Si inizia a capire perchè Beppe Grillo abbia, in passato, cercato addirittura di brevettare la parola "DIO"....
Se Grillo fosse riuscito nel suo intento si sarebbe potuto immedesimare ancora meglio nel personaggio di Gesù Cristo e "salvatore della patria"? Chissà....
Se Grillo fosse riuscito nel suo intento si sarebbe potuto immedesimare ancora meglio nel personaggio di Gesù Cristo e "salvatore della patria"? Chissà....
Casaleggio loda Grillo: «È come Gesù »
«Anche il suo messaggio diventò un virus»

MILANO - «È come Gesù Cristo e gli Apostoli», «anche il suo
messaggio si trasformò in un virus». Parola di Gianroberto Casaleggio,
guru dei Cinque Stelle, che in una rara intervista al quotidiano
britannico The Guardian spiega così il ruolo di Beppe Grillo e degli
attivisti.
[Coincidenza vuole che il The Guardian sia uno dei quotidiani dove ha scritto in passato una tale Donald Sassoon, che era giornalista anche per il Sole 24 Ore dove era giornalista anche Enrico Sassoon, ex socio di Casaleggio. Che ci sia una parentela?
Inoltre l'editore in Italia di Donald Sassoon è RCS, cioè lo stesso editore del Corriere della Sera, dove E. Sassoon e Casaleggio scrissero le loro letterine per tentare di mettere a tacere i dubbi e le critiche sul M5S.
E' sempre interessante vedere come queste conoscenze s'intreccino fra loro. Forse è proprio per questo che c'è stata un'intervista del Guardian a Caaleggio, ma questa è solo un'ipotesi.]
Il cofondatore del movimento dipinge l'Italia berlusconiana
pre-Cinque Stelle «come vivere in Matrix», poi, con l'avvento del blog
di Grillo, «la gente ha visto che quello che lui (Grillo, ndr ) diceva
era vero e ha iniziato a dubitare delle informazioni che gli venivano
offerte».
Il movimento, racconta Casaleggio, è pioniere di «una nuova
democrazia diretta che vedrà l'eliminazione di tutte le barriere tra
cittadino e Stato». «Senza il web io e Beppe non avremmo raggiunto
nulla», afferma. È la Rete «che ha alterato tutti gli equilibri».
[E senza il web nessuno avrebbe capito così rapidamente chi voi siate veramente.]
Se Grillo viene paragonato a Cristo - come nel film di Luigi
Comencini «Cercasi Gesù», che lo vedeva protagonista - Casaleggio invece
è descritto dal quotidiano come una «eminenza grigia» con «poteri quasi
magici» e un aspetto, grazie alla sua chioma, da «buon messia». E con
una «incrollabile sicurezza di sé» degna di Julian Assange, fondatore di
Wikileaks. Come dimostrano le norme ferree, scritte, a detta del guru,
da «Grillo e me».
«Lo statuto fissa delle regole. Se vogliono cambiare
le regole possono creare un altro movimento», dichiara Casaleggio,
famoso in rete anche per il progetto Prometheus sul futuro dei media. E
attacca: «Il problema con queste persone è che loro pensano che tutti
facciano qualcosa per avere qualcosa in cambio».
«Appunto nel movimento
ci sono tre regole e chi non le rispetta è fuori - gli risponde il
dissidente Giovanni Favia, espulso a dicembre -. Peccato che l'unico a
violarle sia stato proprio Casaleggio. Chi lo caccia? Mettiamo ai
voti?».
Intanto sul blog Grillo ipotizzava il futuro dell'economia
nazionale, con un dialogo surreale tra un italiano qualunque e lo
spread. "Nel tempo, lei sparirà di scena e ci rimarrà un debito pubblico
enorme, tutto sulle nostre spalle, che nessuno all'estero ci comprerà
più e per metterlo sotto controllo ci vorranno decenni attingendo ai
risparmi degli italiani", profetizza l'italiano. «Chi vive di debito,
muore di debito. Auf Wiedersehen, mio caro amico», chiosa sarcastico lo
spread.
Prosegue anche la corsa alle donazioni per sostenere le spese
delle Politiche (l'obiettivo dichiarato è un milione di euro): ieri il
contatore segnava quota 150mila euro raccolti in una settimana da oltre
3700 sostenitori.
5 gennaio 2013 | 9:26
Fonte: Corriere
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Friday 28 december 2012
BOLOGNA
- La fuga verso la politica millenaristica del duo Casaleggio Grillo
è ormai evidente anche a chi si è svegliato tardi.
