Grillo "ruba" a Favia e a Tavolazzi il marchio dei Pirati 5 Stelle
[ La saga di Grillo contro Favia continua: il vecchio contro il giovane.
Se la registrazione del marchio dovesse essere accolta sarebbe la vittoria della gerontocrazia!
L'Italia non può continuare a essere un paese per vecchi come Beppe Grillo!!
Rete , mobilitiamoci!!! :))) ]
Beppe Grillo registra un nuovo marchio: “Pirati a 5Stelle”
Pubblicato da: Federico Melloil 18 ottobre 2012 alle 12:11
[Ora Grillo tenta pure d'impadronirsi del nome del Partito Pirata!
Per passate e future registrazioni del Giuseppe Grillo da Genova non dimenticate mai di visitare periodicamente e assiduamente l'Ufficio Brevetti e Marchi del Ministero dello sviluppo Economico a questo link.
Teniamo d'occhio il nostro cialtrone preferito!
Grillo, tu sei un nostro dipendente! Noi abbiamo pagato i tuoi spettacoli! Noi abbiamo comprato i tuoi DVD e i tuoi libri e noi ti teniamo d'occhio!
Rete, mobilitiamoci!!! :))) ]
Sarà
per tutelarsi da eventuali abusi, sarà perché ha in testa di usarlo per
le sue liste, fatto sta che Beppe Grillo ha depositato un nuovo simbolo
elettorale registrandone il marchio.
Si chiama “Pirati a 5 Stelle” e, riporta il sito
dell’Ufficio italiano brevetti e marchi, consta della “figura di un
cerchio al cui interno sono disposte cinque stelle e la parola ‘pirati’
scritta in caratteri maiuscoli”. Il richiedente è proprio lui “Grillo Giuseppe, Genova”.
Grillo e i Pirati si guardano e si studiano da tempo. Lo scorso anno
il blogger proclamò sul suo blog: «I pirati italiani siamo noi». Ma gli
esponenti della formazione “nerd” che in Germania è attestata dai
sondaggi a quasi il 10 per cento dei voti, ha più volte preso le distanze dal leader a cinque stelle. I pirati rimproverano a Grillo l’uso patronale del suo simbolo, così come la mancanza di democrazia interna nel movimento.
Gianroberto Casaleggio, “cofondatore” del movimento, ha annunciato
che presto i 5Stelle si doteranno di una piattaforma di discussione
online come il “liquid feddback” dei pirati ma, a pochi mesi dalle
elezioni politiche, ancora niente si è visto.
Ora Grillo regista un marchio ibrido: un po’ “pirati” e un po’ cinque
stelle. Si capirà presto se per tutelarsi contro usi impropri o per
usarlo in qualche modo in campagna elettorale.
Voleva
brevettare anche il marchio 'Cazzaro a 5 stelle', ma all'ufficio gli
hanno detto che non c'era bisogno, è suo di diritto e nessuno glielo può
portare via.
Bene,
prima adottano il liquid feedback (e non c'è niente di male a farlo, è
open source e liberamente scaricabile/modificabile) però evitano
accuratamente di darne credito al piraten partei (come sarebbe stato
corretto fare almeno moralmente: se adotti una soluzione open source la
cosa giusta da fare è aggiungere "si ringrazia gentilmente X per averci
messo a disposizione gratuitamente questo programma" all'annuncio di
adozione) visto che loro sono diversi e non vogliono avere nulla a che
fare con questi bucanieri nordeuropei (che a detta dello stesso grillo
sono un gruppo di facciata del solito pdlmenoelle: sarà contento adesso
di credere che il perfido duo Bersani-Berlusconi gli ha fornito
gentilmente la piattaforma di voto).
Poi già che ci sono fan anche un
po' di mezzo cybersquatting, giusto per creare un marchio che aiuta
alle elezioni a fregare i più distratti (come fanno certi disperati alle
elezioni quando propongono simboli simili a quelli di partiti ben più
noti) per presentarsi qualora sia necessario far sparire il nome di
Grillo dal simbolo.
