martedì 23 ottobre 2012

Partiti ed Aziende (Grillo-montismo - 1)

venerdì, 19 ottobre 2012

  Aziende e partiti
Non poche aziende italiane nella loro vita (e morte) hanno seguito nella loro gestione un cammino comune che li ha portati ad attraversare quattro fasi.
La prima, quella della nascita, in cui dei TECNICI, vale a dire persone che conoscevano bene il prodotto che avevano essi stessi progettato, hanno dato inizio e portato al successo l'azienda, grazie alla loro competenza ed anche alla dedizione al “figlio” che avevano allevato.
Il successo della piccola-media industria in Italia è dovuto a questo tipo di gestione, più che alle dimensioni che rendono difficile oggi la competizione sul mercato.

Nella seconda fase, vuoi per l'abbandono dei titolari o perché il successo ha ingrandito fortemente l'azienda rendendone eccessivamente complessa la gestione, questa passa ai MANAGER, persone che si assumono il compito di gestire l'azienda e non possiedono per lo più conoscenze tecniche.
L'obiettivo primario del manager è focalizzato al proprio interesse, anziché all'azienda, e, soprattutto se nel frattempo questa si è trasformata in società per azioni, la mancanza di una reale forma di controllo nei confronti dei manager la rende indifesa di fronte alla predazione.

Se per un qualsiasi motivo, crisi del mercato o incapacità del manager, l'azienda entra in crisi, vale a dire che non riesce a vendere i suoi prodotti, inizia la terza fase e l'azienda viene affidata al VENDITORE. Ancor più del manager il venditore, da sempre motivato tramite premi, ha il danaro per sé stesso in cima ai propri valori e, dato che è sempre stato misurato sul fatturato, gestisce nello stesso modo l'azienda.
Così avviene di tutto: vendite in perdita anziché in attivo, vendita di prodotti con termini di consegna e prestazioni irrealistiche, quando non si ricorre a trucchi come fatturazioni a dicembre disdette a gennaio. E così in breve l'azienda si ritrova di fatto fallita.

Inizia così la quarta ed ultima fase dell'azienda che viene affidata ad un FINANZIARIO, a volte imposto dalla banca che ha concesso il prestito, a volte il direttore amministrativo, e l'azienda viene salvata dalla bancarotta. La ricetta è quasi sempre la stessa: vendita delle partecipazioni, concentrazione sul “core business”e, soprattutto, una drastica riduzione del personale. Molto spesso queste misure finiscono per uccidere il futuro.
A questo punto l'azienda è di fatto proprietà della banca e lavora per pagarle gli interessi sul debito, sapendo che non riuscirà mai ad estinguerlo, .
E così il finanziario continua a gestire l'azienda al servizio della banca e, poiché spesso non ha nessuna conoscenza del prodotto, del mercato, di come si gestisce un'azienda, il tutto si risolve nel prolungamento dell'agonia.
Inoltre, tutto questo genera fenomeni viziosi: i tecnici sono portati al disprezzo dei gestori per la loro incompetenza e questi si circondano di “fedeli” anziché di competenti. Purtroppo nessuno è più portato alla fedeltà come gli incapaci.

Quanto è successo a queste aziende succede anche nella politica italiana: finito il periodo dei tecnici (direi che l'ultimo è stato Berlinguer) è iniziato quello dei manager, i Craxi, dopo di che sono arrivati i venditori, il cui massimo esponente è stato Berlusconi ed oggi, con Monti, siamo all'ultima fase che, se non viene interrotta, ci porterà alla rovina.

Certo, se ci si guarda intorno, non si vedono serie alternative: il MoVimento 5 stelle ha tradito la sua missione e si ritrova oggi ad essere un diabolico incrocio di venditori e di finanzieri: quando Pizzarotti è arrivato a Parma si è visto che aveva venduto tutta una serie di “prodotti” irrealizzabili.

Il programma del MoVimento poi, è analogo a quello che Monti sta realizzando: ridurre i costi della politica per poter così pagare gli interessi alle banche e lasciare la politica ai ricchi. Con l'aggiunta del mito della tecnologia, di mussoliniana memoria, vale a dire della “rete” che nel 2020 si prevede contribuirà all'inquinamento più dei trasporti.

domenica 21 ottobre 2012

A cosa servono Renzi e Grillo?

[Alla luce di quanto scritto sotto e dello smascheramento di cosa consista in realtà la candidatura di Renzi alle primarie dovrebbe essere chiaro alla base del PD che non rimane una cosa da fare: o votare in massa Bersani alle primarie, mettendo così finalmente a tacere (almeno dai processi decisionali) quella che si potrebbe a ragione definire "l'ala PDL" del partito, oppure votare il terzo incomodo: Vendola, per dare uno strappo sicuro contro il governo Monti e tagliare la testa al toro sulla vicenda dei conflitti interni.

Quello che infatti il PD non ha ancora capito è che la mossa per vincere le elezioni è solo una: dare la spallata al governo Monti, sfiduciarlo, il prima possibile! In questo modo non si dilapiderà il vantaggio attuale, si acquisteranno centinaia di migliaia di voti e si otterrà il governo con una stragrande maggioranza in senato e camera.
Cosa succede invece? Il PD perde tempo con delle primarie inutili che gli fanno perdere questo vantaggio e  mettono il partito in cattiva luce verso gli elettori indecisi (e lo ha detto anche Bersani nel discorso a Bettola che il governo Monti sopravvive solo grazie alla fiducia del PD. Ma cosa si aspetta a dargli una morte assistita visti gli ultimi provvedimenti antipopolari contro classi medio-basse e basse? Il "volemose bene" all'interno del partito vale davvero tutto questo?).

Sono primarie nelle quali se Renzi perde: spaccherà il partito, se Renzi vince: lo farà diventare un partito di destra, e che se si aspetta ancora: si metterà in pericolo la vittoria alle elezioni.

Cosa fare quindi? 

