Pubblicato il 18 luglio 2012
Crede
che Nintendo sia un prodotto della Sony, identifica l’iPhone con gli
smartphone, ecco l’esperta economista alle prese con un articolo sul
famoso melafonino e su “Steve Job”.
Loretta
Napoleoni colpisce ancora e consegna alle colonne de Il Venerdì di
Repubblica un articolo nel quale, ancora una volta, s’impegna a parlare
(sbagliando) di cose che non conosce. Anche peggio di quando racconta le
sue fantasie sull’Islanda o su Dubai.
L’occasione
è un pezzo per la sua rubrica “Follow the Money”, nel quale prova a
tessere l’elogio di iPhone. L’articolo in generale soffre di un errore
di fondo, per il quale Napoleoni identifica e confonde iPhone con gli
smartphone, che in realtà sono una classe di dispositivi e un mercato
del quale gli iPhone valgono circa un quinto. Per illustrarne il
successo Napoleoni ne confronta le vendite con altri prodotti
elettronici di successo presi un po’ alla rinfusa, prodotti dei quali
Napoleoni deve solo aver sentito parlare al bar, almeno a giudicare da
quello che scrive e dalle sciocchezze che consegna al lettore.
A
cominciare dal fatto che Sony avrebbe ritirato lo storico Walkman con
le cassette perché sconfitta da Apple e non dall’evoluzione tecnologica
dei supporti musicali che ha fatto sparire le audiocassette dal mercato.
Non è l’iPhone ad essere tanto polivalente e innovativo da integrare le
funzioni di diversi dispositivi, quanto l’evoluzione degli smartphone
in generale ad aver dato vita a una nuova classe di prodotti che, come i
tablet con i notebook, minaccia le vendite di prodotti con funzioni
simili.
L’espediente
di mescolare le pere con le mele per sostenere le proprie ragioni non è
nuovo per Napoleoni, che infatti nel seguito procede vigorosamente a
rimescolare un po’ a caso. Lo iPhone avrebbe “addirittura reso obsoleto
l’iPod” che in realtà obsoleto non è per niente e continua ad essere il
player portatile preferito dal mercato, ora che è dotato di sistema
operativo e di connessione wi-fi, per chi non lo voglia usare come
telefono resta addirittura preferibile all’iPhone e meno ingombrante,
oltre a costare la metà. Resta da capire perché l’economista mescoli
alla rinfusa prodotti tanto diversi, la mia teoria è che sia perché non
li conosce proprio, ma ne parla lo stesso, come quando le capita di
discettare di crisi economica e dei possibili modi per rimediarla.
Infatti continuando con i confronti Napoleoni sgancia una vera e propria perla:
” L’iPhone è polivalente e incorpora anche
le funzioni dei videogiochi, La Sony ha impiegato sette anni per
vendere 218 milioni di Nintendo DS e di PSP, i gadget portatili per
videogiochi (escludendo naturalmente Nintendo 3DS e la PlayStayion
Vita).”
Questa
frase dice molto e niente di bello. Prima di tutto che Napoleoni crede
che Nintendo sia un prodotto della Sony e non il marchio di uno dei suoi
principali concorrenti, cosa che già rende l’idea della sua conoscenza
del tema e su quanto si sia documentata prima di scrivere.
Napoleoni non sa cosa sia Nintendo, ma non sa nemmeno cosa sia una console per videogame (i gadget portatili per videogiochi)
e il bello è che nonostante questo s’avventura persino in precisazioni,
sballate come il resto. Perchè ad esempio “Nintendo 3DS e la
PlayStayion Vita” siano da escludere dal conto “naturalmente” non lo
dice, bisogna fidarsi dell’esperta economista che d’abitudine parla a
caso di cose che non conosce.
Complimenti a La Repubblica per aver
arruolato una tale esperta, capace persino di sbagliare il cognome di
Steve Jobs, che per lei è Job.
Pubblicato in Giornalettismo

Ma soprattutto…. Steve JOB???????
Al