermercati, artigianato, esercizi alimentari, ecc.)… a meno che tu non vada a Fidenza a fare la spesa….
Stefanino e se nel comune di Parma non c’è il fornitore che può fornirmi quel bene come si fa? Non pensavo che in 120 giorni di era grillina avessimo già raggiunto l’autosufficienza senza bisogno di importare nulla. Anche perchè il mondo non finisce col comune di Parma… Questa cosa ha molto il sapore dell’autarchia di qualche decennio fa.
Stefanino allora:
- Visto che sono solo buoni sconto chi li emette? La società Arcipelago Scec. E cosa ci guadagna dall’emissione di detti buoni (non mi risulta che sia una associazione benefica)?
- Con quali risorse? La quota associativa è di Euro 10,00 + 10,00 SCEC annui, che permettono alla società Arcipelago Scec la gestione e la stampa degli SCEC (quindi in realtà non ho il controvalore di 100 euro ma di 80);
- Che vantaggio ha un singolo se per avere 10 scec deve dare 10 euro? Per avere 10 SCEC non devi dare nulla (non sono convertibili).Ti vengono forniti gratuitamente 100 SCEC al momento dell’iscrizione, che tu userai come credi con i negozianti aderenti; e il negoziante userà gli SCEC ottennuti per acquistare da un’altro negoziante aderente… via via in una catena infinita. La catena finisce dentro il comune di Parma, che non mi risulta abbia già raggiunto l’autosufficienza tanto da non importare nulla, e la maggior parte dei beni arriva da fuori città. I dipendenti come li paga? In euro o in scec?
- Che sconto si applica? Lo decide il negoziante aderente (informando la società Arcipelago), tra il 5% e il 30% (che dovrà rimborsare detto sconto).
- Chi ripaga il commerciante (che col fischio rinuncia al prezzo pieno in euro a fronte di buoni sconto) dello sconto accordato all’acquirente? Non c’è “sconto”, perchè se una cosa costa 100 tu paghi comunque 100, solo che parte in euro parte in SCEC (rimando alle osservazioni formulate in precedenza anche da altri).
- In poche parole immetete (non so quanto legalmente) moneta in circolazione che non può essere cambiata? Non è “moneta”, bensì una sorta di “Buono Sconto”, solo che non si esaurisce una volta arrivato al negoziante, bensì rimane in circolo e il negoziante può riutilizzarlo a sua volta (già risposto in precedenza).
E tutto questo se fosse il problema principale della citta…
Bene stefanino, ora torna a fare le figure barbine che tanto ti sono congeniali.
Una cosa non capisco. I “possibili” vantaggi per commercianti e acquirenti li ho capiti. Ma poniamo il caso che dopo un anno il mio commerciante di fiducia si faccia due conti e pensa che non gli conviene più di tanto far pagare il 20% in meno (in euro) a fronte di fidelizzazione, ecc.
Io che ho 1000 scec in tasca e il mio commerciante non li accetta più? che faccio? vado da un altro ok, ma se oltre al mio i commercianti che non li accettano diventano di più?
Diciamo la verità. Gli SCEC ed altri strumenti del genere non sono altro che “buoni sconto” trasferibili che imprese industriali, commerciali e di servizi sia di piccole sia grandi dimensioni (comprese le multinazionali) usano da decenni per aumentare il loro fatturato. Per verificare la loro validità è sufficiente verificare nei fatti chi guadagna dal loro utilizzo.
@Marco
Nel caso tu possa solo avere un fornitore esterno, potresti comunque utilizzare come commerciante gli SCEC al 5%; in modo tale potrai utilizzarli per piccole spese quotidiane, e il 95% del ricavo dedicarlo alla fornitura.
Facendo finta che tutti vengano da me commerciante e pagassero tutto in SCEC. E i costi del personale? E i costi delle utenze (l’elettricità la importiamo da fuori Parma…)? E le imposte? Le pago in SCEC? Visto che non sono convertibili direi che diventerebbe una bella fregatura…
@marco:
- Dici: “non mi risulta che sia una associazione benefica”
Rispondo: dal sito dell’Arcipelago Scec: “Questo è un progetto fatto dalla gente per la gente e non ha alcuno scopo di lucro. ”
- Dici :”quindi in realtà non ho il controvalore di 100 euro ma di 80″;
Rispondo: La quota associativa è di Euro 10,00 + 10,00 SCEC annui è quella massima, e esiste solo per chi vuole essere socio onorario, per tutti gli altri (Soci Fruitori) non c’è alcuna quota associativa.