Bisogna dare la spallata al governo Monti e contemporaneamente a Renzi; prendere una politica e un programma definitivo decisamente sterzante a sinistra; lasciare che Renzi se ne vada con quattro gatti verso UDC, Api e resti di Fli (anche il PDL potrebbe spezzarsi in due e si potrebbe ricomporre una nuova AN, più Msi che AN, anche con trasfughi di Fli); e prendere il voto delle masse con una costante,  pertinente e coerente propaganda di sinistra, popolare, per il lavoro, per una maggiore equità, per più diritti, per un welfare forte e migliore, e che non manchi di riconoscere i meriti nell'avere sostenuto il governo Monti quando era indispensabile all'Italia e di averlo fatto cadere, senza remore, quando persisteva con manovre inique e superflue che danneggiavano la stragrande maggioranza degli Italiani a favore di pochi.

Cosa aspetta il PD a fare questo?

Cosa aspetta il PD a prendere i voti degli indecisi, a schiacciare definitivamente la destra becera, ignorante, berlusconiana e parassita che ha governato in questi anni?

Cosa aspetta a scacciare definitivamente il pericolo dell'antipolitica? 
Questo cambiare tutto (apparentemente) perchè non si cambi nulla (realmente), rappresentato da Grillo e Renzi, e che ora si sta moltiplicando e ripetendo in sempre più strane personalità, improbabili megafoni anti-politici e anti-politica, come Oscar Giannino, Montezemolo, Della Valle e Tremonti (Aspen come Sassoon) che portano avanti le stesse idee e la stessa propaganda di Grillo con solo meno battute e meno uscite "alla cazzo di cane".

Ma allora il PD vuole andare al governo SI o NO?]

venerdì 19 ottobre 2012

Rottinculo e terza repubblica


Per quanto possa contare, sono d’accordo con Malvino quando dice, a proposito di Renzi, che quanto sta avvenendo porterà “all’inevitabile scissione del partito» e che in tal modo non avrà solo “rottamato la vecchia classe dirigente del partito, ma il partito”. E sono anche d’accordo quando scrive, un po’ sibillinamente, che tale risultato “non sarebbe quello che ha voluto o almeno ha fin qui dichiarato di volere”. Credo proprio che l’operazione di Renzi, persona di formazione cattolica e orientamento reazionario, consista proprio nel far esplodere nel Pd le irrisolte contraddizioni, quelle di un partito nato come contenitore “dell’ibrida chimera di Moro e Berlinguer”, ma che ha trovato sulla sua strada – mi pare evidente – un blocco sociale che si è opposto – spaventato – a ogni pur minima velleità riformista (in definitiva a tenere insieme ciò che oggi si chiama Pd è stato soprattutto l’antiberlusconismo, se non altro quello di facciata). Dove vada a parare politicamente la faccenda Renzi, ovviamente i “vecchi” boss del partito l’hanno compreso benissimo. Però c’è dell’altro, qualcosa che traspare meno e che Veltroni, sempre lesto nel cambiare distintivo, ha colto subito, smarcandosi per tempo.
Questo qualcosa ha a che fare – ben oltre le apparenze – pur sempre con quel blocco sociale che si è opposto – attraverso il berlusconismo – a ogni pur minima velleità riformista. Anche in questo, Malvino coglie bene quando interpreta che Grillo e Renzi insieme fanno il Berlusconi che fino a ieri incarnava un blocco sociale”. Credo però non sfugga a nessuno che si tratta di un blocco sociale di classe che sta usando il malcontento e la protesta a piene mani di un'area sociale tradizionalmente di "sinistra" o comunque intesa come progressista, per un progetto – in definitiva – di conservazione (la "rivoluzione" fascista, non fu conservatrice?). Il solito cambiare tutto perché tutto resti come prima. 
[Eh già tutti a parlare di quanto è bella l'unione tra cattolici e ex-comunisti nel grande disegno riformista del PD, e poi si scopre (o più che altro, per i piddini: finalmente ci si rende conto) che c'è qualcuno che ancora vede il PD nell'ottica di una guerra di classe che ancora persisterebbe, però l'ottica è dal punto di vista della destra e dei privilegiati, ed ecco che l'auto-moderatissimo PD diventa il nemico, è sempre troppo estremista e quindi ci vuole un Renzi.]
Dove non sono d’accordo – se interpreto bene – con Malvino, è quando egli conclude così: “L’operazione non è riuscita”. Non direi. È vero e non è immaginabile che la borghesia possa lasciare in mano a Renzi una qualsiasi effettiva leva di potere (ammesso che oltre a rottamare e spaccare il partito riesca ad imporsi), tantomeno a Grillo, ma l’operazione è ancora in corso e non è detto – tutt’altro – che ne conosciamo i contorni, nazionali e internazionali. Renzi e Grillo (questi, suo malgrado) – lo si vede dallo spazio mediatico che occupano – fanno parte di un progetto, quello appunto di rottamazione di una classe dirigente per sostituirla con un'altra o comunque ridurne il peso e l'egemonia.  
[Fate attenzione agli interventi di Marco Damilano durante la sue partecipazioni a PiazzaPulita su La7.
Damilano ha recentemente scritto un libro: "Eutanasia di un potere" sulla rottamazione della dirigenza della prima repubblica e sulla nascita della seconda.
Damilano sembra avere ben presente le similitudini tra quel periodo e quello presente e infatti non esita a riconoscere la stessa propaganda e parole di Grillo in altri personaggi, ricchi e politici, i cui propositi sembrano proprio quelli di rottamare la seconda repubblica e la sua classe dirigente. (A vantaggio di chi? Dovrebbe essere questa la domanda che dovrebbe venire in mente a tutti, e non siamo certo noi, popolino dei ceti bassi, che ne trarremo vantaggio)
Il problema è che questa "rottamazione" non si limiterà a distruggere la classe politica odierna, ma mira a far diventare lo Stato uno strumento asservito in tutto e per tutto alla grande borghesia e ai poteri economici senza possibilità di riforma o d'intervento del popolo attraverso una classe politica responsabile e davvero al suo servizio. 
La politica non deve più essere portatrice d'idee e di una visione trasformatrice del mondo per migliorare la vita dei cittadini, ma una semplice amministrazione dell'esistente (a favore del profitto di pochi). 
Questo si vuole inculcare nella testa dei cittadini: si vuole fare in modo che siano essi stessi a volere il loro male! Si vuole che scelgano un male ancora maggiore (per loro stessi) rispetto a quello attuale! Non si vuole migliorare la situazione attuale, la si vuole solo sfruttare!