Fair play totale (anche se i piratenpartei al massimo direbbero lameraggine totale), adesso aspetto la risposta dei pirati...
qua
stanno iniziando a copiare di brutto i pirati prima liquid feedback ora
si prendono il nome,la prossima cosa sarà la campagna contro il diritti
d'autore a no quella non la possono fare se no il blog di beppe chiude
[...] è solo un tentativo di
sentirsi e far credere di essere più importante sfruttando un nome noto
di chi è stato ed è più bravo e importante di lui. Tipo chiamre un
comizio col nome di Woodstock.
Il
Movimento dei Caproni c'è arrivato: è per tutelarsi dal gruppo ribelle
Tavolazzi-Favia, che si definisce appunto "Pirati a 5 Stelle". http://movimentocaproni.alterv...
Inoltre è comparso anche il marchio "DIO", che a quanto sembra Grillo voleva registrare "ad uso medico e alimentare" (???)
Controllato: è stata respinta, però è rimasto agli atti che ci ha provato.
Francamente non ho idea di cosa avesse in mente.
Trovi tutto al link che ho messo nel commento sopra :)
Una differenza significativa tra i Pirati e il partito di Casaleggio è il rapporto con il copyright percui il sito beppegrillo.it è un sito di e-commerce ammantato dai pensieri sparsi dei suoi curatori.
La
Premiata Ditta Grillo&Casaleggio ha paura! La stessa paura che li
ha indotti a depositare il 20 marzo, il simbolo senza la scritta "Beppegrillo.it".
E' una mossa di una bassezza e meschinità tale da mettere in difficoltà
gli attivisti del M5S. Ma soprattutto, i due fondatori sono
irrispettosi verso il Partito Pirata, quello vero, con la vela nera.
Sembra che i Pirati siano stati già informati e se il Ministero dello
Sviluppo Economico accogliesse la domanda di registrazione, sarebbe
davvero scandaloso!
Cento in Movimento
Ho
come il sospetto che qualcuno in breve farà adottare ad un certo
movimento un nuovo marchio senza il proprio nome sopra (ma tenendosene
comunque il copyright) giusto per poter affermare che lui non c'entra
più niente col movimento che usa tale marchio.
Mi se che dopo le
politiche il comico front man diventerà una figura ingrombrante, così lo
spin doctor ha già pensato a come mandarlo in prepensionamento...
Il guru grillino, come riportato da Pubblico, il 15 ottobre ha registrato il marchio “Pirati a 5 Stelle”.
I motivi di questa registrazione non sono ancora chiari, visto che i rapporti con il Partito dei Pirati non sono dei migliori, anzi, sono più vicini alle posizioni di Tavolazzi e Favia, che a quelle del duo Grillo e Casaleggio.
Ma sono ancora meno chiari quelli della registrazione di un altro marchio.
Sempre dal sito dell’ufficio brevetti e marchi è possibile vedere che già dal 2003, 2 anni prima della nascita degli Amici di Beppe Grillo, aveva l’intenzione di fondare una qualche religione, e lui ne sarebbe stato il DIO, infatti il 24 marzo di quell’anno fa domanda di registrazione per il marchio “DIO”.
La descrizione recita: «parola ” dio ” scritta in stampatello, riprodotta in qualsiasi colore e dimensione », per nostra fortuna la domanda è stata rifiutata, altrimenti ogni qual volta che avreste utilizzato la parola DIO avreste violato anche la legge sul copyright.
Siamo passati da chi si credeva l’unto dal Signore a chi si crede il Signore.
EDIT:
A quanto pare un motivo per la registrazione del marchio “Pirati a 5 Stelle” c’è, sembra che l’ormai ex grillino modello Favia e gli altri ribelli siano in procinto di unirsi ai pirati, infatti un avvicinamento si era già avuto con l’incontro di Ferrara per la presentazione di LiquidFeedback, e forse c’era anche l’idea di chiamare questo nuovo movimento proprio Pirati a 5 Stelle.
Modesto
il tipo: 'DIO'. Ma sei sicuro che sia lui? Che ci azzecca col settore
"servizi medici;servizi per l'agricoltura,orticultura,silvicultura" e
"servizi personali e sociali per il soddisfacimento di bisogni
personali"?
Sì è lui http://www.trademarkia.com/ctm...
Controlla l'indirizzo: via dei marsano 8 sant'ilario in entrambi i casi.
Penso sia casa sua.
