domenica 10 giugno 2012

Beppe Grillo è il nuovo Berlusconi

giovedì 7 giugno 2012


Beppe-Grillo-come-Berlusconi
Beppe Grillo è il nuovo Berlusconi, il fatto tragico è che non raccoglie consensi dicendo "questo è il paese che amo" ma dicendo "questo è il paese che odio". Sono entrambi bravissimi comici, la tecnica consiste nel canalizzare l'umore delle persone per dire quello che la gente vuole sentirsi dire.
Nel 1994, in un'Italia che evidentemente non soffriva questa crisi, Berlusconi esordisce con parole d'amore, spruzza ottimismo e avanza al suono del "va tutto bene". Una retorica populista. Per lo più populismo mediatico. I nemici creati per l'immaginario collettivo erano "i comunisti", quelli di vecchio stampo. E dopo quasi vent'anni sappiamo come è andata a finire.

Ora Beppe Grillo agisce con la stessa tecnica. E come ho già scritto in passato: così come esiste il "partito dell'amore" esiste pure il "partito del vaffanculo", e le modalità per acquisire consenso sono identiche. Quello che cambia è il contenuto ed il mezzo.



Andare Oltre i Contenuti (Potenza e Atto)


Per quanto possa essere critico, cerco di distinguere tra i volontari del Movimento 5 Stelle - di cui non metto in discussione la loro buona volontà - e Grillo & Casaleggio. Una distinzione necessaria e di cui ringrazio Ilario per lo scambio di opinioni nel post scorso, che mi ha permesso di ampliare il punto.
 
Ora, per effettuare questa distinzione bisogna fare a meno dei contenuti. Bisogna andare al di là del programma del Movimento 5 Stelle e concentrasi sui modi.

Chiamatelo stile, chiamatela tecnica, chiamatela come volete. Ma per me sarà l'eterna distinzione aristotelica tra potenza e atto. Tra contenuto e modo. Mi spiego meglio. 

L'idea, il contenuto del programma, è in potenza. Ed il modo in cui cerci di portare a termine il programma, il modo in cui applichi le tue idee è l'atto. Faccio un esempio.

Nel 1931, dopo aver visitato l'Italia, Gandhi scrisse questa lettera a Romain Rolland:
«Mussolini è un enigma per me. Molte delle riforme che ha fatto mi attirano. Sembra aver fatto molto per i contadini. In verità, il guanto di ferro c'è. Ma poiché la forza (la violenza) è la base della società occidentale, le riforme di Mussolini sono degne di uno studio imparziale. La sua attenzione per i poveri, la sua opposizione alla superurbanizzazione, il suo sforzo per attuare una coordinazione tra il capitale e il lavoro, mi sembrano richiedere un'attenzione speciale. [...] Il mio dubbio fondamentale riguarda il fatto che queste riforme sono attuate mediante la costrizione. Ma accade anche nelle istituzioni democratiche. Ciò che mi colpisce è che, dietro l'implacabilità di Mussolini, c'è il disegno di servire il proprio popolo. Anche dietro i suoi discorsi enfatici c'è un nocciolo di sincerità e di amore appassionato per il suo popolo. Mi sembra anche che la massa degli italiani ami il governo di ferro di Mussolini

È chiaro che Gandhi condivide i contenuti, ammette di trovarsi d'accordo sulle riforme che ha fatto Mussolini. Ma non condivide il fatto che siano state messe in atto con la violenza. 


È questo il fascismo. Mussolini è fascista dal momento in cui prende il potere grazie ai fasci di combattimento. E lo si può dire quasi indipendentemente dal programma, e dai contenuti che portava avanti.

Per ciò sostengo che bisognerebbe concentrasi sul modo in cui Grillo porta avanti il suo movimento, le azioni e le modalità con cui lo gestisce dall'interno. Che non sono per niente democratiche.


La logica del potere nel M5S


Dal punto di vista politico, a Grillo e Casaleggio riconosco un merito degno di nota. Per me è qualcosa di astuto e machiavellico: Grillo non si candida e non ricopre un ruolo di potere ufficialmente, non tanto perché a lui il potere non interessi, ma perché semplicemente non ne ha bisogno. E di questo ne ho parlato già un anno fa.  
Ci basti ricordare che il punto 3 del suo "non statuto", sancisce che nome e il logo de movimento appartengono a Grillo per diritto. Per copyright. Il che significa che il lui potrà sempre revocare la possibilità di usarli a chiunque. Nella pratica ti caccia via. Come successe a Tavolazzi, o ai Cento di Ferrara, che per il solo fatto di aver chiesto chiarimenti sono stati espulsi.

