giovedì 7 giugno 2012

Nel 1994, in un'Italia che evidentemente non soffriva questa
crisi, Berlusconi esordisce con parole d'amore, spruzza ottimismo e
avanza al suono del "va tutto bene". Una retorica populista. Per
lo più populismo mediatico. I nemici creati per l'immaginario collettivo
erano "i comunisti", quelli di vecchio stampo. E dopo quasi
vent'anni sappiamo come è andata a finire.
Ora Beppe Grillo agisce con la stessa tecnica. E come ho già scritto in passato: così come esiste il "partito dell'amore" esiste pure il "partito del vaffanculo", e le modalità per acquisire consenso sono identiche. Quello che cambia è il contenuto ed il mezzo.
Andare Oltre i Contenuti (Potenza e Atto)
Per quanto possa essere critico, cerco di distinguere tra i volontari del Movimento 5 Stelle - di cui non metto in discussione la loro buona volontà - e Grillo & Casaleggio. Una distinzione necessaria e di cui ringrazio Ilario per lo scambio di opinioni nel post scorso, che mi ha permesso di ampliare il punto.
Ora, per effettuare questa distinzione bisogna fare a meno dei contenuti. Bisogna andare al di là del programma del Movimento 5 Stelle e concentrasi sui modi.
Chiamatelo stile, chiamatela tecnica, chiamatela come volete. Ma per me sarà l'eterna distinzione aristotelica tra potenza e atto. Tra contenuto e modo. Mi spiego meglio.
L'idea, il contenuto del programma, è in potenza. Ed il modo in cui cerci di portare a termine il programma, il modo in cui applichi le tue idee è l'atto. Faccio un esempio.
Nel 1931, dopo aver visitato l'Italia, Gandhi scrisse questa lettera a Romain Rolland:
«Mussolini è un enigma per me. Molte delle riforme che ha fatto mi attirano. Sembra aver fatto molto per i contadini. In verità, il guanto di ferro c'è. Ma poiché la forza (la violenza) è la base della società occidentale, le riforme di Mussolini sono degne di uno studio imparziale. La sua attenzione per i poveri, la sua opposizione alla superurbanizzazione, il suo sforzo per attuare una coordinazione tra il capitale e il lavoro, mi sembrano richiedere un'attenzione speciale. [...] Il mio dubbio fondamentale riguarda il fatto che queste riforme sono attuate mediante la costrizione. Ma accade anche nelle istituzioni democratiche. Ciò che mi colpisce è che, dietro l'implacabilità di Mussolini, c'è il disegno di servire il proprio popolo. Anche dietro i suoi discorsi enfatici c'è un nocciolo di sincerità e di amore appassionato per il suo popolo. Mi sembra anche che la massa degli italiani ami il governo di ferro di Mussolini.»
È chiaro che Gandhi condivide i contenuti, ammette di trovarsi d'accordo sulle riforme che ha fatto Mussolini. Ma non condivide il fatto che siano state messe in atto con la violenza.
È questo il fascismo. Mussolini è fascista dal momento in cui prende il potere grazie ai fasci di combattimento. E lo si può dire quasi indipendentemente dal programma, e dai contenuti che portava avanti.
Per ciò sostengo che bisognerebbe concentrasi sul modo in cui Grillo porta avanti il suo movimento, le azioni e le modalità con cui lo gestisce dall'interno. Che non sono per niente democratiche.
La logica del potere nel M5S
Dal punto di vista politico, a Grillo e Casaleggio riconosco un merito degno di nota. Per me è qualcosa di astuto e machiavellico: Grillo non si candida e non ricopre un ruolo di potere ufficialmente, non tanto perché a lui il potere non interessi, ma perché semplicemente non ne ha bisogno. E di questo ne ho parlato già un anno fa.
Ci basti ricordare che il punto 3 del
suo "non statuto", sancisce che nome e il logo de movimento
appartengono a Grillo per diritto. Per copyright.
Il che significa che il lui potrà sempre revocare la possibilità di
usarli a chiunque. Nella pratica ti
caccia via. Come successe a Tavolazzi, o ai Cento di Ferrara, che per il
solo fatto di aver chiesto chiarimenti sono stati espulsi.
