martedì 1 gennaio 2013

Napolitano è rinsavito?

Da uomo di sinistra quale dovrebbe essere, si sarà reso conto del mostruoso errore che ha compiuto nel regalare un posto da senatore a vita a un individuo come Mario Monti?

A quanto sembra Napolitano non parrebbe molto contento della candidatura di Monti a prossimo premier per conto di tutta la cricca di grandi industriali monopolistici, grossi banchieri e speculatori finanziari che si sta aggregando sotto il suo nome nel polo centrista capeggiato dall'UDC.

Probabilmente non è nemmeno molto contento della sottile retorica antipolitica di Monti (che in parte ricorda quelle più vecchie di Msi, Lega Nord e Berlusconi e la ben più recente di Grillo) abilmente travisata nelle parole "rinnovamento della politica", ma i cui scopi diventano evidenti quando Bersani parla di "più diritti, più equità, più lavoro" e Monti replica: "la sinistra è conservatrice, io sono progressista, sono alternativo sia alla destra che alla sinistra che sono superate".

E' evidente che questo essere alternativi, questo essere "a favore delle riforme" si tradurrà in: "meno diritti, più diseguaglianze, più disoccupazione", e se questo per qualcuno significa "progresso" c'è ben poco da stare allegri.

Poi, per togliersi i dubbi, basterebbe leggersi l'agenda politica di Monti e vedere i risultati del suo anno di governo e allora tutto diventa chiaro: per Monti e i suoi sostenitori politici, economici e mediatici (vedi Repubblica, uno dei principali media di propaganda che hanno sostenuto Monti e la sua candidatura) il progresso è proprio questo: passa per la sofferenza e l'impoverimento della stragrande maggioranza degl'italiani.
Solo questo può garantire il trasferimento di ricchezze voluto, da molti verso pochi soggetti, e poco importa se gli indicatori di benessere del paese vanno in malora: quando sei ricco, sei ricco in tutto il mondo e la vicenda FIAT-Marchionne è la testimonianza più lampante di tutto ciò, tanto è vero che la produzione Fiat presto abbandonerà l'Italia e già la maggior parte del fatturato è all'estero, mentre Marchionne guadagna ogni anno 1800 volte lo stipendio annuale di un operaio.

Ecco alcuni stralci del discorso di fine anno del Presidente Napolitano tratti da Huffington Post:

[...] 
“Senza politica, nessun proposito, per nobile che sia, giunge alla sua pratica attuazione”..
[...]
 L’insegnamento è anche oggi ben chiaro : il rifiuto o il disprezzo della politica non porta da nessuna parte, è pura negatività e sterilità. La politica non deve però ridursi a conflitto cieco o mera contesa per il potere, senza rispetto per il bene comune e senza qualità morale.
[...]
...i giovani. Sono loro che hanno più motivi per essere aspramente polemici, nel prendere atto realisticamente di pesanti errori e ritardi, scelte sbagliate e riforme mancate, fino all’insorgere di quel groviglio ed intreccio di nodi irrisolti che pesa sull’avvenire delle giovani generazioni. I giovani hanno dunque ragioni da vendere nei confronti dei partiti e dei governi per vicende degli ultimi decenni, anche se da un lato sarebbe consigliabile non fare di tutte le erbe un fascio e se dall’altro si dovrebbero chiamare in causa responsabilità delle classi dirigenti nel loro complesso e non solo dei soggetti politici. [...]

E bravo Napolitano! Prima ci ha rifilato l'emissario prediletto delle classi dirigenti italiane (industriali, banchieri, speculatori finanziari) e la sua allegra banda di ministri che le rappresentano.