Certo, già spesso è così, già spesso lo Stato e le pubbliche amministrazioni sono asservite agli interessi di pochi, di persone già ultra-ricche. Ma si vuole fare in modo che sia sempre così, si vuole fare in modo che sia definitivamente così. 
Si vuole tornare alla servitù della gleba, in versione moderna, formato XXI secolo, Medioevo 2.0. 
L'operazione è questa, e se pensate che sia una fantasia, ne possiamo sempre riparlare fra qualche decennio, forse anche solo uno. Vedremo chi aveva ragione.
Ricordatevi però che il mondo è governato dal denaro, e chi ha il denaro ha il potere. E' sempre stato così e probabilmente non cambierà tanto presto.
Nel frattempo ringraziamo tutti i politici corrotti e arraffoni, indegni approfittatori e schifosi egoisti, che hanno coadiuvato il perseguimento di questo bel disegno antidemocratico.]
Nel 2013 questa operazione di stampo populista porterà alla nascita della cosiddetta terza repubblica.

Il 9 novembre dell’anno scorso scrivevo: “l’errore di ieri, di non aver votato contro [Berlusconi], è possibile che si riveli anche più grave e denso di conseguenze. Magari non subito, ma nel tempo, nei prossimi mesi”. E il 17 novembre: “Il suicidio politico del Pd, continua. Alle prossime elezioni si arriverà al funerale”. Se non proprio al funerale, all’estrema unzione.

sabato 20 ottobre 2012

Sondaggi taroccati a favore del M5S: la Tonkav non esiste

[ Continua la saga dei falsi sondaggi a favore del M5S: sondaggi fatti su internet con web account fasulli (d'altronde non era proprio Casaleggio a lodare l'uso delle personalità multiple - leggasi multipli account inventati - nel video Prometheus?) e che se coinvolgono più di 1000 persone (tra cui magari 500 account sul web, tra i quali molti falsi) è grasso che cola.

Ora per favorire il M5S ci s'inventano anche i falsi istituti di sondaggi (o un istiruto sconosciuto inventato unicamente per fare propaganda a favore del M5S) come la Tonkav.
E i media subito a ripetere a pappagallo.

E poi Grillo sarebbe contro i poteri forti? Sarebbe quello scomodo che bisogna azzittire?
Ma se gli fanno pubblicità in continuazione un giorno si e l'altro pure!
Ma quale essere scomodo per i potenti! Grillo fa comodo e molto!
Gli scomodi sono altri ormai è evidente! (di quelli sentirete parlare poco o male) 

E intanto solo dalla rete, solo dal basso, solo dai piccoli, sul web, partono critiche ai guru Grillo e Casaleggio.
Fin dal 2005-2006! E solo dopo le tv ne hanno parlato! Quando non potevano più ignorarlo! 
Solo quando quell'ingenuotto di Favia si è confidato (però mai che in tutti questi anni, prima di quel momento, lo abbia fatto pubblicamente e spontaneamente e sapeva, ha sempre saputo). 

Ma quale complotto contro Grillo!
E' la gente che s'informa davvero sul web, che scambia notizie ma che poi non s'accontenta di ripeter acriticamente, che indaga, ragiona su quello che vede, è questa gente che poi scopre gl'altarini e che capisce davvero quale grande truffa sia il M5S e Beppe Grillo!

Abbiamo avuto Berlusconi per 20 anni, ora basta! Non vogliamo un nuovo Berlusconi! E' tempo di cambiare davvero! ]

Grillo primo in Sicilia, lo dice il sondaggio Tonkav. Piccolo particolare: la Tonkav non esiste.

“I gior­na­li ci di­co­no che siamo la se­con­da forza po­li­ti­ca in Ita­lia, in Si­ci­lia siamo la prima forza po­li­ti­ca: ecco per­chè nes­su­no parla di noi in que­sti gior­ni”, dice Gril­lo.


La ‘fol­la’ al di­scor­so del vul­ca­no

Si dif­fon­do­no in rete son­dag­gi dell’ isti­tu­to “Ton­kav” che da­reb­be­ro il M5s primo par­ti­to con il 14%, da­van­ti anche a PD ed MPA. Per quan­to ri­guar­da i can­di­da­ti pre­si­den­ti se­con­do “l’au­to­re­vo­lis­si­ma” Ton­kav : Mu­su­me­ci ( de­stra-de­stra) si at­te­ste­reb­be al 24,5%, Cro­cet­ta (cen­tro si­ni­stra) al 23% , Mic­ci­che’ ( cen­tro-cen­tro) al 20% , Gio­van­na Ma­ra­no (si­ni­stra –si­ni­stra) sa­reb­be al 9,5% men­tre Gian­car­lo Can­cel­lie­ri ( oltre la de­stra- il cen­tro- e la si­ni­stra- Gril­lo) ot­ter­reb­be un cla­mo­ro­so 16%.

C’è un pic­co­lo pro­ble­ma però: la Ton­kav non esi­ste.

Grillo "ruba" a Favia e a Tavolazzi il marchio dei Pirati 5 Stelle

[ La saga di Grillo contro Favia continua: il vecchio contro il giovane.

Se la registrazione del marchio dovesse essere accolta sarebbe la vittoria della gerontocrazia!
L'Italia non può continuare a essere un paese per vecchi come Beppe Grillo!!

Rete , mobilitiamoci!!! :)))  ]

Beppe Grillo registra un nuovo marchio: “Pirati a 5Stelle”

Sarà per tutelarsi da eventuali abusi, sarà perché ha in testa di usarlo per le sue liste, fatto sta che Beppe Grillo ha depositato un nuovo simbolo elettorale registrandone il marchio.

Si chiama “Pirati a 5 Stelle” e, riporta il sito dell’Ufficio italiano brevetti e marchi, consta della “figura di un cerchio al cui interno sono disposte cinque stelle e la parola ‘pirati’ scritta in caratteri maiuscoli”. Il richiedente è proprio lui “Grillo Giuseppe, Genova”.


Grillo e i Pirati si guardano e si studiano da tempo. Lo scorso anno il blogger proclamò sul suo blog: «I pirati italiani siamo noi». Ma gli esponenti della formazione “nerd” che in Germania è attestata dai sondaggi a quasi il 10 per cento dei voti, ha più volte preso le distanze dal leader a cinque stelle.  I pirati rimproverano a Grillo l’uso patronale del suo simbolo, così come la mancanza di democrazia interna nel movimento.

