mercoledì 31 ottobre 2012

Grillo, e non sai cosa bevi (A che serve la piattaforma Meetup)

Dietro la piattaforma Meetup, utilizzata per organizzare il Movimento 5 Stelle, ci sono Casa Bianca e multinazionali. Obiettivo: organizzare rivoluzioni. [Franco Fracassi]

[Rivoluzioni ovviamente finte, o che verranno frenate al momento più opportuno, e da cui ne trarranno profitti (economici) solo in pochi grazie ai rivolgimenti politici che ne seguiranno]

martedì 30 ottobre 2012 

 
di Franco Fracassi

Dalla Pepsi Cola a Beppe Grillo con un solo clic. I Meetup coinvolti nella più grande organizzazione che la storia abbia mai conosciuto capace di rovesciare governi e di compiere campagne elettorali miracolose, capace di influenzare i sondaggi e di portare in piazza folle di gente furiosa contro il potere costituito. Tutto in nome della economia senza barriere né confini (quella delle multinazionali made in Usa). Tutto in nome della libertà (quella di Washington). Tutto in nome della democrazia (quella americana).

C'era una volta la cattiva Cia che compiva colpi di Stato in tutto il mondo. A un certo punto della storia, perfino i cattivi americani capirono che se avessero proseguito su questa strada si sarebbero fatti odiare da tutti. L'idea venne al defunto Presidente Ronald Reagan. Invece di organizzare colpi di Stato, meglio aiutare i popoli a liberarsi da veri o presunti dittatori. Invece di coinvolgere la Cia, meglio finanziare organizzazioni non governative e movimenti giovanili e di protesta. E così accadde. Da allora per ben ventuno volte i popoli si ribellarono ai loro oppressori. Non sempre con successo, ma non aveva importanza.


Lunedì 24 novembre 2008, Jared Cohen del Dipartimento di Stato e James Glassman, sottosegretario di Stato con delega agli affari diplomatici, si presentarono alla sede della Stampa Estera di Washington per il consueto briefing con i giornalisti con un annuncio insolito.

Spiegò Cohen: «Un eccitante e innovativo progetto al quale il Dipartimento di Stato sta lavorando con svariati soggetti del settore privato, chiamato Alliance of Youth Movements. Di questa Alleanza faranno parte diciassette gruppi giovanili», oltre che i principali colossi statunitensi nel campo della comunicazione e dei media e una serie di multinazionali. Google, Facebook, Nbc, AT&T, Abc, Cbs, Cnn, Msnbc, Mtv, YouTube, Pepsi, Omnicon Group, fino a giganti delle pubbliche relazioni come il gruppo Edelman. Movements.org (è il nuovo nome di Alliance of Youth Movements) organizza conferenze, eventi e workshop, mette in contatto esperti di tecnologia e dei media con alcuni dei più promettenti attivisti digitali del mondo. Unico scopo: aiutare movimenti di opposizione, sparsi nei cinque continenti, ad abbattere il potere costituito. Ovviamente, con il previo consenso della Casa Bianca.

Attraverso un complessissimo sito internet, Movements.org fornisce tutti gli strumenti di conoscenza e tecnologici ai movimenti, alle associazioni e ai partiti politici che decide di appoggiare. Sulle sue pagine web si impara a utilizzare i social network per organizzare manifestazioni oceaniche; si impara a eludere la censura su internet; si imparano tutti i trucchi di Facebook, di Twitter e di Youtube; si impara a usare il cellulare meglio di un'arma, si impara a coinvolgere i media internazionali nelle proprie iniziative.

Decine di testimoni da noi ascoltati ci hanno confermato il ruolo avuto da Movements.org nelle rivoluzioni in giro per il mondo, ci hanno confermato i finanziamenti ricevuti da Washington, ci hanno confermato il ruolo di primo piano avuto dalle società di comunicazione e internet e del coinvolgimento diretto di queste società nell'organizzazione della protesta (Google, Facebook, Twitter, YouTube, Meetup ecc.).

E così, prima in Iran, milioni di persone tentano, invano, di abbattere il regime degli ayatollah; poi tocca alla Tunisia, allo Yemen, all'Egitto, fino a coinvolgere l'intero Medio Oriente. Decine di migliaia di giovani addestrati a manifestare per attirare l'attenzione dei media (e quindi dell'opinione pubblica), migliaia di blogger istruiti su come si fa una campagna mediatica, migliaia di hacker a cui è stato spiegato come aggirare la censura, come moltiplicare i contatti sui social network anche in maniera fittizia, come individuare i punti deboli della rete, decine, centinaia di migliaia di persone in pochi anni rivoltano una parte del mondo. La caratteristica: tutti lottano contro la corruzione politica, tutti si battono per un totale rinnovamento della classe dirigente, tutti snocciolano slogan e programmi politici simili (con piccole variazioni, a seconda della natura della società e della politica del Paese in questione).

Popoff ha ricostruito tutta la vicenda attraverso documenti e testimonianze. Ha intervistato leader di movimenti, funzionari del Dipartimento di Stato ed ex agenti dei servizi segreti. Testimonianze di cui renderemo conto nei prossimi giorni.

Come si vede dalla fotografia fatta a una pagina del sito Movements.org, alla voce "Supporters" c'è un elenco di loghi, che corrispondono ad altrettanti siti internet.
Howcast, Edelman, Mtv, Pepsi, CbcNews, Mobile Accord, YouTube, Facebook, Msnbc, National Geographic, Omnicom Group. Gen Next, Meetup. Avete capito bene.
Basta cliccare sull'icona per vedere apparire sullo schermo del proprio computer la homepage dei Meetup, la piattaforma utilizzata da Beppe Grillo per promuovere le sue idee, le sue strategie e per diffondere il movimento dai lui fondato (Cinque Stelle).

I dirigenti della piattaforma Meetup si incontrano regolarmente con i funzionari del Dipartimento di Stato per discutere di strategie. L'ultima volta è accaduto lo scorso 27 luglio negli uffici newyorchesi di Meetup. Inoltre, la United States for International Development (Usaid) ha finanziato gran parte dello sviluppo del software della piattaforma. Usaid è la costola del Dipartimento di Stato (e anche della Cia) utilizzata per finanziare i movimenti che si appoggiano a Movements.org.

Grillo queste cose le sa? Sa di far parte di un network gestito dal Dipartimento di Stato Usa e dalle grandi multinazionali, che lui combatte dal suo blog? Il consigliere politico di Grillo, Gianroberto Casaleggio, ha mai partecipato ai seminari organizzati da Movements.org?

Fonte: Pop Off 

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Approfondimenti:

http://en.wikipedia.org/wiki/Jared_Cohen
http://www.sourcewatch.org/index.php/Jason_Liebman
http://www.sourcewatch.org/index.php/Advancing_Human_Rights
http://www.sourcewatch.org/index.php/Human_Rights_Watch
http://it.wikipedia.org/wiki/Human_Rights_Watch
http://en.wikipedia.org/wiki/Human_Rights_Watch
http://en.wikipedia.org/wiki/Criticism_of_Human_Rights_Watch

http://www.sourcewatch.org/index.php/Roman_Tsunder