martedì 12 giugno 2012

Caro Movimento 5 Stelle: cominciamo proprio male...

martedì 5 giugno 2012
 
Devo dire che il neo sindaco di Parma Federico Pizzarotti mi è simpatico, e spero sinceramente che riesca a fare un buon lavoro. Certo, c'ha messo 15 giorni per sfornare la prima nomina, e nonostante il "qui comando io" sguainato in apertura di mandato, ha già dovuto fare dietrofront s'una designazione a lui gradita ma invisa alla coppia Grillo/Casaleggio. Infine - come primo atto da nuovo sindaco di Parma, e come rappresentante della "dirompente novità" a 5 Stelle - ecco, magari io avrei evitato quella mega intervista patinato-fotografica a "Chi", il settimanale diretto da Alfonso Signorini.
 







Il parmigiano grillino è scaduto

06/06/2012

Il parmigiano grillino è 
scaduto
A Parma la rivoluzione russa. La città parmigiana è diventata il simbolo dell’ascesa irresistibile del Movimento 5 Stelle. La formazione politica che fa riferimento a Grillo e alla Casaleggio ha conquistato nella città emiliana il suo successo più clamoroso alle recenti, e trionfali per l’M5S, elezioni amministrative. A più di due settimane dal voto però i risultati sono completamente assenti.

La nomina di un solo assessore è un segno di un’enorme difficoltà politica, e l’annuncio su Youtube è una patetica vernice di nuovo su un quadro ampiamente indoddisfacente. La mancata creazione di una giunta, l’organo di un governo di municipio, non è l’unico problema per Federico Pizzarotti. La sua prostrazione al diktat di Grillo e Casaleggio contro un esponente espulso dal MoVimento ha subito fatto capire che il suo grado di autonomia sarà limitato. Troppo importante la vetrina di Parma per permettere un governo attento solo ai bisogni dei suoi cittadini.

Finora Federico Pizzarotti si è distinto solo per una sovraesposizione mediatica da campione di presenzialismo delle agenzie e dei pastoni dei Tg, culminata con l’imbarazzante ciliegina sulla torta del servizio fotografico su Chi. La patente di normalità fornita dal settimanale più berlusconiano d’Italia è l’ennesima prova di quanto il nuovo, nella politica italiana, sappia sempre di vecchio avanzato. Dalla capitale del grillismo finora non è arrivata nessuna innovazione positiva, rimane solo la speranza di un governo municipale dignitoso per Parma. I segnali arrivati finora però non lasciano ben sperare neanche per questo.