Gianroberto Casaleggio, “cofondatore” del movimento, ha annunciato che presto i 5Stelle si doteranno di una piattaforma di discussione online come il “liquid feddback” dei pirati ma, a pochi mesi dalle elezioni politiche, ancora niente si è visto.

venerdì 19 ottobre 2012

Il grande seguito di Beppe Grillo in Sicilia

Vulcano...vuoto!


E tanto per ribadire: Non vi fidate della farsa dei sondaggi SWG che danno il M5S al 21%!

Sono sondaggi CAWI, taroccati, dove un'unica persona può crearsi anche un centinaio di account fasulli con dati falsi e inventati e moltiplicare così le proprie possibilità di essere selezionato nel campione e poi votare per il proprio partito, anche più e più volte a seconda di quanti dei suoi account fasulli sono stati selezionati.

Ecco perchè i dati dei sondaggi SWG con metodo CAWI (via internet) presentano sempre delle grandi discrepanze con i sondaggi effettuati solo con metodo CATI (per telefono), ed ecco perchè gonfiano sempre il risultato del M5S!

Beppe Grillo Blog: il miglior sito andato a puttane (e intanto partono i processi)

Ma tanto che importa! Per ogni problema con la legge ci penserà il prestanome Emanuele Bottaro a metterci la faccia (leggete più sotto).

Un applauso a Beppe Grillo, uomo previdente!

#MIA 2012 – Macchianera Italian Awards 2012 /3 – La classifica finale e i vincitori


37. Miglior sito andato a puttane

1.Beppe Grillo5592 25%

2.MegaUpload 4341 20%

3.Governo Berlusconi3327 15%

4.Pontifex 2609 12%

5.Daniele Luttazzi1379 6%

6.Spinoza 1341 6%

7.CocaColla 1341 6%

8.Signoraggio 1151 5%

9.Virgilio 531 2%

10.Bravuomo 368 2%



21978100%

Bisogna dire che ci voleva davvero molto per superare il patatrack di MegaUpload ma Beppe Grillo ce l'ha fatta!
Grazie a tutte le sue uscite dell'ultimo anno è riuscito a giudicarsi l'ambito riconoscimento!

Un applauso a Beppe Grullo, uomo che persiste fino alla vittoria!

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Beppe Grillo: processo a Modena per il proprietario del dominio del blog

Emanuele Bottaro, proprietario del dominio beppegrillo.it, a processo a Modena con l'accusa di diffamazione a mezzo internet. A difenderlo il cugino dell'ormai ex comico, l'avvocato Enrico Grillo

di Maria Vittoria Boldi - 24 luglio 2012
 
 
Beppegrillo.it, il blog più celebre d'Italia, la cassa di risonanza di un movimento di rivoluzione sociale e politica che fa capo al fu-conduttore di Fantastico, e fu-testimonial di una nota marca di yogurt: chi non l'ha mai sentito nominare? Volenti o nolenti, supporter o detrattori, il sito è stato sulla bocca di tutti gli italiani, dato che spesso e volentieri gli strali che il guru italiano dell'antipolitica lancia a destra e a manca partono proprio dal web. Ma fino a qui, che problema c'è? Grillo spara a zero in modo abbastanza democratico, e si assume la completa responsabilità delle sue parole. Lodevole, ma non del tutto vero: in parte perché i credits del sito sono di una società chiamata Casaleggio Associati, che ha già ricevuto le poco lusinghiere attenzioni del world wide web, in parte perché il sito è intestato al fantomatico signor Emanuele Bottaro, residente a Modena, almeno stando a whois.net.

CITAZIONE IN TRIBUNALE - Suvvia, si potrebbe obiettare, è un'ingiustificabile leggerezza prendere per vero tutto quello che si trova nel calderone di internet. Invece, pare proprio che le cose stiano così, per due ragioni. Primo, il signor Bottaro è stato querelato con l'accusa di "diffamazione a mezzo internet"; secondo, il misterioso modenese è difeso dall'avvocato del foro di Genova Enrico Grillo, legale e cugino del più celebre Giuseppe,

Fabrizio Biolè, Davide Bono e il M5S in Piemonte (Ancora sul finanziamento pubblico al M5S)

Un treno di rimborsi per il grillino

Postato da il 13 ottobre 2012

Biolè afferma di viaggiare “su rotaia” ma a quanto pare percepisce un indennizzo chilometrico previsto per chi raggiunge il parlamentino piemontese con la propria auto. E’ tutto in regola?

da Lo Spiffero ( Martedì 09 Ottobre 2012)


 [L'incensuratissimo Biolè pericolosissimo per la casta. Ne avevamo già parlato qui.]

 All’inizio dell’anno aveva pizzicato l’ex ministro Roberto Calderoli raggiungere Cuneo per un viaggio privato con l’aereo di stato. Oggi è lui a finire nel mirino per l’uso disinvolto dei rimborsi chilometrici legati alla sua attività istituzionale. Fabrizio Biolè, consigliere regionale del Movimento 5 stelle, ha sempre dichiarato di viaggiare in treno, peraltro di fronte a testimoni, ma la Regione Piemonte gli riconosce un indennizzo giornaliero di 98,48 euro per il tragitto da Cuneo, dove ha la residenza, a Torino, sede dell’assemblea piemontese.


Attenzione: non si tratta dei rimborsi legati alle missioni, le cosiddette autocertificazioni, che due settimane orsono accesero i riflettori sui furbetti della sagra di paese, consiglieri che diventavano trottole impazzite, capaci di percorrere con la propria auto la Regione in un lungo e in largo tra convegni, rievocazioni storiche, incontri, sagre. In questo caso parliamo dei “rimborsi chilometrici riconosciuti a fronte di sedute istituzionali” come si legge nei documenti di Palazzo Lascaris di cui Lo Spiffero è entrato in possesso.

