martedì 29 maggio 2012

Casaleggio, il guru web di Beppe che ama Parsifal e Adriano Olivetti

 MILANO — Era il 2000 quando a Roma, in un suo spettacolo, Beppe Grillo armato di ascia rossa distruggeva sul palco un computer al grido di «ti odio». Altri tempi. Così adesso, a vederlo trasformato in una stella del web, viene da chiedersi: ma chi l'ha convinto a cambiare idea? L'uomo della «conversione» esiste e si chiama Gianroberto Casaleggio. Ha gli occhialetti da Harry Potter e i capelli lunghi e ricci simil- Branduardi.

È lui il manager che ha persuaso Grillo dell'utilità della Rete. La società che presiede, la Casaleggio associati (fondata nel 2004 a Milano), ha l'obiettivo dichiarato di «sviluppare in Italia la cultura della Rete». E ha creato e gestisce, tra le altre cose, non solo il blog del comico genovese ma anche la distribuzione di tutti i suoi gadget (video, libri, etc). Intuizione felice, visto il successo che sta riscuotendo beppegrillo.it: diciassettesimo nella classifica mondiale dei blog. Casaleggio Internet ce l'ha nel sangue. Dopo aver ricoperto ruoli di amministratore delegato, presidente e consigliere delegato, è diventato presidente di questa società. Che gestisce secondo la sua filosofia preferita: quella di Camelot. 


Sulle orme di Parsifal (personaggio a lui caro) dichiara di voler ricercare «la vera natura degli uomini». E così, ad esempio, per le riunioni da sempre ama immergere il gruppo dirigente nel mondo cavalleresco e spirituale della leggenda di Camelot (alla scoperta di quei luoghi ha persino trascorso una vacanza). Usa una tavola rotonda attorno alla quale fa sedere i suoi manager per «parlare liberamente ». E talvolta, almeno con la precedente società, la Webegg, dove era amministratore delegato, usava il castello di Belgioioso, vicino Pavia, per gli incontri allargati, «dove parlare come vecchi amici». Diplomato in informatica, si iscrive a fisica, ma la matematica lo annoia. I suoi miti? Dante, Forrest Gump e McLuhan. Papà a ventuno anni, lascia gli studi per mettere su famiglia e crescere il figlio. Inizia a lavorare in Olivetti a metà degli anni 80, e sposa la filosofia manageriale di Adriano Olivetti: «L'azienda basata sul valore dell'uomo».

E infatti alla Webegg la protezione delle persone era totale: dai corsi di formazione all'assistenza legale, psicologica, alimentare, ai prestiti di denaro. Nel tempo libero gioca a tennis e allena una squadra di calcio. Appassionato di storia, fumetti e fantascienza, ha voluto una casa nelle valli del Canavese vicino a Ivrea. Lì possiede un bosco tutto suo, «come quello della favola della bella addormentata», che confida di «curare durante i weekend». Autore di libri come «Il web è morto, viva il web», assieme al fratello Davide e a Mario Bucchich (anche loro soci della Casaleggio associati), oramai è diventato il consigliere numero uno di Beppe Grillo nelle strategie di comunicazione. Sua, secondo indiscrezioni, l'idea del «V day». Ed è sempre presente anche agli incontri del comico con i «MeetUp» locali. Piccolo particolare: l'organizzatore del gruppo di Milano Maurizio Benzi lavora, manco a dirlo, per la stessa società di Casaleggio. Ma non solo. Galeotta una colazione di lavoro a Milano, nel gennaio 2006, il manager convinse anche il ministro e leader di Idv ad aprire un suo blog: ora, infatti, anche quello di Di Pietro è tra i più gettonati. Ed è curato sempre dalla Casaleggio associati.

Lui, Casaleggio, interviste ne concede poche. Però per capire la sua strategia basta leggersi le dichiarazioni rilasciate a un sito, Data Manager: «La Rete ha introdotto un cambiamento progettuale della politica. Il sistema della delega democratica è messo in crisi dalla Rete, che rende possibile la nascita della democrazia diretta... La Rete sta spossessando i governi della rappresentanza e i media della gestione dell'informazione ». E il messaggio, politico, sembra quello di Grillo.

Angela Frenda
18 settembre 2007

Fonte: Corriere.it