mercoledì 7 novembre 2012

Candidature alle elezioni: Beppe Grillo chiede aiuto

Nessuno può fare il dittatore a lungo senza l'aiuto dei suoi sudditi. Tenetelo a mente.

Pubblicato il 31 ottobre 2012

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Per il momento sembra che le soluzioni emergenziali e verticistiche abbiano avuto la meglio su quelle “dal basso”.

Da tempo il MoVimento 5 Stelle deve risolvere l’idiosincrasia tra una narrazione che racconta di partecipazione orizzontale e una vita del movimento che invece è libera solo all’interno degli stretti recinti e dei limiti posti dal leader. Il problema si è posto anche per la definizione delle candidature alle prossime elezioni legislative, chi candidare, come scegliere i candidati e molto altro, sono state questioni che in rete sono state dibattute moltissimo, quanto poco nei luoghi in teoria deputati allo scopo da grillini.

Poi ieri Beppe Grillo ha comunicato le nuove regole e tutti si sono dovuti adeguare, amen, e tanti saluti al feedback liquido e a tutto il set delle buone intenzioni dell’attivista medio del M5S. Ha deciso Grillo chi candidare, segnatamente chi era già stato candidato, ma trombato, per il M5S. “I candidati al Senato ed alla Camera per il MoVimento 5 Stelle potranno essere tutti coloro che si sono presentati alle elezioni comunali o regionali certificati con il logo del MoVimento 5 Stelle o Liste Civiche 5 Stelle e avranno compiuto almeno 25 anni a febbraio 2013. Saranno escluse le persone facenti parte di liste diffidate dall’uso del simbolo del MoVimento 5 Stelle. Saranno inoltre escluse le persone che hanno incarichi da eletti al 29 ottobre 2012″

Un’ottima soluzione per impedire la candidatura degli “infiltrati” e allo stesso tempo dei Favia e dei Tavolazzi e un annuncio condito dalla novità di Grillo che si presenta come “capo politico” del M5S. Novità semantica per niente da sottovalutare, perché implica la sottomissione degli attivisti e degli eletti e un ruolo di Grillo che diventa quello del segretario del partito, unico autorizzato a dettare la linea e a dire come si fa. 

La democrazia e la partecipazione offerte dal M5S sono infatti quelle consentite da Grillo, che a oggi ha fatto e disfatto le regole a piacimento, e all’evidente fine di rimanere “garante” e nel pieno controllo del movimento che ha creato. Il problema evidente di una tale impostazione è che il partito che in teoria si dice il più aperto, diventa all’improvviso il più chiuso, quello che non può candidare nemmeno la persona più qualificata e opportuna del mondo se non si è mai candidata alla regionali e comunali per il  movimento. Anche se iscritta al movimento.

Un’assurdità evidente, a meno che Grillo non abbia interesse a formare una pattuglia di parlamentari allo sbaraglio, fidando che la loro incompetenza e mancanza di appeal all’interno del M5S (parliamo dei meno preferiti dai militanti) li renda più controllabili. Una scommessa azzardata, perché a fronte della rinuncia secca a raccogliere possibili competenze, necessarie anche solo per esercitare la più modesta delle funzioni parlamentari di controllo, Grillo intasca solo un impegno d’onore che i futuri parlamentari a cinque stelle potranno tradire senza eccessivi problemi, vendendosi al nemico come entrando in rotta di collisione con il capo, com’è già accaduto con gli eletti in passato.

Dice Grillo: ”Dateci una mano piuttosto che martellarci a me e a Casaleggio. Invece di darci martellate in testa, dateci consigli. Una mano. Abbiamo bisogno tutti uno dell’altro”. Ed è un’affermazione che appare ipocrita vista la marmorea decisione a procedere a testa bassa senza ascoltare nessuno a parte il suo personale cerchio magico.
Ecco, forse il primo consiglio giusto per Grillo è proprio quello di ascoltare i consigli e le critiche invece di rispondere in automatico con dei vaffanculo e delle offese.

