lunedì 28 maggio 2012

Gianroberto Casaleggio, l’uomo dietro Beppe Grillo

25/05/2012   - Chi è e cosa pensa


“Il problema non è Beppe, abbiamo tutti fiducia in lui. Non riconosco Grillo in quelle bugie scritte su di me. A noi preoccupa il ruolo di Gian Roberto Casaleggio, il suo grande consigliere. È lui, ne siamo certi, che ha scritto il post. Vorrei sapere che cosa c’entra questo signore con le scelte di un sindaco. Si stanno minando la democrazia e la trasparenza del movimento”: così sul Fatto Quotidiano Ferruccio Sansa riporta le parole di Valentino Tavolazzi, consigliere eretico del movimento 5 Stelle di Ferrara allontanato dal Movimento tempo fa dopo la convocazione di un meeting che voleva discutere delle prospettive nazionali delle Cinque Stelle.



CASALEGGIO ASSOCIATI Allontanato da Beppe Grillo con un post sul blog. O meglio, con un post sul blog di Beppe Grillo: perché secondo Tavolazzi, leggevamo, potrebbe non essere Grillo a scrivere sul proprio blog.
Ho saputo soltanto ieri sera della candidatura (appoggiata da un consigliere del M5S dell’Emilia Romagna) di Valentino Tavolazzi di Progetto per Ferrara a cui è stato inibito l’uso congiunto del suo simbolo con quello del MoVimento 5 Stelle qualche mese fa. Ovviamente è una scelta impossibile, incompatibile e ingestibile politicamente. Mi meraviglio che Tavolazzi si ripresenti ancora sulla scena per spaccare il MoVimento 5 Stelle e che trovi pure il consenso di un consigliere.
Ma chi è Gianroberto Casaleggio, e cosa c’entra con Beppe Grillo? Con il comico genovese, l’imprenditore della comunicazione c’entra moltissimo, se non tutto. Ieri sul Fatto Quotidiano c’erano alcuni elementi, alcune parti di questa risposta.
L’uomo che con la sua Casaleggio Associati ha inventato – praticamente a tavolino – il Movimento 5 Stelle. Uomo nell’ombra, vestito sempre in giacca e cravatta, ma con i capelli da freak, appassionato di fantasy, gran divoratore di fumetti, affascinato da Gengis Khan, il suo mito. Mangiatore di libri di storia, ne legge anche due al giorno. Un sognatore realista, un manager per se stesso e gli altri. Quando Grillo lo incrociò per la prima volta ne rimase affascinato, disse: “Questo o è un genio o è un pazzo ”.
La Casaleggio e Associati, ne parlavamo ormai quasi tre anni fa, è una relativamente piccola srl con poco più di 10mila euro di capitale che si occupa formalmente di “consulenza web”.
Il bilancio al 31-12-2007 svela un fatturato pari a 2,4 milioni di euro, e un utile di 668mila euro. La prima cosa che salta all’occhio è che è stata costituita nel 2004 ma i suoi mezzi propri, tolto l’utile conseguito nel 2007, sono di soli 14.000 euro (di cui 10.000 di capitale sociale statutario). Quindi, gli azionisti hanno sempre deciso di “portarsi a casa” i soldi guadagnati, senza lasciarli in azienda. Come nelle migliori tradizioni delle piccole aziende italiane. Il fatturato 2007 è stato comunque in diminuzione del 10% rispetto al 2006, mentre è ottima la redditività dell’azienda: su 100 euro di venduto ne guadagnano, puliti con le tasse già pagate, quasi 27. Sarebbe interessante conoscere il costo delle royalties che pagano a Grillo, numero che non è disponibile nella versione sintetica del bilancio; ad occhio però sembra inferiore al milione di euro. Guardando lo stato patrimoniale si nota come l’attivo sia composto soprattutto da crediti verso clienti (500mila euro circa) e probabilmente magazzino per il resto (difficili che crediti iva o diversi siano pari a 700mila euro). Questi sono finanziati per 565mila euro da debiti a breve che sono comunque in grande parte di natura commerciale (verso fornitori) e non finanziaria.
In pratica, è stata fondata e permanentemente animata da un Guru: Gianroberto, appunto. “Con Grillo si sentono due o tre volte al giorno. Le strategie vengono pianificate al telefono, ma con minuzia e particolari. Andate a vedere gli spettacoli di Grillo: ci sono delle cose che il comico genovese che saprebbe improvvisare e molto bene, recita da copione. Perché sono le parole chiave che Casaleggio ha detto che funzionano”, scrivevamo ieri.