Tra l'altro la
politica italiana è ormai provvista di personaggi che sono a
pieno iscrivibili in un gioco di ruolo, quelli che hanno formato
negli anni Casaleggio e che ora, il guru del M5s vuole riproporci nella
grande competizione per il dominio dell'Italia.
C'è
l'highlander, torna, fa paura in televisione, è il mostro che
incarna la perfezione del male e del passato tenebroso. Esiste l'eroe
buono da Topolinia che fa quello che il buon senso suggerirebbe
(ma niente di più), comprensivo, umano; c'è il ragioniere ligio e
asciutto, capace di tenere i conti a posto, ma al tempo fa correre
brividi lungo la schiena per la sua inumanità, androicità;
esistono, infine, i due cavalieri dell'apocalisse.
Grillo e
Casaleggio incarnano il ruolo di Cyber Messia. E non pensiate sia
un'estremizzazione.
Il dubbio è venuto almeno ad uno di loro, Beppe
Grillo, che non sa più di essere (ipse dixit durante le regionali in
Sicilia) "un politico, un comico o Gesù Cristo".
La parodia televisiva
del conterraneo di Grillo, Maurizio Crozza, che
racconta bonariamente Casaleggio insieme alle sue visioni,
addolcisce un aspetto che invece, in democrazia, dà spavento.
Beppe
Grillo, così ben costruito dal suo burattinaio Casaleggio, ama il
ruolo soteriologico del Redentore.
Un Gesù Cristo pop che non manca
nessuna delle performaces alle quali il ruolo di icona
moderna deve assoggettarsi.
E' il Duce sportivo, capace di forgiare
il suo corpo per qualsiasi impresa. E perciò attraversa lo Stretto di
Messina.
E' la nuova rock star che si getta sulla folla a
corpo morto, è il predicatore furente.
La storia ne ha mostrati
molti di questi ieratici imbonitori. Scavano nel bisogno di sacro di
ciascuno di noi e vendono un prodotto ben costruito.
Il
successo politico di ciascun replicante del primo modello è fornito
dalla capacità di interpretare il bisogno primario del Redentore nel
proprio teatrino della storia.
Il successo sta
nell'efficacia (oltre a quella di ben vestire i panni del nuovo Nazareno) di
essere credibili nel promettere di soddisfare qualche appetito moderno:
niene passaporto ai nati in Italia, niente tasse a prescindere,
giornalisti tutti a casa e chissenefrega delle famiglie, e via nella
declinazione di altri untori da individuare e punire.
Ne abbiamo avuta
di gente che ha voluto spacciarsi per Cristo e, nella
confusione determinata dall'entrare e vivere il personaggio, a volte
ci ha creduto davvero, proprio come comincia a fare il nostro Grillo
che si chiede se sia davvero Gesù.
E
allora volevo proporre un brano di Romano Guardini, teologo cattolico,
morto nel 1968
e vissuto sempre in Germania, praticamente
dal 1875. Con queste righe spiega come si può, invece di
sacralizzarla, paganizzare la politica, mantenendo intatta la iconologia
teocratica per poi trasformarla, subito dopo, in struttura di
dominio.
"Il
motivo mitico fondamentale del Salvatore, non più superato e nello
stesso tempo compiuto da Cristo, è ricaduto nella dimensione
irredenta-pagana e si è fatto valere come tale.
La sua energia che
aveva perso ogni collocazione, non più legata e legittimata alla
figura del sovrano cristiano, si è aperta di nuovo la via nella storia
nella sua forma pagana, o meglio apostata…
Ad ogni modo
l’intento mirava a strappare la figura sacra, diventata il più
intimo parametro del mondo cristiano e porne al suo posto un’altra che
avrebbe dovuto determinare l’esistenza in modo puramente
terreno".
Sembra
un passo ritagliato su quell'ex comico che oggi è dilaniato dal
dubbio se sia diventato un Cristo o no, mentre il suo socio mette a
punto l'ideologia messianica per il movimento di cui è
proprietario.
Invece Romano Guardini si riferiva ad Adolf Hilter.
Fonte: Bartolozzi blog
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Casaleggio: chi vuole cambiare regole mie e di Grillo cambi movimento
Gianroberto Casaleggio sembra dare una prima risposta alle tante domande dentro il MoVimento 5 Stelle sulla democrazia interna, spiegando al The Guardian: "Lo statuto è stato scritto da me e Beppe Grillo. Se vogliono cambiare le regole, possono creare un altro movimento".
