mercoledì 31 ottobre 2012

Lite tra grillini siciliani ed emiliani

Lite tra grillini siciliani ed emiliani
Cancelleri: "Restituite lo stipendio"

La polemica sulla parte di compensi a cui gli eletti del M5S devono rinunciare. Il siciliano: "E' possibile ridarli indietro". Favia: "Fai falsa informazione, le leggi non lo consentono"

[Grazie all'uscita del Cancelleri (una sorta di leccata al padrone contro lo schiavetto disobbediente Giovanni Favia) e a Repubblica.it scopriamo l'arcano dei conti correnti del Fondo Progetti 5 Stelle.

In realtà i conti sono intestati agli eletti del M5S, sono a loro nome: sono e quindi rimangono soldi loro. 
Non c'è quindi nessuna autoriduzione dello stipendio, semplicemente gli eletti del M5S scelgono di loro spontanea volontà di spendere un max di 2500-2700 euro mensili e di mettere il resto nel salvadanaio a loro nome. Dopodichè ogni tanto fanno beneficenza ma solo qualche bricioletta.

Improvvisamente però gli indefessi grillini difensori della giustizia si sono accorti che questo era ben lontano dalla corbelleria da loro propagandata come "autoriduzione dello stipendio" e "restituzione del denaro ai cittadini".

Ah prima non lo sapevano? Ma davvero??

Iniziamo davvero ad essere stanchi di questi nuovi furbetti all'italiana e della loro propaganda fasulla e ingannevole.]

Lite tra grillini siciliani ed emiliani Cancelleri: "Restituite lo stipendio" Giancarlo Cancelleri
BOLOGNA - E' stato eletto da sole 48 ore. Ma Giancarlo Cancelleri, candidato presidente in Sicilia e neo-consigliere grillino, non perde tempo ad attaccare i colleghi a 5 Stelle emiliani. Oggetto della polemica, la parte dello stipendio che gli eletti dovrebbero restituire alla Regione, visto che ognuno di loro si autoriduce il compenso a 2.500 euro mensili. "I nostri deputati regionali non percepiranno e non toccheranno quei soldi in più rispetto ai 2.500 euro che abbiamo sbandierato durante la campagna elettorale". A quanto pare, però, attacca Cancelleri con un video pubblicato dal blog di Grillo, "anche in Emilia-Romagna è possibile ridare indietro i soldi con un assegno". E qui il grillino siciliano si rivolge direttamente ai colleghi emiliano-romagnoli: "Vi invito a verificare questa ipotesi perchè potrebbe essere la soluzione".

Un invito che fa infuriare Giovanni Favia, consigliere regionale dell'Emilia-Romagna: "Chi dice che in regione sia possibile lasciare l'extra stipendio al bilancio, sparge solo falsa informazione, confondendo volutamente le norme sulle erogazioni liberali dei cittadini, che la regione accetta valutando di volta in volta la causale e questa specifica situazione".

Attualmente gli eletti a 5 Stelle in Emilia, Andrea Defranceschi e appunto Favia, percepiscono uno stipendio di 2.700 euro: il resto dell'indennità di consiglieri confluisce in un conto intestato ai due che viene usato per le esigenze del Movimento.
E sempre su Facebook, arriva la risposta a Cancelleri da parte di Favia: "Quando un ente pubblico riceve un'erogazione liberale al proprio bilancio deve, attraverso una delibera di giunta, approvarla. Senza un'approvazione favorevole la ragioneria della Regione respinge il bonifico. Questa misura nacque anche per evitare che malavitosi potessero girare soldi a singole amministrazioni".

Come consiglieri, prosegue Favia, "abbiamo chiesto all'ente, in questi due anni, di poter lasciare al bilancio della Regione una parte del nostro stipendio". Ancor prima, prosegue, "abbiamo presentato una legge per ridurre drasticamente gli stipendi, bocciata bipartisan". Per quanto riguarda "la nostra riduzione di stipendio a monte dell'ente, la regione ci ha risposto con lettera protocollata, per quanto a noi questo sembri assurdo, che la cosa non è possibile, illegittima, per violazione di una serie di principi costituzionali. Per lo stesso motivo i nostri bonifici non sarebbero accettati". Dunque, "chi dice che in regione Emilia-Romagna sia possibile lasciare l'extra stipendio al bilancio, sparge solo falsa informazione, confondendo volutamente le norme sulle erogazioni liberali dei cittadini, che la regione accetta valutando di volta in volta la causale e questa specifica situazione".

  (31 ottobre 2012)
Fonte: Repubblica