GAIA - Casaleggio gestisce il blog di Grillo – che lo paga molto poco, pare – insieme a quello del network Italia dei Valori – che, invece, paga moltissimo per i servigi. Oltre a gestirne il blog, è l’artefice e il pensatore della strategia poltica. E’ un uomo con una visione molto netta in testa del futuro, nel senso che in alcuni video pubblicati su internet si può agevolmente sentire e vedere che tipo di mondo Gianroberto Casaleggio pensa si debba costruire. Ed è su questa strada, si dice, che Casaleggio muove Beppe Grillo, il Movimento 5 Stelle e gli attivisti: una frontiera di mondo digitale ed interconnesso. Così come spiegato nel video Gaia – Nuovo ordine mondiale, in cui si riassumono le più grandi innovazioni in materia di rete, informazione e comunicazione, prima di iniziare una vera e propria previsione del futuro.






Secondo Casaleggio, da qui al 2020 inizierà una terza guerra mondiale fra l’Occidente in cui Internet è libera e la comunicazione democratica e l’Oriente “in cui vige una dittatura orwelliana”. Con il tempo il mondo della rete prevarrà e si creerà un super-social network e una super-intelligenza sociale collettiva che ci uniranno tutti in un mondo interconnesso in cui sia l’Internet il principale veicolo della conoscenza e della politica, e che porti alle prime vere elezioni mondiali in cui si elegga il governo del mondo. Gaia.

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LE POLEMICHE - Nel frattempo, Casaleggio si dedica con passione alla gestione del Movimento a Cinque Stelle. A volte, pare, causando frizioni: c’è il caso recente di Tavolazzi. Il neosindaco di Parma, Pizzarotti, avrebbe chiamato Casaleggio per annunciare la sua intenzione, quella di nominare Tavolazzi direttore generale. Casaleggio avrebbe sobbalzato sulla sedia per poi comunicare che no, era meglio di no. In precedenza avevamo raccontato con dovizia di particolari uno strano incontro che aveva fatto molto discutere gli esponenti delle reti grilline: il meeting fra Grillo, Casaleggio e i candidati cinquestelle a livello nazionale in cui erano saltati fuori degli strani “incarichi” in maniera ritenuta tutt’altro che democratica. Dobbiamo tornare al giugno 2011.

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Abbiamo iniziato alle 11 e qualcosa, Beppe ha detto due parole facendo i complimenti agli eletti e poco più. Casaleggio jr. ha presentato i numeri del Movimento dopo le elezioni, ora abbiamo oltre 120 eletti in oltre 60 comuni. Casaleggio sr. ci ha messo in guardia sul tentativo attualmente in corso da parte della politica di uccidere il Movimento creando polemiche al suo interno, e in particolare separando Grillo dal Movimento(…) Dopo la pausa Casaleggio ha presentato quattro persone a cui sono state assegnate da loro delle attività, e precisamente Matteo Olivieri (Reggio Emilia) raccoglierà documentazione sui progetti realizzati dalle liste nelle loro città, David Borrelli (Treviso) si occuperà della documentazione per far nascere e presentare le liste, Vito Crimi (Brescia) raccoglierà e analizzerà i programmi di tutte le liste e i metodi usati per scriverli, e infine io (Vittorio Bertola – Torino) mi occuperò di realizzare una piattaforma informatica per condividere interrogazioni, mozioni e tutti gli altri documenti presentati dai consiglieri nei loro comuni e per scambiarsi aggiornamenti su ciò che si fa nelle istituzioni.
Queste nomine calate dall’alto avevano causato un certo subbuglio nella base, dal momento che secondo gli stessi militanti lo stile doveva essere un altro. A chi lo fece notare, durante la riunione, fu Beppe Grillo a rispondere per le rime.
Strappo il microfono alle 14.30 chiedendo lumi: chi ha deciso chi e se sono ruoli tecnici o politici? Mi si risponde che se qualcuno del territorio me lo chiede devo mandarlo a fanculo.