Cioè "casa di Dio"...
E'
casa sua, ha usato lo stesso indirizzo per registrare il dominio del
M5S (ha giusto storpiato un po' il nome della via per evitare che dei
pericolosi maniaci e stalker tipo me potessero cercarsela ed ammirarsela
con google street view).
C'hai azzeccato in pieno, mi sa :)
Che schifo di vicenda! Tra l'altro Caprone, direi di modificare
l'articolo e mettere questi due link, che sono la chiave di volta per
capire che è successo.
Un altro mistero risolto dai caproni!
Certo
che Grillo e il suo spin doctor tra un po' la smetteranno di elogiare
la rete come il tempio della libertà e della democrazia, visto che è
proprio la rete prima ancora dei giornalisti accreditati a scoprirgli
gli altarini...
http://www.huffingtonpost.it/2...
Qua viene data come indiscrezione. Quindi lui non l'ha mai usato, però boh. Chissà chi se l'è inventato questo nome...
E comunque non conta cosa ha fatto Favia, conta cosa Casaleggio pensa che farà! ;)
Massimo011: Il
volantino degli "onorevoli wanted", lo disegnò un mio amico che si
chiama Rosario insieme ad altri ragazzi, anche lui informatico e adesso
lavora in Svezia. Il video che trovi su youtube "onorevoli wanted" lo ha
montato Sergio (uno smanettone di computer ed elettronica), un altro
mio amico qui a Torino. Grillo "rubò" il nome e ne fece una campagna
nazionale. Travaglio ci intitolò un libro. A me del nome importa poco,
sembra che in Italia sono tutti ossessionati dai nomi a tal punto che
uno cambia il nome a un partito e si ripresenta come nuovo. A me importa
che le idee vadano avanti, e se serve un Travaglio o un Grillo per fare
da ripetitore a un' idea benvengano.
All'epoca ad Antonio Di Pietro
fu chiesto di aiutare la distribuzione dei volantini ma disse che non
poteva, ma diede un contributo economico (non ne sono sicuro, è un rumor
che venni a sentire dai ragazzi del meetup di milano).
Favia, se
vuole costruire un soggetto politico ispirato al partito pirata, non
darà alcun fastidio il fatto che grillo gli ha "soffiato" il marchio.
Perché del marchio ce ne facciamo ben poco, è il resto che conta.
Certo
che se questi movimenti si divideranno, sarà uno svantaggio per tutti
(il divide et impera ormai dovremmo conoscerlo). Ma quello che importa a
me che gente come i pirati, m5s, favia, tavolazzi, cento in movimento, e
altri, si sostituiscano alla attuale classe dirigente. idv la tengo
fuori, perché sta facendo il contrario: sta portando i "vecchi trombati"
nel partito, purtroppo. Quello che importa è che ci sia un ricambio, e
in questo momento, non vedo nessun ricambio politico al di fuori del M5S
(e movimento pirati, se si presenterà).
Molti dei primi video che finirono sul blog di grillo (es. ricca che
chiede del conflitto d'interessi a fassino lo girammo e montammo noi) li
abbiam fatti noi dei meetup. Senza casaleggio, mi spiace, io non l'ho
mai visto e non ci ho mai parlato con gianroberto casaleggio; per quanto
mi riguarda non si è mai impicciato dei fatti nostri. Ma questi video
sarebbero rimasti sconosciuti se grillo non ci metteva il cappello
sopra. A me sta bene così: le idee vengono diffuse, se grillo ci
guadagna, buon per lui. Spero anzi che altri artisti aiutino i movimenti
di cittadini; e se poi ci guadagnano sono contento per loro.
Questo per dire che se per Favia è uno "sgambetto" il fatto che
Grillo gli ha soffiato il nome, allora in ogni caso non sarebbe andato
da nessuna parte, perché vuol dire che le sue idee traballano e sono
troppo fragili. Quindi spero davvero che Favia non faccia la gaffe di
dire che Grillo gli mette i bastoni tra le ruote...