Sembra che una risposta alle tante domande dentro il MoVimento 5 Stelle sulla democrazia interna l'abbia elargita proprio il co-fondatore Gianroberto Casaleggio.
Gianroberto Casaleggio rilascia una breve intervista al The Guardian, dove prima di tutto sembra lasciar intendere che Beppe Grillo e il MoVimento 5 Stelle siano nientepopodimenoche come "Gesù Cristo e gli apostoli", tanto che qualcuno forse avrà quindi cominciato ad ipotizzare il perché Beppe Grillo abbia, in passato, cercato addirittura di brevettare la parola "DIO"1 .
A parte tale "autocelebrazione", Gianroberto Casaleggio sembra sciogliere uno dei nodi principali del MoVimento 5 Stelle, quello creatosi attorno alla richiesta di maggiore democrazia interna. Dopo le espulsioni di Valentino Tavolazzi, Giovanni Favia e Federica Salsi
(mentre la lista civica DestinAzione Forlì di Raffaella Pirini non è
stata più autorizzata ad usare il logo perché non avrebbe ottenuto la
certificazione come da prassi), sembra arrivare quindi un "chiarimento"
per tutti gli attivisti: "Lo statuto contiene le regole. Se vogliono cambiare le regole, possono creare un altro movimento" afferma infatti "impenitente" (unrepentant, ndt), come lo definisce l'inviato a Milano del The Guardian
John Hooper, Gianroberto Casaleggio.
"E chi ha scritto lo statuto?", lo
incalza l'intervistatore. "Beppe Grillo e io" ammette Casaleggio.
Gianroberto Casaleggio conclude spiegando che "il problema con queste
persone è che pensano che tutti fanno qualcosa per avere qualcos'altro
in cambio" mentre, prosegue il co-fondatore del MoVimento 5 Stelle,
"l'unica cosa che otteniamo è il calore della gente. E l'unica cosa che
si ottiene in cambio".
05/01/2013
Fonte: Ma infatti
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Nel nome di Beppe Grillo, che provò a "brevettare" DIO
Beppe Grillo promette cosa non succederà "nel suo nome" una volta che il MoVimento 5 Stelle sarà in Parlamento. Non dieci ma ventotto punti per il capo politico del M5S che nel 2003 fece domanda per brevettare la parola DIO, naturalmente "riprodotta in qualsiasi colore e dimensione".
Come non essere infatti solidali con Beppe Grillo quando annuncia che: "Non nel mio nome i rifugiati politici saranno più trattati come bestie; non nel mio nome l'Italia parteciperà alle guerre altrui come in Afghanistan o in Libia; non nel mio nome sarà ancora permesso il falso in bilancio; non nel mio nome l'Italia non avrà una legge contro il conflitto di interessi; non nel mio nome l'Italia non avrà una legge anticorruzione; non nel mio nome sarà più eletto alla presidenza del Consiglio chi non ha avuto una legittimità popolare; non nel mio nome esisterà ancora Equitalia o la RAI sarà più gestita dai partiti".
Qualcuno naturalmente potrebbe però non comprendere perché sull'euro Beppe Grillo non si sbilanci ed invochi invece la consultazione popolare, mentre non fa lo stesso per esempio sul finanziamento pubblico dei giornali (non chiarendo oltretutto chi deciderà quali hanno "fatto della menzogna un'arte?"). Insomma, nella desolazione in cui versa l'Italia quelli che sembrano i bei propositi di Beppe Grillo assomigliano certamente ad un oasi verso cui dirigersi (nella speranza che non si tramutino in miraggi). Ma in una democrazia, soprattutto in quella diretta a cui dovrebbe ispirarsi il MoVimento 5 Stelle, non pare accettabile e neanche augurabile che qualcuno abbia, in qualunque campo (soprattutto in politica) una supremazia rispetto agli altri.
Senza contare che, anche se tradotto in inglese, leggere che il capo di un movimento politico detti delle "leggi" nel suo nome può fare certamente a qualcuno una certa impressione. Soprattutto sapendo che nel 2003 Beppe Grillo provò a brevettare la parola "DIO"1 "scritta in stampatello, riprodotta in qualsiasi colore e dimensione", come si legge nell'Ufficio italiano brevetti e marchi. Domanda di registrazione del "marchio", per fortuna, respinta.
Fonte: Ma infatti