Il
Movimento 5 stelle ha conquistato Parma, con il
cadidato sindaco Federico Pizzarotti nelle elezioni amministrative 2012,
dopo il boom di inizio maggio.
Beppe Grillo è considerato la vera novità di queste amministrative, l'
uomo della Rete alle elezioni. Ne abbiamo discusso lo scorso venerdì su Twitter con l'hashtag
#grilloparma, durante il comizio di chiusura della campagna elettorale Al di là del suo orientamento politico, o del suo talento da comico,
Grillo ha disseminato in tutti questi anni una lunga lista di
bufale scientifiche. In alcuni casi innocue, in altre un po’ meno. Ecco perché abbiamo deciso di stilarne un
elenco.
L’Aids non esiste
In uno spettacolo andato in onda nel 1998,
Apocalisse morbida,
Grillo ha definito l’
Aids senza mezzi termini come
“la più grande bufala di questo secolo”, negando che l’
Hiv sia un virus trasmissibile che dannegia il sistema
immunitario favorendo l’insorgenza di patologie che possono portare alla
morte. Per questo la
Lega Italiana per la Lotta contro l’Aids (
Lila) ha diffuso
una lettera aperta in cui invita Grillo a prendere una nuova posizione su Hiv e Aids.
Screening, esami e diagnosi precoci sono pericolosi
Sempre durante la stessa
trasmissione Grillo, citando un lavoro svizzero, in pratica dice che con il
cancro si può convivere e che i test per la
diagnosi precoce sono pericolosi. Eppure, è ormai riconosciuto a livello internazionale il fatto che, oltre alla
prevenzione primaria, il metodo migliore per sopravvivere a un
tumore è smascherarlo tempestivamente per dare alle terapie più chance di successo. Secondo l’ultimo
World Cancer Report
dell’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc)
dell’Organizzazione mondiale della sanità, il recente declino nella
mortalità per cancro osservato in molti paesi è dovuto in modo significativo alla
diagnosi precoce. Responsabili di questo successo sono non solo i
miglioramenti nell’osservazione (mammografia, risonanza magnetica e
tomografia computerizzata), ma anche un più alto grado di consapevolezza
della malattia e programmi educativi sui tipici sintomi precoci. Il
principale successo finora è stato quello della
diagnosi precoce del
cancro alla cervice per via citologica e di quello al
seno per via mammografica. Una ricerca dello
Iarc ha concluso che in condizioni di trial, la
mammografia può ridurre la
mortalità del cancro al seno del 25-30% e che in programmi di screening a livello nazionale una riduzione del 20% è realistica.
I vaccini sono inutili
Secondo il comico, epidemie come la
difterite e la
poliomielite sarbbero scomparse a prescindere dalle
campagne di vaccinazioni.
“E’ un’affermazione falsa - risponde
Giovanni Maga, virologo dell’Istituto di Genetica molecolare del Cnr -
perché gli agenti patogeni non scompaiono nel nulla, solo che non
riescono a trovare un ospite da infettare. Aver vaccinato diverse
popolazioni non significa solo aver offerto una protezione a chi ha
ricevuto la dose del farmaco, ma aver creato un'immunità di gruppo, una
barriera protettiva anche per chi non è stato vaccinato”. I
vaccini, quindi, secondo l’esperto, sono stati e sono ancora oggi l’unico strumento per impedire agli
agenti patogeni di infettare la popolazione.
“Un esempio emblematico - riferisce
Maga -
ci viene dall’Inghilterra, quando nel ‘90 ha sospeso la campagna
vaccinale per il morbillo in quanto si sospettava che il vaccino avesse
qualche collegamento con l’autismo. Ebbene, in quell'anno i casi di
morbillo sono aumentati da circa 100 a oltre 1.400. Per di più non è mai
stata trovata un'associazione tra
vaccino e autismo”. Se questi esempi non bastassero allora andiamo ancora più indietro nel tempo, cioè quando il
vaiolo ha devastato intere popolazioni.
