30 October 2010, 1:45
Questo piccolo fatto di cronaca, in realtà
una bega di paese, riguarda la Fiorentina, ma la riporto perché tipizza
una quantità enorme di persone e occasioni.
Oliviero Beha è un giornalista sportivo e
tifoso della Fiorentina. Lui è uno dei complottisti più cospirazionisti
più complottisti che ci siano. Dietro a qualunque cosa c’è sicuramente
una cupola: se le banane nel suo frigorifero vanno a male è sicuramente
colpa della CIA, e questo in un ambiente così propenso al vittimismo e
ai complessi di persecuzione (trovate un ultras che non dica che
quest’anno gli arbitri, e il palazzo, ce l’hanno con loro) come il
calcio, è un miscuglio corrosivo.
Beha ha scritto sul Fatto quotidiano un articolo
contro i Della Valle, i proprietarî della Fiorentina, e assieme a
qualche considerazione ragionevole ha infilato tutta una serie di
teoremi per i quali,
sostanzialmente, la Fiorentina avrebbe deliberatamente deciso di far squalificare Mutu, privandolo inoltre di assistenza tecnica, medica e legale (la giustificazione data è “c’è Jovetic”, come se fosse interesse di una squadra svalutare un proprio giocatore). Poi, Beha scrive che – altrettanto sostanzialmente – l’unico interesse dei Della Valle è fare soldi con l’indotto della Fiorentina, e argomenta questa tesi cercando di suffragarla con dei dati che, alla fine della fiera, la contraddicono. Ce ne sono delle altre, fra cui un passaggio sessista, e uno autocelebrativo della propria boria, ma la chicca è questa:
sostanzialmente, la Fiorentina avrebbe deliberatamente deciso di far squalificare Mutu, privandolo inoltre di assistenza tecnica, medica e legale (la giustificazione data è “c’è Jovetic”, come se fosse interesse di una squadra svalutare un proprio giocatore). Poi, Beha scrive che – altrettanto sostanzialmente – l’unico interesse dei Della Valle è fare soldi con l’indotto della Fiorentina, e argomenta questa tesi cercando di suffragarla con dei dati che, alla fine della fiera, la contraddicono. Ce ne sono delle altre, fra cui un passaggio sessista, e uno autocelebrativo della propria boria, ma la chicca è questa:
[Prandelli] è stato cacciato con ignominia mesi fa e nessuno si chiede come mai ? O si pensa da autentici grulli che abbia lasciato la Fiorentina per la Nazionale? E’ stato “sistemato” ad una Nazionale in cerca di autore più di Pirandello solo perché i Della Valle (naturalmente il Della Valle, l’altro essendo solo un fratello) volevano sbolognarlo senza pagare dazio alla città “del calcio fiorentino”.
Sì, autentici grulli. Credere la cosa più ovvia, ovvero che a
Prandelli interessasse un posto di maggior prestigio – come la panchina
della Nazionale – rispetto a un posto in una squadra tutto sommato
provinciale come la Fiorentina è da autentici grulli. C’è
necessariamente qualcosa di più grosso, dietro. Ascolta un cretino,
diceva un personaggio di Bisio e Gialappa’s. E quindi i Della Valle,
potendo decidere loro chi sarebbe stato il futuro allenatore azzurro,
avrebbero fatto questa scelta.
Che ha fatto Della Valle?
Ha risposto con la stessa moneta. Ha risposto con una lettera aperta
a Beha, molto dura, rivoltando la stessa accusa: è un complotto. C’è
una ragione per la quale Beha ha scritto questo articolo ed è perché non
gli è stata data la possibilità di entrare in società, alla Fiorentina.
E da quel momento, per vendicarsi, ha iniziato a fare un vero e proprio
killeraggio contro i Della Valle. Inoltre Beha non può chiamarsi
“tifoso della Fiorentina” perché non è un vero tifoso, e tutto quello
che auspica è il male della squadra, ingannando la buona fede dei
fiorentini.
Della Valle, insomma, non ha fatto molto meglio, ma ha mostrato una
cosa: che all’accusa di complotto si può rispondere con lo stesso
argomento vacuo, e senza alcuna prova – mi accusi di malafede? Anche tu
sei in malefede. E provami il contrario!
Ricordo quando c’era il
fenomeno Beppe Grillo, agli inizi di questo blog, e se qualcuno si
azzardava a rivolgere una critica a Grillo arrivavano due, tre, decine,
di persone ad accusare – davvero! – chiunque ne scrivesse di essere
“pagato da Berlusconi”, dal PD, dai poteri forti, o da chi pareva loro.
Insomma, la solita delegittimazione del parere altrui: non importa
quello che dici, perché tanto lo fai per interesse, quindi non mi
spenderò a rispondere alle tue argomentazioni.
Mi ricordo una volta,
Eureka!, capii come si deve rispondere a queste accuse: no, sei tu che
sei pagato da Beppe Grillo! Non seppero come replicare.
Fonte: Distanti saluti