La rivoluzione, ci è stato detto, parte dal Comune di Parma (...veramente
il Grullo, con la consueta modestia, da specialista
dell'understatement, ci aveva anche spiegato che a Sarego era iniziata
la Terza Repubblica... NdR)
Dunque dobbiamo vedere. Bene. A parte la zoppia della Giunta che ancora non è completa e ci vuole molta pazienza e comprensione per i bambini che assumono la gestione dell’asilo devastato dagli adulti, poi leggo il tronfio e trombonesco comunicato di Marco Bosi, capo gruppo dei Grillini in Consiglio e allibisco. I bambini si sono messi a parlare come i vecchi. Scrive:
“Se perciò qualcosa del Consiglio, in quanto tale, presenta difficoltà, non è a causa della sola minoranza o della sola maggioranza. In democrazia, infatti, è il potere esecutivo (in questo caso la Giunta) ad essere espressione della maggioranza, ma il potere legislativo, o deliberativo, è espressione della maggioranza e della minoranza insieme. In estrema sintesi se si sbaglia, si sbaglia tutti. Qualora si dovesse criticare il Consiglio, in un contesto di formalità e burocrazia, trovo più corretto farlo nella sua globalità: giudicare la sola maggioranza è sintomo di mal conoscenza della democrazia stessa”.
Un desolante esempio del peggior buro-politichese, con un robusto tocco di scaricabarile molto all’italiana, “se si sbaglia si sbaglia tutti”. The horror, the horror. Se Casaleggio, il maestrino di comunicazione pubblicitaria e l’allenatore di Grillo lo leggesse, dovrebbe cacciarlo dalla costellazione. La fortuna del suo cliente, Grillo, è infatti costruita tutta sul linguaggio, verbale come gestuale, il punto dal quale partono sempre le rivoluzioni e muovono le operazioni di seduzione politica. Non c’è cambiamento nella storia che non muova dal cambiamento del linguaggio. Se, davanti ai primi, inevitabili intoppi procedurali, neppure sostanziali, i Grandi Innovatori sfoderano questa “lingua di legno” da Pravda 1950, da fumoso editoriale cerchiobottista del Corsera o da “comunicato all’Ansa”, la rivoluzione è finita prima ancora di cominciare.
Dal semplice “vaffanculo tutti” al marmoreo “contesto di formalità e burocrazia” c’è tutta la distanza che separa la facilità della protesta dalla durezza della responsabilità. Inutile lamentarsi e piagnucolare contro i media tanto cattivi che vogliono rubare la merendina: quando si vuole la biciclettina, poi si deve pedalare.
(dal blog di Guglielmo Zucconi)
“Se perciò qualcosa del Consiglio, in quanto tale, presenta difficoltà, non è a causa della sola minoranza o della sola maggioranza. In democrazia, infatti, è il potere esecutivo (in questo caso la Giunta) ad essere espressione della maggioranza, ma il potere legislativo, o deliberativo, è espressione della maggioranza e della minoranza insieme. In estrema sintesi se si sbaglia, si sbaglia tutti. Qualora si dovesse criticare il Consiglio, in un contesto di formalità e burocrazia, trovo più corretto farlo nella sua globalità: giudicare la sola maggioranza è sintomo di mal conoscenza della democrazia stessa”.
Un desolante esempio del peggior buro-politichese, con un robusto tocco di scaricabarile molto all’italiana, “se si sbaglia si sbaglia tutti”. The horror, the horror. Se Casaleggio, il maestrino di comunicazione pubblicitaria e l’allenatore di Grillo lo leggesse, dovrebbe cacciarlo dalla costellazione. La fortuna del suo cliente, Grillo, è infatti costruita tutta sul linguaggio, verbale come gestuale, il punto dal quale partono sempre le rivoluzioni e muovono le operazioni di seduzione politica. Non c’è cambiamento nella storia che non muova dal cambiamento del linguaggio. Se, davanti ai primi, inevitabili intoppi procedurali, neppure sostanziali, i Grandi Innovatori sfoderano questa “lingua di legno” da Pravda 1950, da fumoso editoriale cerchiobottista del Corsera o da “comunicato all’Ansa”, la rivoluzione è finita prima ancora di cominciare.
Dal semplice “vaffanculo tutti” al marmoreo “contesto di formalità e burocrazia” c’è tutta la distanza che separa la facilità della protesta dalla durezza della responsabilità. Inutile lamentarsi e piagnucolare contro i media tanto cattivi che vogliono rubare la merendina: quando si vuole la biciclettina, poi si deve pedalare.
