Di Renzi avevamo già parlato
qui.
"È
vero e non è immaginabile che la borghesia possa lasciare in mano a
Renzi una qualsiasi effettiva leva di potere (ammesso che oltre a
rottamare e spaccare il partito riesca ad imporsi), tantomeno a Grillo,
ma l’operazione
è ancora in corso e non è detto –
tutt’altro – che ne conosciamo i contorni, nazionali e internazionali.
Renzi e Grillo (questi, suo malgrado) – lo si vede dallo spazio
mediatico che occupano – fanno parte di un progetto, quello appunto di
rottamazione di una classe dirigente per sostituirla con un'altra o
comunque ridurne il peso e l'egemonia.
Nel 2013 questa operazione di
stampo populista porterà alla nascita della cosiddetta terza repubblica."
Ne avevamo parlato anche qui, dove scrivevamo:
Attualmente le cose sembrano essere leggermente cambiate: non solo Bersani se ne è uscito con la classica "cazzata o stronzata?" tirando fuori a cazzo di cane Lenin (icona e figura storica che dovrebbe essere cara a chiunque si consideri un minimo di sinistra, contro i privilegi, per l'uguaglianza, per i diritti e contro i poteri forti) paragonandolo in senso spregiativo all'infimo Grillo, ma ha anche incassato l'appoggio, fino a poco tempo fa inaspettato di Carlo De Benedetti, e questo mentre persino il giornale di Confindustria, il Sole 24 Ore, espimeva il suo abbandono nei confronti di Renzi.
Nel frattempo l'Unità, dopo il 14 novembre, si è schierata contro gli studenti e per la repressione delle proteste anti-Monti portando avanti la solita favoletta dei violenti.
Evidentemente Bersani, e con lui il PD, hanno acquisito sottobanco (ma anche alla luce del sole) vari crediti e sembrano essere diventati (o ritornati) garanzia di continuità con il governo Monti e quindi il ruolo di Renzi, che ormai continua a ricevere appoggi importanti solo dalla stampa berlusconiana, vedi il Giornale, sembrerebbe essere finito.
Il PD sembrerebbe essere attualmente l'unico referente di valore a cui la classe dirigente economica e gran-imprenditoriale italiana possa affidarsi. Un tandem UDC-PD sarebbe comunque preferito, ma se il PD dà garanzie di spostarsi a destra non ci sono problemi (e si sta vedendo!).
Renzino comunque non si è dato per vinto e vuole continuare a battagliare fino all'ultimo.
Ovviamente è ben consapevole che i voti per farlo vincere come candidato premier del centro-sinistra possono venire solo dalla destra e dal PDL, e quindi si è dato ben da fare fino all'ultimo giorno per far saltare le regole delle primarie.
Vedremo questa domenica se il suo intento sarà riuscito. Al momento l'unica cosa che sembra di riuscirgli è creare una possibile futura spaccatura nel partito, incasinando così ulteriormente il quadro politico e dando ulteriori garanzie d'ingovernabilità che si risolveranno inevitabilmente in un nuovo governo tecnico, forse anche un Monti-bis (ma guarda un pò! E chi se lo sarebbe aspettato! Nel caso, non potremo che ringraziare Renzi!).
A quanto pare la situazione per gl'Italiani sembra essere priva di vie d'uscita: vada come vada, con o senza Monti, sembra che non si possa proprio sfuggire alla condanna di essere governati da un governo che non agirà in altro modo che come un Monti bis.
Questi gli scenari possibili:
1 - PD e SEL vincono le elezioni con una buona maggioranza, dopodichè più volenti che nolenti, con la scusante BCE o la scusa crisi, continuano a seguire l'operato del governo Monti (difatti, il PD fino ad ora non l'ha mai fatto cadere, anzi si è persino guadagnato l'appoggio di tutta l'elite italiana pro-Monti, cosa che sta continuando adesso, e quindi i fatti fino ad ora provano che il PD non cambierà linea).
2 - Situazione di stallo come in Sicilia: forte astensione, crollo del PDL e Lega, leggera crescita dei partiti alla destra del PDL, stabile UDC, M5S secondo partito, PD primo partito ma impossibilità di governare con SEL.
Cosa succede a questo punto? Il M5S si isola, il PD è costretto a fare il governo con l'UDC. A questo punto la prosecuzione delle politiche del governo Monti è assicurata.