“Grazie ai vaccini - dice
Maga -
il virus sembra essere scomparso dagli anni ‘70”.
Pomodoro geneticamente modificato ha ucciso 60 ragazzi
In uno dei suoi tanti
spettacoli,
Grillo parla di un fantomatico
pomodoro antigelo, geneticamente modificato per resistere al freddo. Il comico racconta di come gli scienziati avrebbero aggiunto il
dna del merluzzo al pomodoro per crearne una specie sempre
dura. Quella che poteva sembrare una simapatica gag inventata
di sana pianta potrebbe aver indotto il pubblico in errore, in
particolare quando lo stesso Grillo ha parlato della presunta morte di
60 ragazzi per
shock anafilattico perché avrebbero mangiato questo pomodoro pur essendo allergici al pesce.
“Una bufala vera e propria”, dice
Roberto De Fez, biotecnologo del Cnr.
“Anzitutto questo pomodoro - continua -
non è mai stato commercializzato e di conseguenza non ci sarebbero
stati problemi sanitari legati a esso. Inoltre, per colpa degli ogm non
sono mai morte 60 persone. Le parole di Grillo dimostrano che c'è sempre
più gente che pericolosamente parla di cose che non conosce”.
Il professor Di Bella cura il cancro da 30 anni Grillo ha descritto
Luigi Di Bella come un martire che cura da 30 anni il
cancro. In realtà, il
metodo Di Bella, una terapia alternativa per la cura dei tumori, è oggi priva di riscontri scientifici. La
sperimentazione condotta nel 1999 dal
Ministero della Salute sancì la sostanziale
inattività, cioè l'inefficacia terapeutica, del cosiddetto
multitrattamento Di Bella. I risultati furono pubblicati sul
British Medical Journal. Vennero inoltre osservate in via le
curve di sopravvivenza dei pazienti sottoposti allo studio. Dai
risultati è emerso che quei pazienti non avevano avuto alcun beneficio
né terapeutico né in termini di allungamento della sopravvivenza.
Il Nobel rubato da Rita Levi Montalcini
Grillo, riferendosi alla scienziata con appellativi tutt’altro che rispettosi
(
“è una puttana”), ha insinuato che
Rita Levi Montalcini avesse ottenuto il
Nobel grazie a una ditta farmaceutica che le avrebbe
materialmente comprato il premio. L’identificazione del fattore di
accrescimento della fibra nervosa o
NGF è riconosciuta a livello internazionale come una scoperta rivoluzionaria, su cui ancora si basano numerosissimi studi. Il
Nobel assegnato alla senatrice italiana sarebbe quindi tutt’altro che immeritato.
Biowashball, la palla che cancella le macchie
“Io l’ho provata. La mia famiglia usa Biowashball da due mesi e anche
le famiglie di alcuni miei amici. Per noi funziona. Prima di dare un
giudizio vi consiglio di usarla, magari in prestito da un conoscente. In
Rete ci sono centinaia di testimonianze di utenti italiani
soddisfatti”. E’ con queste
parole che
Grillo ha decantato le straordinarie proprietà di questa palla
per lavare il bucato. Proprietà, queste, smentite da numerosi studi,
secondo cui la
Biowashball non solo lava come farebbe l’acqua semplice ma potrebbe addirittura provocare un accumulo di muffe e batteri nella lavatrice.
Quest’elenco non vuole essere un giudizio politico su
Beppe Grillo, ma un’opportunità di ripristinare la
correttezza scientifica di alcune affermazioni. Su una cosa Grillo e la comunità scientifica concordano:
“non credete a tutto quello che vi viene detto, ma informatevi!”.
phenobarbytal -
Articolo indispensabile e coraggioso. Aspettatevi ora l'invasione dei fanboy grillini lobotomizzati.