Finora sono stato molto ottimista verso Pizzarotti. Il nuovo sindaco di Parma ha voluto chiamare Tavolazzi come Direttore Generale del comune. Se non fosse che Casaleggio e Grillo si sono opposti. Dalle discussioni trapelate sui giornali, Pizzarotti è arrivato a dire a Casaleggio "se non siamo come gli altri partiti qui decido io."
Tanto di cappello. Peccato che poi abbia
fatto dietrofront. Niente Tavolazzi.
È confermato allora chi veramente guida e
decide tutto. Il M5S è il movimento meno
democratico che ci sia. Professa democrazia "dal basso", democrazia
diretta, ma a livello interno viene gestito in modo dispotico. Un
ossimoro, una
contraddizione in termini, se non fosse vero farebbe pure ridere
Democrazia
La regola aristotelica e platonica sostiene che ogni aristocrazia (governo dei migliori)
può degenerare in una oligarchia (governo
di pochi). Così come ogni monarchia
può degenerare nella tirannia.
E per quanto riguarda la democrazia,
essa degenera in demagogia.
Oppure resta tale, perché secondo i filosofi, la democrazia era negativa
di per sé.
Quando si parla di sistemi politici democratici è utile sottolineare i
due tipi di democrazia, quello antico "democrazia
diretta" e quello moderno "democrazia
indiretta" (basato sulla delega).
I Grillini convinti - persone su cui il Dr. Usaghi ha
fatto un ottimo analisi nel Fenomeno della Grillosità Dilagante - riempiono la
tastiera parlando di democrazia, ma non hanno affatto ben chiare
queste distinzioni.
Internet permette alle persone di informarsi, ma in-formare è
diverso da formare. Insomma, posso informarmi quanto voglio, ma
se prima non ho imparato la distinzione tra democrazia diretta e democrazia
indiretta, se non so le conseguenze e i requisiti per stabilire
l'una e l'altra, allora quando leggerò un post sulla democrazia non farò
altro che trovarmi d'accordo o in disaccordo con chi scrive. E la
fruibilità, velocità e dinamica del web mi faranno condividere prima
ancora che io abbia realizzato o interiorizzato una certa idea. Prima
ancora di aver riflettuto.
Nel nostro caso abbiamo a che fare con una orda di persone rabbiose,
un'orda di persone che ripetono a tavolino le parole di Grillo - per
fortuna, tranne eccezioni, non sono tra coloro che commentano in questo
blog. Ma l'orda di Grillini la potete trovare nei commenti dei giornali,
blog famosi, o sul Fatto quotidiano, dove sembra ci siano dei troll pagati da qualcuno per
appoggiare il M5S.
Berlusconismo 2.0
La grande orda di grillini in questi giorni si è data da fare per
difendere il suo portavoce, anche quando ha sostenuto la grandiosa idea di voler stabilire una Iper-Democrazia
diretta, sorpassando i partiti con "la rete".
«Quando c'è un partito si instaura la corruzione. Noi vogliamo una cosa nuova. Una 'iper-democrazia senza i partiti' con al centro i cittadini. Metteremo in rete tutto. Anche le discussioni del movimento.»
Sbagliato Beppe, la corruzione annida nell'uomo, con o senza partito.
Ma questo è niente, perché proprio come Berlusconi inizia a parlare di
cambiare la costituzione e di una nuova forma di giudicare sorpassando
la magistratura: giudizi pubblici.
«la democrazia dal basso è quella [...] dovremo modificare qualcosa della Costituzione [...] il Parlamento deve avere l'obbligo di discutere delle leggi popolari che vengono presentate [...] Ce lo ricordiamo come siamo finiti nella crisi. Quindi i responsabili verranno giudicati e dovranno restituire i soldi che hanno rubato come i mafiosi. Ci sarà un giudizio pubblico. Con cittadini estratti a sorte, incensurati, che diranno quali lavori socialmente utili far fare a questa gente che ha rovinato il Paese [...] Quali potranno essere i metodi per fare le cose nel modo giusto non lo so [...] La magistratura non c'entra. Loro si prenderanno un avvocato»
Certo è evidente che non tiene conto del fatto che storicamente quel
sistema di "Giudizio Pubblico" non ha mai funzionato alla grande.