Questi due scenari sono plausibili sia che il candidato premier sia Renzi, sia che sia Bersani: dal Monti-bis senza Monti non si scappa!
Altri scenari non sembrano plausibili al momento.
3 - Altra possibilità, per ora lontana, è la vittoria del M5S.
Incommentabile, perchè questa vittoria significherebbe nei fatti la distruzione di ogni fiducia residua dei cittadini italiani nell'uso della politica, ossia nelle idee e negli ideali politici, come un'arma che possa volgere a loro favore, il che aprirebbe la strada definitivamente alla schiavizzazione e allo sfruttamento senza limiti sul lavoro che non incontrerebbe più alcuna barriera (dico definitivamente poichè il processo già in corso da due decenni).
Una vittoria del genere non potrebbe fare che da apri pista alla tanto agognata, dalle classi dirigenti, nascita della Terza Repubblica.
(Quella che chiamiamo Seconda Repubblica è in realtà un aborto, una creazione incompleta. Chi a quei tempi sostenne Tangentopoli si aspettava altri esiti piuttosto che la continuazione del Craxismo nella nuova forma, ancora più rapace, berlusconiana. Quello che si aspettavano era la completa resa del paese Italia e dei suoi abitanti al Dio Mercato, non certo la sua caduta nelle mani di un singolo capitalista dagli atteggiamenti mafiosi. La Terza Repubblica dovrebbe essere il compimento di questo disegno).
L'unica cosa che sembra essere sicura in ogni caso è la fine dell'IDV e la continuazione della diaspora dei piccoli partiti comunisti fuori dal parlamento.
Peccato, per un momento si era anche sperato nella sparizione dell'UDC e perchè no anche di Lega e PDL, ma quest'ultimi due anche se ridimensionati sembra che comunque riusciranno a riciclarsi in qualche modo.
Anche i vari movimenti per la Terza Repubblica che sembravano pullulare fino a poco tempo fa (tra cui quello di Oscar Giannino e Boldrin, quello di Tremonti e il ben più importante di Montezemolo) sembrano ora ridimensionarsi fin quasi a sparire.
Evidentemente l'Italia non è ancora pronto per la discesa in campo del salvatore del popolo, grande re borghese, riccone onnipotente, onnipresente e onnisciente LCD Montezemolo. E comunque si può ancora fare a meno di lui, purchè si faccia un governo che sia in pratica un Monti bis!
Siamo comunque sicuri che dopo un'eventuale vittoria del M5S con annesso successivo magnamagna di Grillo, Casaleggio & Associati e conseguente vero default dell'Italia, nessuno potrà più negare a Montezemolo il dominio tanto bramato.
Il piano Z non può mai mancare!
Ma per tornare al punto, qui di seguito godiamoci le tante fantastiche piroette funamboliche compiute negli ultimi mesi dall'uomo infiltrato da PDL e da Berlusconi nel PD per indebolire i concorrenti della cosidetta sinistra.
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Vendola: Renzi inautentico retrò - Puppato: «Teleguidato con sms»

Matteo Renzi come Ambra Angiolini?
«Proporrei la rottamazione del
modello sociale e culturale che cavalca Matteo Renzi. Mi colpisce
davvero la sua inautenticità retrò e la capacità nel calcare il
palcoscenico. D'altra parte, dietro di lui c'è un ottimo professionista
della tv come Giorgio Gori. Ma Renzi mi fa pensare che se gli seghi la
calotta cranica, dentro ci trovi dei chip, come se fosse costruito in
laboratorio». Lo afferma Nichi Vendola, in un'intervista a Chi in
edicola domani. "Bersani invece", continua, "è un uomo d'apparato con un
retroterra di sapienza contadina e un grande orgoglio riformista. Ma se
io riuscirò a far parte della maggioranza, lavorerò almeno per il
riconoscimento delle coppie di fatto. Mi pare dovuto".
Anche Laura Puppato, sfidante di Bersani alle primarie del
centrosinistra, va all'attacco del sindaco di Firenze: e critica Renzi -
suo "vicino di Podio" - perché
«riceveva costantemente messaggi nel
telefonino: è un po' teleguidato, questo ragazzo. Nessun altro di noi si
era portato il telefono...».