- Dici: ” La catena finisce dentro il comune di Parma, che non mi risulta abbia già raggiunto l’autosufficienza tanto da non importare nulla, e la maggior parte dei beni arriva da fuori città. I dipendenti come li paga? In euro o in scec?”
Rispondo: è anche vero che se una maggior parte dei beni viene acquistata da fuori, l’altra parte viene acquistata in loco. Infatti le percentuali SCEC non sono alte ma vanno da un 5% al massimo di 30%. La spesa quotidiana, i libri che compri, il macellaio, il panettiere, a questo servono gli SCEC. I dipendenti del comune non possono essere pagati in SCEC, gli SCEC sono solo utilizzabili nella cosiddetta “economia reale” – alla stregua dei buoni sconto, non puoi legalmente pagare i dipendenti con buoni sconto.
- Dici: “che dovrà rimborsare detto sconto”.
Rispondo: Gli scec NON sono rimborsabili, nè convertibili. L’articolo è sbagliato (è stato già chiesto di rettificare). Non è che tu paghi 100 e ti ridanno 20 in SCEC. Tu paghi 80€ + 20 SCEC.
Riguardo le osservazioni “fatte da altri”, non capisco quali siano quelle a cui ti riferisci. Lo so, faccio figure barbine, come tu dici, ma intanto ti do le risposte. Mi raccomando non perdere la cocciutaggine, è una cosa buona, finchè però non sfocia in infantilità.
sempre @marco:
- Dici : “Facendo finta che tutti vengano da me commerciante e pagassero tutto in SCEC. E i costi del personale? E i costi delle utenze (l’elettricità la importiamo da fuori Parma…)? E le imposte? Le pago in SCEC? Visto che non sono convertibili direi che diventerebbe una bella fregatura…”
Rispondo: A) gli SCEC sono utilizzabili al massimo fino al 30% dell’acquisto; B) gli SCEC sono utilizabili solo nell’economia reale, non per pagare stipendi o imposte (ci deve essere un PRODOTTO sul quale l’acquirente può decidere di acquistare in SCEC) .
Per farti capire: NON SONO SOLDI, SONO COME BUONI PASTO o BUONI SCONTO.
Anche se non so se sei più interessato a criticare che ad informarti…
Caro Stefanino, che non abbia scopo di lucro e che non ci siano costi se non i dieci euro di quota è tutto da dimostrare (in economia la prima regola è: nessun pasto è gratis, ossia per qualsisi è imprescindibile un uso di risorse, monetarie non). Lo stesso dicasi per il secondo punto dal momento che un ritorno che porti quanto meno alla copertura delle spese ci deve essere (nel caso tutti volessimo essere soci fruitori e non versare la quota associativa come la mettiamo?).E i fornitori dei libri che verosimilmente sono stampati fuori dal comune, della carne che viene dal contado, i commessi che lavorano nei negozi, etc. come vorranno essere pagati (nel caso in cui tutti venissero da me commerciante pagandomi anche non del tutto in SCEC io delle spese vive che devo pagare in euro le ho, e l’aggio dal 5% al 30% corrisponde molto spesso al mio utile di impresa)? Nel caso non siano rimborsabili quindi sono io commerciante che di fatto concedo pro bono uno sconto anche perchè ripeto molte delle mie spese le devo saldare in euro (corrente elettrica, imposte, etc.). Anch’io ti do delle risposte e non mi sembra di portare argomentazioni infantili. Comunque onore al merito anche per te, senza alcuna malizia e rancore.