Socrate, per dire, è stato condannato a morte da un tribunale popolare.
Non oso immaginare quando i giudici del popolo di internet voteranno da
casa in mutande con un semplice click.
Intanto però, nel Movimento 5 Stelle non puoi iscriverti se non sei italiano. Cosa
che, come fa notare Daniele Sensi, neanche la Lega impedisce di fare.
Non sto a dirvi cosa comporta escludere una persona da una associazione
per il solo fatto di avere una cittadinanza diversa, trarrete voi le
vostre conclusioni.
Fonte: Nella tana del coniglio
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Nei commenti:
Risposta a un sostenitore del M5S:
Ma
che credete che io sia il grillino di turno? Un coglionazzo da 4 soldi
che legge 2 minuti e fa cose a caso guidato dalla rabbia? Io sto facendo
propaganda Politica per coinvolgere persone a fare altrettanto,
parlare, discutere per poi arrivare ad una sintesi delle idee in modo da
creare qualcosa.
Non lo credo.Se lo credessi non starei qui a risponderti :)
Credo che la passione politica e l'impegno che tu e le persone che incontri al Meetup profondete siano assolutamente genuine.
Cionondimeno,le perplessità che ho detto prima ( e che non riguardano voi) restano.
non esiste (nel caso di Firenze ancor più a Bagno a Ripoli) un "voi" organico.. si sta formando e si basa sulla volontà di raccogliere le interazioni con i cittadini tramite piattaforme virtuali
Ma l'ho detto.....in un ambito comunale questo meccanismo funziona quasi senza intoppi.Appena il contesto diventa più grande (guarda già cosa è successo a Parma),le grane cominciano a venir fuori...insomma,se il Movimento vuole preservare la genuinità che tu vedi quotidianamente agli incontri,non può andare oltre il comune medio-grande.Viceversa,se vuole diventare un grande partito nazionale deve necessariamente risolvere le magagne legate al ruolo di Grillo e Casaleggio,e alla democrazia interna.
Non lo credo.Se lo credessi non starei qui a risponderti :)
Credo che la passione politica e l'impegno che tu e le persone che incontri al Meetup profondete siano assolutamente genuine.
Cionondimeno,le perplessità che ho detto prima ( e che non riguardano voi) restano.
non esiste (nel caso di Firenze ancor più a Bagno a Ripoli) un "voi" organico.. si sta formando e si basa sulla volontà di raccogliere le interazioni con i cittadini tramite piattaforme virtuali
Ma l'ho detto.....in un ambito comunale questo meccanismo funziona quasi senza intoppi.Appena il contesto diventa più grande (guarda già cosa è successo a Parma),le grane cominciano a venir fuori...insomma,se il Movimento vuole preservare la genuinità che tu vedi quotidianamente agli incontri,non può andare oltre il comune medio-grande.Viceversa,se vuole diventare un grande partito nazionale deve necessariamente risolvere le magagne legate al ruolo di Grillo e Casaleggio,e alla democrazia interna.
Sui candidati del M5S:
Enrico08/06/12
14:17
Stavolta
non ce la faccio a criticarti, Coniglio, l'articolo è maiuscolo.
L'idea che mi sono fatto su questa vicenda, però, è piuttosto ottimista, e si basa sulla grossolana divisione dell'elettorato del M5S in 3 macro-categorie:
- Grillo: un capopopolo, un protagonista, un narciso e un istrione, che ha un bisogno fisico, la tossicodipendenza per l'acclamazione. Soffre se non è al centro dell'attenzione, però credo sia fermamente convinto di avere un ruolo salvifico (come Berlusconi), [...]
