sabato 1 dicembre 2012

Anche se noi non voteremo... FUORI! ADESSO!

Ne abbiamo piene le palle di queste fregature all'italiana, non ne possiamo più di questi furbetti manipolatori che vogliono solo prenderci per il culo!
Che si presentano come il "nuovo" quando in realtà pensano solo ai propri interessi o a salvare le chiappette ai soliti privilegiati intoccabili pieni di denaro (gente che di solito non scende in politica, a meno che non serva di fare un governo "tecnico" ovvero senza intermediari).
FUORI! ADESSO! 

Grillo come Renzi, con tutti gli altri cazzari che parlano di Terza Repubblica o fine delle ideologie, "è l'euro che ce lo chiede" e "sono i mercati che ce lo impongono" per arrivare all'accusatorio "abbiamo vissuto al di sopra delle nostre possibilità". 
Come no, diteglielo a chi s'è fatto 15 anni di precariato. 
Teste di c*****, il vostro obbiettivo è portarci a scannare tra di noi, che mai abbiamo guadagnato come voi, per pagamenti (saltuari e mai fissi) da 2 euro l'ora!

E avete anche il coraggio di darci come alternativa Renzi, Grillo o peggio Montezemolo??
Guardate che non tutti hanno le fette di prosciutto davanti gli occhi! (Potevate almeno lasciarcele e non mangiarvi anche quelle!)
Presto a molti non basterà neanche un PD, se non saprà fare altro che un governo Monti-bis senza Monti!

Sparite! Voi e anche le vostre false soluzioni!
Andatevene a Malindi, fate come vi pare, ma...

FUORI! ADESSO!

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25 novembre 2012

Off Topics del 25 Novembre - TUTTI a votare per Matteo Renzi FUORI!

Matteo, siamo tutti d'accordo!

Renzi-fuori
 
 FUORI!

Renzi-betori
FUORI!
Renzidemita
FUORI!
Renzi-prossima-arcore 
F U O R I !
 Fonte: Tafanus

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24 novembre 2012

Ci sono cento buone ragioni per NON votare Renzi: questa...

Matteo Renzi: il "Raccomandato" dal "Geniale" di Berlusconi & Sallusti

Giornale-20121124

La marchetta del "Geniale" a favore del Bischero di Rignano sull'Arno prosegue così:

Se ragionassimo con la cieca oppor­tunità politica faremmo esattamente il contrario. Strizzeremmo, cioè, l’oc­chio a Bersani, perché diciamolo: è l’avversario con il quale un candidato di centrodestra avrebbe gioco più faci­le. Partirebbe ultra svantaggiato e i son­daggi lo dicono chiaramente, ma con­tro il segretario Pd la partita sarebbe meno impossibile. Renzi è più difficile da battere per il semplice fatto che at­trae un’area moderata che Bersani non attrae.

Ecco, sapete che c’è? Chissenefrega dell’opportunismo. Scegliamo Renzi perché è un uomo nuovo: è il primo ve­ro leader totalmente post-comunista, è l’unico a indicare al Pd la strada della socialdemocrazia liberale che in Euro­pa e negli Stati Uniti c’è da sempre e che da noi non c’è mai stata. Noi vor­remmo che vincesse lui, domani. Per­ché Renzi garantisce la possibilità di avere un dialogo vero, nuovo, reale. Parla di temi, non di inchieste giudizia­rie. Parla di prospettive, non rinfaccia il berlusconismo. È avanti e non per ra­gioni anagrafiche. Al netto delle esage­razioni e di qualche errore, la rottama­zione che propone è l’istanza di un gio­vane, ma soprattutto un’idea di politi­ca diversa: ha sconfitto il pregiudizio e non ha la cultura dell’inciucio come unica alternativa alla rivalità. Una parte delle sue proposte non ci convince.

Ma di cose condivisibili ce ne sono molte: la semplificazione fi­scale per le imprese, l’inversione del paradigma classico della sinistra per il quale il lavoratore ha più diritti del da­tore di lavoro, il divorzio breve. La for­za del suo programma sta nello spirito liberale e nell’essere studiato con il buonsenso di chi non pensa di poter ri­solvere i problemi del mondo come s’illude di fare Vendola.Il sindaco di Fi­renze ha avuto la tenacia di resistere al­l’assalto pazzesco subito dall’esta­blishment del suo partito. Hanno cer­cato di abbatterlo, di screditarlo, di de­legittimarlo, di renderlo costume anzi­ché politica. Gli attacchi subiti sono stati solo personali. Vi sembra norma­le? Lui ha rimbalzato tutto e ha mobili­tato la gente come pochi. Ha costretto il Pd ha scendere sul suo terreno, a mi­surarsi, l’ha obbligato a usare le trup­pe cammellate per sconfiggerlo. Forse non vincerà (così dicono tutti i sondag­gi), ma l’Italia ha trovato un leader.Per il presente, non solo per il futuro. Da domani, comunque vada, bisognerà fare i conti con Renzi e capire che idea ha del Paese. Con lui se ne può parlare. 
 