Caro Stefanino forse è il caso di precisare che stipendi e imposte sono invece parti fondamentali dell’economia reale visto che senza stipendi e senza servizi pubblici non vi è lo scambio di beni… e come ho già detto, siccome nessun pasto è gratis da qualche parte un consumo di risorse, monetario o non, ci deve essere. Che sia di fatto uno sconto pro bono dei commercianti con minore utile o minore potere d’acquisto o altro non è dato finora sapere. Rimanendo aderenti al tuo esempio il buono pasto infatti prevede un rimborso da un terzo soggetto di fronte alla prestazione di ristorazione erogata al possessore del buono medesimo il quale è stato comunque precedentemente acquistato (quindi con esborso di denaro da parte, per esempio, del datore di lavoro). Il buono sconto è tale perchè chi lo riceve accetta di rinunciare ad una parte dell’importo previsto per tale bene (o perchè viene rimborsato per quella parte da terzi oppure perchè ha altre finalità tipo fidelizzazione del cliente che però rivestono carattere temporaneo) quindi ha seppur non direttamente un consumo di risorse monetarie.Altro aspetto da chiarire: chi stabilisce quanti SCEC saranno in circolazione? E chi controllerà tutto ciò e con quali costi sociali? Come tutti gli strumenti che consentono uno scambio di beni e servizi devono essere contingentati (non vi sono per esempio quantità di moneta infinite in circolazione). Questi sono i fatti quindi direi e le mie critiche derivano appunto dall’informazione.
@Marco
Se vogliamo andare a vedere “lo scopo di lucro” lo hanno i cittadini utilizzando gli SCEC. Infatti vengono stampati PER LORO. La società si occupa di gestire la cosa a titolo di “benefattore” in cambio di libere offerte.
E’ ovvio che poi questo crea delle onde nell’economia, e a farne le spese sono i residenti al di fuori di Parma o chi vuole utilizzare gli SCEC al di fuori di Parma.
Ci sono poi valori impliciti ed espliciti, ma parlando di 100 euro una tantum è ovvio che non si hanno effetti devastanti.
Però dei vantaggi per un comune economicamente svantaggiato ci sono, e in questo caso guardarsi un po’ il proprio orticello è sicuramente un punto a favore invece che presentare dichiarazione di fallimento.
Poi, ti ripeto, tu commerciante decidi qual’è la tua percentuale di aderenza allo SCEC. Se scegli il 5% vuol dire che a fronte di un incasso mensile di 1000€ ti troverai 50€ in SCEC. Ora, io credo che per la spesa “casalinga” mensile già 50€ sono pochini, quindi come vedi già sei rientrato.
Di fatto sì, concedi pro bono uno sconto che andrai però a far rivalere su un’altro commerciante e via così.
ECCO PERCHE’ LO SCEC E’ UNA FREGATURA:
Facciamo un esempio così capite subito:
un commerciante il primo mese incassa 1000 euro col 30% di SCEC: ha quindi 700€ contanti e 300€ di SCEC.
Mettiamo che quest’uomo abbia un mutuo/bollette/rate da pagare e paghi 500€ al mese (per forza in euro sonanti) alla banca.
Rimane con 200€ e 300 SCEC.
Convinto di avere un controvalore di altre 500€ in tasca decide allora di andare al supermercato (affiliato SCEC al 30% anch’esso) e spendere questa rimanenza di 200€ e 300 SCEC.
SORPRESA: NON PUO’!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Perchè??? Perchè per spendere 300 di SCEC occorre fare spesa per un valore complessivo di 1000€ e quindi avrebbe dovuto avere in tasca almeno 700€ in contanti!!!!
Invece con i suoi 200€ al massimo potrà fare una spesa di 200€+30%= 260€!!!!
Risultato: va a casa col portafoglio vuoto e 240 SCEC inutilizzabili. E il mese dopo sarà uguale e si ritroverà con 480 SCEC inutilizzabili. E via discorrendo.
Carta straccia.
Carta straccia!
Carta straccia!!
Carta straccia!!!!
Carta straccia!!!!!!!!
(P.S.: Allora non funziona proprio? NO, il progetto funziona fin quando si hanno pochi utilizzatori, per cui la percentuale SCEC mensile è bassissima perchè pagano quasi tutti in contanti. Quindi se in un negozio su 10 clienti 1 solo paga SCEC già si rientra del rischio. A quel punto il nostro commerciante avrebbe avuto a fine mese solo 30€ di SCEC e non 300, e sarebbe andato tutto liscio. Ma a pieno regime, se gli SCEC hanno successo, è un fallimento per i commercianti che hanno spese e impegni non pagabili in SCEC – praticamente tutti.)
Non voglio essere offensivo nei confronti di nessuno, ma mi sembra che i più ottusi nel capire il meccanismo degli scec, siano coloro che puntualmente, metodicamente, cocciutamente danno sempre addosso al neosindaco Pizzarotti e al M5S in generale…….SINAPSI?

)))
X PERCHE’ LO SCEC E’ UNA FREGATURA
Il tuo esempio non è corretto perché parte da un presupposto sbagliato: l’esempio del commerciante che accetta il 30% di Scec.
