8 giugno 2012

Il M5S, visti anche gli ultimi
sondaggi, è oggi una vera forza politica. Una delle più
autorevoli, sebbene nata da poco. E forse proprio per questo – per le
novità, senz’altro encomiabili, che ha importato nel modo di fare
politica – l’attenzione al movimento è alta. Infiltrato.it ha cercato
sempre di porsi in posizione neutrale dinanzi a quanto creato da Grillo,
riconoscendone pregi, ma anche (importanti) difetti.
Andiamo quindi alla scoperta del Movimento, con una serie di interviste
ad epurati e fedelissimi del 5 Stelle. Si parte con Daniele Vignandel,
uno dei primi ispiratori del Movimento, da tempo oramai un ex. Oggi
prosegue il suo impegno civile con le agende rosse di Borsellino.
di Carmine Gazzanni
di Carmine Gazzanni
Chi segue Grillo da tempo si ricorderà bene di lui.
Daniele era uno dei più stimati uomini vicini a Grillo. Non
solo. È stato tra i primi ispiratori di liste civiche legate al
Movimento, insieme a Serenetta Monti e Sonia Alfano. Poi, però,
anche lui cacciato: “Avevano capito che con le nostre prime liste
civiche potevamo portare soldi e da lì la macchina del marketing è
partita. A quel punto io, Serenetta e Sonia siamo stati cacciati con
bugie e sotterfugi”.
Daniele, che oggi prosegue il suo impegno civile con
le agende rosse di Salvatore Borsellino, è una
persona squisita. Parliamo mentre è nel suo negozio di
informatica. Con lui ridiamo, discutiamo, ragioniamo.
Quello che ne esce è un quadro che non ti aspetti. Ma molto
interessante: tra una vendita e l’altra ci racconta del suo
impegno con le prime liste civiche, l’allontanamento
progressivo dopo l’incontro di Firenze (quando è nato il M5S),
le epurazioni che sono passate sotto silenzio, il potere
di Casaleggio e di altri personaggi di cui nessuno parla (vedi Sassoon).
Daniele però precisa: i ragazzi del movimento,
come ci dice lui, sono “strasplendidi”.
Quello che non gli va giù è l’organizzazione vaticana
che è stata messa su – come la chiama lui – i cardinali sul
territorio e l’interesse commerciale che c’è dietro il
movimento.

Daniele, tu sei stato un “grillino” (passami
il termine) della prima ora.
Nel 2007 credevo nella possibilità di lanciare un
nuovo movimento politico che non fosse marcio come quello che abbiamo
adesso, facendo leva sulle liste civiche. Già allora avevo fatto questi
tentativi: ovviamente non capivo ancora come funzionasse il movimento di
Grillo, pensavo che fosse realmente una cosa libera.
Continua.
E invece dopo mi sono reso conto che una cosa così
articolata non poteva servire che a una sola persona. Non a Beppe
Grillo, ma a Gianroberto Casaleggio.
Quando lo hai capito?
A Firenze, quando è nato il Movimento 5 Stelle. Tu
conta che io, Serenetta Monti e Sonia Alfano, prima che nascesse il
movimento, ci eravamo messi in moto per dar vita a un nuovo progetto
politico che partisse dal basso. Eravamo riusciti a metter su 17-18
liste civiche. Avevamo un gruppo che si chiamava 823 e incontravamo
tutti quelli delle liste e tutti quelli che avevano intenzione di
aprirle. Si era fatto un percorso comune, si era deciso – in maniera
collettiva – anche il nome, che doveva essere “Italia 5 Stelle”.
E poi una volta a Firenze?
Siamo arrivati lì e niente. Era stato tutto deciso.
Io, Sonia e Serenetta eravamo in prima fila perché la gente ci stimava e
ci siamo visti il marchio già bello e fatto. E lo stesso con la carta
di Firenze. Non è stato chiesto il parere di nessuno. Allora ci siamo
detti: “questi hanno capito che con le nostre prime liste civiche
potevamo portare soldi e lì la macchina del marketing è partita”.
In che senso?
Le decisioni erano state prese solo e soltanto da
Casaleggio e Grillo. E ti dico di più: è solo grazie all’insistenza di
Serenetta Monti che Grillo c’ha messo il 5 Stelle. Ecco da dove l’ha
tirato fuori.
Che pensi di Casaleggio?
Una società per azioni com’è la Casaleggio associati
non investe denaro se non presume di avere un rientro economico. Io dico
semplicemente che Casaleggio sa fare bene il suo mestiere. Quando uno
legge Casaleggio spa, quando leggo società per azioni, vuol dire che
questi devono fare business. Fanno il loro lavoro. E ti dico la sincera
verità: lo stanno facendo benissimo. Se i signori Casaleggio avessero
voluto farlo per spirito benefico, avrebbero continuato a lavorare nel
web per fatti loro e per questa causa avrebbero aperto una semplice
onlus, una qualunque cosa che potesse far vedere che loro non hanno
alcun interesse economico.
Ma allora, secondo te, c’è una organizzazione
verticistica?
Neanche, nonostante noi noi siamo abituati a vedere
sempre e comunque un leader e quindi qualcuno che comandi. Qui non c’è
il comandare. Qui è la stessa cosa che fa Mediaset: si tratta di affari.