...Abbiamo trasmesso: "Consigli per gli acquisti Mediashop"...

 Fonte: Tafanus

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01 dicembre 2012

Dimmi con chi vai... Chi tifa per Renzi

RondolinoFabrizio Rondolino siul "Geniale" - Lo scontro sulle regole che infiamma la vigilia delle primarie del centrosinistra non è soltanto una questione di commi e di circolari interpretative. E tanto meno è, come ha minacciosamente suggerito Pier Luigi Bersani, uno «sfregio» alla «magnifica giornata» di domenica scorsa. Al contrario, l'ottusa resistenza che l'apparato del Pd oppone alle decine di migliaia di cittadini che vorrebbero partecipare alle primarie senza preventivamente dichiararsi bersaniani solleva un problema politico e culturale di prima grandezza. Che si potrebbe riassumere con una domanda: il Pd si rivolge a tutti gli italiani, convinto di poterli convincere nelle urne e rappresentare in Parlamento ed eventualmente al governo, oppure preferisce rinchiudersi nella ridotta neofrontista presidiata dall'apparato e dall'oligarchia?

Le elezioni di primavera - dove voteranno tutti gli italiani, e non soltanto quelli graditi a Bersani - cadono nel momento di massima crisi della cosiddetta Seconda Repubblica: scandali, corruzione, inefficienza hanno ridotto al minimo storico il consenso ai partiti. Il cambiamento non è più un'opzione: è una necessità. Ma perché il cambiamento abbia successo è necessario che si fondi su un consenso elettorale ampio, su una proposta politica capace di aggregare e tranquillizzare anziché dividere e intimorire, su una leadership percepita come unificante anziché divisiva, e per questo capace di mobilitare le energie migliori del Paese. E qui veniamo al cuore del problema. Tutti i sondaggi sono unanimi nel valutare intorno al 35% una coalizione guidata da Bersani, mentre Renzi, secondo le stesse analisi, potrebbe sfiorare il 45% dei consensi (continua sul "Geniale")

Fabrizio Rondolino è il mitico ex spin-doctor di Massimo D'Alema, passato a stipendio di Paolo Berlusconi. Rondolino parla con nonchalance di "tutti" i sondaggi": ci darebbe cortesemente i links di metà di TUTTI questi sondaggi?

Ma Nicola Porro, stesso "Geniale di Rondolino", sul banchiere delle Caymans che finanzia il ggiovane ggenio Matteo Renzi esprime qualche dubbio... E se lo dice lui..

Se il banchiere del sindaco fa flop

La Zuppa torna oggi ad occuparsi di Davide Serra, il cosiddetto golden boy della finanza londinese che ha organizzato un pranzo elettorale per Matteo Renzi. Già sostenemmo come fosse ridicolo prendersela tanto con l'abbraccio della finanza. È singolare però che nessuno si sia occupato del valore della finanza e dunque di questi mitici fondi Algebris, gestiti da Serra, e residenti alle Isole Cayman. Certo si tratta di strumenti piuttosto opachi, ma con un po' di lavoro ci si accorge che se tutti i golden boy fossero come Serra, addio ai nostri risparmi. Insomma le sue performance sono da brivido.

Ma andiamo per ordine. Alle autorità monetarie delle Isole Cayman risultano iscritte sei licenze Algebris. La prime due risalenti al 19 settembre 2006 (11862 Algebris Global Financials Fund e 11863 Algebris Global Financials Fund L.P.) e che riguardano il primo grande fondo hedge di Serra. In alcune vecchie presentazioni si sosteneva che fossero stati raccolti circa 1,5 miliardi. Oggi la raccolta, secondo le medesime presentazioni, sembrerebbe scesa a 900 milioni, ma su più fondi. Nel frattempo infatti (oltre a quello armonizzato gestito da Morgan Stanley che dovrebbe valere tra i 30 e i 50 milioni di masse gestite) c'è un fondo sui Coco (registrato alle Cayman il 12 agosto del 2011) e un Long only Fund (registrato a maggio del 2011).