Poi, al partire della campagna di governo montiana basata sull'attacco ai partiti e alla "vecchia politica" che altro non è che il solito attacco mascherato ai valori tradizionali della sinistra, ecco che Napolitano fa il collegamento: ma allora è a questo che serve la cosidetta antipolitica, serve a privare i ceti bassi delle loro possibili e potenziali armi politiche che potrebbero utilizzare contro le classi dirigenti che le vogliono sfruttare! 
(L'avrà fatto davvero il collegamento? Mah, forse anche no. 
Ma l'importante è che lo si faccia noi, perchè se non pensiamo prima di tutto noi al nostro benessere, ma chi lo farà mai per noi?)

Le classi dirigenti  vogliono privare gli sfruttati delle idee contrarie al loro profitto basato sullo sfruttamento del lavoro altrui, vogliono privarli soprattutto di una idea d'organizzazione e aggregazione che si basi sulla contrapposizione ai loro propositi e strumenti di sfruttamento, vogliono impedire alle classi meno abbienti la scalata al potere, sia che sia fatta seguendo le regole accettate (ma determinate da chissà chi) sia che sia fatta infrangendole.

Idee, organizzazione, aggregazione, potere. In una parola: Partito.
Le classi dirigenti non vogliono un partito che sia al servizio delle classi non dirigenti. E non vogliono che sia al loro servizio neanche un minimo.

Le classi dirigenti italiane non vogliono certo correre il pericolo che un possibile governo PD inizi a mettere in pratica quegli antichi valori della sinistra che potrebbero risollevare la vita di tanti italiani dopo che si è fatto tanto per distruggere pensioni, diritti sul lavoro, contratti a tempo indeterminato, scuola e sanità pubbliche. 
Cioè Monti ha fatto così tanto per aumentare la disoccupazione (e quindi garantire bassi salari) e aumentare le tasse per i meno ricchi e ora la sinistra vorrebbe invertire questa tendenza? (Anche se per ora solo a parole).
Non si può e non si deve! Meglio prevenire il pericolo! Ecco il perchè della candidatura di Monti!

Ecco perchè per 20 anni si è sostenuta la propaganda anti-partitica dentro e fuori dai partiti! Ed ecco anche spiegato perchè questa campagna continuerà ancora per molti anni se non si dà una svolta drastica all'attuale situazione!

Ma a molti sembra ancora piacere questa strada, per cui (per oggi) non mi rimane che augurarvi buon capitalismo e buon proseguimento di antipolitica a tutti!

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[Giustamente l'improvviso cambio di rotta lascia perplesso il vecchio saggio Slasch16 che si chiede: 

Dov'è stato Napolitano nell'ultimo anno di governo Monti?
Cos'è? Pensava forse che le classi dirigenti italiane che si identificano in Monti avrebbero accettato di far soffrire gli italiani per un solo anno?]

Napolitano: «La crisi è questione sociale. I tagli tutelino le fasce più deboli» O è una supercazzola o allude ai sopravvissuti. Dov’era quando il suo governo Monti ha tutelato il 10% di italiani che hanno il 50% della ricchezza nazionale?