Fabio_Alemagna -
Giusto per verità di informazione: Grillo nel 1998 si limitava a
riportare la teoria di un virologo e premio nobel per la chimica, tal
Duesberg, secondo il quale l'HIV non è causa dell'AIDS. Non ha mai detto
che l'AIDS in quanto sindrome da immunodeficienza acquisita non esiste.
Così, magari se lo si fa sapere alle persone, queste si possono fare una
loro idea in merito. Anche se comprendo l'esigenza a due giorni dai
ballottaggi di gettare discredito su un movimento attraverso chi ne
appare mediaticamente come leader.
Andrea -
Fabio, saprai senz'altro dirmi quando Duesberg ha vinto il Nobel, vero? ^__^
Anche sul curriculum delle persone Grillo è in grado di raccontare bufale, figuriamoci sul resto!
Alex -
E vi siete dimenticati i telefonini che cuociono le uova...
xybale -
Grillo Grillo Grillo.....prima di tutto il Movimento 5 Stelle
non è Grillo, ma è una rete partecipativa di cittadini dal basso che si
interessano alla cosa pubblica, come mai si è visto in Italia prima
d'ora. Anche se tv, giornali e partiti si sforzano di far passare questo
messaggio per affossare il M5S, basterebbe informarsi per capirlo.
Il problema è che chi come Wired dovrebbe informare e diffondere la
rivoluzione che sta avvenendo nel mondo in tema di partecipazione e
trasparenza tramite la rete (Open Gov,Open Data,Crowdsourcing,Network
Thinking.....) si limita a questi collage da TG1.
Mah..
Checco -
Peccato però che Grillo decida anche se e come parlare o se e
come andare in televisione, più interconnessi di così il 5 stelle e
Grillo non si può.
Le bufale scientifiche sono pericolosissime in quanto oltre a diffondere
notizie false vogliono indurre nel cittadino La diffidenza verso i
ricercatori. Quindi avete fatto benissimo a pubblicare questo articolo
Sergio_Urbano -
complimenti, bell'articolo di divulgazione, mi chiedo come mai
non vi sia mai venuto in mente prima. strano che abbiate deciso di
parlarne proprio alla vigilia dei ballottaggi. ma sono sicuro che
"Quest’elenco non vuole essere un giudizio politico su Beppe Grillo". .
.molto deluso. poco wired.
Valerio Innocenti -
Io non capisco i commentatori. Si chiedono perchè proprio alla
vigilia dei ballottaggi quando è stato chiaramente indicato
nell'articolo. Proprio perchè ci sono i ballottaggi la gente dovrebbe
essere informata al meglio sui candidati e sul partito politico che
appoggiano. L'informazione ha il dovere di fornire queste informazioni,
con maggiore enfasi proprio in occasione del voto. Non capisco come
questo articolo sia poco wired o addirittura "deludente".
andrea -
si critica l'articolo come strumentale. E allora? che vuol dire
"strumentale"? e' scritto chiaramente che lo scopo e' quello, messo
cosi' l'articolo e' *assolutamente corretto*. Il messaggio e' "state votando un
movimento che diffonde anche idee assolutamente sbagliate" quindi, come
in chiusura, tenete sempre allenato lo spirito critico. Ottimo Wired.
(ps: di queste castronerie se ne e' parlato.. purtroppo la divulgazione
scientifica ha meno presa di quella popolare...)
Paola Becherelli -
Per quel poco cher può valere il mio giudizio, io le ho sentite
in diretta alcune di queste falsità, proprio ad un suoi spettacolo (
ne ho visti tre..): ci ero andata ovviamente con simpatia.. dopo il
terzo non credo più ad una sua parola. ah... ho anche provato la "
pallina per lavare la biancheria" scusare non ricordo il nome esatto...
altro grande flop... sono forse piccole bugie.. ma poi come fai a
credergli...