La registrazione alle Cayman rende le informazioni sulla consistenza dei fondi e i suoi attivi e disinvestimenti molto opache  (continua su "Il Geniale" - Nicola Porro)

Brosio-paoloPaolo Brosio vota per la Madonna e per Renzi:
 
Brosio: "Voto Renzi perché va dalla Madonna di Medjugorie

[...]  Insomma è la Madonna, quel qualcosa in più che il sindaco di Firenze ha rispetto al segretario del Pd Bersani. "Nel 1992 ho fatto tutta Mani Pulite e per tanti anni non ho più votato, schifato dalla corruzione e dalle ruberie. Ora mi sono riavvicinato, anche se la musica non è cambiata", spiega il giornalista. "Mi piace Renzi". "Il papà e il fratello mi chiamano spesso e anche Matteo è andato dalla Madonna. Ci è andato anche quando non era sposato per chiedere lumi alla Madonna e allo Spirito Santo per indirizzarlo a una vita matrimoniale santa, una cosa meravigliosa. Non vedo tante persone che difendono i valori cristiani" [...]  (continua su "Libbbero")

Giuseppe Fioroni - Laureato in medicina e chirurgia all'Università Cattolica del Sacro Cuore, è ricercatore all'Università Cattolica di Roma presso il Policlinico Gemelli [...] Durante la sua giovinezza entrò nel movimento giovanile della Democrazia Cristiana e divenne attivo nell'Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani (AGESCI). Divenne in seguito segretario della Dc di Viterbo e fu eletto prima consigliere comunale e poi consigliere provinciale. Nel 1989 fu eletto sindaco di Viterbo e rimase a Palazzo dei Priori fino al 1995 [...] Nel gennaio 2012 l'ex tesoriere della Margherita (Luigi Lusi), è iscritto nel registro degli indagati per aver sottratto, secondo la procura di Roma, ingenti somme di denaro dalle casse del partito. Lusi ha poi sostenuto che parte di tali soldi sono andati a diversi appartenenti al partito, tra cui Fioroni [...] (Fonte: Wikipedia)

Iva_zanicchiIva Zanicchi: "Le donne del Pdl amano Renzi" - ''Se Renzi decidesse di fare un nuovo partito - ha continuato Zanicchi - secondo me rischia di diventare il primo partito in Italia''. ''Speriamo di no'', ha poi aggiunto con un sorriso. ''A pelle mi piace molto. Ha una grande personalità, + un bravo sindaco, sa parlare alla gente ed è anche un bell'ometto''.

Paolo Guzzanti, stamattina a Omnibus: "Noi avremmo bisogno come il pane di un Matteo Renzi di destra"

I sondaggi di Rondolino
Non c'è un solo sondaggio  sul sito ufficiale che dica quanto afferma Rondolino. L'ultimo (e unico) sondaggio fatto dopo il primo turno è quello della IPR Marketinh (field work il 26 novembre). Alla domanda "per chi voterete al ballottaggio" 56% risponde Bersani, 44% risponde Renzi. Ma è da notare che bob c'era ancora stato l'endorsement chiaro e tondo di Vendola, NESSUN sondaggio (se non un foglietto non pubblicato che ha solo Renzi, in puro stile Berluschino) parla di quanto prenderebbe un centrosinistra guitato da Renzi, e quanto uno guidato da Bersani.

Molti commentatori "innamorati" stanno sottolineando che Renzi avrebbe un potere d'attrazione che Bersani non ha per un pezzo di elettorato di destra. Non lo mettiamo in dubbio. Basta vedere chi sponsorizza Renzi. Ma gli stessi "opinionisti" dimenticano di fare la somma algebrica: quanti voti prenderebbe Renzi da destra? e quanti ne perderebbe un centrosinistra che proponesse la premiership di Renzi? Ad occhio, metà degli elettori del PD, e tre quarti degli elettori di SEL.

Meditate, gente, meditate... Tafanus

Fonte: Tafanus

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La rivoluzione non paga e Renzi preferisce fare il rottamatore con gli incentivi della destra. Per la vittoria si affida alla Iva Zanicchi.