Finora sono stato molto ottimista verso Pizzarotti. Il nuovo sindaco di Parma ha voluto chiamare Tavolazzi come Direttore Generale del comune. Se non fosse che Casaleggio e Grillo si sono opposti. Dalle discussioni trapelate sui giornali, Pizzarotti è arrivato a dire a Casaleggio "se non siamo come gli altri partiti qui decido io." 
Tanto di cappello. Peccato che poi abbia fatto dietrofront. Niente Tavolazzi.
È confermato allora chi veramente guida e decide tutto. Il M5S è il movimento meno democratico che ci sia. Professa democrazia "dal basso", democrazia diretta, ma a livello interno viene gestito in modo dispotico. Un ossimoro, una contraddizione in termini, se non fosse vero farebbe pure ridere

Democrazia

La regola aristotelica e platonica sostiene che ogni aristocrazia (governo dei migliori) può degenerare in una oligarchia (governo di pochi). Così come ogni monarchia può degenerare nella tirannia. E per quanto riguarda la democrazia, essa degenera in demagogia. Oppure resta tale, perché secondo i filosofi, la democrazia era negativa di per sé.
Quando si parla di sistemi politici democratici è utile sottolineare i due tipi di democrazia, quello antico "democrazia diretta" e quello moderno "democrazia indiretta" (basato sulla delega).
I Grillini convinti - persone su cui il Dr. Usaghi ha fatto un ottimo analisi nel Fenomeno della Grillosità Dilagante -  riempiono la tastiera parlando di democrazia, ma non hanno affatto ben chiare queste distinzioni.
Internet permette alle persone di informarsi, ma in-formare è diverso da formare. Insomma, posso informarmi quanto voglio, ma se prima non ho imparato la distinzione tra democrazia diretta e democrazia indiretta, se non so le conseguenze e i requisiti per stabilire l'una e l'altra, allora quando leggerò un post sulla democrazia non farò altro che trovarmi d'accordo o in disaccordo con chi scrive. E la fruibilità, velocità e dinamica del web mi faranno condividere prima ancora che io abbia realizzato o interiorizzato una certa idea. Prima ancora di aver riflettuto.
 
Nel nostro caso abbiamo a che fare con una orda di persone rabbiose, un'orda di persone che ripetono a tavolino le parole di Grillo - per fortuna, tranne eccezioni, non sono tra coloro che commentano in questo blog. Ma l'orda di Grillini la potete trovare nei commenti dei giornali, blog famosi, o sul Fatto quotidiano, dove sembra ci siano dei troll pagati da qualcuno per  appoggiare il M5S.
Gino de Pauli candidato consigliere per il M5S, Padova

Berlusconismo 2.0

La grande orda di grillini in questi giorni si è data da fare per difendere il suo portavoce, anche quando ha sostenuto la grandiosa idea di voler stabilire una Iper-Democrazia diretta, sorpassando i partiti con "la rete". 
«Quando c'è un partito si instaura la corruzione. Noi vogliamo una cosa nuova. Una 'iper-democrazia senza i partiti' con al centro i cittadini. Metteremo in rete tutto. Anche le discussioni del movimento.»
Sbagliato Beppe, la corruzione annida nell'uomo, con o senza partito. Ma questo è niente, perché proprio come Berlusconi inizia a parlare di cambiare la costituzione e di una nuova forma di giudicare sorpassando la magistratura: giudizi pubblici.
«la democrazia dal basso è quella [...] dovremo modificare qualcosa della Costituzione [...] il Parlamento deve avere l'obbligo di discutere delle leggi popolari che vengono presentate [...] Ce lo ricordiamo come siamo finiti nella crisi. Quindi i responsabili verranno giudicati e dovranno restituire i soldi che hanno rubato come i mafiosi. Ci sarà un giudizio pubblico. Con cittadini estratti a sorte, incensurati, che diranno quali lavori socialmente utili far fare a questa gente che ha rovinato il Paese [...] Quali potranno essere i metodi per fare le cose nel modo giusto non lo so [...] La magistratura non c'entra. Loro si prenderanno un avvocato»
Certo è evidente che non tiene conto del fatto che storicamente quel sistema di "Giudizio Pubblico" non ha mai funzionato alla grande. Socrate, per dire, è stato condannato a morte da un tribunale popolare. Non oso immaginare quando i giudici del popolo di internet voteranno da casa in mutande con un semplice click.
Intanto però, nel Movimento 5 Stelle non puoi iscriverti se non sei italiano. Cosa che, come fa notare Daniele Sensi, neanche la Lega impedisce di fare. 
Non sto a dirvi cosa comporta escludere una persona da una associazione per il solo fatto di avere una cittadinanza diversa, trarrete voi le vostre conclusioni.