Un bignamino sulle caratteristiche delle teorie del complotto.
di Beatrice Mautino
L'articolo sulle bufale scientifiche di Beppe Grillo
ha suscitato un ampio e litigioso dibattito qui su Wired e, più in
generale, in rete. I commenti critici sono quasi tutti caratterizzati
dalla difesa di Grillo o della posizione di Grillo su alcuni dei temi
trattati. C'è chi non crede che l'HIV causi l'AIDS; ma magari è critico
nei confronti della cura Di Bella; chi ce l'ha con gli OGM, ma non
spenderebbe mai soldi per comprare la Biowashball. Quasi tutti accusano
l'autrice dell'articolo di aver attaccato la persona (o il politico) con
l'obiettivo più o meno nascosto di screditare il movimento.
Le posizioni antiscientifiche di Beppe Grillo e dei suoi sostenitori
(almeno, di quelli di certi commenti) hanno alcuni elementi in comune
con le teorie complottiste e negazioniste. Cerchiamo di vederle una per
una, anche perché prima o poi capita a tutti di lasciarsi andare al
"complotto facile".
Non c'è un modello di riferimento
Le pseudoscienze tradizionali sono esplicite e dirette: forniscono una
precisa descrizione della realtà, basata magari sul pensiero magico o su
concetti ormai abbandonati dalla comunità scientifica, ma dichiarata
apertamente e capace di esprimere previsioni sul futuro, anche se in
termini non scientifici: basta pensare agli oroscopi o all'omeopatia.
Queste
affermazioni si possono criticare sul piano teorico e possono essere
messe alla prova con esperimenti controllati, quindi sono teorie
"falsificabili". Le teorie complottiste e negazioniste invece tendono a
concentrarsi sulla critica della posizione "ufficiale", senza proporre
un modello alternativo (o proponendone uno "infalsificabile"). Per
esempio, i negazionisti dell'11 settembre non dicono che gli attentati
alle Torri Gemelle siano stati organizzati dal governo americano ma che
non può averli compiuti Al Qaeda.
L'argomento dell'incredulità
«Non vorrete farmi credere che quattro beduini col turbante siano
riusciti a ingannare le difese del Paese più avanzato del mondo e a far
precipitare le Torri Gemelle! Deve per forza essere successo
qualcos’altro». La prova per esclusione o "argomento dell'incredulità" è
la tecnica principale usata dai negazionisti e presenta diversi
vantaggi dal punto di vista retorico. Intanto permette di non
sbilanciarsi troppo su quale sia la propria versione dei fatti e quindi
di essere meno esposti alle critiche.
La partita è truccata
L'argomento dell'incredulità mette gli scienziati nella condizione di
dover dimostrare che la teoria "ufficiale" è ben fondata, con
argomentazioni spesso complesse, specialistiche e difficili da seguire,
mentre i negazionisti devono solo dire che la dimostrazione, qualunque
essa sia, non è abbastanza convincente. Il negazionista può riuscire a
presentare la propria versione come quella dettata dal buon senso e a sostenere che le complicate risposte degli scienziati non siano altro che un arrampicarsi sugli specchi.
Kuhn e gli altri
Capita che i negazionisti citino Kuhn dicendo che la scienza "ufficiale"
sosterrebbe una determinata versione perché ancora ancorata al vecchio
paradigma e incapace di vedere il nuovo che avanza.
Ma se proprio si vuole vedere il nuovo che avanza bisognerebbe passare
al secondo volume del manuale di filosofia della scienza e vedere che,
per la teoria di Imre Lakatos, nessuno scienziato abbandona una teoria
che funziona, almeno fino a quando ne viene proposta un’altra che dà una
migliore descrizione della realtà e fa nuove previsioni verificate
sperimentalmente. Insomma, una singola crepa non basta per buttar via
una teoria funzionante. Ne serve un'altra almeno altrettanto valida.