Il primo a sollevare la questione, nella discussione in Aula del 2 ottobre scorso, è stato uno che di rimborsi se ne intende, ovvero il pidiellino di Novara Roberto Boniperti, recordman assoluto di tale disciplina: «Ieri uno dei colleghi del Movimento, il consigliere Biolè, al tavolo di concertazione ci ha dichiarato che lui usa sempre il treno per venire a svolgere la sua attività di consigliere e per recarsi a Torino. Forse a volte è meglio essere sinceri e mettere fuori i chilometri che si fanno in automobile che venire in treno e magari poi ricevere un rimborso diversamente». Un’accusa insopportabile per chi milita nella casamatta grillina, che mai verrebbe tollerata dagli attivisti e che attraverso la rete esporrebbe il malcapitato alla pubblica gogna, fatta di post sui social network e articoli al veleno sui blog “di area”, esortazioni a chiarire subito e inni alla rete che non perdona. E poi proprio lui, che, assieme al compagno di scuderia Davide Bono offriva provocatoriamente ai colleghi una carta mille miglia per andare a casa (foto).


Per questo già in quell’occasione Biolè aveva abbozzato una replica chiedendo con veemenza la parola e precisando che lui si recava alle sedute del Consiglio e delle commissioni «di solito in treno, non ho detto che usavo solamente il treno». Eppure secondo i dati in nostro possesso il rimborso è stato elargito regolarmente.  Ma come è possibile, se viaggia in treno come da lui stesso affermato?

Generatore Automatico di Risposte Grilline alle Critiche Verso il M5S



[Una perla da tramandare ai posteri regalataci dal blog Nella tana del coniglio]


venerdì 7 settembre 2012


Perché di questi tempi, caro grillino in MoViMento, bisogna saper rispondere alle infamie ricevute. Quindi l'amico @El_Pinta (All My Images) ed il sottoscritto, abbiamo deciso di offrivi un aiuto, racchiudendo in questo generatore automatico le migliori risposte grilline alle critiche.(*)

[Instruzioni: dovete aggiornare questa pagina (F5) per ottenere nuove risposte grilline]



* Che ci crediate o no, una buona parte delle affermazioni che troverete qui sono state davvero scritte in difesa del M5S su blogs, social network e altri meandri del "ueb" nostrano.

giovedì 18 ottobre 2012

Le prossime elezioni non si vincono in Rete (e Grillo lo sa)

[A cosa servono le ultime trovate di Grillo?

A partire dalla traversata a nuoto dello Stretto con pinne (classico esempio di nuoto stile libero da regolamento olimpionico), tutina termica dello sponsor (per proteggerlo dal freddo, d'altronde non facciamo noi lo stesso quando andiamo a farci una nuotatina al mare?) e barche a circondarlo (per proteggerlo da vento e correnti e nuotare proprio come se fosse in una grande piscina e non sullo Stretto), fino ad arrivare alla gara con chi ce l'ha più lungo con il grillino del PD Renzi?

Nient'altro che ad ottener visibilità sui media tradizionali: TV e quotidiani nazionali. 
Di fatto la maggior parte degli elettori in Italia è di età abbastanza elevata e ha poca dimistichezza con il web e il pc.
Alla faccia del tanto sbandierato mantra della salvifica Rete. 

(Anche perchè ormai nella rete, a parte i fanatici creduloni e gli ex-PDL, ci cascano davvero in pochi, e il Grillo sparlante viene sputtanato un giorno si e l'altro pure qualunque uscita faccia. 
Eh già. Questo è il bello rete! Che i cialtroni e i bugiardi vengono subito scoperti.
Nevvero siori Grillo e Casaleggio?)

Ci spiega la situazione il Nichilista in questi due post.]

Le prossime elezioni non si vincono in Rete

5 settembre 2012


Conosciamo il ritornello: «Le prossime elezioni si giocano in Rete». O, per dirla con Gianroberto Casaleggio, l’ideatore della «guerra» tra web e partiti: «Le prossime elezioni americane si vinceranno o si perderanno in Rete». Difficile sostenere ipotesi tanto nette, quando i dati riguardano una realtà così diffusa, multiforme. E quando i fattori in gioco – il peso delle notizie lette sui social media, dei programmi televisivi, delle circostanze contingenti, di imprevisti fuori e dentro la Rete – sono così tanti, e così intrecciati tra loro. Eppure due studi appena pubblicati sembrano incrinare la certezze di chi creda che Internet e i social media siano determinanti nell’indirizzare l’opinione pubblica. 

Casaleggio il Censore (Tze Tze e la censura sul blog di Grillo)

[Della censura operata su Tze Tze ne abbiamo già parlato qui e qui.]

E sempre Casaleggio ci regala esempi di censura moderna. Questa volta le accuse di censura sono indirizzate all’aggregatore di notizie TzeTze.
Sostanzialmente un aggregatore di notizie è un sistema che sceglie per l’utente le notizie dal web che potrebberlo interessarlo.

Il punto è che questo aggregatore sceglie, e quindi ha bisogno di parametri e qualche amministratore che lo controlli, ed eventualmente aggiunga o rimuova manualmente dei contenuti. Una sorta di redazione, insomma.
Le redazioni però, si sa, possono essere in qualche modo manipolate, e possono fare gli interessi di qualcuno.
E così pare essere per l’aggregatore TzeTze, che sembra censurare i contenuti scomodi al Movimento 5 Stelle.
Piuttosto significativi sono i racconti di due blogger piuttosto in vista nella rete Italiana.
Abbiamo “The rebel ekonomist” e “Spider Truman“, che accusano TzeTze di aver inserito i loro articoli e blog all’interno di TzeTze finchè parlavano male della “Casta” e dei politici in generale, e di averli poi rimossi quando hanno postato degli articoli blandamente critici contro il Movimento 5 Stelle o Grillo stesso.
E’ molto interessante notare come tutto ciò confermi la lettera aperta di Tavolazzi di pochi giorni fa, in cui scrive Casaleggio vede la democrazia diretta come un problema per il suo strapotere ed uno ostacolo per il fine ultimo, quello che noi non conosciamo. Grillo gli ha delegato tutto. E’ lui oggi il padrone del Movimento. Caccia chi vuole, detta nuove regole, scrive post politici, dà ordini ai sindaci. Casaleggio attualmente regna e la maggior parte degli eletti e dei cittadini cinque stelle tace, apparentemente sazia delle aspettative elettorali, ma soprattutto intimorita dalla strategia ‘colpire pochi per educare gli altri’ “.
Possiamo aggiungere noi che “il fine ultimo” di Casaleggio si può ben ipotizzare, e scommettiamo su mix tra il sempreverde “soldi e potere” e “Gaia”.