Luigi: Tutto
molto idealista e molto nobile da parte tua e dei tuoi
amici-collaboratori.Ciò che a me,e penso anche ad altri,non va per
niente bene è la "gestione"
padronale,spregiudicata,verticista,non-democratica intrinsecamente, del
movimento politico che Grillo(e Casaleggio ass.) ha in mano.E'
anti-democratica soprattutto per il trattamento di coloro che non sono
perfettamente allineati con il duo-dirigenziale.Un movimento NON è
un'azienda!!!Questo è il portato-velenoso del berlusconismo,ahinoi.
Un
movimento vero e democratico fa dei congressi,prima
regionali/provinciali e poi Nazionali in cui varie tesi e varie idee si
confrontano e si mettono ai Voti!!!!Nel M5S c'è tutta la forza mediatica
di 1 solo attore/comico/comiziante/padrone inappellabile che
chiaramente ne racchiude ogni aspetto pubblicitario-politico-simbolico,e
poi degli oscuri,magari bravissimi e onestissimi,gregari
sconosciuti,molto spesso giovani,certamente incensurati,maschi perlopiù
che incarnano il "Verbo" Casalgrillesco.
Per me la fortuna di Grillo
&co. dipende dal malaffare,dalla malapolitica,dalla
mediatizzazione/semplificazione della politica,dalla sclerosi dei
processi di selezione del personale politico(e peggiocrazia allegata e
risultante) e,soprattutto,dall'illusione tutta italiana,che senza
prendersi responsabilità della cosa pubblica arriverà qualcuno,qualche
uomo della provvidenza a pensare ed agire per noi,senza che ciò
significhi nei fatti una delega in bianco e dunque una implicita
sottomissione al più scaltro-forte/ricco-smaliziato o delinquente.Così
come "non ci sono pasti gratis",non c'è nemmeno "democrazia gratis".
(P.S.
Un piccolo contributo indiretto con due frasi azzeccate le ho date
anch'io a Travaglio(per un titolo di un suo articolo) e a Mannelli per
una vignetta molto apprezzata)....Non chiedermi quali,non lo dirò a
nessuno.
[...] Ahahaha!
La privacy al dermatologo non va bene, la Melandri, già ministro dei
beni culturali, non va bene a dirigere un museo. Se è di sinistra non va
bene, se è di destra non va bene, se è tecnico non va bene perchè non è
stato eletto....Vanno bene solo 4 idioti incompetenti che presentano un
curriculum a Grillo e Casaleggio.
ROTFL!
Antonio Inoki•14 hours ago•parent[...] Il
problema è che le persone non vengono più giudicate per le loro
capacità, le loro competenze, la loro storia politica e professionale.
Semplicemente vengono cassate se hanno svolto un qualsiasi ruolo in uno
qualsiasi degli attuali partiti o nell'amministrazione pubblica.
Per
converso se invece non hai militato nei partiti (e poi tanto sappiamo
che spesso non è così in realtà), sei gggiovane e con la faccina da
bravo ragazzo, automaticamente sei meglio di tutti gli altri e adatto a
gestire la cosa pubblica. Se non hai nessuna esperienza sei meglio di
quello che ha svolto attività in un settore per anni. Invece tutti
sappiamo quanto sia importante la conoscenza specifica, l'esperienza, la
professionalità in tutti i campi.
Inaccettabile secondo me questa logica come quella del vincolo dei due mandati.
Antonio Inoki•14 hours ago•parent[...] Boh,
tu vedi il bailamme per la nomina della Melandri fatta dal governo
tecnico, non dai partiti, per ricoprire un ruolo in cui ha sicuramente
competenza, essendo stata più volte ministro del settore. Non è
gggiovane ma neanche da così lunga data in politica, non è coinvolta in
inchieste o atti di malgoverno. Allora perchè tutto lo psicodramma?
La
Premiata Ditta Grillo&Casaleggio ha paura! La stessa paura che li
ha indotti a depositare il 20 marzo, il simbolo senza la scritta “Beppegrillo.it”.
E’ una mossa di una bassezza e meschinità tale da mettere in difficoltà
gli attivisti del MoVimento 5 Stelle che ora si trovano imbarcati su un
artificioso vascello. Ma soprattutto, i due fondatori del movimento
sono irrispettosi verso il Partito Pirata, quello vero, con la vela
nera. Sembra che i Pirati siano stati già informati e se il Ministero
allo Sviluppo Economico accogliesse la domanda di registrazione, sarebbe
davvero scandaloso!