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Nei commenti:

Ciao. Articolo molto interessante. Giusto ieri ho scritto anch'io qualcosa che, a partire da presupposti diversi, giunge più o meno alle stesse conclusioni:
http://sos-iety.blogspot.it/2012/06/il-cambiamento-quello-vero-non-ammette.html

Un'unica cosa: non condivido le considerazioni che fai sul fascismo, e la distinzione che fai tra forma e contenuto.

Gli aspetti sono sempre collegati. Il fascismo si è imposto con metodo coercitivo, siamo d'accordo. Ma a finanziare le squadracce erano industriali e latifondisti spinti dalla necessità di reprimere gli scioperi e le occupazioni di fabbriche e campagne durante il biennio rosso; e la "collaborazione fra capitale e lavoro" di cui parla Ghandi è stata realizzata appunto nell'interesse di queste componenti sociali.

Secondo me è arrivato il momento di ragionare allo stesso modo per il M5S. Di quali istanze sociali è espressione? Quali interessi difende? A quale visione della società, dei rapporti di classe è funzionale la modalità che propone?

Il panorama è ancora piuttosto confuso, secondo me, per dare risposte nette a queste domande. Resta però un fatto: negare l'organizzazione significa privare le forze sociali che premono per il cambiamento di uno strumento fondamentale; e concentrarsi su questioni importanti sì (ambiente, trasparenza ecc.) ma non "fondamentali" (nel senso che non toccano le basi del sistema che si vuole cambiare, dato che sono la conseguenza di problemi strutturali) equivale ad evitare di discutere le ragioni profonde della crisi, e di mettere in discussione la natura stessa del sistema.

Don Cave




  1. @Don Cave: "Un'unica cosa: non condivido le considerazioni che fai sul fascismo, e la distinzione che fai tra forma e contenuto. Gli aspetti sono sempre collegati. [...]"

    Sì su questo ti do ragione. È il motivo per cui ho scritto che possiamo dare del fascista a Mussolini per i suoi atti "quasi indipendentemente dal programma, e dai contenuti che portava avanti."
    Non ho approfondito quel punto perché non volevo rischiare di allungare il post, anche perché rimango perplesso pure per le parole di Gandhi. Per me è ovvio che l'atto sarà sempre legato all'idea che c'è dietro, solo che mi serviva fare un esempio per riuscire a spiegare perché è necessario distinguere le buone intenzioni dei volontari da chi ha in mano il movimento. Ad ogni modo ti ringrazio per averlo puntualizzato. Mi segno il tuo post così lo leggo più tardi ;)

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    "Secondo me è arrivato il momento di ragionare allo stesso modo per il M5S. Di quali istanze sociali è espressione? Quali interessi difende? A quale visione della società, dei rapporti di classe è funzionale la modalità che propone?

    Il panorama è ancora piuttosto confuso, secondo me, per dare risposte nette a queste domande. Resta però un fatto: negare l'organizzazione significa privare le forze sociali che premono per il cambiamento di uno strumento fondamentale; e concentrarsi su questioni importanti sì (ambiente, trasparenza ecc.) ma non "fondamentali" (nel senso che non toccano le basi del sistema che si vuole cambiare, dato che sono la conseguenza di problemi strutturali) equivale ad evitare di discutere le ragioni profonde della crisi, e di mettere in discussione la natura stessa del sistema.
    "

    Infatti più di una volta ho pensato che Grillo e Casaleggio andassero così, a random. Quello che è chiaro è che molte delle loro "proposte" sono basate su una idea di "capitalismo etico", che in questo post di nexusmoves viene sviscerato abbastanza bene: http://nexusmoves.blogspot.it/2012/04/adagio-beppe-grillo-e-lideologia-di.html

    Il succo è che sembra voler scardinare il sistema con lo stesso sistema. Il che è fallimentare. Se vuole continuare a vendere copie di DVD e fare spettacoli è una ottima marketta, ma arriverà fin lì. No, credo che comunque difende interessi ancora non chiari.

