sabato 21 luglio 2012

PARMA: STIPENDI RUBATI



(Parma, 20/07/2012)

 Chance Giardiniere una figura troppo intelligente, molto meglio l'analogia con Leopoldo Pisanello inondato di un inspiegabile e immotivato successo (To Rome with love). Questo è Federico Pizzarotti, neo eletto sindaco del M5S a Parma, e quindi pure Presidente della Fondazione Teatro Regio di Parma. Non smentisce la sua arrogante ignoranza da ipsiota funzionale a Grillo non certo a Parma. Ormai è evidente e imbarazzante.

Alla mia domanda se conosceva Giuseppe Ferrazza, il sindaco rispondeva che era il Presidente dei revisori della Fondazione Teatro Regio di Parma nominato dal Ministero (MIBAC)

Chiedevo se avesse provveduto a contestare la nomina, visto il curriculum, essendo Ferrazza, revisore dei conti con licenza di scuola media, già stato al Regio ai tempi di Meli (e sappiamo cosa è stato combinato), che è stato rimosso da Commissario del Carlo Felice di Genova, che è stato licenziato dal Verdi di Trieste, che esiste un palese conflitto di interesse essendo Ferrazza anche Presidente del Festival Puccini.
“non so niente, lo sto apprendendo da lei in questo momento” era la risposta del nostro Leopoldo parmigiano.
Non ricorda i "Non so, io non sapevo!"

Pare possibile che il Presidente della Fondazione Teatro Regio di Parma non conosca il profilo professionale del Presidente del suo Collegio dei revisori? E manco se ne preoccupa!
Pare possibile che il M5S accetti senza alcuna lettera di sfiducia o di protesta verso questa scelta imposta dal Ministero? Grillo... puoi intervenire tu? Tu sai cosa Ferrazza ha combinato a Genova.
Non solo. Ma alla richiesta se la relazione di Ciclosi sul Regio, così come l'audit di Cosimo Aiello e i verbali del CDA sarebbero stati messi online, il sindaco si trincerava ancora dietro alla privacy e alla verifica legale.
Gli ricordavo che proprio il Consigliere Vescovi, dopo numerose sollecitazioni su quale fosse la retribuzione di Meli ottenne dall'ex Sindaco Vignali per iscritto l'informazione (336.000 euro anno) e non vi fu nessuna querela (seppur minacciata da Meli) o conseguenza.
Quindi cambia il Sindaco, ma rimane la stessa logica. Di trasparenza nulla per ora, ma solo numerose richieste su tanti temi. Educarsi alla trasparenza è come educarsi alla verità, non basta mettere online i documenti per convenienza o obbligatorietà.
Per ora la trasparenza e la partecipazione sono rimasti solo annunci, niente più. 

Hanno costretto il consigliere Vescovi dopo reiterate richieste  a interrogazione con risposta scritta e istanza di accesso agli atti. Strana interpretazione della trasparenza!

Perché questo? A chi ha promesso la copertura? In cambio di che? Chi deve proteggere?
Come mai tutta questa reticenza a rendere pubblici atti e documenti dovuti ai cittadini, visto che la Fondazione Teatro Regio è un organismo a capitale pubblico per oltre il 50%?

Leopoldo, organizza incontri stampa unidirezionali senza argomentarli, né documentali prima in modo da non consentire di prepararsi sui temi oggetto degli incontri. Questo senza alcun rispetto sia per i giornalisti che per le redazioni. Alla mia osservazione motivata (dopo aver ascoltato quattro assessori in 30 minuti) sul metodo di conduzione, prima anticipava: “Se la può risparmiare”; poi vista la mia insistenza per nulla intimorito dalla caccola, rispondeva: “la prenderemo come addetto stampa”.
Leopoldo, “l'ufficio stampa lo avete già, io non sono interessato e non sono in vendita come te ipsiota!...”
Questa è l'anticamera delle pratiche fasciste mascherate dalla finzione della tecnodemocrazia partecipata.

La sua ignoranza non gli permette nemmeno di rispettare le conoscenze altrui, di riconoscere la satira e l'ironia dal gossip, tanto da tacciare giornali e blog gossippari. Da cui escludo questo considerato dai suoi sodali Vagnozzi e Nuzzo tempo fa una Bibbia sul Regio.
Un niente incompetente e arrogante elevato a potenza dall'imbecillità e stupidità di una città in caduta verticale. Ed è quello che si merita!