- il "grillino": rappresentante del "popolo civile" (def. tutta la popolazione, cazzutissima, che si fa il culo ogni giorno per mandare avanti un paese distrutto da politici, funzionari e caste di ogni tipo), di cultura media o medio-bassa, discreto utilizzatore del PC e di molti social network, che guarda Santoro e il sito del Fatto Quotidiano, esperto nel trarre conclusioni affrettate da situazioni complesse. La massa dell'elettorato del M5S;
- ?: figura intermedia, di cui fortunatamente fanno parte molti dei rappresentanti locali del M5S (fra cui, a pelle, il Sindaco di Parma). Anche loro sono stanchi e arrabbiati per come sta andando avanti questo Stato, e hanno visto in Grillo il modo di cambiare le cose. Non come spirito-guida, però, bensì come luce con la quale attirare le mosche: semplificando, stanno "utilizzando" Grillo per avere un po' di visibilità - se per propri fini o seriamente intenzionati a servire per il meglio le comunità che rappresentano, lo sapremo alla fine dei rispettivi mandati (o prima, quando uno di loro sarà preso con le mani nella marmellata ;).
In tutto questo Casaleggio ancora mi sfugge e mi preoccupa.
Per quanto riguarda la perplessità sulle parole di Gandhi a mio parere la risposta è piuttosto semplice: la sua visione era limitata - errore che i neofascisti commettono anche oggi. [...]
L'idea che mi sono fatto su questa vicenda, però, è piuttosto ottimista, e si basa sulla grossolana divisione dell'elettorato del M5S in 3 macro-categorie:
- Grillo: un capopopolo, un protagonista, un narciso e un istrione, che ha un bisogno fisico, la tossicodipendenza per l'acclamazione. Soffre se non è al centro dell'attenzione, però credo sia fermamente convinto di avere un ruolo salvifico (come Berlusconi), [...]
- il "grillino": rappresentante del "popolo civile" (def. tutta la popolazione, cazzutissima, che si fa il culo ogni giorno per mandare avanti un paese distrutto da politici, funzionari e caste di ogni tipo), di cultura media o medio-bassa, discreto utilizzatore del PC e di molti social network, che guarda Santoro e il sito del Fatto Quotidiano, esperto nel trarre conclusioni affrettate da situazioni complesse. La massa dell'elettorato del M5S;
- ?: figura intermedia, di cui fortunatamente fanno parte molti dei rappresentanti locali del M5S (fra cui, a pelle, il Sindaco di Parma). Anche loro sono stanchi e arrabbiati per come sta andando avanti questo Stato, e hanno visto in Grillo il modo di cambiare le cose. Non come spirito-guida, però, bensì come luce con la quale attirare le mosche: semplificando, stanno "utilizzando" Grillo per avere un po' di visibilità - se per propri fini o seriamente intenzionati a servire per il meglio le comunità che rappresentano, lo sapremo alla fine dei rispettivi mandati (o prima, quando uno di loro sarà preso con le mani nella marmellata ;).
In tutto questo Casaleggio ancora mi sfugge e mi preoccupa.
Per quanto riguarda la perplessità sulle parole di Gandhi a mio parere la risposta è piuttosto semplice: la sua visione era limitata - errore che i neofascisti commettono anche oggi. [...]
http://sos-iety.blogspot.it/2012/06/il-cambiamento-quello-vero-non-ammette.html
Un'unica cosa: non condivido le considerazioni che fai sul fascismo, e la distinzione che fai tra forma e contenuto.
Gli aspetti sono sempre collegati. Il fascismo si è imposto con metodo coercitivo, siamo d'accordo. Ma a finanziare le squadracce erano industriali e latifondisti spinti dalla necessità di reprimere gli scioperi e le occupazioni di fabbriche e campagne durante il biennio rosso; e la "collaborazione fra capitale e lavoro" di cui parla Ghandi è stata realizzata appunto nell'interesse di queste componenti sociali.
Secondo me è arrivato il momento di ragionare allo stesso modo per il M5S. Di quali istanze sociali è espressione? Quali interessi difende? A quale visione della società, dei rapporti di classe è funzionale la modalità che propone?
Il panorama è ancora piuttosto confuso, secondo me, per dare risposte nette a queste domande. Resta però un fatto: negare l'organizzazione significa privare le forze sociali che premono per il cambiamento di uno strumento fondamentale; e concentrarsi su questioni importanti sì (ambiente, trasparenza ecc.) ma non "fondamentali" (nel senso che non toccano le basi del sistema che si vuole cambiare, dato che sono la conseguenza di problemi strutturali) equivale ad evitare di discutere le ragioni profonde della crisi, e di mettere in discussione la natura stessa del sistema.
Don Cave