giovedì 14 giugno 2012

Giovanni Favia, la correttezza si porta via. Il M5S del marchese del Grillo

Pubblicato il 4 gennaio 2012

Giovanni Favia è un rappresentante del Movimento 5 Stelle eletto in consiglio alla Regione Emilia Romagna. Oggi La Repubblica ha pubblicato un suo virgolettato nel quale si esprime in maniera molto discutibile sulle persone che frequentano le riunioni del M5S:

“ Spesso si presentano persone che pensano di essere a un corso di autorecupero, che hanno problemi di disadattamento. … Così quelli seri vanno via e restano i casi sociali...”"

Considerazioni ben poco lusinghiere, tratte da ”Partecipazione e mobilitazione politica on line da MoveOn al Movimento 5 Stelle”, a quel che scrive La Repubblica.

Giovanni Favia questo pomeriggio ha poi pubblicato sulla sua pagina Facebook un post nel quale diceva di aver contattato La Repubblica per correggere “alcune inesattezze”, avendo cura di registrare quello che ha detto.

Al che ho usato un commento per chiedergli se con quel messaggio volesse smentire il virgolettato attribuitogli da La Repubblica, facendogli presente che è interesse comune che non circolino “inesattezze” e che il pezzo stava già circolando in rete. E che forse era il caso di smentirlo esplicitamente e con forza seduta stante. Io stesso avevo condiviso il link a quella notizia e chi mi conosce sa bene quanto ci tenga non diffondere falsi.

A quel Punto Favia ha cancellato il post e con esso i commenti.
Allora ho riproposto la domanda in questa forma:


[...]Dopo qualche minuto appare un altro post, questo:


A parte che io non ho estrapolato e nemmeno citato nulla e ho chiesto solo “del virgolettato” senza dettagliare e a parte questo ridicolo riferimento alla pubblicità (???), è evidente l’intento di Favia di celare la questione ai frequentatori della sua bacheca, tutti entusiasti sostenitori.

Così com’è evidente la maniera ridicola con la quale Favia ha provato a conseguire questo risultato, con una serie giri i parole e di allusioni pietose, che evitano accuratamente di offrire a chi legge ogni riferimento utile a capire cosa gli fosse stato chiesto e, soprattutto, se quel virgolettato gli appartiene o se lo smentisce.

Pertanto, in mancanza di un’esplicita smentita, non resta che concludere che Favia abbia davvero pronunciato quelle frasi gravemente offensive nei riguardi di chi frequenta le riunioni del suo stesso partito.

Ovviamente se Giovanni Favia vorrà precisare, rettificare, ribattere o aggiungere qualcosa, questo blog è sempre aperto e a sua disposizione.

Di certo si può affermare che da quelle frasi trasuda una visione elitaria opposta alla tanta strombazzata orizzontalità del movimento e un disprezzo per la sua stessa base elettorale e per quanti s’accostano al M5S che lascia attoniti, sia per la gravità di affermazioni tanto offensive, che per l’immagine della persona che si nasconde dietro dichiarazioni e comportamenti del genere, molto diversa da quella che lo stesso M5S vorrebbe veicolare. Per non dire di come un modus operandi del genere sia la perfetta dimostrazione di come NON usare la rete.

Anche nel Movimento 5 Stelle sembra che ci sia chi può e chi non può e queste reazioni di Favia s’inseriscono perfettamente nella scia di comportamenti simili a parte del padrone del movimento, quel Beppe Grillo che anche recentemente si è esibito nella trasposizione nella realtà di una famosa battuta dell’omonimo marchese: “Io so’ io e voi non siete un cazzo“.
Per ora non resta che ringraziare Favia per la conferma.

Fonte: Mazzetta