La canzone di Grillo (con mille scuse a de Andrè)

 (11 settembre 2012)

Questa di Beppe Grillo è  la storia vera
che riciclò sul blog la sua carriera
vedendo tramontare le sue balle
le prese e s'inventò le cinque stelle

solo con il conforto del suo guru
chi si opponeva lo sbatteva al muro
gli sibilava  "caro, puoi sparire"
facendolo svanir tra le sue spire

nuovo come un caimano attempatello
cliccava a tutti il gesto dell'ombrello
e lo seguiron  per acclamazione
come una setta segue il suo padrone

globale e senza scampo il suo dileggio
i testi li scriveva Casaleggio
e se del suo arringar qualcuno è stanco
il blog e i link ti affogano nel fango

e con la Lega furono sorrisi
e con la mafia ambiguità palesi
chiagnere e blogger fu il suo immaginario
come si addice appunto a un miliardario

ma il guitto mentre il piffero suonava
sul video fuori onda scivolava
e in mente gli tornava Tavolazzi
nel senso della rima, ora son lazzi

stacco la connessione a  Beppe Grillo
un comico preciso all'ex caudillo
scusate se mi astengo e non l'adùlo
anzi lo mando proprio a fare in.

Fonte: Elle Kappa

Nessuno legge il Programma del M5S! - 2

Ma se lo leggesse...

[Di seguito un'approfondita analisi dal blog Voce Idealista che smonta il programmino dei sogni (e delle minchiate) del M5S. Buona lettura!]
 
20 maggio 2012 / VoceIdealista

Prossimamente…

Salve!

Veniamo subito al sodo: oggi e domani si terranno i ballottaggi delle elezioni amministrative in svariati comuni.
Il precedente turno elettorale ha messo un luce un dato interessante: il Movimento 5 Stelle guidato da Beppe Grillo è in ascesa.

Ma andiamo con ordine. Ha votato il 66,88% degli aventi diritto, quindi si sono astenuti il 32,12% degli elettori.

Come era prevedibile i partiti tradizionali hanno subito un grave tracollo di voti: il centro non è nemmeno partito, il centro sinistra e sceso ma un po’ ha retto, il centro destra è stato annichilito, la lega si è sbriciolata (tranne a Verona); in sostanza la politica tradizionale ha preso una marea di “botte”. Poi c’è stato il buon risultato del  Movimento 5 Stelle, che è riuscito addirittura a piazzare un sindaco in un comune del nord Italia, dalla popolazione inferiore ai 15.000 abitanti. Per essere una forza politica così recente è davvero un buon risultato.

Ma… come sempre c’è un “ma”.

Il Movimento 5 Stelle è un partito, nonostante il movimento stesso riggetti questo termine, autodefinendosi una “libera associazone di cittadini”. Ecco qui la definizione di partito politico proveniente dal vocabolario Treccani: “associazione volontaria di un numero più o meno grande di cittadini, con una propria struttura organizzativa, costituita sulla base di una comune ideologia politico-sociale, e avente come obiettivo la realizzazione di un determinato programma, attraverso la partecipazione alla direzione del potere o attraverso la pressione e l’influenza nel governo e nello stato“. In base a questa definizione il M5S sarebbe in effetti un partito, in realtà hanno ragione a non definirsi tale e non perchè l’opinione pubblica è ormai allergica alla parola “partito”, ma perchè manca una componente fondamentale della suddetta descrizione: il M5S non è costituito sulla base di una comune idealogia politico-sociale.
Che vuol dire? Significa che il movimento è formato da una componente molto eterogenea della società italiana, accomuanta solo dall’antipolitica, ovvero il rigetto verso l’attuale classe dirigente. Questo non è un motivo sufficiente per formare un partito e secondo me questo fatto creerà non pochi problemi interni al movimento, passata la novità. Solo il tempo potrà dirci se ho ragione o meno.

Purtroppo, ci sono due cose che io non dovrei fare e che invece, nel caso del M5S, ho fatto: indagare e regionare.

Ho curiosato sul sito del movimento, sul blog del loro capo, Beppe Grillo, e nel programma elettorale del movimento. Non avrei dovuto farlo.

Nessuno legge il programma del M5S! - 1

Ma se lo leggesse...

lunedì 3 settembre 2012

A proposito del programma (quello di Grillo)

Quando Beppe Grillo dice che i media se la prendono con lui e istigano all’odio senza entrare nel merito del programma del MoVimento 5 Stelle non posso fare a meno di chiedermi se sia così oppure no. 
 
Me lo chiedo perché, su questo blogghettino, ho cominciato a postare pensieri riguardanti il merito delle proposte grilline in tempi non sospetti, quando ancora la maggior parte degli osservatori pensavano si trattasse di quattro fulminati. 
 
Giungo alla conclusione che i media gli fanno un favore a Grillo, se non parlano del suo programma elettorale. E del resto, né lui né Casaleggio vogliono realmente che se ne parli, altrimenti dedicherebbero almeno uno dei post giornalieri all’approfondimento delle proposte. Ma muoversi in tale direzione andrebbe contro il loro stesso interesse. Se ci limitassimo alla parte propositiva, il M5S avrebbe già esaurito la sua spinta, nei sondaggi sarebbe fermo al 6-7%: un po’ meglio dei Verdi dei tempi d’oro e soltanto perché questi qua, a differenza dei loro precursori, sanno usare bene gli strumenti di comunicazione. 
 
Del resto, è quasi impossibile parlare di programmi con i grillini: quando entri nel merito e, per esempio, fai notare le lacune, c’è sempre una pseudorisposta che sposta l’obiettivo. Non c’è niente di politica fiscale o sull’immigrazione? Beh, ma il programma è per le liste civiche locali (obiezione in stridente contrasto con le proposte di riforma costituzionale o di altre che devono necessariamente essere discusse a livello centrale). Nel programma trovo scritta questa cosa che non va tanto bene? Ah, ma è soltanto un’indicazione, va approfondita nei forum. Grillo ha fatto quella sortita parecchio discutibile sull’euro? Oh, ma era una provocazione, si deciderà per referendum. Sulle candidature come vi regolerete? Eh, poi vedremo. E così via, sempre aggirando l’ostacolo. 
 