  2. @Don Cave

    I grillini fanno "massa critica" iniziale con i delusi della sinistra facendo propri ambientalismo, denuncia sperpero pubblico e deliri sulla democrazia diretta, fino a due/tre anni anni fa la questione non era ben chiara, si poteva tacciare l'universo grillino come "progressista", una risposta ad un mediocre partito democratico e una sinistra da vent'anni in apnea; nel tempo nasce il m5s si presenta alle elezioni e pian piano una linea politica si delinea "verso destra"

    Politicamente il disegno che sta dietro al m5s è quello di americanizzare la politica, "privatizzare" anche e di più l'attività politica: si propone un sistema che si affidi solo ai "privati" per quanto concerne il sostegno all'attività politica democratica e la logica di "libero mercato" agguanta anche l'informazione, a ciò aggiungiamoci la visione paternalistica e pedagogica della democrazia volendo imporre limiti temporale di mandati per ogni carica(non solo cariche esecutive), come se nei pochi spazi di manovra l'elettore italiano abbia esercitato i suoi diritti in maniera impeccabile; insomma da una sacrosanta critica all'esistente propongono un sistema già esistente che porterebbe le istituzioni ad essere ancora di più alla mercè delle lobby e del privato, il tutto con la favola della "democrazia diretta"(E qui già si intravede non dico liberismo, bensì quel filone libertario, falsamente libertario per il sottoscritto, di stampo anglo-sassone inquinato da individualismo liberale, che attacca si lo Stato, ma idolatra poi il privato)

    Parliamo degli interessi.
    Nonostante le tante sollecitazioni su alcuni temi i grillini non hanno risposto esaurientemente, questo se non si reputa esauriente risposta come "telelavoro, industrie di energia pulita" per il problema del lavoro e dei diritti del lavoro. Per ora non c'è un serio studio statistico su cui basarci, quindi le considerazioni a seguire provengono più da un empirismo personale di chi cerca di capirlo frequentando i loro spazi: gli interessi che porta il m5s è quella di una piccola borghesia professionale "progressista" fiduciosa fino all'idolatria della nuova tecnologia, ma già qua la prima contraddizione per un soggetto "rivoluzionario": tranne un antichissimo post su Linux è evidente come i problemi presenti nella rete, nell'informatica e nella discussione del copyright non sono fondamentali, è una piccola borghesia che crede ciecamente e acriticamente a ciò che sforna la Silicon Valley: il baluardo del neocapitalismo. Non è più neanche un segreto che il "megafono non-leader" abbia intercettato all'ultima tornata elettore il voto leghista e pidiellino, guarda caso martellando sul fisco opprimenti, giusto o non giusto da sempre priorità della piccola e media borghesia industriale settentrionale, strumentale a questo anche la rotta verso "l'uscita dell'euro" che, non è argomento di oggetto in questo spazio, può essere condivisa da diverse anime, ma con scopi diversi per interessi diversi e uno di questi è quello di un'imprenditoria nana italiana che non ha saputo adeguarsi allo stesso sistema che ha voluto perpetuare per poi inziare a strillare contro di esso, quindi il dubbio sull'euro non è espressione dell'interesse dei ceti popolari sacrificati sull'altare dell'austerity, bensì dell'imprenditoria incapace di "stare sul mercato" senza la droga inflazionista o con la svalutazione della propria moneta nel cambio.

    Quali interessi porta? Porta gli interessi di chi questo sistema va bene, benissimo, ma necessita di RIFORME radicali, una sorta di "capitalismo dal volto umano e dall'anima verde", a chi va bene questo sistema nel suo complesso e nei suoi principi base apportando però riforme che minimizzino la dimensione istituzionale e pubblica? Alla piccola e media borghesia italiana(industriale, professionale e commerciale).


    Saluti


  3. Ciao. Non ho molto tempo, mi limito a sottolineare che i legami fra fascismo e Movimento a 5 stelle è molto meno concettuale di quanto possa sembrare. E' sbagliato, par mio, attribuire al fenomeno fascista l'espressione di determinati interessi di latifondo e industria... il fascismo era unica espressione dell'arrivismo del suo fondatore e dei suoi scherani, la sua sete di potere... per il quale era pronto a cambiare fronte e ideali in un batter d'occhio.
    Allo stato attuale il "grillismo" assomiglia terribilmente al sansepolcrismo e alla tesi della terza via lanciata da Mussolini nel '19, pensate a questa frase dell'allora futuro duce:
    "L'attuale rappresentanza politica non ci può bastare; vogliamo una Rappresentanza diretta dei singoli interessi, perché io come cittadino, posso votare secondo le mie idee, come professionista devo poter votare secondo le mie caratteristiche professionali"

Risposta a un sostenitore del M5S:

Ma che credete che io sia il grillino di turno? Un coglionazzo da 4 soldi che legge 2 minuti e fa cose a caso guidato dalla rabbia? Io sto facendo propaganda Politica per coinvolgere persone a fare altrettanto, parlare, discutere per poi arrivare ad una sintesi delle idee in modo da creare qualcosa.
Non lo credo.Se lo credessi non starei qui a risponderti :)
Credo che la passione politica e l'impegno che tu e le persone che incontri al Meetup profondete siano assolutamente genuine.
Cionondimeno,le perplessità che ho detto prima ( e che non riguardano voi) restano.