 

Il boy scout dell’oratorio è astuto come quando assaggiava di nascosto il vino per la S. Messa, che notoriamente è buono.
Per vincere le primarie del Pd ha lanciato il suo slogan, Adesso ed è partito con il suo camper per Verona da dove ha iniziato la campagna elettorale, ha lanicato la sfida all’interno del Pd.
Chi lo conosce bene, certamente meglio di me, è suo figlio che infatti parteggia per Bersani.
I cardini del suo programma sono: il futuro, l’Europa, il merito. Acqua fredda, tiepida, calda.
Però ha l’asso nella manica che nemmeno Veltroni aveva, si era limitato al centro, lui i voti li chiederà direttamente alla destra, agli elettori del Pdl delusi dalla sparizione delle orgettine.
Da come la vedo io ho l’impressione che in pratica si affidi, per sfondare nel Pd, alla Iva Zanicchi che stando a quanto ha pubblicato la Nazione ha dichiarato: “Le donne del Pdl amano Renzi
Manca solo che entrino in campo le pensionate di Maria De Filippi, disoccupate da quando hanno smantellato il gazebo di fronte al Palazzo di Giustizia di Milano, ed il gioco è fatto, le primarie sono vinte.
Visto che viene dall’oratorio penso che renzi escluda in partenza le giovinette che si dedicano al sesso a pagamento, al bunga-bunga per anzianotti depravati e viagramuniti ma, le tipe come la Iva, l’Ombretta che non è il bicchiere di vino nero, come lo chiamano a Verona ma l’ex presidente della provincia di Milano, dovrebbe essere assicurata.
Se poi oltre al prezzo giusto dell’ Iva entra in campo con le truppe di C’è posta per te anche la Maria De Filippi penso possa arrivare al 60% dei voti della destra.
Adesso i giornali della destra lo massacrano ma, tempo due mesi, gli daranno del comunista.
Se  questi sono i giovani del Pd, la nuova sinistra socialdemocratica da salotto, penso che di magliette con la faccia di Renzi ne venderanno pochine.
Noi ci teniamo questa, la tiro fuori subito dal cassetto, prima che mi dimentichi per via dell’età:

 

Fonte: Slasch16

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02 dicembre 2012

Matteo Renzi, da rottamatore a rottamato?

...Yes!... I'm choosy... questo "coso" non lo voto neanche sotto tortura...

Aldilà delle promesse, Matteo Renzi alla fine non ha convogliato - in maniera sostanziale - nuovo elettorato nel PD e nel centrosinistra in queste primarie, e soprattutto non lo farebbe alle prossime politiche. Bastano alcuni dati e fatti per capirlo.
  • 3,1 milioni di elettori alle primarie del centrosinistra evidenziano che l’elettorato è rimasto più o meno quello del 2007.
  • i sondaggi che danno in queste ore una ipotetica, e non auspicata, Lista Matteo Renzi intorno al 4% raccontano di un leader, ad oggi, più mediatico che reale.
  • Il sito web domenicavoto.it che, nonostante il mail-bombing e la massiccia pubblicità rottamatrice, porta a circa 100,000 richieste-email di registrazioni , denuncia la poca forza attrattiva del candidato toscano.
  • La necessità, protratta fino a poche dal secondo turno, di richiamare al voto tutti gli Italiani, con modalità che vanno al di fuori di regole precedentemente concordate, narra di una presa di Matteo sul nuovo elettorato, che è più emozionale che reale.
Una campagna elettorale impostata sul “noi” e “loro”- sinusoidale nel rapporto del rottamatore con il centrosinistra e il concorrente vincitore del primo turno, Pierluigi Bersani - indica la volontà ferrea di creare qualcosa di nuovo nel panorama politico italiano, senza riuscirci.
Manca una linea politica chiara, e questo fatto trasmette agli italiani l’idea che la “rottamazione” renziana sia più una necessità mediatica che un racconto realistico. Il team della comunicazione di Renzi, molto più del candidato, denuncia una cultura politica, infarcita di slogan ma carente di sostanza politica, che rischia di fare male al Partito Democratico, ma soprattutto al rottamatore.
E, alla fine di questo gran chiasso mediatico, Matteo Renzi rischia di essere dimenticato, perché la rottamazione da lui proposta è risultata scomposta e disordinata. Un consiglio: che il rottamatore si allontani da subito dal corto circuito informativo che lo sta fagocitando, o da lunedì rischia di trasformarsi in rottamato. (su R-innovamenti - Massimo Preziuso)

Fonte: Tafanus