sabato 14 luglio 2012

Nichi, non sapevi che è vietato cambiare idea su Grillo?





Attenzione, attenzione: da oggi, cari lettori e care lettrici, è severamente proibito cambiare opinione su Beppe Grillo, a meno che voi non vogliate essere etichettati come “opportunisti”. Io vi ho avvisati, poi non dite che non siete stati avvertiti.

Il Fatto Quotidiano, sempre pronto a fare il pelo e il contropelo a chiunque non sia il “comico” genovese, ha messo online l’articolo (attenzione: il giornale in questione non consente ai blogger la pubblicazione di ogni pezzo, ma li seleziona e li seziona) “Vendola, Grillo e la memoria della Rete” di Enzo Di Frenna, in cui quest’ultimo, ergendosi a guru del web e sperando di aver realizzato uno “sgup”, accusa il governatore della Puglia di essere “un opportunista della politica italiana”. Ma cosa avrà fatto di così grave, Nichi? Sarà stato corrotto? Avrà inciuciato in qualche Bicamerale? Roba di mazzette? Affarismo? Macché, nulla di tutto questo. Si è permesso di cambiare idea su Beppe Grillo. Quale oltraggio verso Sua Santità!  

Scrive, infatti, Di Frenna: “Oggi Nichi Vendola definisce Grillo un “populista inquietante” e denuncia che i voti della Lega possono finire nel “fiume sporco dell’antipolitica”. Dunque il governatore della Puglia si vantava – appena due anni fa – del sostegno di un populista inquietante. Rilasciava una videointervista per un blog che alimenta il fiume sporco di antipolitica, da cui lui stesso si è abbeverato. Allora diciamo la verità: Vendola è un’opportunista della politica italiana”.

Peccato che a Di Frenna sfugga qualcosina:
  1. Nichi Vendola, sul suo blog, in occasione delle regionali pugliesi, ha pubblicato tutti gli appelli in suo sostegno, tra cui anche quello di Beppe Grillo;
  2.  Se Vendola avesse pubblicato il sostegno del “comico” per “opportunismo”, allora non si spiega la presenza di quello di Margherita Hack, ai tempi nuclearista, che rischiava di essere controproducente, visto che la campagna elettorale per le Regionali Pugliesi ha visto il nucleare al centro dei temi con il duello tra Fitto/Palese e l’attuale governatore della Puglia e presidente di SEL;
  3. Beppe Grillo, ai tempi, non sparava stupidità omofobe un giorno sì e l’altro pure. Difatti, Vendola ha detto che “ci sono state delle involuzioni nel discorso pubblico di Grillo che io colgo con preoccupazione”. Opportunista, semmai, sarebbe stato continuare a tenerselo amico malgrado le metamorfosi in Borghezio;
  4. Il “comico”, sempre “ai tempi”, non era accecato dal suo qualunquismo (questo sì dettato dall’opportunismo, atto a sfruttare l’ondata di antipolitica); 
  5. Anche Beppe Grillo ha cambiato opinione su più persone, basti pensare a Sonia Alfano, a Luigi De Magistris e allo stesso Nichi Vendola, ma nessuno si è sognato di etichettarlo come “opportunista” (sempre per quella storia del qualunquismo del punto precedente);
  6. Anche io, in passato, stimavo Beppe Grillo (ho tre DVD e un libro), ma il suo “sono tutti uguali” mi ha spinto a cambiare idea. Seguendo la logica di De Frenna, a soli 16 anni ero affetto da “opportunismo”.
L’articolo del blogger del Fatto si conclude così: “Allora diciamo la verità: Vendola è un’opportunista della politica italiana. Uno dei tanti. Ma c’è  una grande novità nell’Italia odierna: la memoria della Rete. Un archivio dove non sparisce nulla. E alle prossime elezioni – amministrative e politiche – molti cittadini ricorderanno”. 
Peccato che Di Frenna “la memoria della Rete” l’abbia usata in maniera superficiale… e opportunista.
Fonte: Pasquale Videtta