Passato il secondo anniversario del Fatto Quotidiano,
si possono trarre delle conclusioni, ovvero che questo giornale ha
fatto il botto, ha conquistato il mercato e scalzato tutti gli altri.
Giusto?
Come al solito, non proprio. E non c’è granchè per cui cantare vittoria, perchè basta guardare i dati di vendita per accorgersi del problema.
Senza ovviamente andare a citare la scissione avvenuta all’interno della redazione “storica” del giornale, con l’addio di Telese e altri 7 giornalisti, che ora stanno per fondare Pubblico.Ho appena letto e commentato il post di Padellaro sul suo blog, e mi è venuto un dubbio. Perchè Padellaro parte con un tono apologetico? Dice che i dati di vendita li dedicano anche “a quei giornali che, dal basso delle copie gonfiate e regalate e dei ricchi finanziamenti pubblici, agitano il ditino dicendo che vendevamo di più quando c’era Berlusconi. Vero, ma il tragico carnevale del bunga bunga e della bancarotta nazionale non poteva durare all’infinito e, del resto, le cronache della quaresima non sono la lettura più eccitante“.
Senza ovviamente andare a citare la scissione avvenuta all’interno della redazione “storica” del giornale, con l’addio di Telese e altri 7 giornalisti, che ora stanno per fondare Pubblico.Ho appena letto e commentato il post di Padellaro sul suo blog, e mi è venuto un dubbio. Perchè Padellaro parte con un tono apologetico? Dice che i dati di vendita li dedicano anche “a quei giornali che, dal basso delle copie gonfiate e regalate e dei ricchi finanziamenti pubblici, agitano il ditino dicendo che vendevamo di più quando c’era Berlusconi. Vero, ma il tragico carnevale del bunga bunga e della bancarotta nazionale non poteva durare all’infinito e, del resto, le cronache della quaresima non sono la lettura più eccitante“.
E’ interessante, perchè non siamo affatto in Quaresima (so che è un modo di dire), non stiamo andando per niente bene, la bancarotta nazionale è dietro l’angolo e Berlusconi minaccia nuovamente di ritornare dalla tomba.
Si parla di una flessione delle vendite, ma non si dice di quanto. Ebbene, ve lo dico io di quanto, e reggetevi alla sedia.
Potete controllare da soli andando qui per i dati di Maggio 2011, e qui per i dati di Maggio 2012.
A Maggio 2011 il giornale ormai era ben avviato, il trambusto politico era forte tanto quanto lo è ora, gli abbonamenti c’erano così come adesso, ed era un anno fa, quindi siamo a una ragionevole distanza di tempo. Dopotutto i bilanci si fanno di anno in anno.
Quindi è da considerarsi un buon paragone.
Potete controllare da soli andando qui per i dati di Maggio 2011, e qui per i dati di Maggio 2012.
A Maggio 2011 il giornale ormai era ben avviato, il trambusto politico era forte tanto quanto lo è ora, gli abbonamenti c’erano così come adesso, ed era un anno fa, quindi siamo a una ragionevole distanza di tempo. Dopotutto i bilanci si fanno di anno in anno.
Quindi è da considerarsi un buon paragone.
E allora paragoniamoli, questi benedetti numeri, e che salta fuori?
Che il Fatto Quotidiano a Maggio 2011 vendeva quasi 80.000 copie, mentre a Maggio 2012 ne ha vendute solo 60.000. I dati sugli abbonamenti non ci sono: Padellaro dice che sono circa 20.000, quindi assumiamo che questo numero sia costante, in mancanza di altri dati. Per compensare il calo dovremmo comunque assumere che gli abbonamenti online sono raddoppiati, ma questo non mi sembra realistico vedendo il calo nelle copie cartacee.
Che il Fatto Quotidiano a Maggio 2011 vendeva quasi 80.000 copie, mentre a Maggio 2012 ne ha vendute solo 60.000. I dati sugli abbonamenti non ci sono: Padellaro dice che sono circa 20.000, quindi assumiamo che questo numero sia costante, in mancanza di altri dati. Per compensare il calo dovremmo comunque assumere che gli abbonamenti online sono raddoppiati, ma questo non mi sembra realistico vedendo il calo nelle copie cartacee.
Non serve un ragioniere per capire che la flessione è del 25%, cioè un quarto delle vendite.
Ora, va bene che c’è la crisi e la gente spende meno, ma se guardate i dati del Corriere della Sera vedete che il numero di copie è pressochè stabile, e la flessione è solo del 2% circa. “Tutta fortuna”, direte voi.
Allora paragoniamo i dati di vendita di Repubblica, e vediamo che c’è una netta flessione, ma questa si ferma al 10%.
Ora, va bene che c’è la crisi e la gente spende meno, ma se guardate i dati del Corriere della Sera vedete che il numero di copie è pressochè stabile, e la flessione è solo del 2% circa. “Tutta fortuna”, direte voi.
Allora paragoniamo i dati di vendita di Repubblica, e vediamo che c’è una netta flessione, ma questa si ferma al 10%.
E quindi?
Beh, quindi c’è un problema, direbbe chiunque osservando questi dati.
Padellaro si difende dicendo che gli altri quotidiani hanno i “dati gonfiati”. Può darsi, ma essendo quotidiani storici, se sono gonfiati ora lo saranno stati anche un anno fa, quindi o sono gonfiati del 25% in più quest’anno o il Fatto Quotidiano ha un problema.
E che abbia un problema lo ha detto anche Telese: il Fatto ha esaurito la sua “mission”, ma sta continuando con l’opera di distruzione, invece che costruire qualcosa.
Forse la gente si è semplicemente stufata di “quelli contro sempre e comunque”.
Forse la gente si è semplicemente stufata di “quelli contro sempre e comunque”.
O forse la gente si è resa conto che la linea verso il Movimento 5 Stelle e in particolare verso Grillo è molto, molto più morbida che verso tutti gli altri.
Con buona pace di Padellaro, che scrive “Più difficile è l’impegno di non fare sconti a nessuno, soprattutto quando ci siamo occupati di personalità popolari e prestigiose“.
Purtroppo per lui la posizione inginocchiata di Travaglio nell’ “intervista a sua insaputa” a Grillo è scolpita nella nostra memoria permanentemente.
Con buona pace di Padellaro, che scrive “Più difficile è l’impegno di non fare sconti a nessuno, soprattutto quando ci siamo occupati di personalità popolari e prestigiose“.
Purtroppo per lui la posizione inginocchiata di Travaglio nell’ “intervista a sua insaputa” a Grillo è scolpita nella nostra memoria permanentemente.
Forse non siamo i soli ad avere bene in mente questo problema, e il calo delle vendite forse lo testimonia.
Nota: ho fatto notare la vicenda di Travaglio nei commenti del Fatto
Quotidiano e sono stato prontamente censurato. Sarà un caso.
P.S.: i dati sono pubblici, potete consultarli. Sono abbastanza
semplici quindi non mi pare di avere sbagliato niente. [...]
Fonte: Movimento dei caproni
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