mercoledì 26 dicembre 2012

Remember remember

Postato da Pecora Elettrica (kromeboy) il 5 novembre 2012

Oggi è il 5 Novembre e la memoria vola subito alla filastrocca britannica “Remember remember the fifth of november gunpowder, treason and plot” e a Guy Fawkes che in questo giorno ha cercato senza successo di far saltare il parlamento con re e lord inclusi.

Alan Moore trarrà da questo episodio uno dei personaggi più famosi: V di V for Vendetta.

Ecco, quello che proprio non riesco a sopportare è come Grillo si sia appropriato di questa V e di tutta l’iconografia correlata per lanciare il suo movimento dove la V magicamente diventa il famoso Vaffanculo.

Questa V è ancora presente nel logo del MoVmento nonostante il suo significato sia stato preso e stravolto dalla propaganda di Grillo.

Per non lasciare che questo 5 di Novembre  passi in silenzio ho deciso di condividere il messaggio originale di V – no non quello edulcorato e compiacente della versione cinematografica, quello originale duro e anarchico del fumetto.


Per semplicità riporto la versione italiana: i grassetti sono miei.
Immagino che vi stiate domandando perché vi ho convocati questa sera. Bé, il fatto è che ultimamente non sono molto soddisfatto delle vostre prestazioni. Vi siete un po’ lasciati andare sul lavoro e, bé temo che ci sia il rischio che vi dobbiamo licenziare.
Oh, lo so, lo so, è da un pezzo che siete con la società. Da quasi… vediamo, da quasi ventimila anni. Come passa il tempo. Sembra solo ieri. Ricordo il giorno in cui foste assunti. Ingenui e nervosi, scendeste dagli alberi stringendo un osso nei pugni pelosi. “Che cosa devo fare, signore?” domandavate, lamentosi. Ricordo le mie precise parole: “Laggiù c’è una pila di uova di dinosauro” dissi sorridendo paternamente, “Comincia a succhiare, giovanotto”.
Ne è passato di tempo da allora, vero? Sì, sì, lo so che non avete mai perso un giorno di lavoro ben fatto mio servo fedele. E poi, non crediate che mi scordi delle vostre ottime note personali, né di tutte le ottime cose che avete fatto per la società. Il fuoco, la ruota, l’agricoltura… un elenco davvero impressionante, vecchio mio, non fraintendermi.
Però… anche noi abbiamo avuto i nostri problemi, non lo si può negare. Sai da cosa penso siano stati provocati? Te lo dico io… Si tratta della vostra indisponibilità a farvi strada nella società, a farvi carico di responsabilità vere, di essere autonomi. Dio sa che le occasioni non vi sono mancate.
Vi abbiamo offerto più di una volta una promozione ma voi avete sempre rifiutato. “Non ce la farei, capo” piagnucolavate, “conosco i miei limiti”. Siamo franchi; questa è cattiva volontà, no?
Riposate da troppo tempo sugli allori, e questo comincia a vedersi sul lavoro. E anche, lasciatemelo dire, in tutto il vostro comportamento. Sono al corrente dei costanti litigi nel reparto produzione e anche dei recenti episodi di teppismo in mensa. Poi naturalmente c’è….bè, non volevo tirare fuori l’argomento, ma…. vedi, ho sentito voci inquietanti sulla vostra vita personale. No,non importa chi me le ha dette,niente nomi, niente punizioni… Mi dicono che non riuscite ad andare d’accordo col vostro coniuge, che gridate, che litigate, si parla anche di violenza. una fonte attendibile mi ha detto che ferite sempre chi amate, chi non dovreste mai ferire… e vogliamo parlare dei bambini? sono sempre i bambini a soffrire, come ben sai. Poveri piccoli, che possono mai capire? che possono capire delle vostre angherie, della vostra disperazione, della vostra condotta, delle intolleranze che vi siete coltivati dentro? Insomma, così non va proprio,vero?
E se la qualità del lavoro è calata non serve imputarlo alla direzione, anche se bisogna ammettere che la direzione è terribile. Anzi, senza peli sulla lingua, la direzione è pessima. Una serie di malversatori, truffatori e cialtroni ha preso una serie di decisioni catastrofiche, questo è indiscutibile, ma chi li ha eletti? Voi! Voi li avete eletti! Voi avete permesso loro di decidere per voi! Sarà anche vero che chiunque può sbagliare ma continuare per secoli a commettere gli stessi errori micidiali mi sembra pura e semplice premeditazione.
Voi avete incoraggiato questi incompetenti in malafede che hanno portato alla rovina la società.
Voi avete accettato supinamente i loro ordini insensati. Voi avete permesso loro di riempire il vostro spazio lavorativo di macchine pericolose. Avreste potuto fermarli. Sarebbe bastato dire “No”, siete degli smidollati, non avete orgoglio. Non siete più utili alla società.
Tuttavia, sarò generoso. Vi darò due anni per mostrarmi un miglioramento. se alla fine del periodo sarai ancora restio a fare dei tentativi… sarai liquidato Questo è tutto. Potete tornare al lavoro. I programmi normali riprenderanno al più presto.
Il messaggio è chiaro: un  buon movimento di riforma non comincia dicendo “noi siamo sempre stati onesti e con questa politica non c’entriamo nulla” comincia ammettendo i propri errori pregressi per cercare di evitarli in futuro.

Comincia riconoscendo quando troppe volte si è seguito l’uomo con le soluzioni (sempre sbagliate) in tasca.

Comincia con l’umiltà umana del saper riconoscere i propri limiti abbracciando il dialogo piuttosto che bollare tutti quelli che la pensano diversamente da sé come pericolosi corrotti nemici.

Questo è il messaggio di libertà di Alan Moore: qualcosa di diametralmente opposto dal dare ragione incondizionatamente e ad oltranza al capo come succede in questi minuti sulle pagine del fatto.

ps: scusate lo sfogo, ma leggendo certi commenti sul caso Salsi ho sentito il bisogno di scrivere di getto questo post.