L'unione fa la forza
Dire il meno possibile sulla propria versione dei fatti ha anche
un’altra funzione. Permette di tenere insieme opinioni incompatibili,
che hanno in comune soltanto l’opposizione alla versione ufficiale. Nel
caso dell’aids, per esempio, c'è chi sostiene che l'AIDS non esiste, chi
sostiene che esiste ma non è provocato dall'HIV, chi sostiene che l'HIV
sarebbe un virus simile a quello dell'influenza e chi, ancora, pensa
che sia stato creato apposta in laboratorio per sterminare etnie o
gruppi sociali particolari.
La controversia
I negazionisti si definiscono “scettici”, affermano che la teoria
condivisa dalla comunità scientifica non è mai stata dimostrata, citano
esperti a sostegno delle loro tesi e reclamano un confronto basato sulle
prove. Infatti, alcuni dei sostenitori di queste teorie sono
scienziati, anche se di solito non specialisti del settore.
Quando capita, la controversia viene presentata dai media come un
problema di dissenso interno alla comunità scientifica. Lo è? No.
Sull'AIDS; la cura Di Bella, il bicarbonato che curerebbe il cancro o i vaccini, la comunità scientifica è compatta.
Le lobby
Per le tesi negazioniste il fatto che la schiacciante maggioranza degli
scienziati non sia d’accordo con loro è un grosso problema: per
spiegarlo, tutte quante usano in forma più o meno sfumata una teoria del
complotto. Gli scienziati sosterrebbero la teoria "ufficiale" perché influenzati dalle lobby (farmaceutiche, petrolifere, chimiche, biotecnologiche, bancarie) o dai "poteri forti".
Le prove di questo complotto mondiale non ci sono, ma questo è un
elemento a favore della teoria del complotto: se non ci sono prove di un
accordo universale tra gli scienziati, dicono i negazionisti, è proprio
perché sono compatti nel farne parte e tenere la bocca chiusa.
Perdersi nei dettagli
Chi prova a seguire qualcuna delle discussioni con i negazionisti si
trova molto presto alla deriva in un mare di dettagli tecnici: come la
resistenza strutturale dell’acciaio a diverse temperature o le tecniche
di guida degli aerei nel caso dell’11 settembre; la complessità
irriducibile nel caso della teoria dell’evoluzione; i dettagli sui virus
nel caso dell'AIDS e così via.
Da una parte e dall’altra si citano articoli, esperimenti, pareri
autorevoli. La prima impressione è che la comunità scientifica sia
divisa equamente tra le due fazioni, così come i periti di parte nei
processi. Ma se ci mettiamo con pazienza ad analizzare le diverse
argomentazioni scopriamo che la simmetria è solo apparente.
I negazionisti ignorano tutti gli articoli contrari
alla loro tesi e citano quei pochi che le sostengono, magari pubblicati
su riviste poco autorevoli oppure riportati in modo distorto. Riportano
la tesi avversa basandosi su articoli datati o screditati per farla
apparire più debole di quello che è. Citano a sostegno della loro
versione il parere di esperti che però sono famosi per le loro prese di
posizione discutibili oppure sono esperti in tutt’altro. Spostano continuamente i termini della discussione.
Dicono che la teoria non può essere accettata fino a quando non fornisce
una determinata prova; quando la prova arriva, la rifiutano in base a
considerazioni già confutate più volte, oppure dicono che non è
sufficiente e ne pretendono un’altra. A volte evidenziano correttamente aspetti ancora non del tutto chiari e li usano per rifiutare l’intera teoria,
ignorando tutte le altre prove: il fatto che la teoria non sia a prova
di bomba in ogni singolo punto diventa un motivo per respingerla in
blocco.
Alla fine la discussione diventa molto intricata e praticamente
impossibile da seguire per i non esperti e ovviamente questo fa il gioco
dei negazionisti, perché permette loro di usare argomenti semplici e di
facile presa, che scavalcano l’analisi dei dati per fare appello,
apparentemente, al buon senso.