Ma vi rendete conto del giro d’affari che è cresciuto, tutto per la
Casaleggio, da A loro interessa fare dividendi. È una società per
azioni. Dentro c’è uno che di nome fa Sassoon.
Si, si ho letto.
Che ne pensi?
Sostanzialmente la massoneria si è accorta che questo
mondo qui è difficilmente controllabile e allora cercano di piazzare
più pedine possibile nei punti-chiave. Non è che ci voglia molto a
capirlo.
Torniamo al Movimento e alla partecipazione
orizzontale.
Guarda, io ho fatto una spiegazione che penso sia
molto più chiara e facile. È una organizzazione vaticana. Orizzontale
dove serve, però se vai a toccare il dogma, interviene il Vaticano e ti
sega in due. Fanno marciare i due binari paralleli, orizzontalità e
verticalità. Con gente fidatissima sopra e dei blogger che bannano
chiunque rompa le palle.
Esempi?
Ce ne sono tanti. Pensa a Claudia Chiesura che veniva
chiamata Girasole di Giugno. Tutta gente che scriveva sul blog, tutti
bannati. Basta andare fuori del dogma e vieni segato nella maniera più
totale.
Com’è successo a Tavolazzi?
Ma non solo a lui. Ci sono molti altri casi in giro
per l’Italia. Tantissimi.
Si è parlato solo di Tavolazzi però …
Pochi lo sanno, ma in Veneto tre liste civiche sono
letteralmente sparite. È bastato toccare il cardinale di zona, come lo
chiamo io.
Che cosa è successo?
A Ponzano Veneto, Mogliano Veneto e Paese di Treviso
tre liste civiche che hanno avuto anche un buon risultato elettorale
sono scomparse. Se tu vai sul blog non esistono più. Perché? Erano i
famosi ribelli a Borrelli (David, candidato alla regione Veneto con
il M5S, ndr), che è uno dei cardinali, uno degli intoccabili. E ti
dirò di più. Borrelli è stato candidato quando già era consigliere
comunale a Treviso. In base alle non-regole non poteva farlo. E
guarda caso proprio a Paese e Ponzano sono sparite le liste perché lì
ce l’hanno a morte con Borrelli che in Veneto ha ammazzato le regole
dell’orizzontalità. Ma a Mogliano la lista l’aveva presentata lui. Era
una sua lista. Però questi, dopo poco, gli hanno detto chiaro e tondo:
guarda qui non vogliamo fare come tu ci imponi. Subito via anche questa.
E quale sarebbe il meccanismo?
Borrelli decide che questi non son buoni e va da
Beppe. Sfruttando la sua posizione di forza dice a Beppe “guarda,
questi sono degli arrivisti, fanno schifo, sono deboli, che gentaglia!”.
Quando in realtà semplicemente stavano radunando attorno a loro sempre
più gente e c’era il rischio di metterlo in minoranza.
Però, aspetta: Grillo non è mica uno
sprovveduto che crede a tutto quello che gli si dice?
Scusami, ma di chi è la Casaleggio Associati? Mi
sembra ci sia anche il signor Giuseppe Grillo nella società, no? Se sto
in una società per azioni e devo fare affari, che faccio? Mi butto la
zappa sui piedi?
Non è che sei invidioso piuttosto che
rancoroso?
Guarda, sostanzialmente io rispetto il lavoro dei
ragazzi. Sono davvero molto bravi, si stanno impegnando moltissimo. Sono
strasplendidi. Però ti spiego: dentro c’è quello che si chiama
affezionamento al marchio. Se tu compri sempre un prodotto difficilmente
lo cambierai, perché ti fidi solo di quello. È lo stesso discorso per
quanto riguarda l’organiser, qui a Pordenone, in provincia e un po’
dappertutto: è lì da tanti anni e si crea lo stesso identico meccanismo
che si crea nei partiti. È lì da tanto tempo, lo fa, lo fa bene, e
lascialo lì no? Quando invece, se dovessimo stare alle regole, dovresti
avere un minimo di ricambio. Ti dico di più. Sette anni fa sono stato
osteggiato da una persona e ancora oggi questa persona è responsabile
del Movimento a Pordenone. Non è cambiato assolutamente nulla
all’interno dei gruppi. Stesso a Trieste: quello che oggi è diventato
consigliere comunale è lo stesso che nel 2008 ci osteggiò nella nostra
presentazione alle regionali. Non è cambiato niente.
Ultima domanda: cosa ci dici delle ultime
dichiarazioni di Grillo?
Sono l’ennesima dimostrazione di un’orizzontalità che
non c’è. Lui scrive i suoi comunicati, in accordo con Casaleggio, li
mette sul suo blog e lì viene letto come un guru. Li fanno loro due, non
ne discutono con nessuno del Movimento. E poi scrivono anche i
cosiddetti comunicati politici: se tu scrivi comunicati politici e
dichiari orizzontalità, sei tenuto a discuterne con la gente prima di
pubblicarlo. E invece no: tu ti svegli la mattina, sei sindaco di un
posto, apri il blog e ti ritrovi un comunicato politico. Senza che ti
sia stato detto nulla. Siamo cresciuti uno scalino dal nano. Io devo
fare il mio business, il marchio è mio, decido io, faccio quello che mi
pare. Parliamo di un altro Berlusconi. È il classico segretario di
partito. Il non-segretario in questo caso. O fai come dico io, o
ti caccio a calci come nel caso di Tavolazzi.
Fonte: Miccolis Mauro