Quel che fa la differenza, infatti, non è la pars construens, ma la pars destruens. E’ il ricorso a toni esasperati, apocalittici, settari e talvolta offensivi per illustrare un mondo in cui gli avversari non sono avversari, ma nemici da abbattere. Nemici che, da parte loro, fanno di tutto per autoabbattersi e un giorno sì e l’altro pure offrono nuovi argomenti al movimento grillino. Se entrassimo davvero nel merito delle sue proposte, approfondendole seriamente e depurandole dalla carica antiCasta, il M5S rientrerebbe ben presto nei ranghi.

mercoledì 17 ottobre 2012

Dopo la traversata dello stretto, oggi Beppe Grillo ha "scalato" l'Etna, accolto da circa 300 adoratores

13 ottobre 2012

Il leader del M5S, dopo essere sbarcato nell'isola a nuoto, ha scalato l'Etna per il terzo giorno di campagna elettorale (Adn Kronos)

Grillo-etnaAccolto da non meno di 300 rincoglioniti, Grillo ha iniziato a sproloquiare: ''Questi malati di mente parlano di spending rewiev, di rating e poi gli si ferma la macchina e non sanno dove è il motore, se è davanti o di dietro. Non sanno neanche sopravvivere. E' allora è il momento di cambiare perché cosa abbiamo da perdere? Cosa avete da perdere voi siciliani? Abbiamo già perso tutto, dobbiamo perdere anche la dignità e la moralità?'', attacca Grillo. ''Il nostro Presidente della Repubblica  dice che bisogna riconquistare la moralità. Cos'è la moralita? Non devi fare una legge per essere morale. Io non posso rispettare una legge se viene scritta da un fuorilegge. La mia moralità me lo vieta''.

Poi la richiesta di voto per il movimento 5 Stelle: "Lo penso anch'io che dare il voto al Movimento Cinque Stelle è un salto nel buio ma con onestà, veramente, preferisco un salto nel buio con questi ragazzi che un suicidio assistito con questi qua'', ha detto ancora.

Poi Grillo, fa una battuta sulla "mafia che non c'è, in puro stile Berlusconi: "...l'unico modo per far fuori la mafia è quello di quotarla in borsa, fargli pagare le tasse e distruggerla con l'irpef. E' una battuta per dirvi che questa è una terra dove non ho visto mafie, ho visto persone e cultura''. (...infatti, Roberto Mangano faceva lo stalliere senza stalla, e Marcello dell'Utri faceva il bibliofilo, e si faceva mandare "i cavalli" all'Hoteòl Excelsior di Via Veneto - NdR)

"Nei siciliani vedo uno sguardo diverso, meno disilluso, adesso, forse c'e' un minimo di speranza'', ha detto ancora Grillo, facendo un primo bilancio dei primi tre giorni di campagna elettorale in Sicilia. ''Un anno fa sono andato a Palermo per la amministrative - aggiunge - e ho visto gente disillusa con le braccia conserte che sembrava mi dicesse "ma che cosa stai facendo? Tanto qui non si muove nulla". E infatti non si è mosso niente. Ora gli sguardi sono diversi. Forse c'è un briciolo di speranza''. ''Avete una cultura spaziale ma siete passati da Verga e Pirandello a Miccichè... Ma se qui nasce qualcosa, nasce qualcosa che cambierà l'Italia, non soltanto la Sicilia''.

"Io assemblo persone, controllo se chi entra nel movimento è incensurato. Per trovare 80 incensurati in Sicilia - chiosa ironico - mi sono fatto un culo così...'' (...cfr. questa frase con quella detta un minuto prima: "questa è una terra dove non ho visto mafie, ho visto persone e cultura"... A coso, ma devi d'annattene affanculo!... NdR)

martedì 16 ottobre 2012

Istituto 5 Luci (con un escursus sul finanziamento pubblico al M5S)

Pubblicato il 10 ottobre 2012 da

No comment





Tra i commenti su youtube

Il titolo del video sara' pure scherzoso, ma nonostante le buone intenzioni di tanti grillini temo che si stia veramente sviluppando una forma di culto della personalità...
ale1980italy 5 mesi fa



Fonte: Movimento dei caproni

Tra i commenti:

[Dai commenti, molto interessanti, si evince che abbiamo a che fare con una nuova classe di politici arraffadenaro targati M5S. 

Non risulta infatti, per esempio, che con i fondi regionali pubblici di Piemonte e Emilia-Romagna (si parla di ben 90.000 euro in Emilia-Romagna con soli due consiglieri: Favia e Defranceschi) stiano perseguendo politiche sociali di riqualificazione e tutela del territorio o di finanziamento di progetti pubblici di cui poi beneficeranno i piemontesi e emiliani, nè di sostegno economico di associazioni create spontaneamente dal basso per tutelare i diritti dei lavoratori o di altre categorie socialmente deboli. 

Insomma i soldi se li incamera il partito M5S e in parte i suoi sgherri arrivisti pronti a saltare via dalla barca che affonda non appena ce ne sarà la necessità.

Tutto come al solito, e niente di diverso dai politici precedenti che tanto hanno criticato.

Eppure le occasioni, per esempio in Piemonte, non mancherebbero: basti pensare al movimento NO TAV.
Grillo e i suoi consiglieri hanno sempre giocato a fare i No TAV, ma sono mai arrivate decine di migliaia di euro ai No TAV da parte del M5S per aiutare i No TAV nella loro campagna contro la distruzione della Val Susa per un progetto inutile e che fa comodo solo a qualche impresa ammanicata con qualche loro amico presente negli organi statali.

Dal M5S molte parole, ma solo parole, di sostegno e solo qualche briciola. 
Eppure, a ben guardare proprio a causa di questi fondi, i soldi non mancherebbero (il M5S ha dato solo 300 euro al movimento No Tav nel 2010, più lo stipendio mensile di € 1.600 al consulente No Tav Marco Scibona - vero No Tav? o solo un altro cerca-poltrone? -, questo a fronte di 51.295,62 euro messi in cassaforte dagli stipendi di Biolè e Bono più altri  52.998,34 euro di denaro pubblico di fondo spese del gruppo consigliare incamerati e mai spesi. E questo solo nel 2010
Chissà come sarà andata l'operazione salvadanaio negli anni successivi?
Viene da pensare che tutti questi soldi andranno probabilmente a finanziare la campagna elettorale nazionale del 2013, a meno che la Casaleggio associati e Beppe Grillo non li considerino una proprietà strettamente personale. 
Intanto prepariamoci a un'eventuale invasione di manifesti abusivi M5S).