A nessun commerciante viene consigliato di usare una % del genere, è poco ragionevole avviarsi con una percentuale così alta. Egli partirà da un 5-10% e si regolerà successivamente in base a quanto riuscirà ad utilizzare gli Scec per pagare i propri fornitori (va ricordato che ogni accettatore deve impegnarsi in prima persona a coinvolgere più fornitori possibili) e al proprio settore economico di appartenenza. Ogni soggetto economico è in grado di fare i propri conti e stabilire gli Scec che dovrà far girare nella propria cassa.
Poi, per controbattere anche il p.s.: gli Scec funzionano meglio quando il circuito è più completo: più soggetti appartenenti a diverse categorie sono coinvolti, più il Progetto funziona.
Infine una parentesi sul pagamento delle utenze: grazie ad Arcipelago Scec sono nate le prime cooperative che si occupano di fornire telecomunicazioni ed energia con accettazione di Scec.
E c’è ancora tanto altro in programma.
Prima di spararle a vanvera vi consiglio di informarvi: di materiale di studio ce n’è quanto ne volete.
p.s. In altri paesi già esistono da tempo monete complementari.
Quindi caro Stefanino concorderai con me che è uno strumento che porta di fatto ad una perdita di ricchezza perchè lo stesso commerciante su cui si è rivalso il primo a sua volta si rivarrà su terzi anche aumentando i prezzi. Se sono 100m euro una tantum allora anche i benefici sono irrisori. Sulla beneficienza gratuita che si basa sulle offerte in questo tipo di settore direi che mi fido poco. Poi sarebbe il caso di precisare che chi in teoria ci guadagnerebbe è il consumatore finale (perchè a quanto mi risulta anche i commercianti sono cittadini) però come hai fatto desumere anche tu con effetti irrisori però magari a fronte di costi sociali elevati poichè sarebbe necessario implementare una struttura che gestisce, coordina e controlla questa circolazione di titoli che, essendo trasferibili al portatore, assumono le caratteristiche di una moneta, con gli ovvi rischi che derivano da una circolazione non controllata della medesima.
Facciamo allora un esempio col 5% e vediamo che cambia l’entità ma non il fatto che sul lungo termine sia impossibile utilizzare gli SCEC avanzati.
Copio e incollo, cambiando i valori:
“Un commerciante il primo mese incassa 1000 euro col 5% di SCEC: ha quindi 950€ contanti e 50€ di SCEC.
Mettiamo che quest’uomo abbia un mutuo/bollette/rate da pagare e paghi 500€ al mese (per forza in euro sonanti) alla banca.
Rimane con 450€ e 50 SCEC.
Convinto di avere un controvalore di altre 500€ in tasca decide allora di andare al supermercato (affiliato SCEC al 5% anch’esso) e spendere questa rimanenza di 450€ e 50 SCEC.
SORPRESA: NON PUO’!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Perchè??? Perchè per spendere 50 di SCEC occorre fare spesa per un valore complessivo di 1000€ e quindi avrebbe dovuto avere in tasca almeno 950€ in contanti!!!!
Invece con i suoi 450€ al massimo potrà fare una spesa di 450€+5%= 472.5€!!!!
Risultato: va a casa col portafoglio vuoto e 27.5 SCEC inutilizzabili. E il mese dopo sarà uguale e si ritroverà con 55 SCEC inutilizzabili. E via discorrendo.”
L’ideale sarebbe trovare qualcuno che faccia uno sconto scec al 10%, così potrebbe consumare tutti i suoi SCEC. Ma questo negoziante a sua volta, se ha delle incombenze monetarie come bollette o affitti, non riuscirà mai ad utilizzare totalmente l’introito in SCEC.
Sostanzialmente: la cosa funziona se non si hanno pagamenti importanti da fare, altrimenti inevitabilmente finirete per accumulare SCEC in giro per casa. Roba per ricchi quindi.