Nella pratica esistono diverse persone che, più o meno legittimamente, si rifanno al partito pirata (o ad Anonymous)...
Alla fine che importa ?
Facciano quel che gli pare tanto per
quanto si possano agitare alla fine il frutto non cade mai troppo
lontano dall'albero, quindi finiranno per fare i soliti venti siti
"nani", come Berlusconi che registrava una miriade di TLD per poi
lasciarli marcire nell'incuria.
Questo video visto retrospettivamente é abbastanza inquietante, non so se é giá stato segnalato: http://www.youtube.com/watch?v...
"Sono
cose pazzesche, ti fai una chiesa per gli affari tuoi ... A Genova, a
Genova, potrei farmi non so la Chiesa Jesus Grillo Protettore dei
risparmiatori e troverei i fedeli ..."
Parole sante
."..andiamo
da Grillo che ci facciamo anche due risate...".(e qui il punto "forte"
del video)proprio le "risate",le "battute",le "barzellette" ,hanno fatto
da contorno(necessario però) al ventennio di B.,dunque perchè
interrompere un'emozione?!
Andare da B....accicalupo non si può più,l'hanno chiuso per fallimento,adesso c'è l'altro...
È inquietante il personalismo di Grillo, non il NWO, quello lo lasciamo a siti psichedelici come http://www.stampalibera.com/, dai sforzati di avere un minimo di apertura mentale, non siamo i complottisti dell'ultim'ora!
Non
stiamo costruendo un complotto mondiale dietro la figura di Grillo, ti
pare che lo innalziamo addirittura a questi livelli( ! ), piuttosto ci
agghiacciamo di fronte a questa mania dell'ego che negli ultimi dieci
anni l'ha fatta da padrona con Berlusconi, ma che in realtà è una mania
della politica italiana dai tempi dei tempi. Altro che Partito dei
Pirati, uno vale uno, tigre contro tigre e via dicendo...
Che
lamer del cazzo (anche se sicuramente uno come lui una simile cosa non
riesce a pensarsela da sola, dev'esserci come sempre lo zampino del
Branduardi malriuscito), uno così se si presentasse ad un raduno di
hacker verrebbe subito accolto a suon di gavettoni di piscio.
Arriva
anche a crearsi il logo farlocco per competere coi pirati (adesso che
teme che Favia e una parte dei grillini emiliani lo mandino affanculo
non vede più i pirati come una non-minaccia da ignorare) proprio come
facevano certi disperati quando s'erano inventati le liste farlocche che
richiamavano allo stesso Grillo: si vede che è il ciclo del karma o
qualcosa del genere...
aggiornamento: http://www.huffingtonpost.it/2...
dall'articolo pare sia il partito pirata ad aver registrato il dominio http://piratiacinquestelle.it/
ma un whois ci mostra che è registrato sempre da grillo. il whois ci
dice anche che ci sono altri 18 nomi di dominio registrati da grillo.
cosa strana beppegrillo.it è registrato da un altro tipo. [Se vi va di smanettare un pò, per saperne di più seguite le istruzioni su questo sito: qui ]
Quello che ha registrato beppecoso.it dev'essere uno della Casaleggio, a occhio.
Grillo non sa nemmeno come si usa il computer, ancora gli devono spiegare che per spegnerlo non si usa il martello da 5 chili.
boh non so, secondo me è un esterno, probabilmente uno a cui è stato subappaltato il lavoro...
cmq cercando di capirci qualcosa ho trovato questo: http://www.garanteprivacy.it/g...
è del 2006 e un po' ot ma cmq interessante...
Sarebbe
altresì interessante sapere chi è l'illustre fantasma mantovano che ha
registrato a nome suo il dominio di grillo, visto che poi a quanto vedo
una simile azione ha avuto anche un certo risvolto negativo: http://www.modenatoday.it/cron...
Non so voi, ma io non registrerei mai un dominio a nome mio e lo
lascerei mai usare a uno che poi rischia di farmi finire nei casini per
diffamazione (magari poi per moto di coscienza la parcella del
cugino-avvocato la paga lui, ma intanto un processo penale è sempre un
casino a prescindere).