È tempo che il “capo politico” del M5S si comporti da tale e decida se vuol continuare a fare tutto da solo uno show di disturbo alla politica o se vuole costruire davvero qualcosa di nuovo perché, come anche dimostrano le elezioni siciliane, non è vero che il suo movimento porti al voto chi non ci andava. Grillo ruba voti ai partiti tradizionali, ma l’astensione non la scalfisce minimamente. Sia lui che il M5S dovrebbero interrogarsi anche su questo dato, perché forse i voti raccolti non sono quelli di chi ha rifiutato il sistema e la casta e forse confluiscono sul suo movimento proprio perché non è abbastanza diverso dagli altri partiti, non almeno al punto da spaventare chi si è sempre accontentato di quel che passava il convento. Come Berlusconi ai tempi del suo primo successo, Grillo ha un problema di personale insufficiente; allora lo risolsero con “mandateci i curriculum”, oggi sembra che la soluzione scelta sia il “facciamo da soli”. Si può dire che persino la soluzione dei curriculum appare migliore?

Pubblicato in Giornalettismo

 Fonte: Mazzetta

 Tra i commenti:

Dispiace un po’ vedere il Movimento 5 Stelle in questa sorta di “delirio di onnipotenza” che sa molto di berlusconismo per negazione, soprattutto alla luce del fatto che vedo che molte persone che lo compongono sono valide. Alcune le conosco di persona e francamente gli affiderei delle responsabilità politiche e amministrative. Valide, dicevo, ma arrabbiate, e ad una persona arrabbiata affiderei tante cose, ma altre decisamente no.
Però mi dispiace anche vedere come a tutta questa democrazia spontanea dal basso, voglia di fare, persone valide ecc. in questo Movimento spesso faccia da contraltare l’indicazione calata dall’alto che sa di verità rivelata. Fa tanto ideologia di partito della Prima Repubblica (pur sempre meglio della Seconda, eh), ma fa anche tanto vecchia politica.

Questa nuova mossa fa il paio con le indicazioni sulla “Neolingua” trasmesse dall’ufficio stampa del movimento a tutti i media. La sfida più importante per il M5S è offrire credibilità e disponibilità a costruire, che non possono prescindere dall’abbandonare derive verticistiche e antidemocratiche che ricordano troppo i populismi dei tempi andati. Purtroppo credo non ne siano all’altezza. E mentre il paese rischia di affondare tra manovre recessive e inadeguatezza della classe dirigente, queste risposte insufficienti non sono solo dannose: possono diventare pericolose.

weach1952
il buco antidemocratico del movimento di Grillo è lacerante: da ex iscritto al movimento , non attivista, avvicinandomi all’interno di questa struttura verticistica ho capito.:

1) che ci troviamo di fronte ad una struttura populistica fortemente antidemocratica;
2 ) che ogni testa pensante non è utile, anzi ingombrante specialmente se non si colloca dentro il pensiero di Grillo.
3)che il movimento non esiste ; esistono sole le elucubrazioni di Grillo che svezza il suo pollaio;
4) che il blog è strumento per scientemente mettere in scena un pensiero dominante a scapito e danni di chi si sente un libero pensatore;nel giro di 1 ,2 commenti non soddisfacenti l’account viene sospeso

Eppure per un poco avevo sperato in un movimento nuovo di vera democrazia diretta : tutte chiacchiere

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Beppe Grillo e le regole del MoVimento 5 Stelle

29/10/2012 - Pubblicati sul sito internet del comico genovese i requisiti per la candidatura

Beppe Grillo e le regole del MoVimento 5 Stelle

Tanto tuonò che piovve. Giusto in concomitanza con il successo conseguito alle elezioni siciliane (LEGGI QUI), Beppe Grillo pubblica sul suo blog le regole per proporre la candidatura con il MoVimento 5 Stelle, nello stesso giorno in cui la colonna milanese invia un vademecum ai giornalisti (LEGGI QUI) su come trattare gli attivisti.

