Pubblicato il 4 gennaio 2012
Giovanni Favia è un rappresentante del
Movimento 5 Stelle eletto in consiglio alla Regione Emilia Romagna. Oggi
La Repubblica ha pubblicato un suo virgolettato nel quale si esprime in maniera
molto discutibile sulle persone che frequentano le riunioni del M5S:
“ Spesso si presentano persone che
pensano di essere a un corso di autorecupero, che hanno problemi di
disadattamento. … Così quelli seri vanno via e restano i casi sociali...”"
Considerazioni ben poco lusinghiere, tratte
da ”Partecipazione e mobilitazione politica on line da MoveOn al
Movimento 5 Stelle”, a quel che scrive La Repubblica.
Giovanni Favia questo pomeriggio ha poi
pubblicato sulla sua pagina Facebook un post nel quale diceva di aver
contattato La Repubblica per correggere “alcune inesattezze”, avendo
cura di registrare quello che ha detto.
Al che ho usato un commento per chiedergli se
con quel messaggio volesse smentire il virgolettato attribuitogli da La
Repubblica, facendogli presente che è interesse comune che non circolino
“inesattezze” e che il pezzo stava già circolando in rete. E che forse
era il caso di smentirlo esplicitamente e con forza seduta stante. Io
stesso avevo condiviso il link a quella notizia e chi mi conosce sa bene
quanto ci tenga non diffondere falsi.
Allora ho riproposto la domanda in questa
forma:
[...]Dopo qualche minuto
appare un altro post, questo:
A parte che io non ho estrapolato e nemmeno
citato nulla e ho chiesto solo “del virgolettato” senza dettagliare e a
parte questo ridicolo riferimento alla pubblicità (???), è evidente
l’intento di Favia di celare la questione ai frequentatori della sua
bacheca, tutti entusiasti sostenitori.
Così com’è evidente la maniera ridicola con la
quale Favia ha provato a conseguire questo risultato, con una serie giri
i parole e di allusioni pietose, che evitano accuratamente di offrire a
chi legge ogni riferimento utile a capire cosa gli fosse stato chiesto
e, soprattutto, se quel virgolettato gli appartiene o se lo smentisce.
Pertanto, in mancanza di un’esplicita smentita,
non resta che concludere che Favia abbia davvero pronunciato quelle
frasi gravemente offensive nei riguardi di chi frequenta le riunioni del
suo stesso partito.
Ovviamente se Giovanni Favia vorrà precisare,
rettificare, ribattere o aggiungere qualcosa, questo blog è sempre
aperto e a sua disposizione.
Di certo si può affermare che da quelle frasi
trasuda una visione elitaria opposta alla tanta strombazzata
orizzontalità del movimento e un disprezzo per la sua stessa base
elettorale e per quanti s’accostano al M5S che lascia attoniti, sia per
la gravità di affermazioni tanto offensive, che per l’immagine della
persona che si nasconde dietro dichiarazioni e comportamenti del genere,
molto diversa da quella che lo stesso M5S vorrebbe veicolare. Per non
dire di come un modus operandi del genere sia la perfetta dimostrazione
di come NON usare la rete.
Anche nel Movimento 5 Stelle sembra che ci sia
chi può e chi non può e queste reazioni di Favia s’inseriscono
perfettamente nella scia di comportamenti simili a parte del padrone del
movimento, quel Beppe
Grillo che anche recentemente si è esibito nella trasposizione
nella realtà di una famosa battuta dell’omonimo marchese: “Io so’ io
e voi non siete un cazzo“.
Per ora non resta che ringraziare Favia per la
conferma.
Fonte: Mazzetta