Grillo registra i pirati a cinque stelle E si riaccende la lite con Giovanni Favia
Il leader del M5s registra il marchio dopo le indiscrezioni che volevano Favia alla guida dei dissidenti con i pirati italiani
La notifica della registrazione del logo Pirati a Cinque Stelle
I pirati a cinque stelle? Beppe Grillo mette la parola fine. Come riportato da L'Espresso,
il marchio è stato depositato dal leader del Movimento Cinque Stelle,
dopo che era circolata l'indiscrezione che il grillino «dissidente»
Giovanni Favia e il consigliere emiliano Valentino Tavolazzi volessero staccarsi dal movimento unendosi al Partito dei Pirati italiani. Ma Grillo evidentemente non deve aver gradito l'idea e, così, ha tagliato la testa al toro.
LIQUIDFEEDBACK E DEMOCRAZIA LIQUIDA - Secondo
quanto riportato sul portale dei marchi del ministero dello sviluppo,
il marchio Pirati a cinque stelle è stato registrato il 15 ottobre. E
immediatamente Giovanni Favia in un post su Facebook ha scritto (e poi
cancellato): «La paranoia fa brutti scherzi avendo visioni di nemici che
non esistono. E dando credito alla teoria di un giornalista. Mi spiace
per i pirati che si trovano loro malgrado in questa situazione
kafkiana». Alla base degli screzi tra Grillo e Favia, una dichiarazione
del consigliere emiliano in un «fuorionda» in cui Favia accusava il
leader del M5s di gestire il movimento in maniera non democratica. Poi
nei giorni successivi Favia e Tavolazzi hanno organizzato un incontro a
Reggio Emilia per discutere con gli esponenti del Partito pirata
l'introduzione di LiquidFeedback nel M5s, piattaforma già usata
proprio dai pirati per prendere le decisioni interne e per selezionare i
candidati in maniera più trasparente. Il gesto non deve essere piaciuto
a Grillo che sta ancora valutando con il suo consulente Gianroberto
Casaleggio se estendere LiquidFeedback, già in uso nel movimento a
Bergamo e in Sicilia, al resto di Italia. Ed ecco spiegata la decisione
di sbarrare la strada ad eventuali scissioni e alleanze con altri gruppi
di opinione in rete.
Il post di Favia poi cancellato
IN ATTESA DI ROMA - La rottura
tra Grillo e Favia, insomma, sembra davvero definitiva. Ma Favia
ribadisce di non essere intenzionato a lasciare il movimento e a fare
scissioni. Salvo però il diritto di continuare a dire la sua sulle
scelte del suo leader. Così in un secondo post su Facebook Favia esprime
fastidio verso Grillo per avere «legittimato un'accusa nei miei
confronti che ritengo ingiusta» e cioè di aver cercato in qualche modo
di spaccare il movimento cercando l'appoggio esterno dei Pirati,
paladini della democrazia online. Sia quel sia, l'attesa nel M5s è alta:
bisogna ancora decidere chi correrà per i seggi a Roma. Ed è su questo
fronte che si gioca la prossima partita del movimento grillino.
Zitto zitto, il comico genovese si è comprato il
marchio di un possibile gruppo concorrente. Obiettivo probabile:
evitare che i dissidenti guidati da Favia potessero usare quel simbolo
(18 ottobre 2012)
I «Pirati a Cinque Stelle»? Sono di Beppe Grillo, non della sua
fronda interna. Cioè di quel gruppo di attivisti, i cui nomi più in
vista sono quelli del consigliere regionale Giovanni Favia e
dell'epurato per eccellenza, Valentino Tavolazzi, che ha criticato
il comico per la mancanza di democrazia interna al MoVimento 5
Stelle. Lo certifica l'Ufficio Italiano Marchi e Brevetti. In cui
si legge che il 15 ottobre 2012 il richiedente Giuseppe Grillo,
Genova, ha registrato un simbolo con le cinque stelle del MoVimento
e la scritta «Pirati». Per farne cosa? Dal punto di vista legale,
«pubblicità, gestione di affari commerciali, amministrazione
commerciale, lavori di ufficio, ricerche di mercato; ma anche
«educazione, formazione, divertimento, attività sportive e
culturali». Oltre che «servizi resi in campo politico, civio e
sociale».