Mi permetto inoltre di precisare che la percentuale di scec accettata è irrilevante poichè comunque costituirebbe solo una perdita minore perchè comunque si avrebbe un minore utile di impresa (come è stato anche riconosciuto anche in questa sede). Ma il ragionamento fatto da un altro commentatore fila perfettamente. Il commerciante, come tutti coloro che prestano la propria opera (anche lavoratori dipendenti) guardano all’utile che ne ricavano dalla propria attività e non solo alla copertura dei costi (ripagare i fornitori etc.) dal momento che è già stato appurato dopo ampia discussione in questa sede che in sostanza gli scec comportano la concessione di uno sconto pro bono e quindi di fatto una perdita per chi li accetta. Non avrebbe senso se no parlare di rischio (e quale persona, imprenditore o no, si accolla dei rischi senza avere una verosimile certezza che gli stessi porteranno degli utili?). E’ vero che in altri paesi ci sono monete complementari (come in Cina) che però sono tutte convertibili nella valuta ufficiale. Vorrei anche sapere se quelle cooperative che forniscono energia e telecomunicazioni come pagano i loro fornitori dal momento che non penso che i medesimi accettino di essere pagati con quello strumento (il petrolio per produrre energia elettrica si paga in dollari…). E’ vero, è necessario informarsi bene anche coloro che difendono a spada tratta il nuovo che avanza nonostante l’evidenza dei fatti (neuroni).
@Dexter
Non voglio essere offensivo nei confronti di nessuno, ma mi sembra che i più ottusi nel difendere il meccanismo degli scec, siano coloro che puntualmente, metodicamente, cocciutamente non danno mai addosso al neosindaco Pizzarotti e al M5S in generale…….SINAPSI?

)))
@dexter
Non voglio essere offensivo nei confronti di nessuno, ma mi sembra che i più ottusi nel capire il meccanismo degli scec, siano coloro che puntualmente, metodicamente, cocciutamente difendono sempre a prescindere il neosindaco Pizzarotti e al M5S (Grillo Casaleggio e Sassoon) in generale…….SINAPSI? )))
Ps. L’assessore ha gia smentito dicendo che stanno pensando valutando e che è ancora presto…. Ennesimo annuncio
@redazione
Siamo a metà settembre, è possibile pubblicare l’elenco delle dichiarazioni della Giunta che elenca cosa dovevano fare a settembre? Così verifichiamo cosa effettivamente stanno combinando e possiamo effettivamente valutare l’avanzamento del programma (una sorta di PEG-piano esecutivo di gestione- della Giunta): tipo Capelli con il bilancio, Casa con il programma per il commercio, riduzione dei compensi della Giunta, ristrutturazione della macchina comunale….etc.
Posso proporre il baratto? ho un garage da svuotare!….incredibile.
e i costi di stampo della grande novita scec chi li subira? meglio la card di Berlusconi x i piu poveri
Posso pagare Iren con gli Scec (o cheque, scusate l’assonanza…)?
@Stgmarchand
Se aspetti delle risposte precise da questi, stai fresco. Io dopo due mesi aspetto ancora che qualcuno di questi soloni mi dica come verranno trattati i rifiuti in caso di blocco del termovalorizzatore. Aspetterò ancora. Per quanto riguarda lo “scec”, penso che soltanto in una città disperata e alla “canna del gas” come questa si poteva perdere tutto questo tempo per parlare di una baggianata! Quando incominceremo a parlare seriamente di cosa fare per i 600/800 mln del debito comunale?
io non capisco. sul serio, non capisco in che modo questa cosa possa funzionare… ho letto quasi tutti i commenti e sono più confusa di prima.
e, da ignorante in questioni finanziarie, mi chiedo:
ma non si farebbe prima se i commercianti facessero degli sconti ai clienti ottenendo in cambio dal comune, che ne so, agevolazioni sulle tasse?
Faccio una proposta: che il sindaco, la giunta e la maggioranza grillina accettino di ricevere la loro indennità di amministratori in SCEC (che non si sono ancora ridotti visto che manca una delibera in tal senso). Se ha successo si possono pagare anche tutti i dipendenti del Comune in SCEC (che sicuramente saranno d’accordo…). Che si cominci col dare il buon esempio.
Ma smettiamola con le s..e..ghe comunali, si affrontino i problemi veri.
io direi ai nostri amministratori,anziche pensare alle astruserie ,pensassero a come più serie.
Per aiutare il commercio la cosa più’ utile sarebbe la riduzione delle tariffe di vari servizi comunali,invece per distrarre l’amministrazione comunale propone i soldi del Monopoli con tanti imprevisti e poche probabilita’
Ho l’impressione che questa “pensata” finirà come quella dei “miniassegni” (se qualcuno ancora li ricorda). Se devo proprio giocare a monopoli, preferisco farlo in casa con amici.