non esiste (nel caso di Firenze ancor più a Bagno a Ripoli) un "voi" organico.. si sta formando e si basa sulla volontà di raccogliere le interazioni con i cittadini tramite piattaforme virtuali
Ma l'ho detto.....in un ambito comunale questo meccanismo funziona quasi senza intoppi.Appena il contesto diventa più grande (guarda già cosa è successo a Parma),le grane cominciano a venir fuori...insomma,se il Movimento vuole preservare la genuinità che tu vedi quotidianamente agli incontri,non può andare oltre il comune medio-grande.Viceversa,se vuole diventare un grande partito nazionale deve necessariamente risolvere le magagne legate al ruolo di Grillo e Casaleggio,e alla democrazia interna.

Sui candidati del M5S:

Stavolta non ce la faccio a criticarti, Coniglio, l'articolo è maiuscolo.

L'idea che mi sono fatto su questa vicenda, però, è piuttosto ottimista, e si basa sulla grossolana divisione dell'elettorato del M5S in 3 macro-categorie:
- Grillo: un capopopolo, un protagonista, un narciso e un istrione, che ha un bisogno fisico, la tossicodipendenza per l'acclamazione. Soffre se non è al centro dell'attenzione, però credo sia fermamente convinto di avere un ruolo salvifico (come Berlusconi), [...]
- il "grillino": rappresentante del "popolo civile" (def. tutta la popolazione, cazzutissima, che si fa il culo ogni giorno per mandare avanti un paese distrutto da politici, funzionari e caste di ogni tipo), di cultura media o medio-bassa, discreto utilizzatore del PC e di molti social network, che guarda Santoro e il sito del Fatto Quotidiano, esperto nel trarre conclusioni affrettate da situazioni complesse. La massa dell'elettorato del M5S;
- ?: figura intermedia, di cui fortunatamente fanno parte molti dei rappresentanti locali del M5S (fra cui, a pelle, il Sindaco di Parma). Anche loro sono stanchi e arrabbiati per come sta andando avanti questo Stato, e hanno visto in Grillo il modo di cambiare le cose. Non come spirito-guida, però, bensì come luce con la quale attirare le mosche: semplificando, stanno "utilizzando" Grillo per avere un po' di visibilità - se per propri fini o seriamente intenzionati a servire per il meglio le comunità che rappresentano, lo sapremo alla fine dei rispettivi mandati (o prima, quando uno di loro sarà preso con le mani nella marmellata ;).

In tutto questo Casaleggio ancora mi sfugge e mi preoccupa.

Per quanto riguarda la perplessità sulle parole di Gandhi a mio parere la risposta è piuttosto semplice: la sua visione era limitata - errore che i neofascisti commettono anche oggi. [...]

  1. [...] Io non riesco ancora a cogliere bene quello che tu chiami figura intermedia. Come dicevo prima a baldarn, a patto che sia vero che vogliano solo sfruttare visibilità: A cosa serve la visibilità se poi uno non può decidere? A cosa è servita la visibilità a Pizzarotti se Grillo poi gli ha impedito di decidere il suo direttore generale?

    Credo che a questo punto il tempo ci farà capire meglio. Anche riguardo alla figura di Casaleggio.

    Se domani Pizzarotti prendesse almeno una decisione condivisa da tutta la sua giunta ma non da Grillo, e lo stesso Grillo lo cacciasse dal movimento, si rivelerebbe per essere una figura intermedia che, tanto di cappello, ha saputo sfruttare il trampolino mediatico ma poi ha agito senza sentirsi oppresso.

    Davvero, non ho nulla da aggiungere, l'articolo è eccellente :)

    Sulla questione delle "figura intermedie", una di questo tipo - anche se impropriamente, visto che ancora non si parlava di M5S - può essere rappresentata da De Magistris, il sindaco di Napoli: era anche lui un protetto di Grillo, che ne ha sfruttato la visibilità per poi fare politica in maniera indipendente.
    Lui però era un magistrato, un uomo di Stato esperto ed abituato ad avere a che fare con i giochi di potere: ha mandato affanculo Grillo nel momento in cui sapeva di poter camminare sulle proprie gambe.
    Pizzarotti, per quanto in gamba possa essere, è un novellino ed è convinto - a ragione o a torto, io non lo so - di aver ancora bisogno del sostegno mediatico di Grillo.

    Come hai scritto, vedremo fra qualche mese come si evolverà la situazione. Io rinnovo la mia manifestazione di ottimismo :)