Ma è la spiegazione politica, a essere maggiormente significativa.
Il 26 settembre l'Huffington
Post Italia, infatti, aveva dato notizia di un «movimento degli
'scontenti' di Grillo che non vogliono separarsi dal capo ma
puntano ad 'allargare Grillo'». Ossia, contrastare la gestione
Grillo-Casaleggio importando gli strumenti di «democrazia liquida»,
cioè di decisione dal basso, utilizzati dai Pirati tedeschi. Su
tutti, la piattaforma open source Liquid Feedback – già utilizzata
per la stesura del programma del M5S Sicilia per le elezioni
nell'Isola e in fase di test in molte altre realtà locali – da
Ferrara a Bergamo, da Genova a Roma. Un modo per non attendere che
il duo cali dall'alto la piattaforma per decidere candidature e
dettagli del programma, che lo stesso Casaleggio ha promesso – dopo
svariate sollecitazioni - per fine anno.
Nome del gruppo di «dissidenti»? Secondo l'Huffington Post,
proprio quel «Pirati a Cinque Stelle» registrato da Grillo neanche
tre settimane più tardi. E dopo che la questione del rapporto con i
Pirati aveva suscitato un ennesima polemica tra fedelissimi e
presenti a un incontro-lezione tenutosi a Ferrara sull'uso della
piattaforma di «democrazia liquida». Una coincidenza o un tentativo
di togliere il suolo da sotto i piedi dei frondisti? Come di
consueto, da Casaleggio Associati c'è una sola risposta: «Nessuna
dichiarazione».
Nel frattempo, in vista delle politiche qualcosa si muove. In
diverse regioni lo staff ha chiesto ai militanti di organizzarsi
per raccogliere e comunicare a strettissimo giro i nominativi dei
delegati di lista, cioè coloro che dovranno materialmente portare
in tribunale tutta la documentazione necessaria per partecipare
alle elezioni. Un ruolo burocratico, in altre parole. Ma che non ha
mancato di suscitare qualche polemica. In Campania, per esempio,
all'annuncio su Facebook di Roberto Fico, ex candidato sindaco di
Napoli del MoVimento, si è scatenato un lunghissimo thread di
polemiche.
La struttura del social network non aiuta, certo, ma i temi della
discussione sono indicativi di che aria tiri nel MoVimento. Per
esempio, non è mancato chi gli abbia chiesto: «Come fai a
contattare lo staff con tanta facilità a differenza di migliaia di
attivisti che non ci riescono affatto?» E non sono mancate
lamentele sui tempi “ rapidi, da un giorno all'altro “ per la decisione e le sue modalità («qualcuno pensa
di poter decidere per tutti»). Anche lo stesso Favia, su Facebook,
è intervenuto per precisare che lui, della richiesta di nomi in
Emilia-Romagna, non sa nulla: «Non so se dalla Casaleggio abbiano
telefonato a qualcuno in particolare nella nostra regione e non so
se questo qualcuno abbia avuto il buon senso di condividere con
trasparenza l'informazione, come hanno fatto in Campania. Spero
almeno che non abbia fornito i nomi senza dirlo a nessuno. Sarebbe
contrario alle prassi ed ai principi del movimento, per una scelta,
seppur tecnica, ma che coinvolge tutta la regione». Pensando che
manca ancora tutta la discussione su come dovranno essere composte,
quelle liste, e su chi dovrà farne parte, c'è da giurare che
ulteriori dibattiti ?€“ anche molto più aspri - non
mancheranno.
L'obiettivo è scongiurare che «degli Scilipoti», secondo la
definizione data dallo stesso Grillo, si infiltrino nel MoVimento
approfittando della confusione. A caccia di poltrone, naturalmente.
Dice un attivista piemontese all'Espresso: «Ai nostri eletti
arrivano in continuazione mail e cv dal nulla in cui perfetti
ignoti si propongono per Roma». Senza regole chiare su come
identificarli, sono in molti a pensare che almeno alcuni abbiano
buone chance di successo.
