lunedì 23 luglio 2012

“Cento” grane per Grillo: gli epurati lanciano il Movimento 6 stelle

luglio 14, 2012 Chiara Sirianni

La sesta stella aggiunta dal gruppo di Cento alle cinque di Grillo, che li ha epurati mesi fa, è quella della coerenza. «Non ci fermiamo per una imposizione venuta dall’alto».


È un universo idealista, quello dei grillini. E come da disposizioni ben precise, le cinque stelle del nome rappresentano i cinque temi al centro dell’ideologia del movimento: acqua pubblica, trasporti, sviluppo, connettività e ambiente. Adesso a Cento, in provincia di Ferrara, ne aggiungeranno una, che simboleggia «la coerenza». Un movimento sei stelle, insomma, che nasce dallo strappo con Beppe Grillo che risale a qualche mese fa. 

All’origine della rottura, ancora una volta, quel Valentino Tavolazzi “epurato” per avere invocato un po’ di trasparenza in più. Figura nota e stimata in Emilia-Romagna, ha ricevuto il sostegno di molti, fra cui quello degli attivisti centesi. Risultato? Fuori dai giochi anche loro per volere di Grillo, diffidati dall’uso del simbolo con tanto di scomunica in carta intestata. La colpa è quella di essersi «azzardati, attraverso un gesto simbolico, a chiedere una spiegazione sull’espulsione di uno di noi, uno del Movimento 5 Stelle (stimato da tanti attivisti e tanti eletti) con conseguente allontanamento di tutto il “suo” gruppo di Ferrara. Il tutto è successo avvalendosi, come in una “questione di mercato”, della proprietà di un marchio esprimendo la volontà di gestire dei “credo”, delle idee, delle persone ed un intero movimento semplicemente mediante una società di strategie di rete e marketing con sede a Milano: la Casaleggio Associati».


Dopo il diktat di Grillo si erano presentati, finora, come ex Movimento Cinque Stelle di Cento. Poi la decisione di fare un passo ulteriore, di «indossare un altro vestito». Cento in Movimento. «Cento, perché è sul territorio che bisogna lavorare. In Movimento, perché siamo nel MoVimento e la vera politica si fa lavorando in piazza, senza delegare gli altri. 6 Stelle, perché la sesta stella è quella della coerenza. La coerenza di non fermarci solo per un’imposizione venuta dall’alto senza nessuna consultazione democratica e decisione deliberata dalla “base”», spiegano i centesi. Che concludono: «Crediamo fermamente in una politica di democrazia partecipata come quella in cui confidiamo noi, attivisti del MoVimento 5 Stelle attraverso i suoi princìpi fondamentali, e non attraverso le parole di un singolo personaggio e le strategie decisionali di una società milanese».

Del resto lo aveva spiegato lo stesso Tavolazzi, lamentando i messaggi del blog dell’ex comico e le azioni dello staff «da cui provengono spinte incomprensibili, che spesso non riesco a capire, e non sono il solo. Il dissenso interno è sacrosanto, ma lo si può esprimere in molti modi. Non c’è bisogno di farlo pubblicamente, su un blog popolare. Perché a quel punto diventa un problema mediaticamente. Io, Progetto per Ferrara e il gruppo M5S di Cento fino a prova contraria facciamo parte del Movimento. E nessun post di nessun blog può modificare questa realtà. Il Movimento non è un simbolo. È carne e ossa, cervello e impegno di chi ci crede e di chi ci lavora con spirito di servizio. Non è proprietà di nessuno. Nemmeno della Casaleggio Associati».

Fonte: Tempi.it

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Nasce il Movimento 6 Stelle

Il gruppo di Cento va oltre l’espulsione di Grillo


Cento. Cento, in Movimento, 6 Stelle, UnoValeUno. Questi sono i caratteri che distingueranno d’ora in poi il simbolo di riferimento delle “5 Stelle” nella città del Guercino. Dopo l’espulsione decretata da Beppe Grillo per aver osato difendere Valentino Tavolazzi (vai all’articolo), gli ex grillini centesi si danno un nuovo nome di battaglia. Precisando che “non siamo una lista “civetta” che vuole approfittare del momento, come faranno in tanti o peggio, ispirati da meri obiettivi di interesse personale per creare chissà cosa”. Ma si tratta, invece, di “cittadini ed attivisti del MoVimento 5 Stelle, diffidati quattro mesi fa da Beppe Grillo, all’uso del simbolo ed ancora oggi non ne conosciamo il motivo”.

La colpa era stata quella di essersi “azzardati, attraverso un gesto simbolico, a chiedere una spiegazione sull’espulsione di uno di noi, uno del Movimento 5 Stelle (stimato da tanti attivisti e tanti eletti) con conseguente allontanamento di tutto il “suo” gruppo di Ferrara. Il tutto è successo avvalendosi, come in una “questione di mercato”, della proprietà di un marchio esprimendo la volontà di gestire dei “credo”, delle idee, delle persone ed un intero movimento semplicemente mediante una società di strategie di rete e marketing con sede a Milano: la Casaleggio Associati”.

Di qui la virata netta dei centesi, che rivendicano “convinzioni di un volontariato civico-sociale troppo radicate: rinnegare questa politica partitica che ormai è alla frutta, fatta da persone che pensano solo ai propri interessi che hanno portato il nostro paese alla più grande disparità generazionale mai vista ed alla deriva economica”.

Fino ad oggi, dopo il diktat del loro leader, i Cinque stelle del Guercino si erano presentati come “Ex MoVimento 5 Stelle di Cento”. Ma “la situazione impostaci ed ispirata alla filosofia maoista “Colpirne uno per educarne cento” ripreso poi dalle Brigate Rosse italiane, rende oramai non più accettabile questa formula. Tutto questo di conseguenza, ci ha portato ad indossare un altro “vestito”: Cento in Movimento. Cento, perché è sul territorio che bisogna lavorare. In Movimento, perché siamo nel MoVimento e la vera politica si fa lavorando in piazza, senza delegare gli altri. 6 Stelle, perché la sesta stella è quella della coerenza. La coerenza di non fermarci solo per un’imposizione venuta dall’alto senza nessuna consultazione democratica e decisione deliberata dalla “base”. La coerenza di fare politica senza nessuna mira personale, come deve essere fatta da un qualsiasi appartenente al Movimento 5 Stelle. La coerenza dell’UnoValeUno”.
Il tutto si esemplifica attraverso un nuovo logo, dove compare una stella in più e il motto che quantomeno fino a quattro mesi fa doveva valere per il Movimento di Grillo: “Uno vale uno”. “Crediamo fermamente – concludono gli attivisti centesi – in una politica di democrazia partecipata come quella in cui confidiamo noi, attivisti del MoVimento 5 Stelle attraverso i suoi princìpi fondamentali, e non attraverso le parole di un singolo personaggio e le strategie decisionali di una società milanese”.

Fonte: Estense.com