213716931-17fb3ec5-688d-45b6-b80c-69e65c651a77Come premessa una piccola considerazione sul capodanno 2012/2013.
Se i botti di fine anno sono beneauguranti le cose sono due, o nel mio quartiere non hanno capito una mazza o il 2013 sarà come il 1961, l’anno con l’incremento più alto del boom economico.
Non so come mai ma la mia impressione è che è buona la prima.
Il discorso di fine anno non l’ho seguito in televisione, non li seguo dall’ultimo discorso di Pertini, ho letto on line la frase di Napolitano e mi sono meravigliato  del fatto che, se lo pensa davvero, non l’ha detto prima a Monti ed alla Fornero, avrebbe evitato una strage di esodati, precari e disoccupati.
L’welfare del 2012 l’hanno fatto i pensionati.  Oltre il 40% di noi pensionati ha fatto welfare con i figli o i nipoti, conosco intere famiglie con figli che hanno dovuto tornare a vivere con i genitori in quanto impossibilitati a pagare l’affitto o il mutuo della casa.
So di disoccupati, cassaintegrati, con figli che sono sopravvissuti al 2012 grazie ai loro genitori mentre le banche si sono salvate grazie alle regalie del governo. So che i giovani non hanno potuto spiccare il volo mentre le generazioni intermedie hanno dovuto fare ritorno al nido, i più fortunati sono quelli che l’hanno trovato ancora. Siamo tornati a dormire in sala sui divani o in letti di fortuna.
A pochi giorni di distanza da una notizia che ha fatto indignare molti, ma non tutti, mi domando se l’ Italia è un paese civile, normale perchè giusto sicuramente non è. A fronte di milioni tra esodati, disoccupati, precari e giovani senza una prospettiva la notizia della sentenza che ha stabilito in 3 milioni al mese per il mantenimento della Signora Miriam Bartolini avrebbe dovuto far scoppiare una rivoluzione.
Ma sono troppo ottimista verso i miei compatrioti. Premetto che non è una questione di invidia ma di logica, è la prova evidente che la Costituzione non è mai stata rispettata là dove dice che ognuno deve dare in base ha quello che ha.
Se questo fosse avvenuto non sarebbe potuto succedere che il 10% delle famiglie italiane accumulassero il 50% della ricchezza nelle loro mani, se questo fosse avvenuto non sarebbe stato possibile arrivare ad una sentenza che, di fatto, è una denuncia delle disuguaglianze e delle ruberie che questo Paese ha sopportato e supportato dalla liberazione in poi.
In un paese normale nessuno avrebbe potuto scendere in campo con 7000 miliardi di lire di debiti nel 1994 e ritrovarsi nel 2012 tra gli uomini più ricchi del mondo ed a dover concedere alla seconda moglie come mantenimento 100.000 euro al giorno.Per gli smemorati faccio presente che 100.000 euro sono circa 195 milioni delle vecchie lire, al giorno.
Napolitano prima ha avvallato il massacro dei pensionati, del lavoratori, dei precari, dei giovani e degli esodati e poi a fine anno ci viene a prendere per il culo con la frase di cui sopra.
Molti delle fasce più deboli si sono suicidati, altri sono emigrati, altri ancora come ho scritto sopra hanno dovuto ritornare a casa dei propri genitori portandosi dietro i figli. Molti hanno resistito al 2012 grazie alla pensione, tagliata, dei genitori o dei nonni.
Non è tollerabile che uno dei protagonisti di questo scempio, direi strage, venga a dire il 31 gennaio del 2012 i tagli tutelino le face più deboli.
Sul podio dei responsabili di questo scempio, dello stravolgimento della nostra costituzione, al terzo posto c’è Monti. Al secondo c’è la Fornero e sul podio, vincitore per distacco, c’è Napolitano.
Il suo discorso non è un riepilogo dell’anno passato ed un augurio per l’anno nuovo, non è nemmeno un auspicio di tempi migliori, è solamente una presa per il culo.
Non passa giorno senza che nasca una formazione politica nuova, non ne scrivo e non seguo. Tutti si candidano come salvatori della patria, scialuppe di salvataggio, la mia impressione è che la barca andrà a fondo lo stesso ed il mio augurio è uno solo: si salvi chi può.
Per quanto mi riguarda spero che il fondale sia basso, uno che è sopravvissuto alla Democrazia Cristiana ed ai socialisti può superare anche questa prova.
Ha da passà ‘a nuttata ed io sono ottimista perchè, come disse Papà Cervi, confido nella natura ed ho una certezza: dopo un raccolto ne viene un altro.
Mi auguro, auguro a tutti voi, che il 2013 sia l’anno della Costituzione. Che finalmente entri in vigore, venga rispettata.

 Fonte: Slash16

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[Leggete sotto. Non vi pare che il programma montiano assomigli leggermente a quello del M5S?

Si parla di lavoro giovanile, persino di reddito minimo garantito, ovviamente tutto in maniera molto vaga, mai che si dica da dove verranno presi i fondi, nè come ciò verrà attuato spiegato per filo e per segno.