(dal blog di Guglielmo Zucconi)
(Nella foto, la biciclettina del portavoce sindaco).
“In quest’epoca di
precisione e nitidezza digitali e di dissolvenza delle condizioni e
delle relazioni sociali, la domanda che ci si fa è la stessa per tutti:
dove accidenti sono finito nella vicenda sociale?”
(Nichi Vendola, “La sfida di Nichi”)
(Nichi Vendola, “La sfida di Nichi”)
Fonte: Tafanus
Anche del partito “di governo e di lotta”. vz
Se non ricordo male, già due mesi dopo l’insediamento di Monti, Peppino Cricket sparava a palle incatenate contro il governo. Due pesi e cinque stelle? vz
E poi basta con il “diamogli tempo”. E’ bambinesca. Ma si pensa davvero che il “mondo” si fermi in attesa che il sindaco di Parma (e la sua maggioranza) capiscano cosa devono fare? La città è stata commissariata per mesi, scelte politiche/strategiche non se ne potevano fare; ora che, finalmente c’è (?) una guida politica, tutto è fermo. Forse gli “attendisti” ignorano che l’assenza di input da parte della Giunta/Consiglio, comunque rallenta il lavoro degli uffici comunali, delle aziende /società partecipate.
Credo che prima o poi qualcuno si renderà conto che alla guida della macchina comunale c’è un signore (onesto, va bene) che, forse, è ancora senza la patente e non penso che il risveglio sarà dei più sereni
E l’Italia non può perdere tempo con le battute da avanspettacolo dell’ennesimo comico…..!
Raccontar cazzate è più facile di risolvere problemi.
Forse c’è tanta attenzione, perché è la prima volta che questo partito si trova ad amministrare qualcosa di più grande del proprio appartamento. Se i grillini sbraitano tanto di essere i migliori del mondo e la razza eletta, allora è logico stare a guardare con attenzione cosa dimostreranno di saper fare, adesso che ne hanno l’opportunità. Sono stati loro a creare un’aspettativa esagerata, con tutti i proclami e le autobeatificazioni che spargono dovunque: se scegli di metterti sotto i riflettori, poi non lamentarti se ti guardano. Bastava che il loro proprietario – anzi, giusto, il loro megafono – mantenesse un profilo più basso e l’attenzione su di loro sarebbe stata inferiore. Se urli, è normale che la gente si giri a guardarti.
Concetto troppo difficile per gente come te? Magari in un qualche post sul sito del tuo Messia lo trovi espresso in termini più semplici.
devo aver letto qualcosa del genere in gioventu’…
prob scritto da qualche democristiano. ^^
cunhambebe: “Convergenza parallele”? Sono venute in mente anche a me, ma questi sono peggio. Qui siamo alla convergenza del nulla col niente.
Per essere un movimento creato da un bravo comico, queste Stelline mancano completamente di ogni senso di ironia e la lettura dei commenti ai suoi deliri è agghiacciante, quanto ormai il blog stesso, trasformato in un lugubre catalogo di profezie catastrofiche, di annunci di apocalisse e di “fateli fuori tutti”. Neanche la Fallaci quando scriveva dell’ Islam undici anni or sono dopo le Due Torri era così deprimente. Con chi, e perché, Grillo che ha fatto una fortuna personale immensa, misurabile in molti milioni (ma col fischio che ci dice quanto incassi) proprio in questa Italia di merda, ce l’abbia tanto non si capisce. Se l’Italia della politica fosse una cosa seria, Grillo farebbe serate in Riviera. vz
monti, il male minore.
Se passa questo concetto, significa che il meglio non esiste, che dobbiamo sempre accontentarci del meno peggio.
Ebbene, ciò non mi sta più bene.
Io, il meno peggio non lo voglio, non lo accetto, non lo reggo più.
E’ una delle frasi che odio, come “ce lo chiede l’Europa”, oppure, “abbiamo tutelato i più deboli” oppure “Siamo vicini a chi soffre”. Basta.
I cabasisi, come direbbe il grande Camilleri, hanno superato il “volume di guardia”
una persona in una democrazia vota sempre per quello che gli sembra piu’ vicino alle sue posizioni.
a meno di non avere il cervello affumicato da una qualche ideologia religiosa o politica o da qualche culto della personalita’.
non ti rappresentera’ mai perfettamente.
almeno per quel che mi riguarda non e’ mai successo e non succedera’ mai.
il problema di questo paese e’ che il meno peggio fa’ cmq schifo e spesso non vince lo stesso. :(