Alessio -Ma
cosa c'è da parlarne???
C'è un grosso nucleo di adepti alla setta "5stelle" che semplicemente
difende il suo santone anche di fronte all'evidenza ed alla verità.
E' un fenomeno comune a tutte le sette, e questa non fa eccezione.
S -Che ne parliamo a fa' ? la mamma di quelli è sempre incinta...
Giacomo -Beatrice, non hai la minima idea di cosa hai scatenato! XD
Beatrice Mautino -@Riccardo,
questo articolo è stato scritto perché qui si parla di bufale e
strumenti per cercare di svelarle. Il post su Beppe Grillo è
semplicemente uno spunto per parlare di complotti e negazionismi.
Personalmente non ho niente contro il Movimento 5 stelle, né contro chi
li ha votati. Se però Beppe Grillo dice sciocchezze io ho la libertà (e
anche il dovere visto il mestiere che faccio) di dirlo. Idem se vedo
atteggiamenti che vedo normalmente nei sostenitori delle teorie del
complotto.
[...vari commenti di fanatici grillini sparsi qua e là...]
fabrizio -Semplicemente
non è possibile criticare Grillo senza essere sommersi da una marea di
insulti. Ora una parte di questo simpatico paese ha deciso che un
comico può essere il salvatore della patria.........
Massimo C -Incredibile
come usiate le stesse argomentazioni (fallaci) dei berluscones per
difendere il vostro guru. Proprio da bravi adepti...
FabioPicena -Cara
Beatrice,
le tue argomentazioni sono ineccepibili e probabilmente identificano
buona parte di coloro che hanno commentato con livore l'articolo sulle
bufale di Grillo, o almeno le loro argomentazioni.
Pubblicare un articolo di quel taglio (che a mio parere mancava di
completezza e metteva in luce una collezione di "fallimenti" che avrebbe
messo chiunque in cattiva luce) in concomitanza con i ballottaggi è
sicuramente una mossa quantomeno infelice, se fatta con leggerezza,
faziosa ed a "orologeria" se decisa scientemente.
Attendiamo solo che ammettiate questo.
Abbiamo sempre considerato Wired lontano dalle influenze malsane della
politica.
Beatrice Mautino -ok,
forse ho capito il punto: Io qui ho un blog e decido che cosa scrivere,
quando e come. Non faccio parte della redazione quindi non capivo i
riferimenti al plurale. Adesso mi è chiaro che le critiche sono alla
presunta presa di posizione della rivista a ridosso dei ballottaggi. Io
non posso parlare a nome della rivista quindi mi limito a parlare per
me: questo articolo prende spunto da un evento recente (le uscite di
Grillo e il conseguente dibattito) per parlare di un atteggiamento ampio
che ci coinvolge tutti (e mi ci metto pure io). Perché la sindrome da
complotto facile ce l'abbiamo tutti. Ci sono dei campanelli d'allarme
che consentono di individuare i complottismi facili e di farli morire
sul nascere. Io ho solo fatto un elenco di questi campanelli.
osvaldo -ci
son due cose che i Italia scatenano i commentatori sui blog: beppe
grillo e la fusione fredda. Ci deve essere un motivo, mumble mumble, non
so, ci penZo.
Corrado Giuliani -Se
Grillo, come dice giustamente Claudio, non è uomo di scienza, che la
lasci a chi se ne occupa. D'altronde non è nemmeno un politico, ma un
comico. Infatti fa solo ridere. In tutti i sensi.
Riccardo -@
Beatrice
FabioPicena ha colpito nel segno, il succo dei nostri commenti e'
proprio quello.
Per quanto riguarda il tuo articolo ancora non capisco perchè mettere in
ballo proprio il nome di Grillo in un'articolo sui complottisti quando,
parole tue, "la sindrome da complotto facile ce l'abbiamo tutti".
