martedì 3 luglio 2012

Un ego-mostro a Siena e il bispensiero a cinque stelle

15 maggio 2011
di Mario Antonelli



Siena, Piazza Salimbeni, Venerdì 13 maggio 2011, sono circa le sette e mezza, sul piccolo palco “suona” un gruppo rap locale, potrei cominciare recensendo le capacità artistiche e musicali della band, ma purtroppo non ne hanno alcuna. Le basi sono di una pochezza offensiva e il frontman ci blatera sopra testi dai contenuti importanti ma affrontati con le capacità espositive e cognitive di un bambino della prima elementare (ripetuta presumibilmente un paio di volte). Fra un attentato al mio sistema nervoso e l’altro, il frontman rassicura la folla annunciando che di lì a poco arriverà lui, il Beppe nazionale. E’ vicino, dice, come se si trattasse dell’avvento di Geova, intanto invita il pubblico a chiamare il suo nome “quando dico Beppe, rispondete Grillo!”, cosa sei una cheerleader intrappolata nel corpo di un tamarro?

Poi finalmente arriva il protagonista, si dirige verso il palco passando in mezzo alla gente, la quale lo acclama come fosse una rock star o una specie di Sai Baba genovese.


Grillo urla e si agita sul palco recitando il solito pezzo con le variazioni del caso, è un grande comunicatore e sa come trattare il pubblico, struttura le sue frasi caricandole di un’enfasi crescente, creando una specie di onda emotiva che culmina con un concetto chiave urlato, che provoca immancabilmente il boato di approvazione dei suoi fan. E’ la tecnica classica che ha fatto la fortuna di tanti showman e mattatori politici, ma del resto a questo punto viene da porsi la prima domanda, a quali delle due categorie appartiene Grillo?



Intendiamoci, nel suo discorso ci sono tante frasi e concetti largamente condivisibili, dalle denunce degli sprechi enormi della nostra politica, all’opposizione che non si oppone e anzi abbraccia gran parte del peggio proposto dalla maggioranza, all’importanza del referendum per l’acqua pubblica, al fatto che l’opinione del cittadino sia sistematicamente ignorata per quanto riguarda alcuni temi fondamentali come il ritorno al nucleare, la guerra in Libia ecc…

Così come nel suo monologo ci sono tante offese all’intelletto, ad esempio dice che “ci vogliono far credere che la politica è complicata, ma la politica è semplice, la semplicità è la cosa più vicina all’intelligenza!”, certo, Grillo sarebbe un ottimo ministro della semplificazione (per più di un motivo), ma se leggo il tanto esaltato programma del M5S leggo di tante proposte che porterebbero a inevitabili perdite di posti di lavoro, ad esempio un punto recita:
“Riduzione del debito pubblico con forti interventi sui costi dello Stato con il taglio degli sprechi e con l’introduzione di nuove tecnologie per consentire al cittadino l’accesso alle informazioni e ai servizi senza bisogno di intermediari”.
Mi va bene – almeno in parte – ma come si recuperano i posti di lavoro persi? Il programma non lo spiega, e la proposta del M5S di “internettizzare” qualsiasi cosa (e se non puoi permetterti un computer, non lo sai usare o sei un Amish, per dire, sono cazzi tuoi) non contrasta un poco con l’altra loro proposta di ridurre il consumo di energia e l’inquinamento

Perché forse non lo sapete, specialmente se vi informate solo sul blog di Grillo, ma già oggi per accumulare dati e far funzionare Internet si producono 160 milioni di tonnellate di CO2 all’anno e la gestione di una ricerca on line tramite un motore di ricerca, che richiede pochi secondi, di fatto corrisponde a un consumo energetico pari a quello di una lampadina elettrica da circa 20 watt che resta accesa per un’ora. Questi sono solo un paio di esempi per dire che forse si semplifica un po’ troppo, o è un’impressione mia?

Poi butta lì la solita ridicola esaltazione della democrazia di internet (ma per qualche motivo i commenti non allineati al grillopensiero vengono sistematicamente cancellati dal suo blog), per non parlare della storia che “se portiamo una webcam all’interno del consiglio comunale li abbiamo sotto controllo”, come se gli intrallazzi illeciti venissero fatti nel palazzo comunale e non fuori. Quella della webcam in consiglio per poter “monitorare in diretta l’operato dei nostri dipendenti” era un cavallo di battaglia anche del candidato a cinque stelle per Firenze Alfonso Bonafede, che però non si era accorto che il sito del suo comune offriva già da tempo quel servizio (senza che, ovviamente, fosse servito a evitare alcun malaffare sottobanco).


Grillo non rinuncia al linguaggio popolare e ricorre spesso a insulti e nomignoli per parlare di quelli che ora sono a tutti gli effetti i suoi avversari politici, del resto, dicono i suoi sostenitori “è solo un comico”, sono gli stessi che, grazie al bispensiero a cinque stelle, non trovano affatto strano che il nome di quel “comico” sia scritto su un simbolo che compare sulle schede elettorali; non trovano strano che il movimento dei cittadini dove “uno vale uno” non abbia un proprio sito nazionale in cui i contenuti e i comunicati politici siano scritti e gestiti dai membri del movimento anziché da un vip e dalla sua casa editrice che lo usa come vetrina per vendere i suoi prodotti; non trovano strano che al comizio (o spettacolo?) del movimento “senza leader” il 90% del tempo sia occupato dal monologo di Grillo e ai rappresentanti del M5S locale sia riservata una particina collettiva dove tutti, a turno, possano dire il loro tre minuti (tre!) di pensierini sulla politica; non trovano neanche strano che sul sopracitato sito di riferimento del M5S, il Beppone, affronti anche alcuni dei tanti argomenti sui quali manca una posizione ufficiale, quali l’immigrazione, esprimendo posizioni che per quanto mi risulta non sono frutto di una consultazione democratica all’interno del movimento.


In sostanza, credo che i cinquestellini siano prevalentemente cittadini in buona fede che hanno davvero a cuore il bene comune, credo che se dimostrassero di essere qualcosa di diverso da un fan club acritico di Grillo, se dimostrassero di essere persone obiettive, intellettualmente oneste e indipendenti potrebbero essere una risorsa preziosa per questo paese, forse la scintilla per far nascere qualcosa di nuovo e di positivo.


Purtroppo oggi siamo ancora lontani anni luce da qualcosa del genere.
Fonte: 404