E' chiaro che ci ritroviamo davanti al solito specchietto per le allodole in stile "un milione di posti lavoro", e il fatto che lo dica Monti, cioè colui che ha fatto in modo che la disoccupazione aumentasse peggiorando la già pessima situazione dei giovani, basterebbe a dimostrarlo.
Non molto diverso quindi, dal libretto delle favole spacciato come programma da Beppe Grillo al solo scopo di accaparrarsi voti.

Troviamo poi la solita propaganda anti-casta, ovviamente la casta dei politici, non la casta dei grandi capitalisti alla Marchionne e Montezemolo, i cui piani ai danni dei lavoratori sono ormai noti, e i cui  interessi Mario Monti rappresenta].

Zero

Sia chiaro, c’è anche qualcosa di buono nell’Agenda Monti e va detto, se non altro perché senza tante pressioni probabilmente non ci sarebbe neanche quello: l’attenzione alla green economy e alla Rete, la questione di genere nel lavoro, un vago piano per l’occupazione giovanile, la promessa lotta all’evasione fiscale, perfino una bozza di reddito minimo garantito (per anni demonizzato, anche a sinistra, come ‘demagogia’ e oggi considerato indispensabile strumento di reintegro nella società perfino dai liberisti, ben svegliati a tutti).

Poi ci sono proposte talmente ovvie e generiche che sfido chiunque a trovare qualcuno contrario: «fare più asili nido», «valorizzare il ruolo del volontariato», «promuovere l’invecchiamento attivo», «costruire una società più giusta e moderna», fino al mitico «meno casta» e – ripeto – trovatemi uno che invece ne vuole di più.

Poi ci sono le dimenticanze, che tuttavia non credo affatto siano tali.


Ad esempio, zero riferimenti alla finanza speculativa, zero. In tutto il pdf non c’è nemmeno la parola “speculazione”. L’idea che in merito ci sia un problemino da gestire (visto tra l’altro che che il patatcrac è iniziato lì) non sfiora il Professore e i suoi.

Zero diritti civili. Non una parola. Zero passi in avanti per quanto riguarda biotestamento, diritti dei gay, fecondazione assistita etc. Zero, il medioevo gli piace.

Oppure, zero tagli alle spese militari: forbici ovunque tranne che lì, inclusi gli F35, il Forza Nec, la guerra in Afghanistan, che evidentemente per lui non costituiscono spesa pubblica.

Poi naturalmente zero tagli ai privilegi del Vaticano, per carità, quelli sono tra gli sponsor.

E zero accenni a uno dei bivi centrali della spesa pubblica: ad esempio, investire miliardi di euro nelle grandi opere come il Tav o al contrario nel salvataggio di un territorio dello Stato che frana ogni volta che piove.

E ancora, zero riferimenti agli ultimi di questa società, i detenuti o i migranti, che schiattino nelle nostre sovraffollate galere e nei Cie.

Zero, insomma: come i passi in avanti in termini di civiltà, laicità, umanesimo, giustizia e coesione sociale che escono – a conti fatti – da questa Agenda.


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Capitalismo de noantri

Quindi l’accozzaglia montiana di parassiti di Stato, baciapile clericali e vecchi partitocrati riciclati è il meglio che riesce ad esprimere in politica la grande borghesia italiana, dopo aver mangiato quindici anni alla greppia di Berlusconi?
E poi qualcuno si stupisce ancora che il capitalismo nostrano produca più cricche e intrecci che pubblici vantaggi?


ivo serentha scrive:
Se il comunismo é fallito alcuni decenni fa,il capitalismo dimostra d’essere una strada senza uscita,quando la parte più ricca del pianeta diventa un’elite sempre più ristretta e proporzionalmente la fascia dei poveri più ampia,il fallimento della globalizzazione appare palese.
Gli imprenditori continuino a giocare al ribasso delle retribuzioni e cavalcare la precarietà selvaggia,si stamperanno contro un muro anche loro,é solo questione di tempo.