Ok parlare di bufale, complotti e tutto quello che vuoi ma voler far
passare Grillo come quello che porta avanti o che inculca nella gente
certi pensieri mi sembra veramente VERGOGNOSO.
Ancora peggio se invece hai usato il suo nome solo per dare importanza
all'articolo.
Beatrice Mautino -@Riccardo:
non ho scritto che Grillo inculca nella gente certi pensieri e non l'ho
usato per dare importanza all'articolo. L'ho usato per contestualizzare
l'articolo nel dibattito di questi giorni. Le posizioni
antiscientifiche di Grillo così come il suo modo di argomentare (suo e
di molti sostenitori che si espongono commentando in rete) denotano un
atteggiamento che può essere riconducibile al complottismo. Di questo
vorrei parlare con voi, possibilmente con toni civili e con il caps lock
rilasciato (gli urli lasciamoli altrove, grazie).
David -La
demagogia (intrinseca alla democrazia come aveva già capito platone) si
è sempre nutrita di argomenti diciamo "poco scientifici", i demagoghi
dicono alla gente quello che vuole sentire: es. che c'è una cura contro
il cancro, oppure sfruttano le paure della gente es. il cibo-frankestein
OGM per catturare consensi. L'antidoto al neoliberismo di questo
governo non è la democrazia diretta proposta da grillo che alimenta
demagogia ma un'intelligenza collettiva, quello che ha fatto grillo non è
altro che trasferire il populismo di strada al populismo sulla rete. Ma
la rete andrebbe valorizzata in ben altro modo, la politica 2.0 del
futuro non aggregherà voti ma connetterà intelligenze sul modello di
wikipedia, solo allora potremo dirci liberi dai rischi del populismo
2.0.
Ilario D'Amato -Ottimo lavoro giornalistico, complimenti.
( e adesso beccati anche tu la tua dose di insulti dai complottisti :D )
Gius -Brava, bell'articolo.
CONTRO I PROFETI DEL XXIsec
Cesare -Silvano,
qui ad essere incazzati dovrebbero essere altri. Questo signor Giuliani
[quello che prevede i terremoti] ha purtroppo ancora un grande seguito tra le persone che cercano
risposte facili a problemi enormi. E la sub-cultura da stadio di troppi
italiani prevede solo che si tifi per il bianco o per il nero; nessuna
posizione intermedia è ammessa, nessuno scostamento dall'ortodossia. Se A
ha ragione su X allora ha ragione anche su Y e Z, mentre B ha sempre
torto, per definizione. È dura.
Alessandro -
Hai
messo insieme troppi argomenti (intelligenti), tutti palesemente
collegati tra loro, con l'aggravante di aver citato, giustamente,
Grillo: hai stuzzicato l'odio dei fedeli.
Credo che un ruolo determinante l'abbia proprio la rete: i complottisti
sono sempre esistiti, ma la rete ha fornito una cassa di risonanza
micidiale. A questo si aggiunge l'illusione che la rete permetta di
reperire informazioni senza armarsi di una particolare competenza,
quando in realtà, semmai, rende il servizio opposto: nel mare magnum di
informazioni senza filtro, assumono preponderanza quelle inutili e/o
sbagliate perché sono utili ai propri fini di "complottisti".
[...vari commenti di fanatici grillini sparsi qua e là...]
Alessandro -
Hai messo insieme troppi argomenti (intelligenti), tutti palesemente collegati tra loro, con l'aggravante di aver citato, giustamente, Grillo: hai stuzzicato l'odio dei fedeli. Credo che un ruolo determinante l'abbia proprio la rete: i complottisti sono sempre esistiti, ma la rete ha fornito una cassa di risonanza micidiale. A questo si aggiunge l'illusione che la rete permetta di reperire informazioni senza armarsi di una particolare competenza, quando in realtà, semmai, rende il servizio opposto: nel mare magnum di informazioni senza filtro, assumono preponderanza quelle inutili e/o sbagliate perché sono utili ai propri fini di "complottisti".