Questa, cari italiani che vi apprestare a sostenere i grillini, è la verità che fuoriesce da Parma. Una frana politica e amministrativa!! e noi cittadini ne siamo cavia. Siamo passati dai dissipatori di ricchezza pubblica agli incapaci arroganti. In due mesi solo intenti, non hanno preso alcuna decisione di valore, procrastinano ogni decisione il più possibile. Come il Regio. I parchi della città da tempo lasciati al degrado per incuria.
Cercano solo di far parlare di sé.

 Incapaci in malafede che non mantengono le promesse elettorali. Su Meli addirittura hanno rivisto pure la possibilità di riconferma a tempo. E guardate che scrivevano nel programma elettorale: "La “reggenza” degli ultimi quindici anni, poco trasparente e molto dispendiosa, va sostituita con la passione e la competenza di chi ha dimostrato capacità e vocazioni adeguate per un teatro pubblico, e con un lavoro volto alla cura della qualità e alla formazione". (programma elettorale del Mov. 5 stelle, pag. 57). Ma non è solo Meli, tutta la dirigenza del Teatro Regio deve essere rimossa e sostituita con chi ha competenza, esperienza, riconosciuta autorevolezza.

Han scelto come assessore alla cultura della città una disoccupata di Torino... senza significative esperienze. Quali i criteri di selezione dei curricula? Quali altri curricula erano arrivati? Niente! Totale assenza. Una vergogna democratica. Sai Leopoldo quanti ne troviamo su Linkedin? Cosa cambia da una scelta personale o per lottizzazione visto che è tutto secretato?

Si trincerano sempre sul fatto che non si può far niente perché non ci sono i soldi. Beh! allora che ci stanno a fare? A rubare gli stipendi? Vadano a casa, ritorniamo a un commissario e a due/tre subcommissari. L'apparato dirigenziale se responsabilizzato non ha bisogno di questo qui e dei suoi sodali.

Il M5S caro Grillo è niente!!! tolto tu, che spesso fai anche ridere, il tuo progetto politico è inesistente. Qui a Parma è già un fallimento.
Una cosa è fare satira, altro la politica. E' facile cadere nel qualunquismo. La satira è utile, ma non è politica. Purtroppo viviamo nella banalizzazione politica generata dalla deriva etica e dal linguaggio televisivo. Non si va oltre la battutta, mentre la politica è riflessione e ragionamento.

Per fare un gruppo politico credibile occorrono oltre alle idee, uomini validi. Ma tu non li hai gli uomini... solo dei post, come ti suggeriva Tavolazzi. Purtroppo la classe dirigente del Paese è quella che è. Tu stesso lo hai rivelato candidando Pizzarotti! Un comico come te, su Pizzarotti non avrebbe problemi a deriderlo. Basta che parli! Stipendi rubati! Dovremmo addebitare a lui e ad alcuni assessori il costo di formazione in P.A. Vieni a vederlo in conferenza stampa! Vieni a Parma. E' preferibile avere a che fare almeno con il comico originale piuttosto che con un seguace incapace... che pensa pure di essere un amministratore per suoi meriti. (Parma, 20/07/2012)
Luigi Boschi

Fonte: Luigi Boschi 

Tra i commenti:

calamità che affligge Parma

E' molto bello, e sottoscrivo ogni parola. La mancanza di cultura (civile, sociale, scientifica, artistica, politica, amministrativa...) e' la calamita' che affligge questa "amministrazione". La mancanza di cultura rende schiavi, l'ignoranza e' un'arma data in mano al proprio interlocutore (persona non sempre in buona fede). Ora che toccano con mano il limite delle proprie competenze e capacita' intellettuali, sono terrorizzati dal compiere un qualsiasi atto "nuovo". La novità richiede coraggio, e il coraggio e' la conseguenza di quella sicurezza in se stessi che viene dalla competenza e dalla cultura. Il contrario del coraggio e' la viltà, figlia dell'ignoranza; la conseguenza della viltà e' l'aggressività e la violenza; la mancanza di trasparenza e chiarezza; l'incapacita' ad assumere una qualsiasi posizione inequivocabile.
Oltretutto l'ingenuita' in politica non e' una virtù, ma un pericolo! L'ingenuo e' in balia del più furbo, e' strumentale a giuochi che non comprende... Non può tutelare nessuno, ed io non mi sento garantito come cittadino da un ingenuo!! Infatti qui si continua vigliaccamente a fare marcia indietro rispetto alle promesse e ai programmi sbandierati in campagna elettorale.
Hai usato un termine che condivido pienamente, nel descrivere la politica di Grillo: fascista! E' proprio così: rischiamo di rimettere il paese in mano al fascismo (se mai se n'era andato...)! 
 Andrea