LA PRIMA SORPRESA – Già dalle prime righe del documento si nota la prima sorpresa:
I candidati al Senato ed alla Camera per il MoVimento 5 Stelle potranno essere tutti coloro che si sono presentati alle elezioni comunali o regionali certificati con il logo del MoVimento 5 Stelle o Liste Civiche 5 Stelle e avranno compiuto almeno 25 anni a febbraio 2013. Saranno escluse le persone facenti parte di liste diffidate dall’uso del simbolo del MoVimento 5 Stelle.
E così abbiamo seccato i vari Tavolazzi etc.
Saranno inoltre escluse le persone che hanno incarichi da eletti al 29 ottobre 2012.
Un calcio nel deretano anche a Favia.
Infine non potranno partecipare le persone che successivamente alla certificazione per le elezioni amministrative abbiano perso i requisiti che erano stati richiesti per la certificazione della candidatura per le elezioni amministrative.
Ecco le regole per i votanti:
Potranno votare tutti i maggiorenni al momento delle votazioni on line coloro che risultano iscritti entro il 30/9/12 al MoVimento 5 Stelle e che abbiano certificato la loro identità tramite il caricamento di un proprio documento entro venerdì 02/11/12 ore 24 ora italiana. Sarà possibile votare fino a tre candidati della propria circoscrizione di residenza, i cui nominativi, per ciascuna circoscrizione, verranno pubblicati sul sito.
E fin qui, poco da dire. Grillo, sul blog, spiega perché la scelta di chiudere ai nuovi candidati: “Più o meno le liste le abbiamo in tutta Italia, quindi per premiare quelli che sono stati con noi per 5 anni, che hanno combattuto sul territorio, che poi non sono stati eletti e si sono candidati. Quindi chiunque sia stato iscritto a una lista comunale o regionale può candidarsi”.

IL CANDIDATO PREMIER – Ad occhio si direbbe che i grillini non abbiano scelto un metodo per indicare anche il candidato premier (che non fa parte degli obblighi della legge elettorale, ma di solito serve a far convergere il maggior numero di voti sulla lista). Probabilmente un nome verrà indicato in un secondo momento, ed è facile che la sceltà sarà, anche in questo caso, provocatoria. Nel post che accompagna la presentazione delle regole dice anche altro riguardo il suo ruolo:
Tutte queste cose dovremmo metterle a punto anche insieme, io devo essere il capo politico di un movimento, però io voglio solo dirvi che il mio ruolo è quello di garante, di essere a garanzia di controllare, vedere chi entra, dobbiamo avere soglie di attenzione molto alte.
Come vedete, qui Grillo dapprima si autonomina capo politico, ma subito ritaglia per sé un ruolo di garante. Come da regole già presentate nei mesi precedenti, nessuna sorpresa.

LA FORMAZIONE DELLE LISTE – Infine, le regole per la formazione delle liste:
Le liste verranno redatte per circoscrizione in base al numero di voti ottenuti dai singoli candidati. Tra i più votati coloro che avranno 40 anni o più entro febbraio 2013 e saranno inseriti nelle liste per il Senato fino a colmare il numero minimo per lista più sei. I candidati restanti saranno inseriti nelle liste per la Camera. Nel caso in cui più di un candidato in una stessa lista abbia lo stesso numero di voti, verrà inserito per primo chi ha ricevuto l’ultimo voto per primo/a. Se un candidato non ottiene voti non sarà inserito nelle liste in ogni caso.
Anche qui, disposizioni di buonsenso e poco spazio, in partenza, lasciato all’arbitrio del fondatore Beppe e della sua presunta anima nera Casaleggio. Non si sa se per le pressioni mediatiche degli ultimi mesi o per genuina volontà democratica, ma rispetto ad altre “consultazioni popolari” in essere questa sembra la più pulita, in partenza.