Questo non può che dimostrare quanto la propaganda No Tav di Grillo e dei grillini sia solo strumentale ai loro interessi elettorali ed economici. 
Ai seguaci in cerca di 3000 euro al mese (come affermato da Grillo questi una volta eletti non ne vogliono proprio sapere di lasciare quello stipendio, quindi è a quello che Favia e gli eletti M5S hanno sempre mirato) e ai loro guru Grillo e Casaleggio se la TAV verrà fatta o meno non importa nulla: quando ci sarà una fetta di torta anche per loro saranno pronti a cambiare idea.

lunedì 15 ottobre 2012

Dopo Mussolini, Mao, Putin, arriva Grillo - I massimi leaders acquatici di tutti i tempi

 [Leggiamo questi articoli interessanti su Grillo e la sua traversata dello stretto di Messina.
Ah, si! Grillo ce l'ha fatta, ma con la truffa.

Leggetevi i commenti sul Tafanus più sotto per capire come è andata la solita fregatura del cazzaro di Genova.
Giusto per ricordare a tutti i boccaloni e creduloni che ancora adorano i loro guru Grillo e Casaleggio che noi non ci caschiamo.
Ecco il bello della rete! Non quella mistificazione propagandata da questi due arrivisti che hanno sempre solo pensato a fare soldi approfittandosene dell'ignoranza degli italiani.

Bisogna informarsi e non credere a nessuno sulla parola. Ma soprattutto informarsi bene. (E per fare questo neanche la rete basta)]

 09 ottobre 2012

Grillo e la sfida politica per mare: da Mao al Duce, la nuotata del leader - Domani la traversata dello Stretto per conquistare la Sicilia. Il comico si è allenato per percorrere i 2,8 km che separano Reggio da Messina. Anche Le Pen e Putin si sono fatti riprendere tra i flutti. E Cito si esibì nelle stesse acque
(di Filippo Ceccarelli - Repubblica.it del 9/10/2012)

Domani mattina, come promesso a settembre, Beppe Grillo raggiungerà la Sicilia attraversando a nuoto lo Stretto di Messina. Come apertura di campagna elettorale, è la più insolita che si ricordi. Ma il messianico leader del M5S è da mesi che si allena a superare quel fatidico braccio di mare che separa la Calabria dalla Sicilia.

Nel terzo libro dell'Eneide Virgilio, con la partecipazione straordinaria di Annibal Caro, vivamente sconsiglia la performance:

"Una vorago
d'un gran baratro è questa,
che tre volte i vasti flutti
regirando assorbe
e tre volte a vicenda li ributta
con immenso bollor sino alle stelle"

In realtà sono "solo" 2 km e 800 metri, l'equivalente di circa 110 vasche di una piscina da 25, ma senza potersi dare la spinta con i piedi e sballottati da correnti marine abbastanza poderose. Grillo frequenta l'impianto "Rari Nantes" (altra eco vergiliana) di Nervi. C'è su YouTube un simpatico video in cui lo si vede in azione, a stile libero e anche a delfino, anche se a un certo punto si toglie gli occhialetti e senza prendersi troppo sul serio confida che nuota per scaricare la tensione, "siamo tutti anziani - scherza - ieri ho trovato un femore..."; e così si congeda: "Faccio ancora queste sei o sette vasche, poi mi verranno a ripescare" (...forse voleva dire "verranno a ripescarmi... NdR)

Qualche fideista grillino ha intitolato questo filmato: "Beppe meglio di Mao", laddove il riferimento è alla nuotata che nel luglio del 1966, agli albori della rivoluzione culturale e del culto della personalità, il leader cinese, più che settantenne, fece nel fiume Yangtsi per dimostrare di essere ancora nel pieno delle forze - e indubbiamente lo era, tanto da sgominare di lì a poco la dissidenza con l'aiuto delle guardie rosse.
Fonti comuniste provarono allora a far credere che Mao aveva percorso a nuoto 14 km in un'ora, prestazione del tutto impossibile. "Il grande splash in avanti" titolò con ironico distacco Time (14 chilometri in un'ora, pari a 233 metri al minuto, esattamente il doppio del record mondiale attuale dei 100 metri stile libero. Siamo sicuri che il Grillo Nuotante e Parlante riuscirà a quadruplicare. Con l'aiuto, magari, di qualche miracolosa "swimming-ball". Acquistabile sul sito per soli 518 euri. IVA e spese di imballaggio e spedizione escluse. NdR)

Grillo ha 62 anni e almeno all'interno, invece che con Lin Shaoqi deve vedersela con Favia. Forse solo quest'ultimo, magari col sussidio di un ideale fuorionda, potrebbe far presente al leader del M5S che anche Mussolini coltivava un certo esibizionismo natatorio. O almeno tale appare in certi cinegiornali Luce che mostrando le immagini delle bracciate, invero un po' corte e goffe, del Duce comunque garantivano: "Particolarmente alta è la Sua fedeltà al mare, che Egli non dimentica neppure in questo periodo di primi rigori autunnali".

  
Notevole lo stile natatorio del Dux Mea Lux, in puro stile "Sciura Pina" a Rimini

 Non è ovviamente un obliquo artificio per stabilire un impossibile paragone tra Mussolini e Grillo. Più evidente, semmai, è il cattivo rapporto che esiste tra i leader nuotatori e la democrazia. Con il che si segnala che anche il leader del Front National Jean Marie Le Pen spesso e volentieri nuotava a beneficio dei media. Il presidente Fini se lo ricorda ancora nelle acque di Nizza, in pieno gennaio oltretutto, "mentre dal cielo piovevano paracadutisti". E pure Vladimir Putin, se è per questo, non sembra alieno dalle foto-nuotate e/o tele-nuotate a sfondo populistico-autopromozionale, pure lui lasciandosi ammirare in un impeccabile delfino in un lago siberiano.