domenica 10 giugno 2012

Non basta "fare"

mercoledì 6 giugno 2012

Tento di rispondere – senza alcuna sistematicità – alle critiche per il mio atteggiamento di disillusa sfiducia nei riguardi di Grillo e del suo Movimento. Anzitutto mi permetto di suggerire di leggere bene quanto ho già scritto in proposito. C’è chi osserva: “Il grillismo è una roba, il movimento è un'altra”. Forse la percezione è questa, ma a mio parere il Movimento, almeno per ora, si regge sulla faccia di Grillo e sull’organizzazione del suo entourage. E anche se così non fosse, la sostanza delle cose non cambierebbe.
Che cosa vuole Grillo è noto e ho tentato di riassumerlo. Si osserva – come fa l’amico Giorgio – che se Grillo non è la soluzione, è necessario comunque un cambiamento, una scossa, qualcosa che ci faccia uscire dall’immobilismo. Resto della mia idea, in questo paese non è sufficiente un cambio di guida politica né un mutamento di alcuni aspetti della “cosa pubblica”, anche se questi cambiamenti sono senz’altro urgenti e necessari. Al punto in cui siamo o si cambia radicalmente tutto (e non solo la “politica”) o restiamo a zero virgola.
Si tratta di operare un cambiamento sociale a tutto tondo che coinvolga i numerosi e diffusi interessi presenti anche nell’ambito dei ceti sociali che reclamano “il cambiamento”. Le riforme che un qualsiasi nuovo assetto parlamentare potrà proporre, non porterà cambiamenti radicali della nostra società. Si cercherà di rendere il sistema politico più decente e presentabile, ma le leve del potere economico e delle decisioni non cambieranno di mano. I ministri passano, i direttori generali restano. E anche l'assetto classista di questa società resta intangibile alle "riforme".
Inoltre non è sufficiente parlare di cambiamento senza tener conto del contesto internazionale che determina quotidianamente la nostra posizione nel gioco finanziario ed economico. Né basta dire: “usciamo dall’euro”. La moneta unica è una gabbia ma essa non va confusa con la prigione nella quale, volenti o nolenti, ci troviamo rinchiusi.
Anche per quanto riguarda la famigerata “crescita” – mi fermo a un appunto – questa può ottenersi solo in due modi: con la spesa pubblica e con le barriere doganali. Cose che non fanno parte della realtà possibile. Ritornerò su questi temi.


Fonte: Diciotto Brumaio