Proprio come in tutti gli altri partiti sono i vertici a decidere...viva la vecchia politica!
02 nov, 2012
Le regole per le candidature del M5S alle politiche 2013, sono state calate dall’alto, decise dallo staff con un comunicato politico sul blog, in assenza di confronto con gli iscritti e di votazioni. Un’operazione verticistica, che vìola l’art. 4 del Non Statuto
e che ha escluso i tanti gruppi M5S sul territorio, gli attivisti non
candidati e che pare non prevedere possibilità di condivisione e
discussione. Non esistono, inoltre, garanzie di controllo e trasparenza sulle operazioni di voto e sui risultati elettorali, gestite dalla Casaleggio ed Associati, che non di rado ha censurato post o commenti nel blog e nel portale.
In parlamento andranno i nominati cinque stelle, appartenenti ad una lista chiusa
di candidati certificati in precedenti elezioni comunali o regionali.
Il gruppo nominato comprende ovviamente anche chi abbia partecipato da
capolista a ripetute elezioni comunali e regionali, senza essere mai stato eletto. Con una mossa, Casaleggio ha deciso di non utilizzare alcun processo democratico per la selezione dei candidati, un principio fondante del M5S. Attingendo dall’archivio delle liste M5S, egli ha scelto, senza consultare gli iscritti, di bloccare la candidatura
a cittadini M5S,
che pur dedicando tempo e impegno al progetto, per
ragioni varie non hanno potuto o voluto candidarsi. E ciò benché Grillo abbia più volte promesso che chiunque, dotato dei requisiti previsti dal non statuto, avrebbe potuto candidarsi. Molti territori non potranno presentare liste M5S. Casaleggio ha offerto al Movimento regole preconfezionate da tempo, dopo aver sprecato anni preziosi per la costruzione degli strumenti per la democrazia interna. Ora viene agitato l’alibi del ritardo e si danno quattro giorni per
accettare una candidatura al parlamento, graziosamente offerta tramite
mail personale a firma dello staff. Tra i destinatari c’è anche chi in
passato era stato messo in lista per fare numero, ma da anni non
partecipa all’attività del M5S e magari sostiene altre formazioni
politiche. Costoro potrebbero andare in parlamento a
rappresentare il M5S! Siamo tutti sicuri che è ciò per cui abbiamo
faticosamente lavorato? E’ questo il rinnovamento promesso nelle piazze
da Beppe?
Ancora una volta Casaleggio infrange il non statuto, che “riconosce alla totalità degli utenti della Rete il ruolo di governo ed indirizzo normalmente attribuito a pochi“. Gli episodi rivelatori della concezione proprietaria ed anti democratica che egli ha del Movimento sono frequenti ed inquietanti. Come lo sono la violenza ed il cinismo
impiegati per umiliare persone che sul territorio hanno dato tantissimo
e che da anni contribuiscono alla crescita del Movimento (si pensi ai
vergognosi post dedicati a Defranceschi, a Salsi, oppure alle regole ad personam contro Favia o all’espulsione di intere liste senza spiegazioni). Casaleggio
dimostra di voler utilizzare lo “spirito” del Movimento come un
prodotto da vendere all’elettorato, per ottenere, al massimo, uno
strumento di distruzione della casta e non uno strumento per proporre
una nuova, innovativa e democratica politica dal basso. Che valore può avere una percentuale di consensi elevata, se il prodotto “politico” non ha le caratteristiche promesse?
In
tanti ci siamo avvicinati al M5S ed abbiamo dedicato anni di impegno
per farne un Movimento senza leader, dove le scelte si fanno in
assemblee o con strumenti di partecipazione in rete, da persone che ci
mettono la faccia e il loro lavoro, ed i cui eletti nelle istituzioni
sono gli unici “precari” che vorremmo vedere in questo paese. Abbiamo
creduto al progetto politico in cui “uno vale uno” ed
alle promesse di democrazia diretta del non statuto. Abbiamo atteso per
anni un portale che consentisse di votare programma e candidati.
Ci ritroviamo invece in un Movimento che, in nome di uno straordinario risultato elettorale, calpesta i più basilari principi democratici, diramando comunicati politici pensati da una manciata di persone sconosciute. Un Movimento definito come “senza leader” che scopre oggi di avere un “capo politico”, che delegittima ed umilia persone che hanno dedicato anima e corpo ad un progetto in cui si identificavano. Un Movimento che trascura qualsiasi progetto formativo, che possa elevare le competenze di cittadini ed eletti, che lascia libertà di azione sul territorio, ai limiti dell’anarchia, ma colpisce presunte ingerenze nelle scelte nazionali. Un Movimento che allontana le persone che si dimostrarono
preziose nella costruzione del M5S quando aveva zero elettori, ma ora,
raggiunti i numeri elettorali, diventano superflue per parlare alla
pancia degli italiani.
Come pensano Grillo e Casaleggio di utilizzare i voti chiesti per cambiare il paese, se al tempo stesso non agiscono
coerentemente per far crescere confronto delle idee, competenza,
capacità progettuale e trasparenza? A che serve mandare a casa la casta, se non sapremo dare risposte giuste ai problemi del paese, obbiettivo che richiede scelte condivise?
Dimostrato che non v’è interesse per lo sviluppo e la crescita del
collettivo, né per la creazione di un programma nazionale adeguato,
discusso e condiviso (infatti è congelato da tre anni), neppure per
promuovere a livello nazionale consultazione e democrazia diretta per la
definizione delle regole che sono di tutti, ed infine che non v’è
trasparenza e possibilità di controllo da parte della rete nella
gestione delle informazioni relative al portale, qual è l’obiettivo ultimo di Casaleggio?
Progetto per Ferrara
Lista certificata Beppe Grillo, espulsa dal 5.3.12.
Fonte: Progetto per Ferrara