Le traversate a nuoto stile Mao Tse-tung di Beppe Grillo, nel pieno
della campagna elettorale in Sicilia, non sembrano allontanare le
polemiche interne, incentrate soprattutto sull’assenza di democrazia e
trasparenza nel Movimento 5 Stelle. A tornare all’attacco è stato Giovanni Favia, consigliere regionale M5S in Emilia-Romagna e ormai noto capofila, assieme a Valentino Tavolazzi, della corrente dei delusi nel movimento.
Al centro dello scontro, questa volta, la preparazione delle liste elettorali
in vista delle prossime politiche: “Sembra quasi che parlare delle
nazionali sia un tabù – scrive il consigliere sulla sua pagina Facebook
–. Siamo in un ritardo pazzesco. Perchè abbiamo sprecato tutto questo
tempo? Le comunali di solito iniziamo a prepararle un anno prima,
confrontandoci sul metodo ed ascoltando i cittadini ed i risultati non
sono mancati. Queste elezioni sono molto più grosse”.
Poi, una nuova frecciata a Gianroberto Casaleggio,
l’eminenza grigia del Movimento: “Ho ricevuto informazione che lo staff
sta preparando i delegati di lista per presentare, collegio per
collegio, il Movimento 5 stelle alle elezioni nazionali. Non so se dalla
Casaleggio abbiano telefonato a qualcuno in particolare nella nostra
regione e non so se questo qualcuno abbia avuto il buon senso di
condividere con trasparenza l’informazione, come hanno fatto in
Campania. Spero almeno che non abbia fornito i nomi senza dirlo a
nessuno. Sarebbe contrario alle prassi ed ai principi del movimento, per
una scelta, seppur tecnica, ma che coinvolge tutta la regione”.
“Lo staff – prosegue Favia – ha chiesto di avere i due nomi nell’arco di una giornata. Non capisco tutta questa fretta, quando si è dormito per mesi.
Le liste dovranno essere pronte per il 7 febbraio. Non si scherza e la
sottovalutazione del tema organizzativo abbiamo visto cos’ha portato nel
referendum del vday 2. Centinai di migliaia di firme e uno sforzo
incredibile dei gruppi territoriali, per buttare tutto nel water, e
questa volta non per colpa del parlamento”.
La conclusione è indirizzata ancora ai vertici del Movimento: “Questo
paese in queste elezioni si gioca tutto e noi dobbiamo fare ogni passo
con la massima attenzione e confronto, ma soprattutto con trasparenza e senza canali di comunicazione privilegiati stile partituncolo”.
È di ieri invece la notizia per la quale l’ex comico genovese avrebbe
registrato un simbolo con le cinque stelle del Movimento e la scritta “Pirati”.
La mossa di Grillo sarebbe orientata a scongiurare il rischio che nasca
un movimento degli scontenti, con Favia e Tavolazzi in testa, che punti
a riformare l’intero M5S a partire dall’utilizzo di strumenti di
partecipazione diretta, come il Liquid Feedback dei Pirati tedeschi.
Una scelta che non è andata giù a Giovanni Favia, che sempre su
Facebook aveva dato del paranoico a Grillo in un post poi
misteriosamente cancellato: “La paranoia fa brutti scherzi,
avendo visioni di nemici che non esistono. E dando credito alla teoria
di un giornalista…Mi spiace per i pirati che si trovano loro malgrado in
questa situazione kafkiana”.
Per la cronaca, il Partito Pirata, ispiratore del Movimento grillino, starebbe perdendo
molti consensi in Germania (passando dal 12 al 5%) e rischierebbe così
di non superare la soglia si sbarramento. Oltre ai malumori interni
anche questo, forse, rappresenta un allarme per Grillo.
Ma non serve a nulla
registrare i loghi politici all'ufficio brevetti... lo sanno tutti.
Bisogna depositarli a inizio marzo al ministero degli Interni. Qualunque
gruppo organizzato di grillini (soprattutto eventuali consiglieri) ha
diritto di depositare il contrassegno fondano un movimento davanti ad un
notaio.
Infatti il non partito di grillo e il suo non statuto non esistono! nessuno al ministero gli accetterà mai il simbolo ahahahah
[Che Grillo voglia inondare i supermercati italiani di prodotti dio-logici marcati Movimento 5 Stelle e Pirati 5 stelle?]
Infatti il non partito di grillo e il suo non statuto non esistono! nessuno al ministero gli accetterà mai il simbolo ahahahah